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IGNORED

Quattrino romano 1829


Ramossen

Risposte migliori

Io gli attribuirei un SPL/q.SPL dato che il rovescio non è perfetto.Il suo valore si aggira intorno ai 70 euro.

Questa tipologia è comune,anche in ottime conservazioni come questa.

Purtroppo,di questi tempi,le monete in rame dello stato pontificio comprese tra il 1775 e il 1866 sono poco richieste e talvolta vengono vendute a prezzi da fame.

Un esempio, è un numismatico,che ne ha venduta una in FDC con riflessi di rame rosso alla misera cifra di 140 euro.

Comunque bellissima moneta!!!

Una curiosità,come ha il contorno il tuo esemplare Ramossen :con foglie in rilievo oppure con cerchi in incuso?

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Concordo con quanto detto da Monetiere : negli ultimi anni il solo rame rosso almeno Spl è molto valutato e ricercato, il resto del rame seppur in alta conservazione ma non rosso è purtroppo poco considerato.

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complimenti, bellissimo quattrino con la sua patina cuoio vera ed originale. Io colleziono solo zecca di Bologna ma non ho visto sti gran cali di prezzo per il rame in alta conservazione di fine '700-'800

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Awards

Ciao a tutti.

Papa numismaticamente simpatico, Pio VIII... con un pò di buona volontà si riesce a completare l'intera serie monetale.

In fondo sono solo 5 nominali e solo due (lo scudo ed il mezzo baiocco) sono coniati oltrechè a Roma anche a Bologna.

Quindi, anche a volerle mettere tutte in collezione, parliamo in tutto di 7 monete di base (varianti escluse).

Penso che sarà l'unico Pontefice ottocentesco del quale riuscirò a completare l'intera serie monetale e ciò pur considerando che la mia collezione è impostata tipologicamente e non per date.

Detto questo, il bel quattrino postato da Ramossen (che giudicherei anch'io dalle scansioni in qSPL) mi manca ancora e, al momento, possiedo solo il baiocco romano e il 30 baiocchi, che Vi posto di seguito:

2nl4o0n.jpg

Peccato per le debolezze di conio nella parte finale della legenda al dritto, che non consentono di leggere l'anno di pontificato (però...non c'è da sbagliare..). D'altronde il Gigante la riporta come moneta di seconda classe, seppure per il conio decentrato e non per le debolezze dello stesso.

Questo invece è il pezzo da 30 baiocchi:

1el3s7.jpg

Moneta con qualche diffuso graffietto.... ma direi ancora molto godibile.

Lo scoglio maggiore rimane lo scudo  (a proposito: si sa quanti sono i pezzi coniati per Bologna?), ma credo che con un pò di pazienza la serie si possa concludere in tempi ragionevoli.

Saluti.

Michele

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26 minuti fa, bizerba62 dice:

Ciao a tutti.

...

Lo scoglio maggiore rimane lo scudo  (a proposito: si sa quanti sono i pezzi coniati per Bologna?), ma credo che con un pò di pazienza la serie si possa concludere in tempi ragionevoli.

Saluti.

Michele

Sono circa 5.100, numero sostanzialmente analogo a quello per la zecca di Roma.

;)

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Oltre ad essere il più simpatico, Pio ottavo è stato il Papa ad avere il record di percorrenza attorno al Quirinale:rofl::crazy::offtopic:

Scusate, certe volte non resisto

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Per i non romani, in slang romanesco piottavo è la prima persona singolare dell'imperfetto del verbo piottare, ossia "annà a na' piotta" ossia correre.

 

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2 ore fa, Giov60 dice:

Sono circa 5.100, numero sostanzialmente analogo a quello per la zecca di Roma.

;)

Grazie Giovanni.

Non avevo il dato.

Saluti.

M.

 

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bizerba62 che bel baiocco!!! Le debolezze di conio sono onnipresenti in questo nominale,infatti,trovare esemplari senza debolezze,è assai difficile se non impossibile!

Dopo poche battute,il conio si spaccò,e siccome il pontefice era già morto,si decise di ripararlo alla "meno peggio"

Le debolezze,non sono dovute alla rottura di conio, bensì all'accurata attenzione di non pressare troppo i tondelli in modo che il conio non si rompesse di nuovo.

