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Risposte migliori

Inviato
1 minuto fa, luke_idk dice:

O santo cielo, ma è un'abitudine quella di mettere in bocca agli altri cose non dette? Ho appena parlato di profitti! Stai ripetendo quello che ho detto io in altra maniera e chiedi di tornare con i piedi per terra? Ma se non hai capito, chiedi.  Conosci la differenza fra profitti ed extra?profitti? Meglio che si svegli qualcun'altro.  Ora la chiuderei qui perché parlare con te senza ricevere offese è impossibile.  

Se guardi ho modificato il post sopra proprio perché è stato scritto e pubblicato in contemporanea al tuo in cui ti spiegavi, il che lo rendeva superfluo...quindi non inalberarti inutilmente, è fatica sprecata e fuori luogo..

 

16 minuti fa, Tinia Numismatica dice:

il fatto che ci sia un margine è determinato dal fatto che è una attività commerciale come le altre e quindi DEVE avere degli utili( a parte quelli determinati dalle pretese e presunzioni fiscali)...mi pare pleonastico, e stare qui a discutere di questo fatto mi pare estremamente fuori luogo e inutile...oppure voi conoscete attività che non abbiano bisogno di guadagnare e che lavorino con margini zero?...ma neanche le onlus ce la fanno...

 

 

Abbiamo scritto in contemporanea, Luke...col tuo post 26, quindi se vuoi puoi anche eliminare questo, dato che diciamo la stessa cosa...

 

come vedi...

 


Inviato

approfitto per chiedere a Luke di spiegarmi la differenza tra profitti ed extraprofitti, dato che sembra essere il suo cavallo di battaglia...


Inviato

Dopo aver letto tutta la discussione, mi sembra difficile aggiungere qualcosa di utile. Me la cavo con poche righe allora. Trovo particolarmente esaustivi i post di Moruzzi e Tinia. I commercianti affrontano delle spese, di cui quelle di acquisizione sono parte preponderante, ma non esclusiva. È pacifico pertanto che debbano mettere dei congrui ricavi a ciò che propongono in vendita. Mi sento di potermi definire un collezionista scafato, che ha esperienza di acquisti in asta, come da commercianti numismatici. Trovo il ruolo di questi ultimi più importante di ciò che spesso si pensa, in quanto operano loro stessi un utile filtro sul materiale, che è esso stesso ulteriore garanzia. Ciò è un servizio che va tangibilmente "pesato" , anche economicamente. Questo vale sia per eventuali commissioni da parte di collezionisti per le aste (io stesso l'ho chieste svariate volte), sia per il materiale che essi stessi selezionano professionalmente e ripropongono. Dico di più: nella determinazione del prezzo di vendita di una data moneta di mio interesse me ne frego altamente del realizzo precedente in asta. È giusto che lo determinino come meglio credono. Al collezionista sta capire se risulta congruo, se comprare o rinunciare. 

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Inviato

Aggiungerei un'altra considerazione banale ma rilevante: non essendo la numismatica un bene di pubblica utilità (con prezzi in qualche modo imposti) il commerciante che pone in vendita ad un prezzo fuori mercato una moneta precedentemente comprata corre seriamente il rischio di non venderla, che è parte del rischio imprenditoriale. 

Ritengo inoltre che il ruolo di filtro qualitativo del commerciante (soprattutto se proprietario di quanto vende e non solo intermediario) sia molto importante, soprattutto per i novizi, ma purtroppo per qualche motivo il mercato ha privilegiato le aste - che pullulano - contro i commercianti.

Ciao 

ES

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Inviato

aemilianus253 quello che dice te è pienamente condivisibile, anzi, lo "sarebbe" se vivessimo in un mondo ideale, dove chi offre quello che tu chiami "servizio" pratica e applica un suo ricarico oggettivamente onesto. Lungi da me demonizzare la categoria (anche perché compro da commercianti, ho comprato in passato e comprerò in futuro), ma capita a volte di vedersi snocciolare dei prezzi assolutamente ridicoli. E la sensazione che il commercianti ogni tanto "ci provi" è forte.

Esempio? Qualche mese fa ero a Genova e son passato di fronte ad un negozio, son entrato ho chiesto il prezzo della sovrana d oro BU 2016, per curiosità, e mi son sentito rispondere 340.

