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IGNORED

MOTTI E LEGENDE nelle monete


Risposte migliori

Il ‎26‎/‎10‎/‎2016 at 17:17, Philippus IX dice:

Salve a tutti, dalla zecca di Messina ancora niente...

Ho visto che si parla parecchio di tondelli d'argento e d'oro, ma poco dei metalli più vili, ad esempio il rame.

VT COMMODIVS (per comodità),

più che un motto è secondo me un'indicazione o, addirittura, una giustificazione.

Questo motto venne utilizzato dalla zecca di Messina durante i regni di Filippo II, III e IV e Carlo II sui tondelli in rame da un grano. Per il preciso significato vorrei indicare questa discussione, ossia il post #5 di @carlino:

Infine, vorrei postare anche un grano di Filippo IV del 1630, zecca di Messina (Spahr 160 b).

Saluti

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Il ‎26‎/‎10‎/‎2016 at 20:52, Philippus IX dice:

Tuttavia il motto VT COMMODIVS non appare solo nella zecca di Messina.

Vorrei passare al Viceregno spagnolo di Napoli, zecca di Napoli, dove abbiamo la variante PVBLICE COMMODITATI, motto introdotto da Filippo III nel 1599 con i tornesi con bastoni incrociati, ossia PVBBLICA COMMODITAS, motto confermato da Filippo IV con i 2 cavalli con cornucopie e le pubbliche.

A questo punto vorrei postare una pubblica di Filippo IV del 1623, zecca di Napoli.

Saluti!

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Salve a tutti,

vorrei, infine, chiudere il triangolo di VT COMMODIVS (per comodità), aggiungendo anche l'isola di Malta, ossia La Valletta, quindi: Messina - Napoli - Malta (La Valletta).

Tale motto era una specie di giustificazione con cui il coniatore, ossia il regnante, si scusava con la gente comune che per le monete più spicciole non usava l'oro o l'argento, ma solo metallo vile, ossia il rame. Questo lo faceva, infatti, solo per la comodità (da questo: VT COMMODIVS) di non dover coniare microscopiche monete d'argento.

Vorrei postare un grano coniato durante il periodo di regno del Gran Maestro dell'Ordine di San Giovanni Alof de Wignacourt (1601-22), conosciuto soprattutto per essere stato uno dei patroni del Caravaggio.

Saluti!

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Non è  "bellissima" la moneta , ma è stato il primo acquisto in asta....... quella che mi ha fatto  "innamorare" 

voleva "far passare" un messaggio di ostentata bellicosità e presunzione di potenza con questa legenda " CONVENIENTIA CVIQUE" e sul bordo dello scudo " PRAESIDIA MAIESTATI " cioè pressapoco . "cio' che è opportuno (la guerra) puo' essere rivolta a chiunque, a difesa di armi e onore "

Al dritto il DVCA Ferdinando Carlo Gonzaga, Duca di Mantova appare col busto corazzato "all'eroica" come lo definisce lo zecchiere Cotel. Ma leggendo le gesta dell'ultimo Duca, ne esce un ritratto che non ha nulla a che vedere con quello che voleva far apparire, non era certo un cuor di leone , amava soldi , vizi, successi di corte, tanto che già nel 1701 l'imperatore lo dichiarava apertamente un traditore.

 

 

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Non poteva mancare in questa interessante discussione "motti e leggende nelle monete" questo bellissimo conio del Granducato di Toscana della mia collezione.

Mezzo Tollero del 1683:

D/ COSMVS.III.D.G.MAG.DVX.ETRVRIAE.VI.  .1683. busto a destra con corona dentata del Granduca Cosimo III 

R/ La nave antica "Galera" che naviga a vela spiegata.   PRAESIDIVM .ET. DECVS   LIBVRNI  .1683.   "difesa e decoro della città" la leggenda è riferita al porto di Livorno che era divenuto prestigioso e strategico per il commercio del Granducato. 

