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IGNORED

MOTTI E LEGENDE nelle monete


Risposte migliori

Ci sono anche i Savoia.....

FERT

Il motto sabaudo sembra sia stato adottato da Amedeo VI nel 1364, secondo Domenico e Vincenzo Promis fu usato per la prima volta da Amedeo VIII come risulterebbe dai sigilli e dalle monete.

L'origine del motto e il suo significato sono incerti secondo Mario Traina.

C'è chi lo ritiene una sola parola chi invece una sigla.

C'è chi ritiene che fosse un acronimo di FORTITUDO, chi lo ritiene terza persona singolare del presente indicativo del verbo irregolare latino fero, fers, con l'eccezione ampia di" portare ", ma anche " sopportare ", chi Fortezza, chi lo riferisce a un torneo avvenuto a Chambery dove Amedeo IV insieme ai suoi cavalieri indossava la divisa di un collare col FERT in lettere d'oro.

Comunque sia FERT è il motto sabaudo anche sulle loro monete, in questo caso un quarto di savoiardo di Amedeo VIII di Chambery ( 1416 - 1434 )

 

Fert.jpg

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L' Emilia è una fucina di spunti....Piacenza per esempio....

PLACENTIA FLORET

PIACENZA FIORISCE, la Lupa simboleggia Piacenza, i gigli Casa Farnese a sottolineare come la città sotto il governo dei Farnese avesse raggiunto un livello di prosperità in ogni campo.

La moneta allegoria, simbolo ma anche propaganda anche i Farnese non disdegnavano come gli altri tutto ciò....

Quadrupla d'oro, Ottavio Farnese 1586,un'altra splendida moneta italiana per questa discussione...

( NAC 85 )

 

Piacenza.jpg

Modificato da dabbene
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Sebbene Genova sia stata una zzecca piuttosto monotona nelle raffigurazioni e legende possiamo tuttavia trovare qualche spunto grazie anche alla consuetudine, di definire nelle coniazioni  la Vergine e i Santi non esplicitamente, ma con motti ad essi relativi.

La frase “NON SVRREXIT MAIOR” riferita a S. Giovanni Battista è tratta dal Vangelo di S. Luca Cap. 7(ve.24-28) ad esempio ricorre abbondantemente nella monetazione genovese  per circa 150 anni .

allego a titolo d'esempio l'immagine di uno zecchino del 1734.

 

zecchino.jpg

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Awards

Per la Vergine Maria invece il motto era ET REGE EOS , tratto dal Te Deum e chiaro riferimento al 1638 anno in cui la Madonna venne eletta Regina di Genova.

 

Anche in questo caso gli esempi sono innumerevoli , questo per esempio è uno scudo stretto

IMG_4464.JPG

IMG_4465.JPG

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Awards

9 ore fa, dabbene dice:

L' Emilia è una fucina di spunti....Piacenza per esempio....

PLACENTIA FLORET

PIACENZA FIORISCE, la Lupa simboleggia Piacenza, i gigli Casa Farnese a sottolineare come la città sotto il governo dei Farnese avesse raggiunto un livello di prosperità in ogni campo.

La moneta allegoria, simbolo ma anche propaganda anche i Farnese non disdegnavano come gli altri tutto ciò....

Quadrupla d'oro, Ottavio Farnese 1586,un'altra splendida moneta italiana per questa discussione...

 

Piacenza.jpg

Che splendore

grazie Mario 

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Splendida moneta Rinascimentale questa con grande scena allegorica, siamo ancora a Piacenza con uno scudo di Alessandro Farnese del 1595. ( NAC 85 )

PLAC ROMAN COLON

Si ricorda con questa leggenda l'antica origine di Piacenza, prima colonia dei Romani nell'Italia Settentrionale insieme a Cremona ( 218 a.c. ), e si allude al buon governo dei Farnese per assicurare il benessere della città.

Che questa discussione sia " una miniera e pozzo senza fine " si sa, lo si sapeva, c'è chi ha fatto addirittura un librone come Mario Traina, qui noi in più però possiamo vedere splendide monete italiane con grandi motti e leggende e imparare e divulgare, che è poi lo scopo primario di un forum come questo....quindi direi continuiamo e arricchiamola fin che si può.....:D

 

Piacenza NAC 85.jpg

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ASPICE PISAS

SVP OMNES SPECIOSA

La Speciosa è un inno alla città, a Pisa, guarda Pisa, bella sopra tutte....