340? in Quel momento il fino contenuto era di euro 265. Si potrà anche solamente pensare di ricaricare 75 euro per una moneta comune, comunissima, che dovrebbe costare poco più del peso in oro? eppure c è chi lo fa? Armi a disposizione? non comprare, ovviamente. Ma questo non toglie che ci son comunque situazioni nelle quali "il servizio" viene fatto strapagare. E se un giorno entra uno "sprovveduto" e la compra a 340  (io la presi a 270) bisogna alzarsi e dire bravo al commerciante che ha fregato il pollo, o "denunciare" la presenza di commercianti che fanno i furbetti? E nessuno puo venirmi a dire che il commerciante ha dei costi fissi perché qui non si parla di una macchina o di un mobile che occupa mezzo negozio, qui si parla di una moneta che una volta comprata sta li bella tranquilla in attesa del nuovo proprietario ad occupare 1 cm2 di spazio..

è ovvio, e mi preparo alla risposta di tinia numismatica, che non tutti son cosi, e che un esempio non fa la regola etc etc etc, ma se è vero che un esempio non costituisce la regola, la regola la si forma con tanti esempi....

personalmente ritengo una grandissima benedizione l arrivo di internet, di e bay, del proliferare di aste convegni vendite etc etc etc. Tutto questo dà all utente finale (il collezionista) molta ma molta più possibilità di scegliere con calma, farsi un'idea e poi comprare (anche dal commerciante ovviamente) con cognizione di causa. E mi piace pensare che i commercianti facciano il loro lecito e onesto guadagno con ricarichi giustificati e "umani" e non siano alla perenne ricerca del pollo da sgozzare sull altare del dio profitto.

 

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Inviato

Dopo il mio intervento (post 16) avevo deciso di non partecipare più alla discussione.

Per l'ennesima volta ripeto: La discussione era rivolta a quelli che comprano solo da commercianti eccetera ed era un invito a guardarsi intorno prima di comprare solo da commercianti. Spesso i commercianti comprano alle aste alle quali si può partecipare e comprare senza dover poi subire il ricarico del commerciante.

Ho poi fatto un esempio di un commerciante che compra regolarmente alle aste monete che mi interessano e poi le mette in vendita con congruo ricarico.  Io offro quel che mi sembra giusto. Se quel commerciante ritiene di pagare di più sono affari suoi. Io poi le stesse monete con ricarico non vado certo a comprargliele.

Qualcuno poi ha scritto : "ve le hanno sfilate sotto il naso in asta e poi se le sono rimesse in vendita con congruo ricarico,vedete di migliorare voi e la vostra visione della faccenda invece di spargere fango ingiustificato...sembrate la famosa volpe delle favole..

Non vedo perchè devo migliorare la mia visione della faccenda. Cerco di non pagare più di quanto ritengo giusto. Punto. E non spargo fango ingiustificato, mi faccio gli affari miei.

La discussione l'ho aperta io, pertanto chiedo a chi di dovere di chiuderla. Grazie.

 

Inviato (modificato)

Noto nel penultimo intervento un po' di ironia, se non di vis polemica nei confronti di quanto ho scritto. Caro sig. refero, è giusto che ognuno porti acqua al suo mulino e persino che il commerciante genovese prezzi la sovrana quello che meglio crede. La difesa del collezionista, come lei ha dimostrato nell'occasione, è quella di non comprare. Le monete sono un genere voluttuario e non come il pane, che ha più o meno un prezzo imposto. Stia certo che, per stare sul mercato, qualsiasi operatore commerciale ha bisogno di clienti, parallelamente alla merce offerta. Anzi, i clienti sono forse il bene più prezioso che possiede. Il "suo" commerciante avrà pertanto una sua clientela che non bada a spese, oppure dovrà accontentarsi di un prezzo decisamente inferiore. A me non scandalizzerebbe nemmeno se per quella sovrana chiedesse 500 euro perché l'arma che il collezionista possiede è la conoscenza, di ciò che si cerca e delle dinamiche dei prezzi. Senza questa nel nostro settore e in tanti altri si rischia un'imbarcata. Chiaramente, una rondine non fa primavera e il fatto che esistano commercianti troppo esosi, non significa che tutti si comportino allo stesso modo. 

Modificato da aemilianus253
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Inviato

Interessante l'intervento di @Umberto Moruzzi perchè credo che sentire più campane soprattutto se "dall'altra parte della barricata" è sempre utile.

