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Inviato (modificato)

Buongiorno,

Apro questa discussione dopo aver notato un esemplare molto raro ed assai interessante di litra della zecca di Panormos nella prossima asta Nomos 13, al lotto 131  (questa tipologia in particolare l'ho scoperta con quest'asta) :

image.jpeg

https://www.sixbid.com/browse.html?auction=2985&category=61717&lot=2490898

Secondo la casa d'aste, per sostanziali motivazioni stilistiche, condivisibili, questa particolare emissione andrebbe datata non come Jenkins dice agli anni conclusivi del V sec. a.C., 415-405 a.C. , ma a qualche decennio prima, in ogni caso non dopo il 430-420 a.C.

Questo in base appunto ai possibili paragoni con le emissioni siciliane della prima metà circa del V sec. a.C. , in particolare si fa riferimento alle emissioni di Naxos con Sileno seduto per il rovescio.

Personalmente il rovescio mi ha subito portato alla mente quello di alcune serie emesse a Reggio invece ( in particolare la posizione delle gambe e dei piedi ) , databili comunque intorno alla metà del V sec. a.C. , posto alcune immagini dal medagliere di Parigi, la prima è il rovescio di una dracma, la seconda di un tetradracma (stando alle descrizioni inserite):

image.jpeg

image.jpeg

 

 

Per il dritto la testa femminile mi ricorda invece le teste di Aretusa sui tetradrammi Siracusani, in particolare posto l'immagine del dritto di un pezzo classificabile Boehringer 471, databile 460-450 a.C. , proveniente dall'asta Leu Numismatik 83, lotto 83:

image.jpeg

 

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate sul significato attribuibile alla raffigurazione del rovescio, insieme a qualche opinione sulla datazione più verosimile e sui legami stilistici più credibili.

Grazie, come sempre, in anticipo per il tempo che dedicherete a questo topic.

Modificato da Archestrato

Inviato

Questa litra costituisce uno degli enigmi della monetazione siceliota.

L'attribuzione a Panormos era stata fatta in maniera ipotetica e si conoscevano i seguenti esemplari di Londra e Parigi:

Panormos, BMC 2 = BM 1841,0726.238  g. 0,61

PANORMOS litra BMC 2 = 1841,0726.238 0,61.jpg

Panormos BM 1927,0403  g. 0,61

PANORMOS litra BM 1927,0403.4 0,61.jpg

Parigi, BN FG 932  g. 0,63

PANORMOS litra Paris FG 932 0,63.jpg

A complicare l'attribuzione, c'era anche un esemplare, che stava in una collezione privata (collezione Sigma), poi dispersa, che presenta un conio con lettere dell'etnico, che permetterebbero di attribuirlo invece a Motya, g. 0,60 !!!! La foto non è granché in quanto fatta diversi anni fa....

Il periodo di coniazione più apprpriato mi sembra 425-420 a.C., quindi vicino a quanto proposto da Nomos.

In ogni caso i dettagli dell'esemplare Nomos meritano un approfondimento. A me lasciano un pò perplesso sull'effettiva autenticità.....

66 D.jpg66 R.jpg

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Inviato (modificato)

Grazie per il prezioso intervento @acraf, con l'aggiunta di immagini di ulteriori esemplari di questa emissione di litre diventa maggiormente riconoscibile la somiglianza con il Sileno seduto a terra di Naxos:

Il braccio sinistro di Poseidone nel pezzo Nomos risulta dritto (la mano giunge al delfino in corrispondenza della testa, dall'occhio fino alla punta del muso), mentre negli altri esemplari il braccio è più chiuso/angolato (la mano giunge al delfino quasi al ventre, a partire dalla testa a ritroso, fino all'incirca alla pinna pettorale) permettendo così che l'incisore avesse lo spazio per piegare visibilmente le gambe del dio verso il torace, facendogli  assumere una posizione più da seduto a terra che seduto su una "sedia", come negli esemplari di Reggio al primo post.

Al dritto dell'esemplare Nomos inoltre, tra quelle che sembravano tracce di usura del conio, fratture, mi pareva di aver intravisto alcuni caratteri che alla luce dell'ultimo esemplare postato da acraf (collezione privata sigma, con legenda MOTYAION al rovescio) mi sembra quasi di poter leggere in MOTY- , allego il particolare:

image.jpeg

A me pare di vedere una M in basso a sinistra sotto il taglio del collo, seguita a destra da una "falce di luna" che ricorda i resti di una O; più riconoscibile tra il taglio del collo della ninfa ed il muso del delfino una T, con sopra un segno a V che, sempre opinione personale, ricorda molto i resti del carattere Y. Potrebbe essere verosimile?

