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Cari i miei veneziani o veneteci a dir si voglia, in occasione dell'acquisto in asta Rauch di un bel grosso dello Ziani con Z rovesciata (di cui segue la bella immagine)

image01124.jpg

ho effettuato un giro in Internet per vedere le condizioni e confrontarlo con altri esemplari in rete.

Con grande sorpresa (mia) mi sono accorto di un particolare fino ad oggi trascurato.

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VENEZIA PIETRO ZIANI (1205-1229) GROSSO MATAPAN

Notate nulla ? Il particolare (che ritengo segno di massaro) è presente su quasi tutti i grossi con Z rovesciata e non su quelli con Z normale.

image00012.jpg

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In effatti nella NAC 108  TUTTI e dico TUTTI gli esemplari proposti con Z rovesciata hanno questa particolarità (più o meno visibile)

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Avete capito di che parlo? O vi sono sfuggiti i 3 pallini a dx della croce sul vessillo ed il pallino a sx della stessa (per chi guarda).

Questo non è casuale. Può esserci un collegamento con la trinità che si fonde in uno?

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Vessillo [emoji122]

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Abbiamo sempre pensato ai grossi dello Ziani come grossi ingessati. Alla faccia... Si sono sbizzariti mica male.

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Un'idea, forse errata, se fosse unicamente dovuto alla fase preparatoria del conio? Provo a spiegare : i punti potrebbero rappresentare la "partenza" del disegno della linea, in alcuni esemplari si nota anche alla base dell'asta. Abbiate pietà sono le sette di mattina e notte in bianco causa sciatalgia [emoji6]

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Anche al rovescio sembra apparire la stessa situazione _20190928_072431.JPG

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Ciao Fabrizio.

Splendido esemplare quello che hai acquistato da Rauch; complimenti.

Personalmente credo che i punti che spesso si scorgono qua e la, a cavallo di linee che definiscono le figure, siano riferimenti usati dall'intagliatore del conio.

Non si può dire nemmeno che i tre pallini che si sovrappongono al vertice dell'asta e quello visibile a sinistra della croce posta sulla bandierina, siano prerogativa dei grossi con la Z retrograda.

Nei grossi in mio possesso, peraltro già postati, con Z normale e retrograda, i tre pallini si scorgono in entrambi; il pallino singolo a sinistra della croce posta sulla bandierina si sgorge benissimo sull'esemplare "normale" e non su quello con la Z retrograda .... ma non posso escludere che ci sia anche li.

Esemplare normale

 

478680576_P.ZianiD.jpg.0104a00270108c841e16d247da8b93f1.jpg

Esemplare con Z retrograda

 

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saluti

luciano

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Inviato (modificato)
22 ore fa, fabry61 dice:

Cari i miei veneziani o veneteci a dir si voglia, in occasione dell'acquisto in asta Rauch di un bel grosso dello Ziani con Z rovesciata (di cui segue la bella immagine)

image01124.jpg

ho effettuato un giro in Internet per vedere le condizioni e confrontarlo con altri esemplari in rete.

Con grande sorpresa (mia) mi sono accorto di un particolare fino ad oggi trascurato.

Bellissimo lo Ziani che ti sei aggiudicato, complimenti @fabry61!!! :clapping:

Ed è interessantissima la particolarità dei tre globetti tra l'asta e il vessillo... che volesse rappresentare i tre "laccetti" con i quali la bandiera viene legata all'asta, posti, come accade anche alle nostre bandiere sui pennoni,nella parte alta, mediana e bassa? 

 

Modificato da Terkel87
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13 ore fa, terkel dice:

Bellissimo lo Ziani che ti sei aggiudicato, complimenti @fabry61!!! :clapping:

Ed è interessantissima la particolarità dei tre globetti tra l'asta e il vessillo... che volesse rappresentare i tre "laccetti" con i quali la bandiera viene legata all'asta, posti, come accade anche alle nostre bandiere sui pennoni,nella parte alta, mediana e bassa? 

 

Sai che è una bella ipotesi? Potrebbe benissimo essere. Vale la pena approfondire.

Un po' come la ciocca dei capelli nella figura del Cristo.

Modificato da fabry61
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23 ore fa, terkel dice:

Bellissimo lo Ziani che ti sei aggiudicato, complimenti @fabry61!!! :clapping:

Ed è interessantissima la particolarità dei tre globetti tra l'asta e il vessillo... che volesse rappresentare i tre "laccetti" con i quali la bandiera viene legata all'asta, posti, come accade anche alle nostre bandiere sui pennoni,nella parte alta, mediana e bassa? 

 

Ci può stare ... perché no? Vai a sepere ...

Porebbero essere anche dei riferimenti per tracciare la bandierina che, non a caso, è costituita da tre segmenti orizzontali.

Misteri veneziani :pleasantry:

 

 

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Sposo l'ipotesi di @terkel, ovvero che dovrebbero essere i laccetti che fissano la bandiera. Ci sono sia sulla Z normale che su quella speculare e anche sui grossi di Jacopo Tiepolo.