Il mezzo tollero era della stessa bontà del tollero: once 11 di fino per libbra di metallo da monetare, peso di danari 11,5 e valuta di Lire 3.12

Nonostante la bellezza del conio, il mezzo tollero,  non ha avuto molto successo sulla piazza commerciale e l'unica emissione è quella dell'ordinanza del 12 o 13 marzo 1682 " che si batta una moneta per la metà del Tollero dell' istessa bontà e peso a ragguaglio che da una parte ci sia il busto di S.A. e dall'altra una nave con le lettere attorno: Praesidium et Decus, Liburni, 1682 ". La battitura avvenne nell'anno successivo.

L'intagliatore del conio fu probabilmente quel Marco Antonio di Cosimo Merlini "M.A.M." che a partire dal 12 aprile 1649 e fino al 14 maggio del 1674 era maestro della zecca vecchia di Firenze.

Nel 1680, pur trovandosi a ROMA per perfezionare la propria arte, un grande medaglista e incisore di conii Massimiliano Soldani Benzi, stava emergendo alla corte Granducale e nel mese di novembre mandò a Firenze al Granduca il conio per battere li livornini e si trattava molto probabilmente dei tolleri con veduta del porto di Livorno del 1681. Comunque dallo stesso lavoro risulta che al Soldani erano stati commissionati altri lavori per la zecca fin dalla primavera del 1680 e che nel 1682, rientrato a Firenze, l'artista si dedicò alla riorganizzazione della Zecca. (Vannel, Toderi, 1987, p.56). Nel 1683 il Soldani venne nominato intagliatore di conii e dal 15 novembre 1688, in seguito alla morte di Marc'Antonio Merlini, ebbe la carica di Maestro de' conii e custode della Zecca vecchia dove si lavorava ad acqua (Vannel, Toderi, 1987, p.59). Il tipo del rovescio del mezzo tollero, con la Galea, è ripreso in tre medaglie del Soldani e questo lascia il dubbio che sia Lui l'incisore.

Attribuire il nome dell'incisore dei conii alle monete "dove possibile" potrebbe essere interessante aprire una nuova ricerca.

Grazie e saluti a tutti i partecipanti.

 

 

 

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Modificato da foti.l
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Grazie a anche a te @foti.l, come a @profausto, le ultime tre monete decisamente sono grandi rappresentazioni, di zecche diverse, della nostra monetazione, quella galera a vela poi..., ma fanno capire che volendo a volte possiamo mettere da parte ogni tanto le nostre identità, che è bene studiare e valorizzare, per formare un quadro generale di cosa sia la nostra monetazione.

Qui sta uscendo alla grande e forse potrà servire come esempio e incentivo per portare a riflettere tanti che collezionismo è, si stime e conservazioni, importanti decisamente, ma anche cosa rappresenta e cosa racconta il vostro amato tondello e come vedete le monete quante cose ci dicono...

Tutto questo vi porterà a vederlo sempre più da un'altra angolazione, con occhi diversi e le gratifiche e le soddisfazioni non mancheranno per tutti...

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Che i luigini siano stati il fenomeno monetario del 1600 non ci sono dubbi, il Cipolla lo definisce addirittura la truffa del secolo XVII.

E quindi giusto dare risalto ancora a questa moneta che inondò il Levante e diventò un vero affare.

Vado allora a MASSA DI LUNIGIANA, con un rarissimo luigino di Alberico II Cybo Malaspina, II periodo , Duca ( 1664 - 1690 ).

E' un 7 bolognini del 1666 che avevano peso e diametro  uguali ai luigini francesi.

Il Traina ricorda il fatto che Alberico fu accusato dai francesi di fare luigini di imitazione di bassa lega, ma Alberico riuscì a dimostrare il contrario.

DIRIGE DOMINE

GUIDAMI SIGNORE

Per gli amanti dei luigini ...moneta straordinaria della NAC 85 con un incredibile ritratto del Duca.