Modificato da Archestrato
Chiarimenti nella descrizione

Inviato

In effetti sembrano tracce almeno di una T e una Y (che all'epoca assomigliava più a una V). E' possibile che in una emissione sia stati usati conii anepigrafi e conii con etnico: ci sono vari esempi nella monetazione greca. Mi lascia un pò perplesso il cambio del lato ove mettere l'etnico, che di solito sta al rovescio.


Inviato

Un altro esemplare, come il BMC 2, era apparso su Peus 371/2002, 60  g. 0,69:

PANORMOS litra Peus 371_2002_60 0,69.jpg

L'attribuzione a Panormo era stata influenzata da un'altra litra, sicuramente di questa zecca, di Parigi. Luynes 1077  g. 0,83, con simile figura:

PANORMOS litra Paris Luynes 1077 0,83.jpg

Il campo dei frazionali di argento della Sicilia è veramente un rompicapo e affascinante per lo studio....

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Un altro esemplare:

Asta Busso Peus 392 del 2007, lotto 4166, 0.51g , catalogato Jenkins I, SNR 50 del 1971, tavola 24 n.3

Con tracce dell'etnico MOTYAION al rovescio.

image.jpeg

Aggiungo che l'esemplare Busso Peus 371/2002 60 è passato sempre da Busso nella 368/2001 44 e da Küenker 236/2013 365.

 

Un esemplare da ACR Auctions 4/2011 594, 0.78 g ,per la tipologia con Poseidone al dritto ed etnico riferito a Panormos al rovescio:

image.jpeg

Modificato da Archestrato

Inviato (modificato)

Cercando qualche riferimento sul significato dell'iconografia legata a questa emissione mi sono imbattuto in un interessante estratto dal Bollettino di Archeologia online, allego un link al pdf sperando possa aiutare un minimo a comprendere il contesto generale in cui si inseriscono queste emissioni di frazionali di argento Cartaginesi in Sicilia :

http://www.bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it/documenti/generale/4_MANFREDI.pdf

Alla seconda pagina del pdf, la 37 del Bollettino, si parla della tipologia di litra di Panormos che riporta Poseidone al dritto ed una figura maschile (identificata come un apobates) a cavallo di un "ariete androprosopo" al rovescio, indicando che tale figura recherebbe un caduceo.

Viene da chiedersi se questa particolare emissione unitamente a quella con Testa di Ninfa/Poseidone in apertura di discussione (limitata in termini di produzione e di arco temporale di riferimento) , non sia collegabile a qualche specifico evento o momento della storia drammatica e sanguinosa del periodo a cavallo del terzo e dell'ultimo quarto del V sec. a.C. In Sicilia...

 

..Non si può che quotare in toto quanto già sottolineato da acraf!

11 ore fa, acraf dice:

Il campo dei frazionali di argento della Sicilia è veramente un rompicapo e affascinante per lo studio....

 

Modificato da Archestrato

  • 1 anno dopo...
Inviato (modificato)

Buonasera,

Riprendo questa discussione a distanza di un anno per condividere con voi una interessante lettura domenicale tratta da una pubblicazione dell'Istituto Italiano di Numismatica del 1915. 

Si tratta di uno scritto di Friedrich Imhoof-Blumer ("Di alcune monete Italiche e Sicule"), o meglio della seconda parte di esso, dal titolo "Acheloos ed Orethos".

Il Numismatico Svizzero, in riferimento alla litra di Panormos della tipologia Poseidone/giovane sul dorso di un quadrupede a volto umano, spiega come secondo lui fosse da identificare "l'uomo toro" con Acheloos ("la divinità di tutte le acque correnti", "il re di tutti i fiumi") mentre il giovane a cavallo di esso sarebbe il dio fluviale  Orethos. 

Sostiene infatti la tesi secondo cui  la rappresentazione di una divinità fluviale con attributi parzialmente o del tutto taurini sia da porre in connessione con la sola figura di Acheloos quando abbinata a figure o teste umane, soprattutto giovanili, queste ultime rappresenterebbero invece le divinità fluviali locali (come ad esempio sul didramma di Selinos delle emissioni a partire dalla metà del V secolo a.C. col dio del fiume Hypsas al rovescio).

Interessante ed affascinante per me l'idea che su una sola piccola moneta possano essere presenti tre diverse divinità tutte legate al mondo acquatico. 

 

Un esemplare ex Classical Numismatic Group EAuction 139/54 della litra della tipologia Poseidone/toro con giovane sul dorso, come quelle dei post 5 e 6:

IMG_7720.JPG.c0eabc30cdc822492b8512292973d5ff.JPG

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=83107

 

Un didramna di Selinos ex CNG Triton V lotto 1205, dal ritrovamento di Selinos del 1923 (IGCH 2084):

IMG_7722.JPG.ae6e7dda68b3726fd916bb24f09c85ca.JPG

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=15968

 

Parte della chiusura del testo di Imhoof-Blumer, tradotto all'epoca da F.L.:

IMG_7718.thumb.JPG.77b2a8471ca2b79fdc9d5a0fc4c889bf.JPGIMG_7719.thumb.JPG.5d7a61e19561a234409a8d0a7d2a7c45.JPG

 

Mi chiedo se oggi questa ipotesi di identificazione sia ancora valida, dopo un secolo, dato che noto non essere stata menzionata nelle catalogazioni dei pezzi approdati al mercato.