Per quanto riguarda l'intervento di @Rorey36 ho trovato chiarissimo il suo messaggio iniziale "te che dici che compri solo da negozianti sappi che succede questo e questo quindi se vuoi risparmiare basta che ti sbatti e ti attivi un pò e puoi farlo". 

Sono d'accordo. Ma non hai considerato che a molte persone e in vari campi (vuoi per pigrizia , vuoi perchè insicuri delle proprie conoscenze o capacità) non gli va di "sbattersi" e preferiscono pagare qualcun'altro per il disturbo. (Ci sarebbero mille esempi e in tanti campi del vivere)

Per quanto riguarda profitto, non profitto, extraprofitto ci sono tantissimi commerci che se uno ci riflette sono ben più remunerativi delle monete con rincari percentuali altissimi rispetto a quello della materia prima iniziale ma su questi ci passiamo sopra allegramente e non ci fanno arrabbiare perchè non riguardano il nostro amato hobby. :)

Saluti

Simone 

 


Inviato
Il 9/1/2017 at 14:26, Tinia Numismatica dice:

Quindi se la acquisto a 1000 la devo rivendere almeno a...... ?

 

Domanda interessante, per avere un guadagno onesto del 40%, come previsto anche dagli studi di settore, va venduta almeno a 2000.

Infatti i 1000 della battuta diventano subito 1200 con diritti e spese. per ottenere  400 euro bisogna avere un guadagno almeno di 800 (visto che le tasse incidono almeno per il 50%), per cui 1200+800=2000

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Inviato (modificato)
Il 09 gennaio 2017 at 13:54, refero1980 dice:

anche "noi" compriamo con passione, mi creda, ma non è questo il punto

il punto è che su un forum non mi aspetto e mi garba punto trovare un commerciante che si fa pubblicità

Non e' vero che e' pubblicità', ma una legittima difesa del proprio operato. Lo dimostra il fatto che Umberto Moruzzi ci legge da anni ed interviene molto raramente. Se voleva utilizzare il forum per farsi pubblicità, avresti notato tutt'altro atteggiamento. 

Modificato da snam

Inviato

Sono da pochi mesi entrato in questo mondo (affascinante e per certi versi un pò pericoloso) del collezionismo di monete. Ho letto tutta la discussione che mi pensare a tante cose simpatiche.
Noi collezionisti, esseri umani, uomini e poche donne come tanti altri, se compriamo un...per esempio...un cappotto di buona marca e spendiamo 500 euro, mai penseremmo che quel cappotto dopo un po di anni varrà qualcosa e quei 500 euro mi dovranno per lo meno portare a casa, in caso di vendita del cappotto (ove mai fosse possibile!) diciamo 600 euro o almeno le 500 spese.
Nè mai quando compriamo un cappotto o un paio di scarpe ci viene in testa di fare i conti in tasca a chi ce lo ha venduto. Di chiederci se ha marginato il giusto, se un ricarico del 50% o del 100% o di più sa il giusto. Compriamo se il cappotto ci piace e se il prezzo e' giusto. Sennò, usciamo dal negozio e non ci pensiamo più.
Per le monete è davvero diverso. Quando compriamo una moneta, tutti e dico tutti hanno nel loro animo il desiderio di poter comprare bene, di poter vedere che un giorno quella moneta acquistata in asta o da un commerciante possa aver avuto con il passare degli anni un bel plusvalore. Tutti ci aspettiamo che la nostra collezione dopo 10 anni di cene rinunciate, di vacanze striminzite e di risparmi faticosi per acquistare quei pezzi che ci toccano il cuore e le emozioni, possa valere di più di quanto abbiamo speso. A volte succede e a volte no. Ahimè.
Un buon risultato dopo 10 anni o 20 o 30 dipende molto dalla capacità di governare le nostre emozioni quando compriamo. E questa insidia, comprare governati dalle emozioni e non da studio e calcoli precisi, può portare dopo anni a risultati disastrosi.

