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IGNORED

Considerazioni sul mercato e proposte commerciali


Risposte migliori

Inviato

Aggiorno questa discussione solo per osservare che tra maggio e giugno ho contato ben 27 aste, nazionali ed estere, con una quantità spropositata di monete romane messe all'incanto (francamente, non mi sono messo a contarle, ma nell'ordine delle migliaia). :blink: :blink: ma le monete romane sono ancora tutte in circolazione ???


Inviato

Meno collezionisti e più monete sul mercato, specialmente di basa e media conservazioni.

Sono i prezzi che non calano!


Inviato

Chi dice meno collezionisti sul mercato >> ??

In realta' sono aumentati i collezionisti e al contempo vi sono collezionsiti piu' 'pesanti'. Che il mercato stia girando al massimo mi sembra piu' che evidente dal numero di aste che viene battuto (un multiplo di quelle che lo erano anche solo 4-5 anni fa).

Vi e' poi oggi una categoria nuova di collezionisti che collezionisti lo sono poco mentre possono essere classificati come investitori (anche italiani, ma soprattutto stranieri). Costoro, con evidenti surplus derivanti da plusvalori realizzati in Borsa o altrove, guidatoi da scaltri mercanti, sono gli acquirenti di pezzi importanti romani e greci che, mai come ora stanno abbondando sul mercato.

Non e' un mistero, infatti, ma una legge economica che i pezzi migliori escono fuori quando il mercato e' migliore (chi venderebbe infatti in fase calante, se non costretto d anecessita").

Infine un altro elemento responsabile dell'allargamento della base dei collezionisti e' stato proprio il web (anche se qui parliamo di un collezionismo diverso, meno ricco rispetto all'altro).

numa numa


Inviato

Se le aste aumentano vuol dire che molti collezionisti vendono le proprie collezioni, o esiste ancora qualche zecca che conia monete per alimentare il mercato.

I pezzi importanti romani e greci, che fanno gola ai collezionisti/investitori, sono spesso acquistati privatamente fuori asta. I direttori di case d’asta importanti hanno i loro clienti facoltosi e quando hanno pezzi importanti gli basta alzare la cornetta!


Inviato

Assolutamente no.

Mai come ora molti (non tutti) dei pezzi piu' importanti sono venduti all'asta dove la concorrenza tra collezionisti facoltosi e/o commercianti spinge i prezzi molto piu' alti di quanto avrebbero realizzato in trattativa privata.

Un esempio : l'aureo di Tito Quinctio Flaminino se offerto privatamente molto verosimilmente non avrebbe trovato qualcuno disposto a pagare piu' del doppio dell'ultimo passaggio in asta qualche anno fa.

Il numero di aste e di collezionisti che volgiono vendere all'asta e' aumentato perche' il mercato sta salendo molto piu' velocemente di prima e l'asta rappresenta il terreno ideale, oggi, per spuntare prezzi piu' elevati

numa numa


Inviato
Un esempio : l'aureo di Tito Quinctio Flaminino se offerto privatamente molto verosimilmente non avrebbe trovato qualcuno disposto a pagare piu' del doppio dell'ultimo passaggio in asta qualche anno fa.

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Questa moneta ha un valore di mercato di circa 300000 CHF, se il prezzo di partenza è di 150000 CHF ecco scoperto il miracolo della moltiplicazione ;)

Vedi la recente asta NAC 39


Inviato
Un esempio : l'aureo di Tito Quinctio Flaminino se offerto privatamente molto verosimilmente non avrebbe trovato qualcuno disposto a pagare piu' del doppio dell'ultimo passaggio in asta qualche anno fa.

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Questa moneta ha un valore di mercato di circa 300000 CHF, se il prezzo di partenza è di 150000 CHF ecco scoperto il miracolo della moltiplicazione ;)

Vedi la recente asta NAC 39

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Si ma il corrente valore di mercato e' stato determinato proprio dal passaggio in asta e dalla conseguente competizione tra i facoltosi collezionisti che l'hanno battuta. Se fosse stata offerta privatamente a qualche 'riccone' sicuramente non avrebbe fatto questo prezzo (idem per i recenti passaggi del denario di Bruto con le idi di Marzo, moneta non rarissima ma super collezionata da privati, musei, istituzioni etc.)...

numa numa


Inviato

Faccio un esempio. Alcuni anni fa una nota casa d’asta internazionale mi propose una collezione di monete antiche in forma privata. La collezione proveniva da un collezionista toscano che voleva cedere questa sua privata collezione in blocco.

