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Inviato (modificato)

Salve a tutti.

Le differenze finora elencate tra saluto d'oro e saluto d'argento sono tutte corrette, così come è giusto considerare lo scopo di questi particolari distintivi cautelativo, perché era facile che si dorassero saluti d'argento per poi spacciarli per monete d'oro di ben altro valore. Inoltre, sempre su questa strada, vorrei far notare che le differenze non finiscono qui, ma continuano anche nell'iconografia. Ad esempio, nella scena dell'Annunciazione, in basso, è posizionato un vaso contenente i gigli (simbolo di purezza). Ebbene, il vaso nei saluti d'argento ha le anse (allego qui di seguito immagine tratta dal web), mentre nel saluto d'oro, come potete vedere dalla figura pubblicata da Devant81 non ce le ha. Tutto ciò, sempre a scopo cautelativo per evitare che si confondessero fraudolentemente i saluti d'argento con quelli in oro.

 image00327[1].jpg

Napoli.

Carlo I d’Angiò, (1266-1285).  Carlino in argento da 3,26 g.
D/ + KAROL’ IERL' ET SICIL’ REX Stemma bipartito con arme di Gerusalemme e Angiò. R/ + AVE GRA PLENA DNS TECUM Scena dell’Annunciazione con in baso vaso ansato contenente gigli. Pannuti-Riccio, p. 15, n° 3.    

 

Modificato da Caio Ottavio
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Inviato

Curioso che il tanto odiato nemico di Carlo D'Angio', Corradino di Svevia, fosse nato il 25 Marzo 1252 . Le scritture collocano la visita dell' angelo a Maria e quindi la scena dell'Annunciazione  proprio il 25 Marzo ovvero 9 mesi prima del natale.


Inviato
7 minuti fa, Devant81 dice:

Curioso che il tanto odiato nemico di Carlo D'Angio', Corradino di Svevia, fosse nato il 25 Marzo 1252 . Le scritture collocano la visita dell' angelo a Maria e quindi la scena dell'Annunciazione  proprio il 25 Marzo ovvero 9 mesi prima del Natale.

Ottima osservazione Devant81. :good: Continuando su questa strada, vorrei far notare un'altra cosa collegata strettamente alla tua nota: Corradino, dopo essere stato sconfitto da Carlo I d'Angiò nella battaglia di Tagliacozzo il 23 agosto 1268, si rifugiò a Roma, ma fu consegnato dai Frangipane al nemico francese. Carlo I lo tenne prigioniero, lo portò a Napoli e lo decapitò nell'attuale piazza Mercato il 29 ottobre 1268. Ebbene, la riforma monetaria napoletana di Carlo I con la coniazione dei saluti aventi la scena dell'Annunciazione prende avvio nel 1278, esattamente dieci anni dopo la sconfitta e la morte di Corradino. Potrebbe essere un ulteriore collegamento per celebrare la fine del Regno svevo e l'inizio (simboleggiato attraverso l'annuncio dell'Arcangelo alla Vergine) del dominio angioino sul Mezzogiorno d'Italia? Non mi risultano prove schiaccianti in tal senso, ma potrebbe essere bello ed intrigante esplorare questo orizzonte di ipotesi: aiuterebbe forse a capire ancora meglio le emissioni partenopee di Carlo I. Vediamo se arrivano altri spunti.


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