Capisco che non è sempre così...anzi... di bidoni ne han presi molti e altri possono vantare di aver avuto grande fiuto. Per avere quello che si chiede e cioè bravura nel saper acquistare da soli e bypassare i commercianti per "evitare" il loro guadagno e quindi avere speranza e forse certezza di poter lucrare in futuro occorre ciò che il collezionista spesso non ha: la freddezza del commerciante. Il commerciante compra monete per rivenderle, non per conservarle, il commerciante lavora con le monete, conosce alla perfezione i canali di acquisto e spesso riceve proposte di acquisto. Compra per rivendere e non per conservare e accarezzare le monete come fa il collezionista.
I  commercianti di monete ci saranno sempre e ci saranno sempre occasioni in cui è conveniente comprare da loro, facendo i dovuti e necessari distinguo sulla professionalità di alcuni e sulla scarsa professionalità di altri. Anche qui interviene il sacro e inviolabile diritto del consumatore che se non gli va a genio qualcosa allora non compra. 
Io nei pochi mesi vissuti nel vostro mondo ho avuto esperienze positive e negative con alcuni di professionisti commercianti, ho trovato in alcuni casi vera consulenza e professionalità, in altri ho girato i tacchi e sono andato via. Amo essere servito bene e per essere serviti bene, come nei buoni alberghi e nei buoni ristoranti si paga di più che nelle trattorie e nei B & B. Ecco dove sta il giusto di più che un commerciante applica sulle monete proposte.
Ho comprato da aste, talvolta bene e talvolta male, assaporando il gusto del rialzo, della decisione immediata in quei pochi secondi in cui devi capire se puntare o no e devi sapere quando e dove devi fermarti, devi saperlo prima.
Ho trovato davvero apprezzabile l'intervento di @Umberto Moruzzi in particolare per la chiarezza con cui rende sempre tracciabile la provenienza delle monete proposte. 
Ognuno di noi nel prosieguo di un percorso pieno di emozioni e di "esborsi e sacrifici" troverà la strada giusta per collezionare nel miglior modo possibile monete, privilegiando consulenza e sicurezza dei commercianti (scegliendo con attenzione quelli  davvero professionisti), oppure affidandosi a intuito, preparazione, informazione e adrenalina tipiche delle aste.
Buona collezione a tutti.

 

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Inviato

Non vorrei aggiungere un contributo banale, ma io la vedo così:

Se voglio una moneta che in quel periodo non trovo in asta, se la desidero e non ho voglia di competere/aspettare,  se voglio avere la massima garanzia (umanamente e tecnicamente possibile, formulata da un PRO) e se, ovviamente, ho fondi necessari destinati a tale acquisto (per piccola o grande che sia la cifra): vado in un bel negozio (NIP) e cerco di acquistarla (magari provando un minimo di sana e fisiologica contrattazione)

Se trovo la moneta che mi interessa in asta, se mi va di competere (ha il suo fascino), se mi va di provare solo a fare il colpaccio (magari tutti gli interessati in quel momento sono distratti o poco convinti...infatti non succede quasi mai?) e se la casa d'aste comunque ha fama di studiare accuratamente ciò che propone (limitando i rischi di patacche) allora provo.

 

Sicuramente non ho fatto affaroni in negozio, ma ho sempre trovato belle monete, garantite (e non trascurabile, con definizioni di conservazione molto più rigorose). 

Mi sono appassionato in asta, ho risparmiato in diverse occasioni rispetto ad un negozio, ho anche assaporato il piacere dell'attesa del pacchetto e l'impazienza nell'aprirlo, ma anche la delusione di non farcela o di non averla saputa giudicare (purtroppo spesso in foto per distanza o impossibilità di spostamenti) adeguatamente

Come concludere: non sono un collezionista abitudinario, come forse tanti utenti del forum,  faccio un po' in un modo o nell'altro (negozio ed asta):cerco di apprezzare i benefici dell'uno e dell'altro stile di collezionare e mi tengo i rispettivi "difetti" (che magari neanche lo sono) 

Rispetto chi ne fa una professione anche commerciale, mettendoci tempo, investimenti,passione, sforzi e rischi e che si è formato scientificamente per farlo...se poi ciò che propone costa troppo (per quanto io reputo giusto o possibile per me) cerco altrove.

Se manco un acquisto in asta perchè vengo superato, volto pagina ( e non me la prendo se poi trovo la stessa moneta in negozio ad un prezzo maggiore o in un' altra asta con base più alta, se mai imparo a valutarla diversamente)

 

 

 

 

 

 

 

 

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Inviato (modificato)

Pensate quello che volete, ma io ogni volta che si toccano certi temi non posso far a meno di ravvisare invidie, perlopiù sociali, suppongo.
Gente che parla di profitti imprenditoriali ma non ha mai avuto una azienda in vita sua, gente che parla e giudica monete che ha visto forse solo in fotografia e via così.
Con la bocca (e tastiera visti i tempi) son bravi tutti. Anzi quasi.

