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Carlo VI d'Asburgo - Tarì 1715


Risposte migliori

3 minuti fa, Caio Ottavio dice:

@morellino ci siamo sovrapposti indicando la stessa discussione. :D Mi fa piacere vedere che la seguono in molti, anche perché è un argomento che interessa da vicino non solo i collezionisti, ma anche gli studiosi.

 

8 minuti fa, morellino dice:

Ne stanno parlando in questa interessante discussione..

 

...si,si......adesso ricordo...all'inizio partecipai pure io....ma poi mi sono perso gli sviluppi.

Comunque Voi credete che questo si possa applicare a tutte le monetazioni...indistintamente ? ...senza tener conto degli sviluppi della storia....e di altri eventi ? ... qualunque essi siano ?

 

 

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Adesso, Rex Neap dice:

 

Comunque Voi credete che questo si possa applicare a tutte le monetazioni...indistintamente ? ...senza tener conto degli sviluppi della storia....e di altri eventi ? ... qualunque essi siano ?

 

 

Io credo che un'influenza l'abbia avuta lo sviluppo storico nei diversi periodi di cui la monetazione è testimonianza. Ad esempio, nel RIC che si occupa di monete imperiali romane non si può prescindere dall'effetto che le varie riforme monetarie, come quella di Nerone, per citarne una, hanno impresso alla realizzazione di moneta, e quindi influendo indirettamente sulla rarità di taluni nominali. Nonostante ciò, si è cercato di portare avanti, ma solo orientativamente ed in linea di massima, un discorso secondo il quale la rarità di alcune monete si può quantificare numericamente, ma solo in via ipotetica ed orientativa. Quindi, secondo me, avere uno specchietto che indichi la rarità di una certa monetazione in base ai quantitativi di moneta reperita per tipologia non è impossibile, ma ha dei limiti che non possono essere eliminati, come quello (forse il più grande) della perenne approssimazione. Diverso il discorso se ci si concentra, forse come in questo caso, su di una sola tipologia ed un solo millesimo: in questo caso si può sicuramente intraprendere una ricerca più approfondita e selettiva che consente, alla fine, di avere un quadro molto più preciso e meno approssimativo.

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Di sicuro definire uno "standard"  di riferimento,applicabile a tutte le monetazioni,può essere fuorviante e impraticabile..

Ci sono troppe variabili in gioco e non credo si arriverà mai a definire un "metodo" di classificazione che metta daccordo tutti.

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Daccordissimo con entrambi....ed io sono giunto ad una conclusione, mia opinione personale: la rarità la classifica il collezionista..chi fa da solo fa per se.

Prendo ad esempio i due cataloghi che si aggiornano frequentemente(Montenegro-Gigante); chi ci sta dietro ad ogni singola monetazione ? (per poi comporre il consueto catalogo annuale)..... sono persone che operano conteggi ?....passaggi alle aste ? quante volte è passata o meno ogni singola moneta sotto gli occhi ? ecc.ecc. si adoperano successivamente in base a questi dati...ed altri ancora, non meno importanti, corretti aggiornamenti di innalzamento e/o abbassamento di una Rarità di un determinato nominale ? ... vengono inseriti gli inediti ? ...è questo il punto essenziale. 

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3 minuti fa, Rex Neap dice:

Daccordissimo con entrambi....ed io sono giunto ad una conclusione, mia opinione personale: la rarità la classifica il collezionista..chi fa da solo fa per se.

Esattamente...Penso che la tua conclusione sia "condivisibile" e "realistica"...

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  • 1 anno dopo...

scusate, sono nuovo su questa discussione e non esperto in materia. sull'argomento "Carlino" . ne possiedo uno del 1715. la mia domanda è: poichè nel passato qualcuno gli ha saldato un appicagnolo usandolo evidentemente come medaglia, se lo facessi tornare al ruolo di moneta da esperto nel "taglio" dell'appendice, tornerebbe di interesse numismatico?. grazie per la risposta.

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1 ora fa, virgiliano dice:

scusate, sono nuovo su questa discussione e non esperto in materia. sull'argomento "Carlino" . ne possiedo uno del 1715. la mia domanda è: poichè nel passato qualcuno gli ha saldato un appicagnolo usandolo evidentemente come medaglia, se lo facessi tornare al ruolo di moneta da esperto nel "taglio" dell'appendice, tornerebbe di interesse numismatico?. grazie per la risposta.

Ciao, chiaramente perderebbe valore economico, in quanto presenterebbe il bordo con segni di appicicagnolo rimosso.
Saluti Eliodoro

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grazie Duca. penso che certamente rimarrebbe il segno della rimozione e mi dispiace. la domanda successiva è: conviene fare la rimozione o è meglio lasciare la "moneta" com'è?. in sostanza, potrei ricavarne comunque un utile oppure perderebbe totalmente il suo valore numismatico? ringrazio ancora per le eventuali risposte.

 

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1 ora fa, virgiliano dice:

grazie Duca. penso che certamente rimarrebbe il segno della rimozione e mi dispiace. la domanda successiva è: conviene fare la rimozione o è meglio lasciare la "moneta" com'è?. in sostanza, potrei ricavarne comunque un utile oppure perderebbe totalmente il suo valore numismatico? ringrazio ancora per le eventuali risposte.

 

Per prima cosa potresti mettere una foto della tua moneta, così si potrebbe valutare l'entità della zona che occupa l'appiccagnolo. C'è molta differenza se l'intervento interessa solo il bordo o anche una parte del campo.

Modificato da dareios it
Errore dal cellulare
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