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IGNORED

Lire 500 1964


El Chupacabra

Risposte migliori

Signori buonasera,

Vi posto questa moneta della quale Vi chiedo un parere sulla conservazione, ma soprattutto sulla patina. Spero che su quest'ultima vi sia più di un intervento in quanto che, essendo una questione di gusto, mi piacerebbe sentire più "campane".

Grazie

Lire 500-1964.JPG

Modificato da El Chupacabra
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Buona serata

anche per me prossima al Fdc; mi pare di vedere qualche segnetto sul bordo che - a me che sono abituato alle monete saccagnate - non disturba; bella patina.

Complimenti

luciano

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Moneta fantastica, però con foto diverse da mettere in risalto anche il lustro di conio sarebbe super...complimenti :good:

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Bene. In attesa che qualcun altro voglia aggiungere il proprio parere sulla patina (che è la cosa che più m'interessa), voglio incominciare a ringraziare tutti coloro che hanno già dato una risposta e confermarvi che - a suo tempo fu periziata da persona ben più esperta di me - si tratta di un esemplare con conservazione compresa tra lo SPL ed il FDC. Ma su questo punto noto con piacere che siamo tutti  d'accordo.

Per quanto concerne la foto, mi sono avvalso della cortesia di un professionista (io in genere uso lo scanner a 1200 pixel come ben sa @Monetaio) che ha utilizzato fotocamera digitale su stativo.

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Mi sembra di capire che nessun altro abbia voglia di dire la sua. Passerò quindi, alla descrizone della moneta (parte prima).

Questo esemplare appartiene alla mia collezione dal 1967 e mi fu donato (assieme ad altri 99) da mio zio, che fu colui che mi introdusse al collezionismo numismatico e che lui stesso raccolse dalla circolazione.

E' una moneta che, dopo aver circolato per un paio d'anni, ha finito per riposare tranquillamente mezzo secolo nell'album delle più che doppie. Questa è la sua storia.

Veniamo ora alla patina che s'è formata sulla moneta. Premetto che ho una conoscenza di chimica elementare. Distinguo tre aree di "contaminazione":

- il "grigio-nero", dovuto all'azione di zolfo (S) puro al 90% (in genere gli ossidi d'argento tendono tutti al nero come, ad es. il solfuro d'argento);

- il "verde-azzurro", dovuto a microcristalli di solfato di rame (CuSO4) che hanno semplicemente aderito alla superficie della moneta;

- il "rosso-violaceo" dovuto a microcristalli di permanganato di potassio (KMnO4), anch'essi adesi al tondello.

Questa è l'analisi sommaria della patina. Se qualcuno desidera dei chiarimenti può pormi delle domande...

 

 

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2 ore fa, El Chupacabra dice:

 

Questa è l'analisi sommaria della patina. Se qualcuno desidera dei chiarimenti può pormi delle domande...

 

 

Interessante, credo che il fattore scatenante di questa patina sia stato la lieve manipolazione subita più che la plastica dell'album.

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Ciao @El Chupacabra, personalmente le patine piacciono molto e quindi apprezzo quella della tua. Trovo strano che si sia formata in cinquant'anni di permanenza nella plastica di un album. Di solito le monete d'argento, tenutevi a lungo, formano una patina verdastra che invece mi disturba.

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Awards

22 ore fa, El Chupacabra dice:

E' una moneta che, dopo aver circolato per un paio d'anni,

....non credo che la moneta abbia circolato un paio d'anni....  non  sarebbe restato nulla di quel lucido....:blush:

forse un paio di settimane....

Modificato da profausto
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Signori buonasera, ritengo sia venuto il momento di darVi qualche spiegazione più approfondita sulla moneta in questione.

Rispondo subito a @profausto: ho indicato in un paio d'anni il tempo in cui ha "circolato" (nel senso più ampio del termine) la moneta perché, essendo stata coniata nel 1964 e supponendo che sia stata immessa nella circolazione ad anno avanzato e che mio zio l'abbia raccolta qualche mese prima dell'estate 1967 (il tempo di raccoglierne 100 per me e 100 per mio fratello), penso abbia "vissuto" un paio d'anni al di fuori della mia collezione. Se poi quei 2 anni li ha fatti in un cassetto o nella tasca di qualcuno io non posso negarlo. Certo la conservazione testimonia una circolazione molto modesta.

A @Ric70 dico invece che ha ragione: la patina non è dovuta ai 50 anni nella plastica di un album, anche se devo dire che per tutti quegli anni passati lì non ha - fortunatamente - sviluppato quell'ossido verdastro che anch'io deploro in una moneta.

Ma veniamo a come s'è formata la patina. Chiedo innanzitutto scusa a tutti gli estimatori delle patine e sconsiglio caldamente coloro che rientrano in questa categoria e sono deboli di cuore a NON LEGGERE OLTRE questo punto.

Premetto che anche a me piace l'iridescenza che ha assunto questo 500 Lire: la foto è stata fatta senza flash per non esaltare vieppù i colori che comunque alla luce del sole divengono sfolgoranti.

Ma c'è un ma... Questa moneta, come Vi ho già accennato, appartiene alle più che triple, ovvero all'album destinato a eventuali scambi o esperimenti. Esperimenti di qualsivoglia genere: alcuni possono far storcere il naso ai puristi. A mia difesa posso dire che li faccio raramente e con monete - sicuramente comuni - non FDC e del valore di pochi euro. L'intento è quello di "migliorarle" o di dimostrare qualcosa.

In questo caso volevo dimostrare che è possibile trasformare una moneta ancora bella, ma non particolarmente significante, in un qualcosa che le avrebbe permesso di essere perlomeno apprezzata per quel "quid" in più ovviamente sperando di trarre in inganno (di nuovo mi scuso) anche occhi esperti.

