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Si racconta che un giorno Muezza, la gatta di Maometto, sonnecchiasse sul divano accanto al profeta, così che lui, dovendo alzarsi, per non disturbarla, preferì tagliare un pezzo della propria tunica, sulla quale era distesa la micia.

apollonia


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Una delle gatte più prolifiche di cui si abbia notizia è Dusty, una soriana originaria del Texas, che nella sua vita diede alla luce la bellezza di 420 micini.

apollonia


Inviato
Il 8/9/2023 alle 13:44, apollonia dice:

Una delle gatte più prolifiche di cui si abbia notizia è Dusty, una soriana originaria del Texas, che nella sua vita diede alla luce la bellezza di 420 micini.

apollonia

 

Bisognerebbe sapere quanti anni ha vissuto questa gattina molto fertile, per avere una media annuale.


Inviato (modificato)

ho scaricato il video e provando ad allegarlo mi dice che è troppo grande.

normalmente sto sul tablet e non suo laptop e dal tablet non so come fare a fare certa roba tipo allegamenti.

alla fine quel video ha senso sono nel guardarlo, se tra 4 anni non si dovesse più riuscire a vederlo pazienza.

Modificato da coinzh

Inviato
Il 8/9/2023 alle 13:44, apollonia dice:

Una delle gatte più prolifiche di cui si abbia notizia è Dusty, una soriana originaria del Texas, che nella sua vita diede alla luce la bellezza di 420 micini.

se metà dei micini fatti sono femmine e ognuna facesse pure 420 micini e le femmine (metà dei nuovi micini) facessero ognuna 420 micini alla fine in due generazioni avremmo 18.5 milioni di milioni di micini e sarebbe una vera catastrofe. meglio se una gatta fa pochi micini o se è sterlizzata.

in vari paesi delle specie di uccelli rischiano l'estinzione perché i gatti salgono sugli alberi e mangiano gli uccellini dai nidi. per nutrire 18.5 milioni di gatti inoltre ci vuole parecchio cibo.


  • 2 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...
  • 3 settimane dopo...
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Tre belle gatte protagoniste di un gioco enigmistico (dalla SE) con un indumento di lusso nella soluzione.

sandwichgatti.thumb.jpg.e12377b0eaad8aa8aae78177e938f787.jpg

apollonia


  • 2 settimane dopo...
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Il 2/11/2023 alle 15:49, apollonia dice:

Tre belle gatte protagoniste di un gioco enigmistico (dalla SE) con un indumento di lusso nella soluzione.

sandwichgatti.thumb.jpg.e12377b0eaad8aa8aae78177e938f787.jpg

apollonia

 

CA micia diversa cero SSA = Camicia di Versace rossa

 


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Dalla SE
vignettagatto.thumb.jpg.623f8fa45af367a5c35c3abba05872cf.jpg