E mi chiedo anche, a questo punto, se l'identificazione della parte animale del quadrupede androprosopo al rovescio sia da riconoscere in un toro o in un ariete, e se la figura umana possa essere più verosimilmente il fiume Orethos o un apobates, sempre tenendo presente il secolo che separa lo scritto di Imhoof-Blumer da quello di Lorenza-Ilia Manfredi (di cui al link al PDF del post  7).

 

In particolare mi piacerebbe conoscere l'opinione di @acraf,che so avere già conoscenza dell'argomento avendolo menzionato in una nota di un articolo uscito su Monete Antiche numero 57 del 2011(nota 17 pag 7 del testo al link seguente su Stiela).

http://www.academia.edu/5454238/Sicilia_Stiela_440_430_e_413_405_a.C._

 

Modificato da Archestrato
  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Molto interessante la lira della tipologia Poseidone/giovane nudo seduto sulla groppa di toro androposopos.

Questa emissione risulta particolarmente interessante per l'iscrizione bilingue dell' etnico, sul conio di martello con il giovane nudo su toro la leggenda in lettere greche PANORMOS, mentre sul conio d'incudine l'etnico ziz, o sys come indicato nel bollettino di archeologia nel post sopra. Tale leggenda é la probabile designazione punica della medesima cittá e costituisce la prova della transizione del toponimo Panormus a quello di Sys, la moneta è infatti databile tra il 410 ed il 404 a.C., dopo tale data è sotto il dominio punico si assumerá definitivamente il nome Sys. (Buceti, monete, storia e topografia della Sicilia greca)

Tele è anche l'ipotesi del Rizzo, mentre tale tesi è stata contestata da A. H. Lloyd in " The legend ziz on siculo-punico coins ".

Modificato da danielealberti
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Inviato

piccola emissione di sicuro fascino e di grande resa stilistica pur in pochi millimetri di dimensione. E' veramente incredibile cosa questi incisori siano stati in grado di realizzare in cosi poco spazio e con tecniche e strumenti cosi arcaici..

Skuby


Inviato (modificato)

Facendo qualche ulteriore ricerca mi sono ritrovato a riflettere sulle emissioni sia in bronzo (emilitra, hexas, onkia?) che in argento (litra, emidracma) prodotte ad Himera e coeve o di qualche decennio precedenti alla tipologia panormitana di litra con giovane a cavallo di toro androprosopo.

Esse riportano quella che evidentemente è una capra cavalcata da un giovane, la capra ha generalmente il "pizzetto" e non la barba vera e propria, completa, ha inoltre una coda corta e non allungata, le corna si volgono all'indietro, verso il basso, e non in avanti, tutte caratteristiche diverse da quelle, appunto, di un toro (androprosopo o meno).

A questo punto sembrebbe non possano esserci dubbi sull'identificazione dell'animale con volto umano sulle litre di Panormos con un toro androprosopo piuttosto che con un ariete o una forma caprina.

Emidracma di Himera ex Leu 81/57:

IMG_7723.JPG.1eb699ecdbe510ccbb4f4bd7b976c769.JPG

 

Litra di Himera Ex Roma Numismatics 8/66:

IMG_7724.JPG.bdf82ae06625905d6c157bff8e471a91.JPG

 

Emilitra bronzea di Himera ex NAC 48/31:

IMG_7725.JPG.4fb5e59e962ec57ae1c1986d090615d1.JPG

 

 

Del resto il forte legame tra il mondo acquatico e Panormos viene ben descritto nel testo al link seguente, dove si parla non solo dell'importanza del mare ma anche di alcuni culti punico/greci, e forse piu antichi, relativi ad acque dolci lungo le coste (pagina 3), così come si affronta anche il tema dell'origine del sito e delle sue denominazioni in età antica:

http://www1.unipa.it/dipstdir/portale/ARTICOLI PURPURA/links archeologici/Palermo e il mare.doc

 

Personalmente comincio a credere che Imhoof-Blumer non fosse andato fuori bersaglio con la sua idea di vedere due divinità fluviali abbinate a Poseidone sull'altra faccia della litra di Panormos, del resto il porto della città era un approdo naturale molto ampio e sicuro proprio per il confluire di due fiumi in quella porzione di costa.

Modificato da Archestrato

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