Il bravo restauratore

[cliff]

1 hour ago, caiuspliniussecundus said:

Esiste anche Photoshop, non dimenticatelo. A volte si sta a disquisire su tonalità e cromatismi che sono solo frutto di interventi sul file fotografico.

 

Ed è usato piu' spesso di quello che crediate...

Di fatto ho avuto conferma che le maggiori case d'asta COME MINIMO fanno filtrare tutte le foto raw con appositi filtri per standardizzare le foto e dare una apparenza organica e omogenea dell'insieme delle monete che mettono in asta. Alcuni poi applicano filtri diversi sulle diverse tipologie di superfici (argenti, ori, bronzi) in modo da massimizzare contrasto e rilievo delle monete. Il primario inconveniente di questi filtri è quello di alterare la resa cromatica delle patine, che risultano a volte in foto molto lontane dalla resa dal vivo. Un piccolo esempio della stessa moneta fotografata con filtri differenti da due diverse case d'asta. Sopra foto Gadoury, sotto Nomos. Per gli argenti il cromatismo ha meno oscillazione ma i filtri giocano piu' su opacità e contrasto ed aumentando il giallo è un attimo "caricare" o meno una leggera patina.

 

 

[caiuspliniussecundus]

Sull'argento il maquillage può ad esempio cancellare i graffi nei campi o dare comunque un aspetto più scintillante (o meno scintillante) alla moneta in ragione delle necessità. In generale con il fotoritocco puoi sempre migliorare l'impatto visivo moneta, modificare i colori, aumentare la sensazione che i rilievi sono alti, insomma, è il "restauro" più efficace...

[Archestrato]

1 ora fa, cliff dice:

Ed è usato piu' spesso di quello che crediate...

Di fatto ho avuto conferma che le maggiori case d'asta COME MINIMO fanno filtrare tutte le foto raw con appositi filtri per standardizzare le foto e dare una apparenza organica e omogenea dell'insieme delle monete che mettono in asta. Alcuni poi applicano filtri diversi sulle diverse tipologie di superfici (argenti, ori, bronzi) in modo da massimizzare contrasto e rilievo delle monete. Il primario inconveniente di questi filtri è quello di alterare la resa cromatica delle patine, che risultano a volte in foto molto lontane dalla resa dal vivo. Un piccolo esempio della stessa moneta fotografata con filtri differenti da due diverse case d'asta. Sopra foto Gadoury, sotto Nomos. Per gli argenti il cromatismo ha meno oscillazione ma i filtri giocano piu' su opacità e contrasto ed aumentando il giallo è un attimo "caricare" o meno una leggera patina.

 

 

Discussione molto educativa devo dire!

Guardando le foto del bronzo di Antonino Pio ( stimolato dall'analisi di @gionnysicily al post 22, per la quale ringrazio) mi chiedevo se il "ritocco fotografico" possa avere alterato la O di COS e la perlinatura ad ore 10 al rovescio, che ai miei occhi sembrano leggermente diversi tra i due esemplari:

La O la vedo assai più definita (?) nel pezzo Nomos, la perlinatura ad ore 10 "sembrerebbe" più nitida nel pezzo Gadoury invece.

[apollonia]

Sono perfettamente d’accordo con l’osservazione di caiuspliniussecundus e di cliff sull’effetto Photoshop che le case d’asta possono applicare alle fotografie delle loro monete poste in vendita. Una ragione di più per riportare in didascalia la ‘storia’ della moneta, come nel caso dell’emilitra siciliana segnalata da Archestrato al post # 15 dove si informa anche del trattamento subito dalla moneta.

SICILY, Thermai Himeraiai. Circa 200-150 BC. Æ Hemilitron or Semis (22mm, 6.96 g, 2h). Head of Herakles right, wearing lion skin; club to left / Three nymphs standing facing. Campana 15; BAR Issue 1; CNS 22; HGC 2, 1621. Near EF, dark brown patina, smoothed and tooled. Rare.

From the estate of Thomas Bentley Cederlind. Ex Gorny & Mosch 175 (9 March 2009), lot 58; Münzen und Medaillen AG 79 (28 February 1994), lot 112.

In questo modo chi è interessato alla moneta può rendersi conto di eventuali differenze tra le varie ‘edizioni’ e in ultima analisi tra l’apparire e l’essere. Nel caso del tetradramma con cui ho aperto la discussione, la scoperta della relazione con quello precedentemente venduto alla CNG è stata puramente casuale.

In tema di patine e di fotografie, la scansione centrale è di un mio 500 Lire Caravelle che è stato per oltre mezzo secolo del colore dell’argento e ho tenuto per poco più di mezz’ora in una scatola chiusa in adeguata compagnia. Con Photoshop (che so utilizzare direi al 5% delle prestazioni possibili) ho potuto schiarire i toni (foto più in alto) o iscurire i toni (foto più in basso).

 

 

Probabilmente, utilizzando particolari filtri, sarà possibile come dice cliff, portare la moneta al verde come quella della Gadoury o al beige come quella della Nomos.

Ma qui sorge spontanea una domanda: qual è il colore della moneta alla luce del sole?  Voglio dire, le case d’asta facciano pure i loro giochetti con Photoshop, ma se uno acquista questa moneta da Gadoury ed essa non corrisponde a quella della foto con patina verde, che fa? Discorso analogo per chi acquista l’esemplare di colore beige dalla Nomos. Questo naturalmente dando per scontato che l’esemplare è rimasto ‘untouched’ nel passaggio da una casa all’altra.

[gionnysicily]

Una provocazione.........ma tra il dire e il fare, c'è il mare.

[gionnysicily]

Certamente con i mezzi che si dispone oggi , tutto e possibile , c'è chi lo fa per migliorare il livello ottico , c'è chi pubblica con foto pessime , Ricordo le aste di Casolari "Titano" che dire. Molte monete in oro hanno colori che non sono propri, mi basta un click in automatico e viene il suo vero colore. 

@Archestrato ciao, i dettagli che allego ,fanno notare che tra Gadury e Nomos ,non dovrebbero esserci stati manomissioni, lo osserviamo nei vari toni di correzione automatica che la moneta e sempre con sedimenti tra i piedi dei cavalli , alcune corrosioni tra i piedi dei cavalli e sotto l'esergo, la lettera O con l'ultima correzione ,da l'impressione di essere stata migliorata, ma cosi non è. Sempre dal mio punto di vista.