apollonia


Inviato

Pensaci bene
prima di prendere un gatto.
Ti farà credere che sia stato tu
ad averlo trovato
in mezzo alla strada
in un cassonetto
dentro un gattile.
Ti farà credere che sia stato tu
ad averlo salvato
che incontrarvi sia stata fortuna
pura casualità
quando invece era lì ad aspettarti
quando invece era il vostro appuntamento
fin da sempre.
Pensaci bene prima di prendere un gatto.
In quegli occhi si entra una volta
per poi non uscire mai più.
Sappi che di quell’amore
puro
infinito
e randagio
non potrai mai più liberarti.
I gatti amano per volontà
non per bisogno, non per istinto
i gatti amano per essere liberi.
Pensaci bene prima di prendere un gatto
che prendere poi, è un termine inadeguato, sciatto.
Sbagliato.
Un gatto non si prende né si adotta
un gatto si custodisce.
E ricordarti che dovrai accettare il suo caos
la sua elegante arroganza
i suoi attimi di smisurata dolcezza
prenderti cura della sua solitudine
dei suoi momenti di incantevole assenza.
Pensati come a un primo appuntamento
che ogni istante si ripete.
Circondalo di attenzioni, sempre
come un amante corteggia la sua dama
con dolci parole
e infinite carezze.
Sappi che ogni istante lui sa dove ti trovi
come ti senti
e di cosa hai bisogno per essere felice.
Pensaci bene prima di prendere un gatto
perché nessuno più di lui
sa di cosa è fatto l’amore.
Parlo del rispetto dei propri spazi
e dei propri umori.
Parlo del bisogno di nascondersi
a volte
da tutto e da tutti.
Parlo di saper riconoscere
quando è inutile insistere
perché avvicinandosi a volte ci si perde
e di quando insistere, invece
è l’unico modo per tornare a stare vicini.
Parlo dell’arte
di sapersi osservare da lontano
dove ogni cosa acquista la sua forma.
Parlo di saper riconoscere la meraviglia
di volersi entrambi
in quei momenti di rara bellezza
che rimangono impressi per sempre.
Parlo di quando all’improvviso
dal nulla più assoluto
si accende la follia
e si inizia a correre come pazzi
a giocare come ragazzini
buffi e ridicoli
come rendersi conto
che la felicità va abbracciata
graffiata, protetta.
Perché può durare un attimo.
Ma soprattutto
pensaci bene prima di prendere un gatto
perché arriverà il giorno in cui dovrai dirgli addio.
E saprà stupirti di nuovo
come ha fatto per tutta la sua vita.
Mentre non riesce più a reggersi in piedi.
Mentre è sdraiato da giorni lì
nello stesso punto di casa
dove ha scelto di morire.
Mentre non vuole nessuno vicino, tranne te.
E con le ultime forze ancora ti urla il suo amore.
Le fusa che gli escono strane e spente, stonate.
Ma che tu ricorderai
come il canto più dolce
che ti sia stato concesso ascoltare.
Non cercare di dimenticarlo quel dolore, di vincerlo.
Non si può.
Una parte di te si è spenta con lui.
Una parte di te, si è perduta, per sempre.
( Andrew Faber )

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Studio nei siti antichi. I nostri gatti di casa e i gatti selvatici si disprezzarono per 2000 anni. Le prime coppie miste negli anni ’60. 

 

I gatti, compagni dell’uomo da millenni, hanno da sempre affascinato con il loro comportamento enigmatico. Nuove scoperte confluite in due seggi scientifici pubblicati in questi giorni su Current Biology svelano un intricato capitolo della storia felina, rivelando che i gatti domestici – introdotti dal Vicino Oriente – e quelli selvatici europei hanno mantenuto una notevole distanza genetica fino agli anni ’60, nonostante siano stati a stretto contatto per oltre 2.000 anni. Studiare cani e gatti non significa soltanto far luce scientifica in campo zoologico, ma comprendere – considerata la funzione di questi animali nella vita quotidiana, affettiva e religiosa degli uomini – anche alcuni particolari della nostra storia quotidiana e aver sostegno di informazioni persino in campo archeologico.

Un team internazionale di ricercatori delle università di Monaco, Bristol, Oxford e la Royal Zoological Society of Scotland ha condotto uno studio senza precedenti. Gli studiosi hanno analizzato 48 gatti moderni e esaminato 258 campioni prelevati dai resti di gatti antichi provenienti da 85 siti archeologici, luoghi antropizzati che coprono un arco temporale complessivo di 8.500 anni. I risultati sconvolgono la nostra comprensione della storia felina in Europa.

Fin dalla loro introduzione nel continente europeo, avvenuta oltre 2.000 anni fa, i gatti domestici furono acerrimi avversari dei gatti selvatici europei. Entrambi avvertivano una reciproca estraneità, al punto da evitare accoppiamenti misti e ciò nonostante i gatti domestici passini anche lunghi periodi all’esterno, nelle loro lunghe esplorazioni.