Le leggende poi amplificano e integrano quanto viene raffigurato al diritto e al rovescio delle monete, qui si esalta la bellezza di Pisa, ritenuta dagli stessi fiorentini che a lungo la controllarono bellissima, nel contempo si invoca la protezione sulla città tramite la figura della Vergine.

E' poi un mezzo giulio o grosso, coniato a Firenze per Pisa dal 1714 al 1722 sotto Cosimo III dè Medici, moneta indubbiamente della identità e della simbologia religiosa, croce pisana e Madonna.

Con un minimo di orgoglio noto che se clicchi su internet per avere informazioni ulteriori sulla Speciosa di Pisa solo alla discussione specifica di Lamoneta vieni riportato e quindi in fondo qui si gioca in casa....con anche qualche mia Speciosa....:D, qui riporto però una splendida NAC 89 del 1719

Pisa speciosa.jpg

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Un bel tris d'assi d'oggi, Piacenza, Pisa, ora Firenze e che Firenze....

MONETA NOVA FLORENT CVSA

Qui abbiamo sulla moneta stessa una comunicazione, una comunicazione di una moneta nuova, Moneta Nuova Battuta a Firenze, siamo nel 1630 quando Ferdinando II conia questa moneta in onore della nonna paterna, Cristina di Lorena, Granduchessa e vedova di Ferdinando I dè Medici.

Siamo a una rarissima e prestigiosa moneta, un testone del 1630, da NAC 85, pedigree strepitoso, ex Ratto ed ex Collezione Zoppola.

Per oggi credo possa bastare....:D

 

Firenze.jpg

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Il 12 ottobre 2016 at 11:39, dabbene dice:

Splendida moneta Rinascimentale questa con grande scena allegorica, siamo ancora a Piacenza con uno scudo di Alessandro Farnese del 1595. ( NAC 85 )

PLAC ROMAN COLON

Si ricorda con questa leggenda l'antica origine di Piacenza, prima colonia dei Romani nell'Italia Settentrionale insieme a Cremona ( 218 a.c. ), e si allude al buon governo dei Farnese per assicurare il benessere della città.

Che questa discussione sia " una miniera e pozzo senza fine " si sa, lo si sapeva, c'è chi ha fatto addirittura un librone come Mario Traina, qui noi in più però possiamo vedere splendide monete italiane con grandi motti e leggende e imparare e divulgare, che è poi lo scopo primario di un forum come questo....quindi direi continuiamo e arricchiamola fin che si può.....:D

 

Piacenza NAC 85.jpg

Bellissima moneta

ma nel 1595 il rinascimento e' finito da un pezzo . Diversi studiosi fanno terminare il rinascimento nel primobquarto del '500. Uno spartiacque storico puo' essere il sacco di Roma nel 1527. La prima produzione monetale di Carlo V evidenzia caratteri figurativi rinascimentali mentre la produzione piu tarda e ' perfettamente manierista. Alla fine del '500 il Rinascimento era un ricordo. Come negli anni '80 del 1900 il periodo liberty o l'art deco' erano ormai  un lontano ricordo. . 

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MODENA

ANIMI VINCVNT

I sentimenti poi vincono....un po' di morale in questo motto...alla fine i sentimenti prevalgono

Cesare d'Este in un grande ritratto ( 1597 - 1628 ) in una moneta estremamente rara il 35 bolognini da NAC 85

Guerriero seduto con ramoscello fiorito, asta e timone di nave nella sinistra, porge con la destra un elmo ad una donna inginocchiata che gli presenta una cornucopia di frutti e fiori

Modena.jpg

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Torno a MILANO con CARLO V con un denaro da 25 soldi da Asta Triton XVII

SALVS AVGVSTA

La leggenda si richiama a quelle impresse sulle monete imperiali di Roma, dove AVGVSTA si riferisce all'Imperatore, nel senso che era l'Imperatore ad assicurare la salute, la pace, l'abbondanza.

Da sempre la medicina ha avuto il serpente, simbolo di forza vitale, come attributo.

La Salute in piedi nutre un serpente su un'ara, a sinistra il Po coricato con un'anfora da cui sgorga acqua. All'esergo PADVS MLI

 

 

 

Carlo V.jpg

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Cosa può fare un forum come questo ci si domanda giustamente  ?