 

Luigino Massa.jpg

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Che i luigini siano stati il fenomeno monetario del 1600 non ci sono dubbi, il Cipolla lo definisce addirittura la truffa del secolo XVII.

E quindi giusto dare risalto ancora a questa moneta che inondò il Levante e diventò un vero affare.

Vado allora a MASSA DI LUNIGIANA, con un rarissimo luigino di Alberico II Cybo Malaspina, II periodo , Duca ( 1664 - 1690 ).

E' un 7 bolognini del 1666 che avevano peso e diametro  uguali ai luigini francesi.

Il Traina ricorda il fatto che Alberico fu accusato dai francesi di fare luigini di imitazione di bassa lega, ma Alberico riuscì a dimostrare il contrario.

DIRIGE DOMINE

GUIDAMI SIGNORE

Per gli amanti dei luigini ...moneta straordinaria della NAC 85 con un incredibile ritratto del Duca.

 

Luigino Massa.jpg


Bellissimo ritratto del Duca Alberico II Cybo Malaspina. La moneta è la stessa illustrata nel Corpus di Cammarano a pag. 234 n.230 - R4
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Svizzera, Ginevra. Tallero del 1794.

Diritto: la libertà con testa turrita. Al rovescio il motto "Apres Les Tenebres la Lumiere" originariamente usato da Giovanni Calvino e poi adottato prima dalla città di Ginevra e poi dall'intera Riforma protestante

2732548.jpg

Modificato da King John
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NETHERLANDS. United Provinces. 1576.

Diritto: Busto armato di Gugliemo I d'Orange detto il Taciturno volto a destra; davanti scudo con leone rampante.

Rovescio: leone lampante a sinista; intorno il motto latino CONFIDENS D(OMINUM) N(OSTRUM) NON MOVETUR: "Confidando in Dio non sarò scosso, resisterò"

 

E0651.jpg

Modificato da King John
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Il 30/10/2016 at 07:39, Littore dice:

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE1/83

OPPORTVNE, cioè al momento giusto.

Così si esprime Carlo Emanuele I, duca di Savoia su questo ducatone del 1588, raffigurantre un Centauro che scocca un dardo mentre calpesta la corona di Francia, facendo riferimento alla tempestività con cui il Duca occupò il marchesato di Saluzzo, anticipando sul tempo il Re di Francia.

La risposta, a mezzo medaglia, tuttavia, non tardò ad arrivare da parte di Enrico IV...

www.nicolas-salagnac.com/wp-content/uploads/2012/11/portrait-24.jpg

 

Proprio su questo motto è recentemente tornato il Giornale della Numismatica online:

http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=11158

L'articolo fa parte della bellissima serie "Parole e monete", iniziata due anni fa nel settembre del 2014 e che ha lo stesso stile di questa altrettanto affascinante discussione. Qualche moneta, infatti, si trova sia qua che là.

Sono tutti articoli davvero piacevoli che possono essere ritrovati semplicemente scrivendo "parole e monete" nella maschera di ricerca presente nella Home Page del GdN online oppure seguendo questo link:

http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?s=parole+e+monete

Buona lettura...

 

 

 

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Le monete ossidionali sono già affascinanti di loro, raccontano di assedi, di momenti e coniazioni fatte con mezzi di fortuna...

Siamo a PALMANOVA, con Napoleone I, Re d'Italia durante l'assedio Austriaco del 1814.

Moneta coniata con una mistura di rame, ferro, bronzo e stagno e battuta in un cascinale alla periferia della piazzaforte.

E' un 50 centesimi dell'asta Rauch 101, la moneta non fa altro che raccontare ed esprimere in legenda i fatti, gli accadimenti, si limita a registrare la situazione...è lei stessa una delle rappresentanti dello specifico momento storico, ma anche memoria e testimonianza dello stesso.