Io so solo che le più belle monete presenti in Italia se ne stanno andando pian piano tutte all'estero, probabilmente in modo irreversibile.

E di certo non é solo colpa dei commercianti.

 

Modificato da Monetaio
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Inviato
33 minuti fa, Monetaio dice:

Io so solo che le più belle monete presenti in Italia se ne stanno andando pian piano tutte all'estero, probabilmente in modo irreversibile.

E di certo non é solo colpa dei commercianti.

Qui i colpevoli sono probabilmente la disoccupazione altissima giovanile e i redditi da fame.

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Inviato
23 minuti fa, incuso dice:

Qui i colpevoli sono probabilmente la disoccupazione altissima giovanile e i redditi da fame.

Indubbiamente, ma anche. Non solo.

 

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Inviato
4 ore fa, Monetaio dice:

Indubbiamente, ma anche. Non solo.

 

Ci aggiungerei il crollo verticale della considerazione della cultura umanistica e della storia in particolare: da cuore dell'identità italiana è diventata fardello di vecchiume di cui liberarsi con sollievo. 

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Sono mille mila anni che non scrivo sul Forum e il motivo principale è che volente o nolente sono passato dall'altra parte della barricata e mi ero accorto che tutto ciò che scrivevo veniva usato contro di me oppure semplicemente si pensava che avessi secondi fini per esprimere determinati concetti o meno...ma non è questo il punto... :D

Leggi che ti rileggi (perché leggere leggo sempre), mi salta all'occhio questa discussione abbastanza "buffa". 

Io sono del partito che ognuno debba voler fare ciò che vuole, soprattutto con i suoi soldi che si è duramente (o meno) guadagnato e sudato...ovviamente il tutto a suo rischio e pericolo.

La domanda che mi pongo è? Ma sul serio quando andate a comprare vestiti qualcuno si pone il problema che il mega-marchio ci stia ricaricando il 200% e probabilmente sfruttando lavoratori sottopagati? Qualcuno da Euronics entra e dice "mamma mia che ladro vende una TV LED 5k 3d a 5000€ quando su Amazon la trovi a 4000"?

La numismatica, come altre sezioni di collezionismo, soffre appunto del coinvolgimento emotivo di chi compie l'atto dell'acquisto. Da che mondo è mondo si tende a risparmiare oppure si tende a fare l'affare.

Personalmente e fortunatamente ci sono messaggi che lo testimoniano senza che mi si dica che lo stia facendo per interesse :D se una cosa mi piace e penso sia congruo il prezzo, la compro e se una cosa non mi piace nel suo rapporto qualità/prezzo non la compro, ma senza stare a pensare quanto ci possa guadagnare o meno il tipo che ho di fronte. Fortunatamente sono rimasto un collezionista e sempre fortunatamente continuo ad amare ogni singola moneta che vedo e sempre fortunatamente sono collezionista anche di altri oggetti extra numismatici per cui posso vedere le cose con i piedi in entrambe le fazioni. Sono anche un amante del cinema...spendo 10€ tra film e popcorn...e sono sicuro che se il film non mi piacerà, nessuno mi ridarà i soldi.

Infine, aggiungo, fortunatamente per me non ho mai comprato e mai comprerò gli oggetti dei miei hobby (comprese le monete) pensando ad un ricarico futuro. Se le compro per la mia personalissima collezione, lì rimarranno per sempre e se fra 10 anni varranno 1 invece che 100...poco importa, mi avranno trasmesso le emozioni che cercavo e tanto mi sarà bastato.

Mirko :P

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Gli oggetti da collezione non dovrebbero essere confrontati con beni di consumo: rispondono a esigenze e a leggi di mercato molto differenti. Confrontare un denario con un cappotto firmato è come confrontare un'automobile con un cane (non hanno nulla in comune).

Trovo invece ben legittimo che un antiquario (numismatico non fa eccezione) ricarichi su un oggetto il suo guadagno: è la legge di compravendita.

Se si è autonomi nella scelta degli esemplari e si ha competenza per seguire le aste tanto meglio: la scelta di oggetti è senz'altro più ampia. Il collezionista sarà tanto più avveduto quanto più sarà in grado di cogliere il momento e il prezzo più convenienti, ma a prescindere che l'acquisto sia in asta o per trattativa privata. Personalmente, pur senza intenti speculativi, che un oggetto acquistato a 10 possa valere fra 10 anni 1 o 100 a me interessa eccome! e preferirei recuperare per lo meno le spese. Il prezzo più equilibrato è quello più in linea con il mercato, oggi sotto gli occhi di tutti, e non è una cifra immobile ma un range orientativo. L'acquisto di un bene antiquario deve rispondere a esigenze che vanno oltre la mera necessità del vivere quotidiano, deve dare emozioni si, ma questo non significa che si debba comprare a impulso. Questo è lapalissiano, come tutta questa discussione.