Arka

Diligite iustitiam

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Piccolo aggiornamento da Internet.

LA BANDIERA VENETA: la sua storia

In questo periodo la bandiera Veneta è argomento molto attuale perché ha quella forma e quei colori?

La Bandiera Veneta viene chiamata anche  “Gonfalone di San Marco” e  rappresenta la storia di un Popolo, quello Veneto.

La bandiera Veneta è una bandiera particolare  è simbolo di un’identità molto forte e di un’appartenenza che le viene data dalla storia. La bandiera è nata quasi 15 secoli fa e raffigura il simbolo del santo patrono protettore della città e della Repubblica Serenissima di Venezia (San Marco).

Le code, o frange, rappresentano i 6 Sestieri di Venezia. La bandiera Veneta originale, essendo per definizione unica al mondo, deve necessariamente essere dotata di 6 frange, sempre ben distinte e indipendenti. Esse hanno la funzione di preservare integra la parte centrale che in tal modo non viene danneggiata dal vento. Questa era la prassi di tutta la marina militare e mercantile della Serenissima Repubblica di Venezia (697-1797), la più ricca e potente del mondo.

La Serenissima Repubblica di Venezia , però, non aveva mai codificato con una legge i propri vessilli, lasciando  che fosse  l’uso a definirne le caratteristiche, a seconda delle circostanze.

La tradizione racconta che la prima bandiera avesse proprio il Leone di San Marco su fondo blu,  il colore del mare, anche senza code od altri ornamenti , aggiunti successivamente .

Fu poi sostituita dalla bandiera col fondo rosso, nelle varie varianti, con libro aperto, chiuso o con spada,  qualcuno dice il colore del sangue, certamente usata in tempo di guerra. Altri semplicemente affermano che il colore fu cambiato per renderla meglio visibile in mare.

La bandiera Veneta non è, in realtà,  una bandiera politica.

Il vessillo Veneto ha varie versioni, in quello più diffusa, il Leone di San Marco che  regge aperto un libro recante la scritta in lingua latina “Pax tibi Marce Evangelista Meus”.

Meno diffusa è la bandiera dove il leone impugna  la spada: presente solo sulle navi e  rappresenta la bandiera della marina militare in tempo di guerra, mentre quella con il libro chiuso indicava situazioni conflittuali fra la Repubblica ed il luogo dove è osservabile.

Il leone alato con il libro aperto è un simbolo ricorrente ed è ancora oggi murato sulle porte delle città che facevano parte della Repubblica, ma anche su palazzi pubblici e privati. La bandiera di San Marco era affissa in ogni capoluogo della Serenissima Repubblica di Venezia, d’ordine del Doge, che provvedeva a far spedire ad ogni città supplicante, gratuitamente ed a cura dell’arsenale, un apposito palo, che veniva periodicamente sostituito quando deteriorato.

Singolare la storia della Comunita’ di Perasto (oggi Montenegro) fu l’ultima città ad arrendersi ai francesi e l’ultima ad ammainare la bandiera Veneta. Durante il Medioevo Perasto  entrò a far parte  della Repubblica di Venezia, cui appartenne a periodi intermittenti e poi ininterrottamente dal 1420 al 1797.  Fu nel  ‘700 che  la cittadina visse il suo momento di maggior splendore, giungendo ad avere quattro cantieri navali, una flotta di circa cento navi, nove torri difensive, la fortezza di Santa Croce (1570), i sedici palazzi barocchi e le diciannove chiese. La devozione della cittadina alla Repubblica di Venezia non venne meno neppure alla caduta di quest’ultima.  Quando il 12 maggio 1797 il Doge, Ludovico Manin, depose le insegne di San Marco, i perastini decisero  di rimanere veneziani e si ressero in autogoverno fino all’arrivo delle truppe austriache.

Giuseppe Viscovich, capitano di Perasto, il 23 agosto del 1797 ammainava la bandiera di San Marco pronunciando la celebre orazione «ti co nu, nu co ti», con la bandiera tra le mani bagnato dal pianto di tutto il Popolo. I vessilli veneti rimasero così issati sulla città fino al giorno in cui vennero seppelliti con una cerimonia solenne, sotto l’altare maggiore della Chiesa di San Nicolò (Sveti Nikola).  Perasto era stata fedele alla Repubblica di Venezia per 377 anni.

La bandiera Veneta è di tutti ed è una bandiera di pace e rettitudine ma soprattutto di identità cultura e appartenenza.

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Inviato

L'ipotesi di @terkel è certamente corretta. I punti  ad indicare i laccetti li possiamo vedere in altre monete, come in questa osella di Marcantonio Giustinian (Asta 74 lotto 406 di Varesi) ...

591771571_vessillovenezia.jpg.17f0165c1181d9147c43a556ab291947.jpg

Qui addirittura un punto è più basso, così che il laccetto gli si collega risultando non parallelo con gli altri due. 

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