MON T ( piccolo ). A ( piccolo ) D'ASSEO ( piccolo ) PALMA

MONETA D'ASSEDIO DI PALMANOVA

Un pezzo di storia oltre che una moneta ossidionale...

Palmanova.jpg

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3 ore fa, dabbene dice:

Le monete ossidionali sono già affascinanti di loro, raccontano di assedi, di momenti e coniazioni fatte con mezzi di fortuna...

Verissimo.

Con questa moneta ossidionale, invece ci rechiamo a Pontefract, nello  Yorkshire,  dove  durante la guerra civile inglese le truppe fedeli alla monarchia furono assediate  nel 1648 da Oliver Cromwell. L'esercito monarchico rifiutò di arrendersi anche dopo che il re Carlo I fu catturato, processato e giustiziato: per tutta risposta i lealisti dichiararono che la città ed il castello erano di proprietà del figlio del defunto re, Carlo II e continuarono a combattere "post mortem patris pro filio", cioè per il figlio del re dopo la morte di questi, come è scritto al diritto di questa moneta. Ma dopo nove mesi d'assedio furono costretti ad arrendersi.

Il motto "post mortem patris pro filio" divenne il motto della città di Pontefract. Gli abitanti di questa città, che prima dell'assedio del 1648 avevano subito altri due assedi, temendone un quarto, fecero una petizione al parlamento per demolire il castello. Secondo il loro punto di vista, il castello era una calamita per le disgrazie. Il 5 aprile 1649, la demolizione avvenne.

Interessante anche la legenda al rovescio della moneta: HANC DEUS DEDIT riferita alla corona (questa l'ha data Dio). 

1915406.jpg

Modificato da King John
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Per la serie anche le monete ossidionali raccontano...

CATTARO, assedio Austro Russo alla Fortezza di Cattaro

Un 10 franchi del 1813 da Asta Ranieri 6

Furono preparati 3.800 pezzi tra 5 e 10 franchi che non furono più spendibili una volta finito l'assedio.

L'argento fuso proveniva da arredi sacri con anche un contenuto d'oro.

Vennero poi rifusi perchè l'intrinseco era superiore a quello nominale.

DIEU PROTEGE LA FRANCE

CATTARO EN ETAT DE SIEGE

Chiari riferimenti in questo caso anche alla protezione di Dio e al voler rimarcare che Cattaro era in stato d'assedio.

Altra decisamente fantastica moneta....

Cattaro 2.jpg

Modificato da dabbene
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THE STACK COLLECTION OF ITALIAN RENAISSANCE COINS
EUROPEAN COINS & MEDALS
ITALIA
Galeazzo Maria Sforza, 1466-1476. Doppio Ducato s.d. (a partire dal 1469). Opus Ambrogio da Civate. (Testina di Sant’Ambrogio) GALEAZ • MA • SF • VICECOMES • DVX • MLI [•] V • Busto corazzato a destra // (Biscione) - PAPIE • ANGLE • Q3 • CO • AC • IANVE • DNS • 3C' [•]. Leone accovacciato a sinistra tra le fiamme, col capo chiuso in un elmo con cimiero, adorno di una lunga piuma, iscritto ripetutamente del motto "ICH HOFF"; nella zampa destra stringe il tizzone con le secchie. In alto, ai lati, GZ – M. Biaggi 1545; CNI V, 3; Crippa II 1; Morosini III 2; Fr. 689. 7.01 g.
Oro. Molto raro. Bellissimo­Splendido
Nei documenti dell'epoca questa moneta è denominata testone ducale da due ducati. L'impresa del leone accovaciato tra le fiamme e col motto in lingua tedesca "ICH HOFF" (spero) venne assunta per la prima volta da Galeazzo II Visconti intorno al 1347 durante il suo esilio alla corte dei Savoia. Il motto tedesco "ICH HOFF" - "IO SPERO" in italiano, stava a significare accanto al leone, simbolo di forza, che la disavventura subita accresceva in lui la determinazione ed il coraggio. Quest'impresa fu ripresa un secolo più tardi da Galeazzo Maria Sforza.