Questo atteggiamento apparentemente segregazionista ha resistito al passare dei secoli fino a circa 50 anni fa, quando, in modo sorprendente, tutto cambiò in Scozia. Ma le coppie miste non sarebbero nate se i selvatici europei non fossero stati biologicamente “disperati”, sull’orlo dell’estinzione. A quel punto dovettero predare sessualmente le femmine dei gatti mediorientali che popolano le nostre case. Il fenomeno riguarda anche i gatti domestici inselvatichiti, che non persero il contatto con le comunità di origine che vivevano presso i centri abitati. La mancanza di feeling tra i due gruppi potrebbe avere radici culturali. La stretta vicinanza all’uomo – e pertanto l’addomesticamento – comporta l’assunzione di un “linguaggio etologico” e comportamentale molto diverso rispetto a chi vive in comunità selvatiche.

All’apartheid avrebbe potuto contribuire anche un processo selettivo collegato all’allevamento domestico che, inconsapevolmente, tese a privilegiare i gatti con maggiori possibilità di interazioni comunicative con gli umani.

Jo Howard-McCombe dell’Università di Bristol e della Royal Zoological Society of Scotland commenta l’insolita svolta: “I gatti selvatici e i gatti domestici si sono ibridati solo di recente. È chiaro che l’ibridazione è il risultato di minacce moderne comuni a molte delle nostre specie autoctone. La perdita dell’habitat e la persecuzione hanno spinto i gatti selvatici sull’orlo dell’estinzione in Gran Bretagna.”

Il professor Greger Larson dell’Università di Oxford aggiunge un ulteriore strato di complessità a questo affascinante mistero felino, affermando: “Tendiamo a pensare ai cani e ai gatti come molto diversi. I nostri dati suggeriscono che, almeno per quanto riguarda l’evitare l’incrocio con le loro controparti selvatiche, cani e gatti sono molto più simili tra loro che con tutti gli altri animali domestici.”

I ricercatori sottolineano come il cambiamento nei tassi di incroci sia avvenuto probabilmente a causa della diminuzione delle popolazioni di gatti selvatici e della mancanza di opportunità di accoppiarsi tra conspecifici selvatici. Questo evento, avvenuto solo mezzo secolo fa, ha portato a un rapido aumento degli ibridi tra gatti domestici e selvatici.

Il professor Mark Beaumont dell’Università di Bristol offre una prospettiva più ampia, affermando: “La natura del gatto selvatico scozzese e la sua relazione con i gatti domestici selvatici è stata a lungo un mistero. I moderni metodi molecolari e la modellazione matematica hanno contribuito a fornire una comprensione di ciò che è veramente il gatto selvatico scozzese e delle minacce che hanno portato al suo declino.”

Un aspetto intrigante di questa ricerca è la comparazione con altri animali domestici. Gli studiosi notano che mentre cani, bovini, pecore, capre e maiali mostrano un pattern di incroci con le loro controparti selvatiche durante le migrazioni, i gatti sembrano essersi mantenuti riservati fino a tempi più recenti.

I due studi, che combinano prove archeologiche e analisi genetiche, gettano nuova luce sulla storia felina europea, presentando interrogativi stimolanti per la comunità scientifica. Resta ora da esplorare il motivo di questa inusuale segregazione genetica, così come le implicazioni per la conservazione delle specie autoctone di gatti selvatici in Europa. Con i dati genetici a disposizione, il futuro potrebbe svelare ulteriori segreti degli affascinanti compagni felini dell’uomo.

https://stilearte.it/studio-nei-siti-archeologi-i-nostri-gatti-domestici-e-i-gatti-selvatici-si-disprezzarono-per-2000-anni-le-prime-coppie-miste-negli-anni-sessanta-perche/

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apollonia


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SAPEVO CHE DA QUALCHE PARTE IN QUALCHE EPOCA DOVEVA ESSERCI UN GATTO SU UNA BANCONOTA

Eccolo in tutta la sua gattità su un biglietto locale argentino della Provincia di Entre-Ríos, emesso nel 1876.

 

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Inviato
19 ore fa, ART dice:

SAPEVO CHE DA QUALCHE PARTE IN QUALCHE EPOCA DOVEVA ESSERCI UN GATTO SU UNA BANCONOTA

Eccolo in tutta la sua gattità su un biglietto locale argentino della Provincia di Entre-Ríos, emesso nel 1876.

 

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Bello bello! Speriamo che non sia raro/rarissimo....

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