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MOTTI E LEGENDE nelle monete


Risposte migliori

Dopo tante monete papali con proclami di fede e di carità manca la moneta che testimonia ciò che la controriforma rappresentò per le terre riformate sottoposte alla “rieducazione” imperiale. Manca e la voglio riproporre (venne presentata da @fratelupo in una discussione di qualche anno fa) perché emblematica e storicamente significativa, oltre che molto ricercata dai collezionisti.

A coniarla fu il duca Cristiano di Braunschweig e Luneburg, che, durante la guerra dei trent’anni, tra atrocità di ogni genere, cercò di sostenere la resistenza protestante contro la “normalizzazione” imperiale, che aveva già eliminato ogni traccia di riforma nella Stiria e nella Boemia.

Cristiano di Braunschweig nel 1622, fece battere questo tallero fondendo il tesoro del duomo di Paderborn e in particolare lo scrigno di epoca medievale che custodiva le reliquie di San Liborio.150615083bz.jpg

La moneta mostra al diritto la scritta che l’ha resa famosa: “GOTTES FREVNDT DER PFAFFEN FEINDT”, ovvero “È amico di Dio chi è nemico dei preti”; sul giro si trovano i titoli di Christian, duca di Braunschweig e di Luneburg. Al rovescio, nel campo, si vede un braccio corazzato armato di una spada che esce da una nuvola: si tratta del braccio armato di Dio, pronto a colpire i nemici della Riforma e, nel giro, oltre alla data 1622, si legge la scritta in francese “TOVT AVEC DIEV”, “Tutto con Dio”.

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Ma non posso tradire la mia natura che mi fa prediligere la moneta piccola, destinata al popolo ma spesso anche all'anonimato numismatico.

L'origine famigliare, la considerazione e il rango ottenuto dai padri erano il giusto lustro e decoro per i figli.

A Guastalla Ferrante II Gonzaga volle ricordare il padre Cesare ed enfatizzarne gloria e valore. Troviamo il riferimento all'illustre genitore in due sesini il cui verso recita: IMAGO PATRIS GLORIA FILII, l'immagine del padre è motivo di onore (gloria, vanto o fama) per il figlio.

sesino Ferrante.JPG 

nel primo il dritto presenta la figura di Santa Caterina con foglia di palma e ruota dentata e la legenda FER:G:D:G:  S:CATHER:

images2.jpg

nel secondo il dritto presenta il monogramma FDVG, coronato e, nel giro, FERDINANDVS:GON

Ma questo riferimento alle antiche virtù lo troviamo anche nei grandi nominali dei Gonzaga di Guastalla; un esempio è l'impressionante ducatone datato 1622, firmato da Luca Xell. Il verso presenta la statua di Ferrante I Gonzaga mentre uccide l'invidia, opera di Leone Leoni e ancora visibile (spada a parte) nella piazza antistante il palazzo ducale di Guastalla. La legenda recita SIMVLACRVM AVITAE VIRTVTIS, immagine della virtù degli avi.

guas3.jpg 

E con questa esco.....

un caro saluto

Mario

 

 

 

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Svizzera 1936, 5 franchi.

Diritto: personificazione della Svizzera inginocchiata con una spada nella destra ed una colomba nella sinistra.

Rovescio: PRO PATRIA ARMIS TUENDA = "PER LE ARMI CON CUI DIFENDERE LA PATRIA". Elmetto tra le cifre della data.

Legenda anche sul bordo: DOMINUS PROVIDEBIT = "IL SIGNORE PROVVEDERA'"

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Modificato da King John
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Awards

Gran Bretagna. Silver Pattern Proof Farthing, 1665. P.422. Carlo II.

DIRITTO: ritratto di Carlo II. Legenda:  CAROLVS A CAROLO (Carlo II da Carlo I).

Rovescio: la Gran Bretagna seduta a sinistra; legenda: QUATUOR MARIA RIVINDICO = RIVENDICO I QUATTRO MARI.

1616968.jpg

Modificato da King John
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Awards

STATI TEDESCHI. MAINZ. Vescovado, Philipp Karl Freiherr von Eltz, 1732-1743.
Ducato, 1738. Diritto: Busto a destra. Rovescio: Stemma coronato ricoperto da mantello. Legenda: DOMINUS REGIT ME ET NIHIL MIHI DEERIT.