MONETA VENDUTA DA HESS DIVO AG NEL 2009 A "SOLI" 36.000 CHF.... 

688362.jpg

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Mi pare che non sia stata già postata: nel caso in cui sia avvenuto mi perdonerete perchè ho fatto una ricerca accurata sul motto al rovescio.

Innocenzo XI (1676-1689) - Testone Anno IV
Zecca: Roma - Fronte: stemma parzialmente sovrapposto alle chiavi decussate e sormontato dalla tiara - Retro: motto entro cartella ornata di volute e di due rametti, rispettivamente di palma a sinistra e di alloro a destra - gr. 9,50 - Di buona qualità, assolutamente priva di tracce di appiccagnolo e con un motto al rovescio di una certa rarità - (C.N.I. XVI/435/30) (Muntoni III/11/54)

Il motto al rovescio riprende una frase dell'Ecclesiaste (libro 5,10), come veniva chiamato in passato il libro dell'Antico Testamento che noi oggi designiamo come Libro di Qoelet dal nome del profeta che lo scrisse. La frase latina intera era: "NOLI ANXIUS ESSE IN DIVITIIS INJUSTIS: NON ENIM PRODERUNT TIBI IN DIE OBDUCTIONIS ET VINDICTAE", che significa:  Non confidare in ricchezze ingiuste, perché non ti gioveranno nel giorno della sventura. 

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Dato che avete messo in ballo le ossidionali, porto questo contributo:

IESVS REX NOSTER ET DEVS NOSTER - Gesù nostro re e nostro Dio

Firenze, Repubblica, assedio del 1529-1530, Mezzo Scudo ossidionale 1530, I semestre (Ex Asta NAC 50, lotto 83).

nss66_DeR.jpg

Sulla moneta rinvio a quanto scrisse @eracle62 in altra discussione:

 Qui aggiungo, visto che stiamo cercando di spiegare il senso di queste legende, quello che scrive in proposito Traina (p. 196):

E' un'affermazione di indipendenza e libertà: contro le pretese di signoria dei Medici, la Repubblica riconosce e proclama suo unico signore Gesù Cristo.

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Un nuovo continente ed un nuovo motto nazionale: 

India 

10 Rupees Shri Mata Vaishno Devi Shrine Board

g2613.jpg

सत्यमेव जयते  (Satyam-eva jayate)

dal sanscrito:  "La verità trionfa da sola"

Il periodo è il motto nazionale adottato dopo l'indipendenza della Repubblica dell'India; fa parte dell'emblema nazionale e compare nelle monete, nelle banconote ed in tutti i documenti nazionali.

Emblem_of_India.svg.png

L'origine del motto è il famoso mantra 3.1.6 dalla Mundaka Upanishad, un antico testo sanscrito vedico ovvero incorporato all'interno del Veda (antica raccolta di libri in versi concernenti la "conoscenza" e procedure per la vita quotidiana):

Satyameva nānṛtaṁ jayate 
satyena pantha vitato devayānaḥ 
yenākramantyṛṣayo hyāptakāmā 
yatra tat satyasya paramam nidhānam 

tradotto:

La verità trionfa da sola; Non la falsità. 
Attraverso la verità il percorso divino si sviluppa 
e mediante esso i saggi, i cui desideri sono stati completamente soddisfatti, raggiungono 
il luogo dove risiede quel supremo tesoro di verità. 

(liberamente tradotto dal sottoscritto da una precedente traduzione in inglese, spero perdonerete eventuali imprecisioni)

 

Buona serata

E.