Ebbene Signori, ecco la rivelazione: questa patina è ARTIFICIALE, cioè da me creata - e senza particolare impegno - in brevissimo tempo. L'attrezzatura è semplicissima e facilmente reperibile. Ovviamente lo dico non per indurVi a ripetere il procedimento, ma per sottolineare che, purtroppo, anche una bella patina non è sempre indice di genuinità e per chi ritiene che rappresenti un surplus in una moneta di andare sempre molto cauto nell'acquisto.

Ma procediamo nella descrizione della "patinatura".

1) La moneta si presentava opacizzata, ma senza particolari ossidazioni, per il lungo tempo trascorso nella bustina di plastica dell'album pertanto ho provveduto a bagnarla nel liquido per la pulitura dell'argento reperibile in qualsiasi negozio di numismatica. Come spesso accade, anziché migliorare, la moneta assume un colore "innaturale" che chiamerei "falso lucido".

2) Poiché a volte due negazioni fanno un'affermazione, così due bestialità possono fare cosa utile, ho rimosso questo "falso lucido" con trapanino munito di spazzola di ferro rotante a 15.000 giri/min. [credo che qualcuno sia svenuto... non credo di poterlo far rinvenire dicendo che la spazzola era di ferro dolce, preventivamente levigata sul incudine di ghisa, e di durezza inferiore alla lega argento-rame della moneta]. Il tondello a questo punto era pronto per essere sepolto nello zolfo in polvere puro al 90% (in un qualsiasi negozio di giardinaggio lo potete trovare come fungicida per le piante) ed esposto il tutto all'umidità dell'aria aperta.

3) Dopo dodici ore, non avevo idea di quanto ci sarebbe voluto allo zolfo per agire, ho estratto la moneta divenuta quasi nera. Colore pessimo. Per farla breve ho ripetuto i punti 1) e 2).

4) Il "bagno" nello zolfo in polvere questa volta è durato un quarto d'ora. Rimosso lo zolfo con acqua e spazzolino di plastica, ho dapprima versato una soluzione acquosa di solfato di rame sulla moneta lasciando asciugare all'aria aperta prima un lato e poi l'altro. poi ho ripetuto questo procedimento con una soluzione acquosa di permanganato di potassio. Questi due sali sono degli ottimi ossidanti e li ho scelti, praticamente, solo per il colore e perché - udite, udite - erano presenti nella scatola de "il piccolo chimico" che, guarda un po', mi fu regalata nel Natale del 1967...

5) La moneta a questo punto, si presentava incrostata di cristalli verde-azzurri e rosso-violacei peggio d'uno scoglio di mare. Ma dopo il consueto passaggio d'acqua saponata e spazzola di plastica era di nuovo liscia anche se si presentava a chiazze nerastre con punti dei colori dei sali usati.

6) Se qualcuno non ha ceduto allo sdegno e desidera sapere come va a finire questa storia, sarò felice di concludere dicendo che sono bastati un passaggio in un gel di glicerina per qualche minuto per togliere le ultime incrostazioni (a questo punto molto piccole) tramite emulsione ed un successivo risciacquo con acquaragia per rimuovere la glicerina perché la moneta fosse pronta per la lucidatura definitiva, ovvero all'ultima passata con spazzola rotante a 15k giri/min. il cui attrito, sebbene delicato, ha portato alla fusione dei microcristalli sulla superficie ed al risultato che avete potuto ammirare.

7) Il tutto non ha richiesto che un'oretta d'impegno alterno ed il risultato ha raggiunto la "maturazione" dopo una settimana all'aria aperta...

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Interessante, processi simili di trattamento se non mi sbaglio dovrebbero essere utilizzati per le monete antiche, per le moderne non credo siano di nessuna utilità se non quella di mascherare lucidature invasive , dunque il consiglio e quello di fare molta attenzione a patine troppo pesanti.

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2 minuti fa, soleshine dice:

 processi simili di trattamento se non mi sbaglio dovrebbero essere utilizzati per le monete antiche

Hai...hai..... non sia mai detto!

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Questo post aveva lo scopo (ovviamente non per i più esperti) di essere un monito ai grandi estimatori di patine, magari anche del tipo "più è pesante e più mi piace", poiché in giro ci sono parecchie monete patinate artificialmente per poter chiedere una cifra superiore a chi cerca questo tipo di moneta.

A me personalmente, le patine non entusiasmano se non raramente e comunque - soprattutto sull'argento - molto leggere (vedi mio post "Lira 1908"). Tuttavia "de gustibus non est disputandum", quindi ognuno collezioni ciò che più gli piace, ma solo "cum grano salis" (oggi mi sento latinista...). Non ci sono solo le false monete, ma anche le false patine...

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Mi permetto di concludere dicendo che: "dite tutto quello che volete, ma a me la mia patina piace anche perché non pensavo - quando l'ho fatta - che venisse così bella".

Dimenticavo una precisazione: anche con una normale lente di ingrandimento la moneta non presenta le tipiche striature che si notano su esemplari puliti con spazzola di ferro. Immagino questo sia dovuto alla morbidezza della spazzola e all'alta velocità di rotazione.

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2 ore fa, profausto dice:

Hai...hai..... non sia mai detto!

scusa non sono esperto di antiche, mi sembrava di aver capito che molte volte si creano patine artificiali per mascherare eventuali restauri o pulizie maldestre...

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@soleshine ,,  si, ho accentuato la cosa,:blush:   sappiamo che queste cose succedono , e anche spesso purtroppo,  ma   ho interpretato  la frase .... "dovrebbero essere utilizzati"... come riferimento ad una  normale consuetudine.

saluti

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