Si tratta della parte iniziale di un bellissimo versetto del Salmo 22: Dominus regit me, et nihil mihi deerit; in loco pascuae ibi me collocavit, super acquam refectionis educavit me": "Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce".

558342.jpg

Modificato da King John
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Awards

SVEZIA, Re Adolfo Federico, 1751-1771.
Half Riksdaler, 1752 HM. Diritto: testa del re a destra; Rovescio: stemma circolare coronato. Legenda: SALUS PUBLICA SALUS MEA = il benessere della collettivita' e' il mio benessere.

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Awards

Che abbia un debole per Pavia si sa...come farla entrare qui nelle monete moderne è più difficile però...però...

L'occasione è invece buona per entrare nel fantastico e affascinante mondo delle monete ossidionali ....

1524 CES PP OB

che sciolto diventa

CAESARIANI PAPIAE OBSESSI

GLI IMPERIALI ASSEDIATI A PAVIA

Siamo a Pavia durante l'assedio del 1524 - 1525, Antonio de Leyva comandante del presidio spagnolo a difesa di Pavia, assediata dai francesi, aveva una grande preoccupazione, quella di riuscire a pagare le truppe tedesche ausiliarie composte da 5.000 mercenari pronti a cambiare bandiera.

Doveva fare di tutto per evitare questo ; decise così di fondere tutto quello che poteva servire per l'uopo, arredi sacri, monili, suppellettili.

Abbiamo così questi rozzi testoni in argento con data 1524 che testimoniano l'accaduto e i fatti.

Da Asta Varesi 68, estremamente raro.

Pensate all'emozione di avere un pezzo così in mano se mai dovesse capitare :D.....

 

 

Pavia ossidionale.jpg

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BAHAMAS. George III, 1760-1820.
Penny, 1806. Diritto: Piccolo busto a destra.

Rovescio: Nave in mare; in esergo legenda: EXPULSIS PIRATIS, RESTITUTA COMMERCIA: "Dopo aver scacciato i pirati, i commerci sono stati restaurati".

711837.jpg

Modificato da King John
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Awards

Recupero un mio vecchio intervento che feci anni fa riguardo alla famigerata e sedicente "Osella del lido", Venezia 1797:

20 ottobre, 1797 (la Serenissima era appena morta): "Questa mattina nell'Elaboratorio al Lido, prese fuoco della polvere che con uno scoppio estremo, mandò in aria ed attaccò fuoco alla fabbrica con morte di alcune persone; cosa però che non ebbe conseguenze peggiori, ma il terrore compreso da tutta la città fu estremo."

Questo scriveva l'ultimo doge, da poco ritornato a vita privata, Ludovico Manin, nelle sue Memorie, 1802.

Il fatto è rappresentato su una rarissima osella veneziana del 1797, in genere considerata l'ultima della serie. Il termine "osella" per questo pezzo ha suscitato numerosi dubbi e interpretazioni, in quanto, sine duce, decadeva anche l'onere del dono ai nobili.

La legenda riporta: URBIS SERVATORIB(us) BENEMAERENS - PATRIA - AD LITUS EXPLOSIONE REPARATA.

Ovvero "La patria ringrazia i salvatori della città - conservata in seguito all'esplosione del (deposito di munizioni) del Lido".

Il Lido di Venezia, dove oggi si allineano ville liberty e hotels di lusso, e dove si tengono manifestazioni internazionali come il Festival del Cinema, alla fine della Repubblica era quasi disabitato ed erano presenti poche costruzioni, un paio di chiese e una serie di casematte dove venivano accumulate munizioni e polvere da sparo per eventuali necessità di difesa della città. Era in effetti il confine tra la laguna ed il mare aperto, da dove potevano arrivare - ed in effetti arrivarono - i Francesi di Napoleone.

Questo pezzo, non propriamente un'osella, è stato ribattuto su una precedente moneta, di cui si vedono alcune parti della legenda.

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Dovrei essere imparziale in teoria :D, ma quest'ultimo e' un pezzo decisamente incredibile , grazie di averlo riproposto...

E mentre ricordo ancora anche di votare i vari pezzi  e loro messaggi ( tempo fino al 30 novembre ma la discussione comunque continuerà anche dopo se riterrete ), direi a questo punto...avanti col vento in poppa...