 

 

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Supporter

Africa, Oceania, Asia, America del sud, il Portogallo aveva colonie sparse in tutto il mondo.
La più grande per estensione era il Brasile, questa monetina in rame ha origini proprio a Rio de Janeiro, il suo messaggio vuol ricordare che: "la moneta è valevole in tutti i possedimenti del Regno Unito presenti in tutto il mondo".

PECUNIA TOTUM CIRCUMIT ORBEM

(Il denaro circola in tutto il mondo)

brasile1.jpgbrasile12.jpg

 

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E' la volta di una moneta molto particolare: il cosiddetto "Fugio Cent", la prima moneta da 1 centesimo americana. Fu coniata per la prima volta nel 1787 su disegno nientemeno che di Benjamin Franklin. Al diritto la legenda "FUGIO" è riferita al sole che volge presto al tramonto (come ricorda anche la meridiana raffigurata al centro) per cui si ricorda a ciascuno "MIND YOUR BUSINESS". Il messaggio delle legende del diritto, allora, è: "IL TEMPO VOLA, FAI IL TUO LAVORO". Invece, la legenda al rovescio "WE ARE ONE" è la traduzione in inglese del motto nazionale americano "E PLURIBUS UNUM"  

Fugio_cent.jpg

Fugio_cent_reverse.png

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BRITISH COINS

Charles II, Pattern Farthing, 1684.

DIRITTO: rosa coronata e contornata dal motto dell'ordine della Giarrettiera: HONNI SOI QUI MAL Y PENSE.

Legenda:  MAG BRI.FR. ET HIB REX

ROVESCIO: arpa irlandese contornata dal motto dell'ordine della Giarrettiera: HONNI SOI QUI MAL Y PENSE.

Legenda:  CAROLVS II DEI GRA

L'Ordine della Giarrettiera fu istituito, secondo una tradizione leggendaria, dal re d’Inghilterra Edoardo III in onore della propria amante, la contessa di Salisbury, alla quale durante un ballo era caduta una giarrettiera; il re si precipitò a raccoglierla e rimproverò con la frase "HONNI SOI QUI MAL Y PENSE ("Sia vituperato chi ne pensa male")  i cortigiani che sorridevano dell’episodio.

 

611506.jpg

Modificato da King John
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Charles II, Pattern Farthing, undated, c.1677

Come la moneta del post precedente con la differenza che questa reca su entrambi i lati il motto "PER MARE ET TERRAS".

367817.jpg

Modificato da King John
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Prendendo spunto da philippus-ix

 

Un bel tondello nelle tasche di Michelangelo Merisi detto il "Caravaggio", nel suo esilio forzato a Malta..

Corredato dai lavori fatti sempre in quel di Malta.

 

Il ritratto di colui che aiuto il Caravaggio, Gran Maestro dell'Ordine di San Giovanni Alof de Wignacourt 

"La Decollazione di San Giovanni Battista"

"Amorino Dormiente"

 

 

 

                               image00402.jpg

 

 

                                                                                                 NAPOLI 

Filippo II di Spagna, 1554-1598. Carlino sigle IAF/CI. Ar gr. 2,95 PHILIPP D G REX ARA VTR Testa radiata volta a d. Rv. FIDEI DEFEN SOR in corona d’alloro legata in basso.
 

Un classico motto, ma essenziale...DIFENSORE DELLA FEDE.

Titolo conferito da papa Leone X a Enrico VIII d’Inghilterra (1521), in riconoscimento del trattato Assertio septem sacramentorum contro M. Lutero (scritto con l’aiuto di alcuni consiglieri tra cui Tommaso Moro). Quando, a seguito della rottura delle relazioni tra Enrico VIII e il papato (1538), Paolo III privò il re del titolo, il Parlamento inglese glielo riattribuì nella dizione Defender of the faith, da allora rimasta prerogativa della corona.

 

                              Ritratto di Alof de Wignacourt

 

             

                San Girolamo

 

 

                                        a312.jpg

 

 

Quanto mi diverto...

 

Eros 

Modificato da eracle62
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