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3 ore fa, Mirko8710 dice:

La domanda che mi pongo è? Ma sul serio quando andate a comprare vestiti qualcuno si pone il problema che il mega-marchio ci stia ricaricando il 200% e probabilmente sfruttando lavoratori sottopagati? Qualcuno da Euronics entra e dice "mamma mia che ladro vende una TV LED 5k 3d a 5000€ quando su Amazon la trovi a 4000"?

credo ci sia una lieve differenza, di carattere psicologico, tra l'acquistare un bene qualunque (anche di lusso, quindi non primario) e una moneta (un francobollo, una figurina Liebig ecc.) e probabilmente questa differenza è la causa del leggero fastidio che chi colleziona prova nei confronti del venditore professionista (fastidio che mi pare di sentire nel leggere gli interventi di questa discussione).

Quando acquisto mezzo chilo di pane, o un cappotto, mi relaziono con il produttore, o con un intermediario del produttore, comunque con individui/entità al di fuori della mia sfera emotiva/conoscitiva; quando acquisto una moneta sento che, direttamente o indirettamente sono in relazione con una persona simile a me, con la quale condivido interessi se non amori: l'acquisto è più simile a uno scambio, non solo di oggetti ma anche di favori e la presenza del rivenditore è sentita come intrusa, e da qui, penso, nasce il fastidio di cui sopra. O no?

 


Inviato

Personalmente penso che avere un'azienda in Italia al giorno d'oggi sia un'impresa epica.... Ho letto tutta la discussione ognuno difende la propria posizione con giuste motivazioni, anche sentimentali... Si guardano attorno i collezionisti, si guardano attorno i commercianti, ognuno fa il proprio interesse.

Se dovessi consigliare la strada giusta ad un neofita gli consiglierei sicuramente di rivolgersi ad un numismatico professionista, il collezionista esperto, esperienza frutto di qualche "fregatura" ma anche data dall'amore, dall'interessamento a questa "arte" non ne ha bisogno proprio perché esperto...

Personalmente acquisto dai commercianti, dalle casa d'aste, da un amico, perché se incontro la moneta giusta, in vendita, l'acquisto in quel momento e da quella persona, poi chi me la vende se ci guadagna tanto, poco, troppo, per me non è un problema, perchè io cercavo quella moneta li ed ero disposto a spendere una determinata cifra e sono bello che contento... non devo rivenderla, ma me la devo godere a casa assieme alle altre.

Certo chi invece ricerca sempre il massimo profitto, non essendo un commerciante che lo fa di mestiere, entra in conflitto con se stesso "rovinandosi" l'emozione di possedere una determinata moneta... non lo auguro a nessuno...

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Inviato
3 minuti fa, maxxi dice:

Personalmente penso che avere un'azienda in Italia al giorno d'oggi sia un'impresa epica.... Ho letto tutta la discussione ognuno difende la propria posizione con giuste motivazioni, anche sentimentali... Si guardano attorno i collezionisti, si guardano attorno i commercianti, ognuno fa il proprio interesse.

Se dovessi consigliare la strada giusta ad un neofita gli consiglierei sicuramente di rivolgersi ad un numismatico professionista, il collezionista esperto, esperienza frutto di qualche "fregatura" ma anche data dall'amore, dall'interessamento a questa "arte" non ne ha bisogno proprio perché esperto...

Personalmente acquisto dai commercianti, dalle casa d'aste, da un amico, perché se incontro la moneta giusta, in vendita, l'acquisto in quel momento e da quella persona, poi chi me la vende se ci guadagna tanto, poco, troppo, per me non è un problema, perchè io cercavo quella moneta li ed ero disposto a spendere una determinata cifra e sono bello che contento... non devo rivenderla, ma me la devo godere a casa assieme alle altre.

Certo chi invece ricerca sempre il massimo profitto, non essendo un commerciante che lo fa di mestiere, entra in conflitto con se stesso "rovinandosi" l'emozione di possedere una determinata moneta... non lo auguro a nessuno...

Difficile non concordare...difficile! ??

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