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Inviato

Allego questa mezza moneta in bronzo.

Potrebbe essere romana? Io ci vedo un IV da una faccia.

Peso 4gr

Diametro 2.7mm

 

20161103_153535.jpg20161103_153636.jpg

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Inviato

Ok sono un sognatore....... Questa è difficile....:bash:

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Inviato (modificato)

Salve @Blackrunner86, messa così non riesco a scorgere nulla. Nella seconda foto si intravede una sorta di lungo rilievo, ma non è sufficiente a farmi venire in mente nulla. A pelle, credo di non sbagliare dicendo che era una moneta romana, si direbbe frazionata intenzionalmente, forse per creare un sottomultiplo in un'epoca in cui le monete erano accettate a peso. Di più, al momento, mi sembra difficile dire.

Modificato da Caio Ottavio

Inviato

Posso evidenziare quello che io ad occhio nudo vedo con certezza?  grazie per il tentativo

 

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Inviato

è difficile  individuare la moneta originale se non si hanno dettagli che portano all'inizio di una ricerca. 

 Su questa tipologia ,ti allego un interessante ed esaustivo  post che aveva pubblicato un utente  @tacrolimus2000 che  purtroppo non si legge piu' da  molto tempo :

L'argomento delle monete dimezzate in età tardo repubblicana è stato oggetto di un articolo in due parte di Antonio Morello comparso su Monete Antiche alla fine del 2003 (n.11 e 12).

Provo a riassumere qualche passo a mio avviso significativo sperando di non commettere grossolani errori di interpretazione.

L’autore dedica molto spazio ai ritrovamenti di monete dimezzate provenienti dal fiume Garigliano e forse lì gettate quando alla fine non servirono più oppure come ex-voto, tra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C.; al contempo fa una interessante trattazione generale dell’argomento.

Morello sottolinea come le monete dimezzate (a volte quarti) siano state nel passato considerate monete di serie B, sia dai collezionisti che dagli archeologi e solo di recente sono state rivalutate in relazione al periodo storico in cui furono dimezzate, ossia "un periodo storico ben definito in cui la circolazione di moneta minuta, quale era quella in bronzo, si basò sulle vecchie emissioni monetali nonostante alcuni tentativi dei governanti, del decennio tra il 45 ed il 36 a.C., di sopperire a una certa esigenza di moneta spicciola da parte dei piccoli mercati al dettaglio e, dunque, del popolo. (....) Dopo la cessazione dell'emissione di moneta di bronzo da parte dello Stato intorno all'82 a.C."

In generale il periodo riguarda l'arco di tempo che va dall'82 a.C. al periodo Augusteo.

Morello cita una pubblicazione della prof. Cesano (vedi dopo). I suoi studi si basarono su un ripostiglio rinvenuto a Terni e hanno permesso di stabilire che questa consuetudine era in uso già nel 42 a.C.”. (gruzzolo interrato poco dopo il 42 a.C.).

I dati raccolti ed esposti portano alla conclusione che i frammenti in questione avevano la stessa funzione di moneta, ebbero cioè corso come quelle aventi valori di metà e quarti a secondo della loro divisione. Vista la vastità geografica (anche nelle regioni d’oltralpe) dei ritrovamenti di monete dimezzate è lecito supporre che il governo centrale per lo meno tollerasse tale usanza, ma non si hanno prove certe in merito.

E’ probabile che l’usanza di tagliare le monete in bronzo in due parti si protrasse in Gallia molto più a lungo che in Italia. A Roma sembra terminare “appena Augusto pose mano alla riorganizzazione della moneta di bronzo facendone riprendere dai suoi funzionari la emissione. Fu allora emessa in corso per più anni consecutivi uan quantità straordinaria di moneta enea, buona parte della quale consistente in nominali inferiori all’asse.”

"Il pessimo stato di conservazione in cui si rinvengono le monete dimezzate ci fa comprendere il lungo periodo in cui esse circolarono: gli assi onciali emessi nella prima metà del II sec. a.C. circolarono per quasi due secoli trovando nei suoi ultimi anni di ricolazione lo scalpello di colui che aveva bisogno di moneta spicciola per i suoi acquisti."

Il fenomeno è per certi versi simile e parallelo all’emissione non ufficiale di piccole monete raffiguranti disegni spesso rozzi e di cattivo conio, rozzamente imitative oppure emissioni di privati cittadini con lo scopo di sopperire la mancanza di spiccioli, anche se in questo caso sembra più destinato ad un ambito locale (Campania settentrionale e Lazio: vedi i lavori di Stannard).

L’operazione di taglio veniva fatta generalmente cercando di non deturpare per quanto possibile le raffigurazioni; ecco che molte di questi dimezzamenti interessano quelle monete che anche tagliate in due, mantenevano una caratteristica identificativa dell’origine e da cui fosse possibile derivare il valore risultante. Ad esempio assi con Giano bifronte, le monete di Sesto Pompeo, assi di Vienna o le monete di Nemausus con i due busti Agrippa ed Augusto.

La Cesano cita anche frammenti usati per scopi diversi dall'uso monetale e ricorda che "questi frammenti servirono secondo il modo di ritrovamento ora come offerta alle divinità delle fonti o dei fiumi, ora come obolo di Caronte che il defunto doveva portare seco, ora come pegno di amicizia, di ospitalità, segno o tessera di riconoscimento"

I casi di dimezzamento su monete imperiali sono forse anche da attribuire a damnatio o ai casi appena citati, più che a una necessità di moneta spicciola. L'illustrato sesterzio di Treboniano Gallo è tagliato quasi nel senso ore 3 ore 9, in modo da rendere il profilo irriconoscibile. Un asse di Caligola è tagliato invece in direzione ore 12 ore 6.

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Inviato (modificato)

so che siamo al limite della  fantasia piu' sfacciata, ma permettimi di fare un'ipotesi,

Poiché tra le mezze monete che ho visto , le piu' numerose  sono relative al dupondio di Nimes di Augusto e Agrippa, .... potrebbe essere  una metà di questa moneta , dove il IV che tu vedi  "si puo'"  collocare  come  (D) IV (IF)

classe_II.jpg

è solo un "passatempo" un attesa che tu ci fornisci altri elementi per una seria ricerca......

 
Modificato da profausto
  • Mi piace 2

Inviato

Beh che dire.

A parte lo sforzo finale per una classificazione (ben accetto) ne ho guadagnato una preziosa lezione di storia. Grazie mille

Guardando meglio in effetti scorgo un'altra I dopo IV     ---IVI----   dunque avvalora la tua tesi.

 

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Inviato

Ringrazio di cuore @profausto per il suo excursus e credo che abbia individuato la tipologia di questa mezza moneta: anche io propendo per il dupondio di Nimes, anche perché non sarebbe il primo esemplare di questa tipologia che vedo dimezzato. :good:

  • Mi piace 1

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