Riguardo i 30 baiocchi e lo scudo,volevo aggiungere una cosa importante:furono le prime 2 monete coniate nello stato pontificio con un conio all'avanguardia che utilizzava la macchina a vapore.

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2 ore fa, monetiere dice:

Riguardo i 30 baiocchi e lo scudo,volevo aggiungere una cosa importante:furono le prime 2 monete coniate nello stato pontificio con un conio all'avanguardia che utilizzava la macchina a vapore.

Grazie monetiere.

Possiamo quindi affermare che con Pio VIII nello Stato Pontificio si inaugurano le coniazioni "moderne'?

M.

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Supporter

Senza alcun dubbio.

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Supporter

Era anche un valente numismatico,poteva essere il Vittorio Emanuele III dello Stato Pontificio.

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18 ore fa, monetiere dice:

...

1) Dopo poche battute,il conio si spaccò,e siccome il pontefice era già morto,si decise di ripararlo alla "meno peggio"

2) Le debolezze,non sono dovute alla rottura di conio, bensì all'accurata attenzione di non pressare troppo i tondelli in modo che il conio non si rompesse di nuovo.

3) Riguardo i 30 baiocchi e lo scudo,volevo aggiungere una cosa importante:furono le prime 2 monete coniate nello stato pontificio con un conio all'avanguardia che utilizzava la macchina a vapore.

Per cortesia, vi sono riferimenti bibliografici per i punti 1 e 3 sopra riportati? Qualche libro o articolo? E' comunque poco credibile che un conio sia stato utilizzato "dopo" la morte del pontefice, in quanto i conii utilizzati venivano riscontrati e sigillati da apposita commissione su indicazione del Camerlengo all'inizio della S.V. (Balbi De Caro - Londei. La moneta Pontificia da Innocenzo XI a Gregorio XVI. Roma, 1984, p.207).

Per quanto riguarda l'affermazione 2, ritengo poco verosimile questa origine delle debolezze. Se un conio si danneggia e viene riparato si determinano debolezze nei punti più alti della moneta, in rapporto al metallo estruso nella frattura.

 

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Il 10/28/2016 at 19:04, Giov60 dice:

Sono circa 5.100, numero sostanzialmente analogo a quello per la zecca di Roma.

;)

Spettacolo!!

ma le hai tutte le tirature di Bologna dell' 800 ?

Sarebbero anche da mettere sul catalogo online

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Awards

Si tratta di dati originali ed inediti, di non facile composizione e interpretazione. Per ora abbiamo pubblicato le tirature relative alle sedi vacanti (1823, 1829 e 1830) e al periodo napoleonico. Presto (mi auguro) arriveranno anche le altre.

Tuttavia il discorso delle tirature è interessante. Per esempio da dove derivano i dati presenti sui comuni manuali in commercio? Se lo si chiede agli estensori dei cataloghi non lo sanno (è una specie di 'passa parola', da libro a libro con errori frequenti). I dati napoleonici che abbiamo ritrovato collimano solo in parte con quelli "tradizionali", anche se non sono (con qualche eccezione) poi così diversi (l'eccezione più significativa sono le 2 lire 1808 per Bologna, moneta inesistente per cui è invece indicata 'tradizionalmente' una tiratura di 2207 esemplari). I "numeri" controllati sono relativi alla sola zecca di Roma e fanno, a mia conoscenza, riferimento al libro della Balbi De Caro/Londei sopra indicato. Ma anche per Roma vi sono errori nei manuali commerciali: ad esempio le tirature delle Leonine 1825-III e 1828-V sono state invertite (i numeri corretti sono per il 1825 n. 1909 esemplari e per il 1828 n. 1736 esemplari; Balbi De Caro/Londei, op. cit. p. 225).

Ricordo poi che non è spesso possibile conoscere le esatte tirature per anno "solare" e anno "di Pontificato", in quanto non risultano dai verbali esaminati. Era prassi di utilizzare uno stesso conio fino al suo "esaurimento" anche impiegandolo per più anni senza modifiche ... Ciò significa che gli anni riportati permettevano di organizzare il materiale creatore (conii) e non le monete coniate, questo per lo meno fino alla convenzione latina.

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