Semplice divulgare numismatica, per esempio come stiamo facendo ora, motti, leggende, monete importanti, significative, siamo in pochi ? Forse si effettivamente, però molti leggono e leggeranno, nel mettere la SPECIOSA di Pisa cercavo informazioni su Internet, mi hanno rimandato a una discussione di Lamoneta e sulla SPECIOSA c'è solo quella, divulgare costa fatica,  ma certamente lascia una traccia, forse a perdere, ma magari forse no...

Si possono anche intrecciare discussioni più tecniche su una moneta particolare però poi ci vogliono gli interlocutori, ma si può anche comunicare Eventi, Convegni in tempo reale, proporre nuovi libri, periodici, contributi, essere anche un po' Giornale, certo scrivere impegna e non lo puoi fare sempre, lo so benissimo, tutto gira e tutto ruota, anche un forum dove si è scritto ormai di tutto e di più e che in teoria la sua funzione divulgatrice l'ha già assolta....i contributi sono qui e sono tutti su Internet, un mare impressionante di dati, commenti, monete postate, ovviamente poi ci vuole anche un ricambio umano, di energie, è inevitabile e credo che una discussione come questa sia perfetta per un forum che deve divulgare numismatica e nella quale uno se vuole iniziare da qui potrebbe poi partire, una moneta e via, ogni moneta nasconde il suo messaggio.....vediamo se qualcuno ci vuole provare con grande semplicità, di certo avrete tutto il mio appoggio...questo è certo...

 

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Torniamo un attimo in Toscana...

Nel luglio 1765, il diciottenne Pietro Leopoldo venne insignito del titolo di IX granduca di Toscana. Per qualche tempo si continuò a battere le monete con l’effige di Francesco Stefano, da poco scomparso, fino a che, risolti i problemi tecnici dovuti alla preparazione dei nuovi conî, nel marzo 1766 uscirono dalla zecca le prime monete a nome e con l’effige del nuovo granduca "adi 24 marzo 1766 - si pone ad entrata la somma di…monete da paoli X con la nuova impronta dell’effige e le sue armi nel rovescio col motto Dirige Domine Gressus Meos in ordine al motuproprio della medesima A .S .R . del dì 22 marzo..."

L'invocazione "Signore, guida i miei passi", potrebbe intendersi in riferimento alle molte riforme attuate dal Granduca durante il suo governo. Infatti la riforma più importante introdotta da Pietro Leopoldo fu l'abolizione degli ultimi retaggi giuridici medievali: in un colpo solo abolì il reato di lesa maestà, la confisca dei beni, la tortura e, cosa più importante, la pena di morte grazie al varo del nuovo codice penale del 1786 (che prenderà il nome di Riforma criminale toscana o Leopoldina). La Toscana sarà quindi il primo Stato nel mondo ad adottare i principi di Cesare Beccaria, il più importante illuminista italiano che nella sua opera Dei delitti e delle pene invocava appunto l'abolizione della pena capitale.

Michele

tos44.jpg

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6 minuti fa, ZuoloNomisma dice:

Torniamo un attimo in Toscana...

Nel luglio 1765, il diciottenne Pietro Leopoldo venne insignito del titolo di IX granduca di Toscana. Per qualche tempo si continuò a battere le monete con l’effige di Francesco Stefano, da poco scomparso, fino a che, risolti i problemi tecnici dovuti alla preparazione dei nuovi conî, nel marzo 1766 uscirono dalla zecca le prime monete a nome e con l’effige del nuovo granduca "adi 24 marzo 1766 - si pone ad entrata la somma di…monete da paoli X con la nuova impronta dell’effige e le sue armi nel rovescio col motto Dirige Domine Gressus Meos in ordine al motuproprio della medesima A .S .R . del dì 22 marzo..."

L'invocazione "Signore, guida i miei passi", potrebbe intendersi in riferimento alle molte riforme attuate dal Granduca durante il suo governo. Infatti la riforma più importante introdotta da Pietro Leopoldo fu l'abolizione degli ultimi retaggi giuridici medievali: in un colpo solo abolì il reato di lesa maestà, la confisca dei beni, la tortura e, cosa più importante, la pena di morte grazie al varo del nuovo codice penale del 1786 (che prenderà il nome di Riforma criminale toscana o Leopoldina). La Toscana sarà quindi il primo Stato nel mondo ad adottare i principi di Cesare Beccaria, il più importante illuminista italiano che nella sua opera Dei delitti e delle pene invocava appunto l'abolizione della pena capitale.