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Il 17/11/2016 at 14:17, King John dice:

Innocenzo XII (1691-1700) - Mezza Piastra Anno VII
Zecca: Roma - Fronte: effigie del Papa a destra - Retro: l'arca di Noè adagiata su un'altura ancora parzialmente sommersa dalle acque

Questa citazione dell'Arca di Noè, mi ha fatto venire in mente un vecchissimo topic sulle monete del diluvio, nel quale ricordavo di aver proposto qualche pezzo che poteva interessare anche questa discussione.

Sono andato a ricercarlo, ed ecco cosa ne è uscito ;)

 

gettone namur.jpg

 

Gettone in rame, opera di J. Roettiers, coniato nella città di Namur (Belgio) per festeggiare il trattato di pace di Hubertsburg, firmato il 15 febbraio 1763 e che pose fine alla guerra dei Sette Anni tra Austria e Prussia: l'Austria rinunciò alla Slesia, che passò definitivamente alla Prussia.

Al dritto busto di Maria Teresa imperatrice d'Austria (Namur e gran parte dell'attuale Belgio erano allora sotto dominio austriaco), al rovescio l'Arca di Noè, arenata sulla cima del monte Ararat, verso cui vola la colomba della pace.

L'iscrizione al rovescio AT ILLA VENIT AD EUM PORT RAMUM OLIVAE, riprende parzialmente un versetto del Genesi, 8:11

At illa venit ad eum ad vesperam portans ramum olivae virentibus foliis in ore suo. Intellexit ergo Noe quod cessassent aquae super terram.

E la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra.

petronius :)

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Altra osella significativa, siamo a Francesco Morosini Doge ( 1688 - 1695 ), osella anno III, da NAC 36

Il Morosini tornava a Venezia nel 1689 dove ebbe una accoglienza trionfale dopo la campagna di Morea ed ottenne da Papa Alessandro VIII il dono della spada avvolta da una cintura e sormontata da una berretta riccamente decorata.

Doni che il Papa elargiva abitualmente a chi si era particolarmente distinto per la Chiesa, in questo caso nella guerra agli infedeli.

NON ALIA FRVITVR VICTORIA LAVDE

La Vittoria non gode di altra lode

Anche in questa caso l'osella racconta un momento storico ben preciso e lo racconta con dovizia di particolari.....

 

Osella Morosini.jpg

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Siamo sempre più nel fantastico della monetazione, un MUST, un simbolo, un vorrei...:D

ASSEDIO AUSTRO RUSSO A ZARA

Siamo ancora nella moneta ossidionale, Zara nel 1813 subisce l'assedio austriaco, divennero necessarie delle monete ottenute per fusione.

Data l'urgenza della situazione non si ritenne opportuno dividere l'argento dall'oro presente negli arredi liturgici sequestrati per questo scopo.

I francesi si accorsero poi di questo e disposero il ritiro delle monete in circolazione e l'interruzione delle emissioni.

Dopo l'assedio scattò l'incetta di queste monete per ricavarne l'oro contenuto.

Di certo le monete sono decisamente rare e importanti.

Qui non c'è la legenda, non c'è il motto, la moneta sembra scarna, anonima, senza indicazioni, in realtà non è così, in modo semplice e conciso racconta poi tutto .... : al diritto l'aquila imperiale coronata ha ai lati a sinistra ZARA e a destra 1813, al rovescio nel campo in quadrato cordonato abbiamo 4.0. e sotto 18 F. 40 C.

C'è tutto il necessario per spiegare cosa è successo, il luogo, la data, il valore esatto, un'altra moneta che racconta la sua storia, i suoi accadimenti diventando di fatto un esempio storico monetario tra i più affascinanti in assoluto...

Da NAC 30

zara.jpg

Modificato da dabbene
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Abbiamo visto veramente di tutto e di più, difficile fare di più anche se le vie del Signore sono infinite...quello che mi sento di dire ancora, almeno per il Concorso che scade al 30 novembre , e' di votare anche le monete delle ultime pagine che per forza di cose hanno avuto meno visibilità delle prime, ma questo ci sta anche...

Vediamo se c'è ancora qualche colpo d'ala , certamente ora la ricerca diventa molto più difficile, le carte sono sul tavolo e quindi giochiamo allora...

