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Risposte migliori

Inviato

Gradirei sapere quanto piu' possibile dagli esperti circa questa moneta d'argento romana.

Ringrazio anticipatamente

mr2np4.jpg

mr1tv0.jpg


Inviato

Per sapere se è un quinario dovresti dire almeno la misura o il peso e mettere l'alytro lato.

Comunque non è imperiale romana ma semplicemente repubblicana.

agrì


Inviato

C'è anche l'altro lato.

Il peso non riesco a determinarlo. Il diametro è un centimetro


Inviato

Grazie mille

Ho trovato il simbolo.

Questa vi sembra originale? Che rarità puo' avere?


Inviato

Direi assolutamente originale. :P Sulla rarità non saprei dirti, non credo abbia un valore grandemente differente da un altro Vittoriato con un altro simbolo.

Caius


Inviato

concordo pure io nel dire che la moneta è originale, in buon stato di conservazione ( BB+) anche se presenta segni di cristallizazione dell'argento.

lele


Inviato

E' un vittoriato "Crescente" del 207 a.C., zecca di Roma.

Ecco i riferimenti: Craw 57/1; Sear 50

Il valore si aggira tra i 90 e i 200 € (BB- SPL), non uno dei più alti ma nella media.

Ne esiste un altro con il crescente nella parte superiore del tondello che vale un po' di più (90 - 250).

Ciao


Inviato

Scusate, ma fermo restando che il peso non lo sappiamo (e invece ci servirebbe), con 1 (dicesi uno) misero centimetro di diametro mi pare difficile che sia un Vittoriato (in parole povere pur non conoscendone il peso mi sembra scarso come massa metallica rispetto ad un classico denario).

Per me come nominale dovrebbe essere un quinario (anche se "vittoriato" quanto all'iconografia).

In tal caso potrebbe avere forse una cinquantina d'anni meno di quanto prospettato ed il valore di mercato credo che difficilmente arriverebbe alla metà di quello suggerito.

O sto sbagliando io qualcosa? :blink:


Inviato

Condivido le perplessità di Lucio.

...un centimetro di diametro anche a me sembra poco per un vittoriato...

agrì


Inviato

Certo,un centimetro è poco,sarebbe utile sapere se la misura è presa con il calibro o così,ad occhio.Ancor più fondamentale sarebbe conoscere il peso.In ogni caso a me non risultano altri tondelli che presentino il crescente tranne che il Vittoriato come da me sopra descritto e,dello stesso anno e zecca, un denario,asse,semisse,triente,quadrante,sestante ed oncia, tutti contraddistinti da crescente.

Sulla funzione del Vittoriato le ipotesi non sono tutte concordi ma resta il fatto che comunque a me pare debba essere l'iconografia a determinare il tondello più che il suo peso,ovvero questa moneta dovrebbe essere comunque considerata un Vittoriato anche nel caso in cui presentasse il peso di un quinario (a meno che qualche catalogo non faccia differentemente?se sì quale?)

Forse mi sfugge qualcosa ma mi piacerebbe conoscere i riferimenti della moneta che viene suggerita come possibile "alternativa" alla identificazione della moneta in oggetto quale Vittoriato del 207 a.C.


Inviato

Considerate poi che ci sono Vitttoriati assai calanti che arrivano tranquillamente a 2,5 gr....


Inviato
Forse mi sfugge qualcosa ma mi piacerebbe conoscere i riferimenti della moneta che viene suggerita come possibile "alternativa" alla identificazione della moneta in oggetto    quale Vittoriato del 207 a.C.

168133[/snapback]

Così a memoria non ricordo nulla con il crescente.

Però a parte il crescente quinari con la tipologia "vittoriata" ce n'è a palate nel II sec. a.C.

Ora, sia da un punto di vista di classificazione che collezionistico (e non ultimo di valore commerciale) mi pare inaccettabile considerare indistintamente un (passatemi i termini ) "denario vittoriato" da un "quinario vittoriato" (o se vogliamo essere più ligi alla terminologia tradizionale un "vittoriato del valore di un denario" ed un "quinario con la tipologia del vittoriato").

Però sto parlando a buon senso, non chiedetemi di citare una fonte.


Inviato

Sono fondamentalmente d'accordo con Fontus, secondo me è un vittoriato comunque. Per quella data (207), il peso dovrebbe già essere ridotto a 2,90 gr.


Inviato (modificato)
Sono fondamentalmente d'accordo con Fontus, secondo me è un vittoriato comunque.