Michele

tos44.jpg

Grande !!!!!

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Grazie innanzitutto a Mario per aver iniziato questa bella discussione.

Mi unisco a voi postando un quattrino di Mantova di Francesco II della mia collezione. La leggenda del Rovescio è D.PROBASTI.ME.ET.CO.ME che sta per il motto DOMINE PROBASTI ME ET COGNOVISTI ME e circonda la rappresentazione di verghe poste su un crogiuolo in fiamme.

Il significato è signore mi hai messo alla prova e mi hai riconosciuto (innocente)

Con questo motto Francesco II manifestava la sua innocenza davanti a Dio per i sospetti di inciucio con i Francesi dopo la battaglia di  Fornovo  del 1495 che avevano causato il suo licenziamento dalla guida dell'esercito della Serenissima. La metafora del crogiuolo indica che il fuoco, fondendo il metallo, ne mostra la bontà.

Alessio

Mantova - francesco II - Quattrino con crogiuolo - D.jpg

Mantova - francesco II - Quattrino con crogiuolo - R.jpg

Modificato da Ross14
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Riguardo ai motti ed alle legende delle monete consiglio vivamente il libro seguente. Contiene innumerevoli legende messe in ordine alfabetico spiegandone il significato e specificando il periodo di emissione.

Questo libro l'avevo recuperato su una bancarella pagandolo 5 euro ma francamente ne vale molti molti di più...

Come potete notare Mario Traina è citato, non a caso, da Mario nel primo post della discussione

Libro.jpg

Modificato da Ross14
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Certo io quasi la dedicherei a lui questa discussione, a Mario Traina, un numismatico Principe della divulgazione .

Per quanto riguarda noi, molto più in piccolo, cerchiamo di creare un quasi miracolo per il forum, la discussione ha tutto per diventare Principessa della divulgazione, io non mollo, questo e' poco ma sicuro ...:D e quindi basta cercare ...

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So che, dato l'argomento della sezione, sto andando fuori tema ma, seguendo l'invito di Mario a spaziare, sforo di 50 anni. infatti vi confesso che i motti sulle monete che mi emozionano di più sono quelli del glorioso biennio 1848-49 e, sopra tutti, il  "DIO E POPOLO" mazziniano della Repubblica Romana. Motto universale che, ovviamente, va ben oltre il semplice ambito numismatico e simbolo della parte migliore del risorgimento italiano: romantico, vigoroso e proteso verso un'ideale assoluto di una nazione libera di eguali. 

Posto il 3 baiocchi della mia collezione, moneta di conservazione tutt'altro che eccelsa ma che, insieme ad un sesterzio di Faustina II, mi accese la passione per la numismatica.

II Rep Romana - 3 baiocchi Bologna - D.jpg

II Rep Romana - 3 baiocchi Bologna - R.jpg

Modificato da Ross14
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25 minuti fa, r-29 dice:

Se può considerarsi un motto, che dire del più "moderno" ITALIA LIBERA - DIO LO VUOLE"ebdd296067cb8aeb39c82af9c544167a.jpg

Perdonami, un 'ottima scelta per il motto ma penso che la moneta della foto postata sia falsa...

Modificato da Ross14
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Perdonami, un 'ottima scelta per il motto ma penso che la moneta della foto postata sia falsa...


Perdonatemi voi tutti ma ho preso la prima che mi è capitata sul web :-(
Non la possiedo
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Si viaggia ancora...

Lungo la passione che ci porta a scorgere incantevoli emozioni...

 

                            Risultati immagini per napoli alfonso d'aragona mezzo carlino 

 

                                                                                                          NAPOLI

 

Alfonso II d’Aragona (1495-1496). Mezzo carlino. AR 1,81 g. – ø 21,2 mm. ALFON : II : VICTOR • ET LIBER • Impresa araldica (?) con nastro iscritto, E – VAE – R. Rv. CONCORDIAE • • • Volatile stante a sinistra su linea d’esergo.