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Ho visto che, oltre alle monete, sono state presentate alcune medaglie, ne aggiungo dunque una anch'io. Anche di questa avevo già parlato, un paio di mesi fa, nella sezione apposita, ma poiché forse è sfuggita ai frequentatori di questa sezione, provo a riproporla.

Si tratta di una medaglia di Luigi XIV, il Re Sole, la cui produzione medaglistica fu sterminata durante i lunghi anni del suo regno (1643-1715), e tesa a celebrare innanzitutto se stesso e il suo potere assoluto. Quella illustrata risale al 1672, ed è opera di Jean Varin (o Warin), scultore e medaglista francese, noto per le importanti innovazioni introdotte nel processo di coniazione delle monete. Varin fu il primo a utilizzare in forma sistematica la monetazione meccanica, con la pressa a vite, nella produzione delle monete francesi. Questa tecnica sostituì la monetazione al martello e permise di produrre pezzi di qualità più regolare.

La medaglia, conservata nel gabinetto numismatico del British Museum, porta al dritto il busto del re volto a destra, e la legenda

LVDOVICVS MAGNVS FRAN ET NAV REX P.P.

Ludovico (per Luigi) il Grande, Re di Francia e Navarra

e al rovescio il sole che illumina il mondo e il motto NEC PLURIBUS IMPAR

nec pluribus impar1672.jpg

La locuzione latina Nec pluribus impar, tradotta letteralmente, significa non inferiore ai più. In realtà il significato è spiegato molto esplicitamente dallo stesso Re Sole nelle sue "Memoires pour l'instruction du Dauphin" dove si rivela che il senso autentico del motto è "Non inadatto a molteplici compiti contemporaneamente" con questo volendo lusingare le possibilità imperiali del giovane Re (ossia governava tutta la Francia, ma il suo dominio era in grado di estendersi oltre).

petronius :)

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Finora, ne abbiamo viste tante di legende, scritte un po' in tutte le lingue e, anche, in caratteri diversi...ma questa ancora mancava ;)

E' una moneta da 5 dollari, coniata nel 1860 dai Mormoni dello Utah, con l'oro che i cercatori di ritorno dalla California lasciavano generosamente :rolleyes: nelle loro tasche, in cambio di ogni genere di merce potesse essere utile per affrontare il viaggio fino a casa.

La sua particolarità è nel dritto, dove è raffigurato il Leone di Giuda, contornato dall'iscrizione HOLINESS TO THE LORD, SANTITA' AL SIGNORE, scritta in  ALFABETO FONETICO, cosa che rende questa moneta unica nel panorama delle coniazioni americane, e non solo. L'alfabeto fonetico, è un sistema di scrittura alfabetico, basato principalmente sull'alfabeto latino, utilizzato per rappresentare i suoni delle lingue nelle trascrizioni fonetiche. Nacque con l'intenzione di creare uno standard per trascrivere in maniera univoca i suoni (tecnicamente, i foni) di tutte le lingue conosciute: questo è possibile poiché ad ogni segno  corrisponde un solo suono e viceversa, senza possibilità di confusione tra lingue diverse.

Il rovescio riporta, stavolta in inglese, la legenda DESERET ASSAY OFFICE PURE GOLD, e il valore, mentre il disegno è un'aquila americana che protegge un alveare di paglia. La parola DESERET, era preferibilmente usata dai Mormoni al posto di Utah, e viene dal Libro di Mormon, dove significa ape, da qui l'alveare.

utah5dollars.jpg

Circa 800 di queste monete furono coniate tra il luglio 1859 e il marzo 1861. L'emissione cessò poi per ordine del gentile (non-mormone) Alfred Cummings, Governatore del Territorio dello Utah.

petronius :)

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E' un forcing :D...

CASALE zecca di motti e legende....e questo è un grande motto...

NON IMPROVIDIS

NON ESSENDO SPROVVEDUTI

Guglielmo Gonzaga con la reggenza della madre Margherita ( 1550 - 1566 ), lira del 1563 della NAC 85 che mostra i busti accollati di madre e figlio, ma la legenda ammonisce, non siamo sprovveduti....quindi occhio amici e non amici non ci piglierete di sorpresa....