168148[/snapback]

Mmh. Però così usiamo la stessa denominazione per due monete di valore differente (sia valore nominale che valore antiquario) e con estrema probabilità emesse in epoca leggermente differenziata (sempre che risulti confermata la mia impressione personale e cioè che in III e a cavallo fra III e II sec. a.C. circolano Vittoriati di peso pari ad un denario, mentre in II sec. circolano denari classici contemporaneamente a quinari con la tipologia del vittoriato).

Modificato da LUCIO

Inviato

Scusate, mi rendo conto di essere caduto in un equivoco: se stiamo dicendo che la moneta specifica proposta in questa discussione è senz'altro un Vittoriato, vi rispondo che non lo so non conoscendone il peso, che tendenzialmente ho un dubbio, ma che invece potrebbe anche essere (per esempio un buon argomento a favore rimane l'attestazione del crescente); se invece diciamo che qualunque moneta d'argento repubblicana con la tipologia del vittoriato deve definirsi "Vittoriato", anche nel caso che per via del peso sia evidente che circolava come quinario, allora non sono d'accordo (anche se è ovviamente la mia personalissima opinione).


Inviato

A mio avviso un Vittoriato rimane sempre un Vittoriato,indipendentemente dal peso del tondello.Avremo semplicemente un Vittoriato di peso pari al denario e un Vittoriato di peso ridotto ,simile al quinario, più recente.

Del resto io ritengo che la tipologia della moneta sia data dalla rappresentazione e non dal peso (diverso forse il discorso se cambia radicalmente anche la forma esterna tipo il sesterzio repubblicano con quello imperiale).

Se così non fosse infatti dovremmo dire che anche i nominali in bronzo mutano con il corso del tempo poichè certamente un Sestante ,ad esempio, nel corso dei decenni venne ridotto pesantemente di peso pur mantenendo la stessa rappresentazione e lo stesso nome.Eppure un Sestante del terzo secolo ed uno del secondo vengono comunemente definiti "sestanti" entrambi (anche se il taglio basato sulla libbra romana non è più lo stesso).Ragionando in termini di peso e non di rappresentazione dovremmo invece dire che un Asse del I secolo è in realtà un triente del III poichè ,in quanto a peso e contenuto di metallo, si assomogliano.

Quello riportato a me sembra il Vittoriato del 207 poichè,così a memoria, non ricordo altre monete che riportino solo un crescente.Vi sono altre monete con crescente (accoppiato a stelle,per esempio) ma nessuna che abbia la raffigurazione del Vittoriato.

Bisogna anche notare che il Vittoriato,come moneta di penetrazione nel mondo greco,perse presto la sua funzione e non è impossibile (tutt'altro) che alla fine,nel II secolo, lo si considerasse pari ad un quinario quale valore ma,da un punto di vista classificatorio,sarebbe a mio avviso scorretto distinguere tra Vittoriati e quinari (con l'aspetto del Vittoriato) anche perchè sono noti parecchi esemplari di Vittoriati che,in quanto a peso,non sono più Vittoriati ("originali") ma non ancora quinari.


Inviato

Così però nel caso del Vittoriato ci riduciamo (e so benissimo che non pochi lo fanno) a chiamare con lo stesso nome due cose differenti, che avevano un valore facciale differente, che sono di epoche (leggermente) differenti, che hanno caratteristiche (dimensioni e peso) differenti e soprattutto che hanno un grado di rarità (e quidi un valore sul mercato antiquario) ben diverso (non comunissimi i "denari" vittoriati ed invece decisamente molto diffusi e facilmente reperibili i quinari "vittoriati").

Sarò un po' maniaco, ma a me piacciono le definizioni univoche ;) .


Inviato

Non credo che si ponga questo problema.

Per la rarità esistono manuali,cataloghi e prezzari, che riportano la quotazione di tutte le monete,compresi i Vittoriati di peso simile al quinario (consideriamo poi che difficilmente si confondono per la presenza,oltre alla raffigurazione "base" ,anche di ulteriori segni).

Il valore facciale non è differente,è sempre quello di un Vittoriato,semplicemente con la perdita di peso ne diminuì il potere di acquisto (certamente nessun romano avrebbe mai scambiato alla pari un Vittoriato "pieno" con uno "calante"),similmente a quanto avvenne per i nominali in bronzo.

Mi ripeto,se così fosse dovrebbe essere un guazzabuglio con tutte le monete a tipi fissi (ad esempio la prora) mentre già da tempo sono state studiate e valutate una per una.Si tratta solo, qualora ci si trovasse dinnanzi ad un Vittoriato "calante" di sapere che, in mancanza di segni distintivi, è più o meno raro rispetto agli altri e fare una breve ricerca sui testi.


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