 

Per l’attribuzione di questo mezzo carlino alla zecca di Napoli il Prof. Philipp Grierson, emerito studioso e grande esperto di numismatica medioevale italiana. sostiene  l'assegnazione a Napoli, in quanto il nome, lo stile delle lettere e la successione degli anelletti della leggenda sono tutti caratteristici della zecca di Napoli. Aggiunge inoltre che l’assenza del titolo reale e il motivo delle leggende fanno pensare che si tratti di coniazione accessoria ad un’emissione per l’incoronazione, da distribuire tra coloro che presero parte alla cerimonia. Il titolo Victor et Liberator si riferirebbe ai suoi precedenti successi militari (come Duca di Calabria liberò Otranto dai turchi), e Concordiae una allusione alle sue speranze per il futuro. Per quanto concerne il diritto. Il prof. Grierson presume possa trattarsi di un’impresa araldica immediatamente riconoscibile dai frequentatori di corte e da un numero non molto vasto di sudditi, ma per quante ricerche abbia fatto, non è riuscito a trovare nulla di simile. In ultima ipotesi potrebbe essere una delle numerose insegne dell’Ordine dell’Armellino. 

A mio parere, rimane comunque un opera incisoria di straordinario valore artistico.., meritava di essere donata alla comunità degli appassionati del forum.

 

Eros

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13 ore fa, eracle62 dice:

Si viaggia ancora...

Lungo la passione che ci porta a scorgere incantevoli emozioni...

 

                            Risultati immagini per napoli alfonso d'aragona mezzo carlino 

 

                                                                                                          NAPOLI

 

Alfonso II d’Aragona (1495-1496). Mezzo carlino. AR 1,81 g. – ø 21,2 mm. ALFON : II : VICTOR • ET LIBER • Impresa araldica (?) con nastro iscritto, E – VAE – R. Rv. CONCORDIAE • • • Volatile stante a sinistra su linea d’esergo.

 

Per l’attribuzione di questo mezzo carlino alla zecca di Napoli il Prof. Philipp Grierson, emerito studioso e grande esperto di numismatica medioevale italiana. sostiene  l'assegnazione a Napoli, in quanto il nome, lo stile delle lettere e la successione degli anelletti della leggenda sono tutti caratteristici della zecca di Napoli. Aggiunge inoltre che l’assenza del titolo reale e il motivo delle leggende fanno pensare che si tratti di coniazione accessoria ad un’emissione per l’incoronazione, da distribuire tra coloro che presero parte alla cerimonia. Il titolo Victor et Liberator si riferirebbe ai suoi precedenti successi militari (come Duca di Calabria liberò Otranto dai turchi), e Concordiae una allusione alle sue speranze per il futuro. Per quanto concerne il diritto. Il prof. Grierson presume possa trattarsi di un’impresa araldica immediatamente riconoscibile dai frequentatori di corte e da un numero non molto vasto di sudditi, ma per quante ricerche abbia fatto, non è riuscito a trovare nulla di simile. In ultima ipotesi potrebbe essere una delle numerose insegne dell’Ordine dell’Armellino. 

A mio parere, rimane comunque un opera incisoria di straordinario valore artistico.., meritava di essere donata alla comunità degli appassionati del forum.

 

Eros

Questo libretto ne parla diffusamente...

2w5srol.jpg

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Modena....

NON ALIO SIDERE

Non con un'altra stella....siamo nei massimi della nostra monetazione, ma visto che ci siamo balliamo bene....

Francesco I d'Este, duca di Modena e Reggio ( 1629 - 1658 ), doppio ducatone del 1633, moneta di 63, 35 gr. da NAC 32

L'impresa della nave sbattuta dai flutti, simbolo di animo forte che affronta le avversità con estrema fidicia nei propri mezzi fu la prediletta da Francesco I che sempre ostentò orgoglio e decisione.

 

Modena.jpg

Modificato da dabbene
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HILARITAS UNIVERSA -felicità universale

Questa legenda utilizzata nei ducati di Filippo II per il Regno di Napoli allude, quasi certamente, alla soddisfazione dei popoli al vedere, per la prima volta, in circolazione, una moneta d'argento così grande e così ricca, resa possibile soltanto dopo la scoperta delle riserve d'argento del sud America.
La stessa legenda è stata riutilizzata sul mezzo ducato, sul tari e sul carlino di Filippo V, si può considerare come un'enfatica ampollosità spagnola. [cit.]

580169cf64a74_ImageUploadedByLamoneta.it

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