Più chiaro di così per essere una moneta non si poteva....:spiteful:

 

casale 1.jpg

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 L'arte dell'incisione continua a mostrar...

 

Ostentazione e sublime simbolismo per un Ducatone coi fiocchi...                         

 

                          001

 

Mirandola:

Alessandro I Pico, 1602-1637. Ducatone 1617, AR 31,85 g. ALEXAND PICVS MIRANDVLAE DVX I Busto corazzato a s., con mascherone nello spallaccio; sotto, nel giro, 1617 AR (Giovan Agostino Rivarola, zecchiere). Rv. NVNC PEDE – CERTO Figura muliebre, stante di fronte, con mano ramo d’alloro nella mano d. e con la s. leggermente protesa in avanti; il piede d. su di un dado e il s. su di un globo. Lo sguardo è rivolto verso l’alto a d. donde scendono raggi. CNI 3. Ravegnani-Morosini 5. MIR 522. Bellesia 1b.
Questo scudo fu coniato dopo che Alessandro I fu insignito del titolo di Duca dall'Imperatore Mattia. La sigla A R sotto il busto potrebbe riferirsi allo zecchiere mantovano Agostino Rivarolo.

 

                               1-alessandro-I-pico.-olio-di-sante-peranda.jpg

 

Per Bellesia (1995, “La Zecca dei Pico”, p. 169) la moneta sarebbe invece stata ispirata dalla legittimazione di Galeotto a succedere al padre naturale Alessandro, legittimazione concessa dall’imperatore all’inizio del 1617: “Per questo la Fortuna della Mirandola avanza ora con passo sicuro, guardando spavaldamente a tutte le avversità, rappresentate dalle folate di vento che le scompigliano i capelli”. Secondo una diversa interpretazione, invece, Mirandola, abbandonata l’immobilità cui l’aveva costretta l’assenza di un erede di Alessandro, può ora affrontare con sicurezza il mondo, rappresentato dal globo.La sfera indica universalità ed eternità e il cubo, cioè la pietra angolare, la religione, mentre il ramo di alloro dovrebbe simboleggiare la facoltà della Fortuna di premiare chi vuole. 

Il ducatone (o scudo), probabilmente realizzato su conii incisi dallo zecchiere Antonio Rivarolo (come attesterebbero le iniziali A R sotto il busto al dritto) misura la bellezza di 48 millimetri di diametro per un peso prossimo ai 32 grammi. Si tratta di una delle più belle monete del Seicento italiano, nonché di una delle maggiori rarità della numismatica preunitaria.

 

Eros 

 

Continuo a divertirmi...

Modificato da eracle62
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Girando sempre per CASALE troviamo un tema come quello della GIUSTIZIA che è spesso centrale nella monetazione....

CVIQE SVVM

A CIASCUNO IL SUO

Motto caro a tanti nel passato che ritiene la Giustizia una delle virtù essenziali .

Siamo a Casale con questa lira del 1577 estremamente rara della NAC 85  di Guglielmo Gonzaga, duca di Mantova e del Monferrato.

Qui viene rappresentata l'allegoria della Giustizia raffigurata con spada e bilancia.

casale 2.jpg

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Aspettavo che arrivasse qualcuno, ma giunti forse verso la fine mi sembra impossibile non metterla....

Dopo il terremoto feci una discussione qui sul forum che chiamai " Amatrice e le sue monete, un Omaggio...", mi sembrava il minimo questo ricordo, questo pensiero...

E Amatrice ha anche un fantastico motto, breve, sintetico ma che dice velocemente tutto :

FIDELIS AMATRIX

Qui parliamo di fedeltà, e la fedeltà ha sempre contato e conta, in questo caso parla del rapporto tra la città e Ferdinando I d'Aragona, città che ebbe dei privilegi e donazioni per la gratitudine mostrata durante la rivolta dei baroni del 1486 - 86.

Questo motto è quindi un riconoscimento di fedeltà alla città, un giusto riconoscimento....

Le monete sono i cavalli ,e per saperne di più vi rimanderei alla discussione o al catalogo del forum , qui per non sbagliare posto quello messo in discussione da @santonecol motto e lo scudetto della città.

In questo specifico caso, oltre al motto, il messaggio, la storia c'è anche tanta emozione nel postarlo.....

 

 

Amatrice.jpg

Modificato da dabbene
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