Alla mia domanda su come potevo avere un fattura mi risposero: “Nessun problema, facciamo un ‘asta a Londra”. Se avessi accettato la proposta qualunque fosse stata l’offerta sulle monete qualcuno in sala avrebbe rilanciato a mio favore. Io avrei pagato la somma pattuita prima dell’asta e nulla di più.

Risultato io avevo la mia collezione nuova, la casa d’asta una ottima pubblicità.

Ci sono note case d’asta che fanno dei prezzi di stima ridicoli e dopo fanno pubblicità su giornali di settore vantandosi di realizzi superiore al 100%, prezzo che alla fine è quello di mercato.

Fortunatamente ci sono molte case d’asta e professionisti seri, ma bisogna stare attenti a non credere a tutto!


Inviato

Certo che non bisogna credere a tutto!

Ma per pezzi importanti, belli, originali come quelli che abbiamo menzionati, non ci sono molti trucchetti che tengano. Le cose veramente buone si vendono (e bene) da sole.

Altro e' il discorso dei 'furbetti' (vedi San Marino e dintorni) che hanno cercato piu' volte, ultimamente, di guidare il mercato proponendo monete a prezzi di base quasi oltraggiosi (alti) e a volte anche in conservazioni mediocri. Con il risultato che i collezionisti, non scemi, hanno spesso lasciato al palo i pezzi che sono stati aggiudicati alla base o poco piu' su (tutti realizzi veri, mah ??).

Likewise ha fatto un noto commerciante di Ginevra, molto vicino alla San Marino philosophy...

Risultato : i pezzi veramente belli e importanti continueranno a comandare il prezzo che vogliono, per le ruzziche vendute come tesori qualcuno mi sa che restera' con il classico cerino in mano...

numa numa


Inviato

Ora stiamo parlando di monete che rappresentano una piccolissima parte del mercato, nelle circa trenta aste che si terranno tra maggio e giugno di queste monete strepitose ne vedremo una decina, ma il resto dell’offerta parecchie migliaia di monete è composta di monete “comuni” dove il collezionista facoltoso non metterà mai le mani. Ora torno alla mia domanda iniziale, come possiamo dire che i collezionisti sono in aumento se l’offerta sul mercato e così abbondante??

Da notare che dobbiamo aggiungere le abbondantissime monete in vendita a convegni e quelle chiuse nelle casseforti dei commercianti.


Inviato

In ecenomia c'e' una legge che dice che e' la domanda che crea l'offerta (anche se alcuni sostengono che sia vero anche il contrario).

Mi sembra evidente che l'aumento dell'offerta (di tutti i generi : aste, mercati, mercatini, listini, etc.) sia proprio in conseguenza dell'aumento dei collezionisti, altrimenti non sarebbe economico dare seguito all'organizzazione di tutta questa offerta (i cataloghi e listini costano, cosi' come i tavoli alle fiere..).

Non vi sono statistiche ufficiali purtroppo, ma se chiedessimo a qualche grosso commerciante che organizza aste (non quelle dei pezzi milionari, ma qualche buono e onesto tedesco per esempio) di dirci se il suo indirizzario sia aumentato negli ultimi 4 anni, non avrei nessuna remora a scommettere per un consistente aumento..

numa numa


Inviato
Mi sembra evidente che l'aumento dell'offerta (di tutti i generi : aste, mercati, mercatini, listini, etc.) sia proprio in conseguenza dell'aumento dei collezionisti, altrimenti non sarebbe economico dare seguito all'organizzazione di tutta questa offerta (i cataloghi e listini costano, cosi' come i tavoli alle fiere..).

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Dobbiamo ricordarci che le monete messe in vendita nelle aste provengono da collezionisti che cedono le proprie collezioni. Non stiamo parlando di un qualsiasi prodotto che alla richiesta del mercato basta aumentare la produzione per soddisfare la richiesta.

Più monete sul mercato meno collezionisti, oppure ritorniamo alla famoso dubbio che da qualche parte esistono delle zecche che alimentano il mercato…


Inviato

Credo che tu stia sottovalutando l'apporto di nuovi ritrovamenti/ripostigli che affluiscono ogni anno. Certamente il volume che vediamo affluire sul mercato non e' costituito solo dallo stock di vecchie collezioni.

D'altra parte piu' i prezzi salgono piu' collezioni tornano in circolazione.

Se guardiamo il numero di aste dedicate esclusivamente agli aurei romani che sono state battute negli ultimi tre anni e' assolutamente impressionante (nei tre-cinque anni precedenti se ne erano avute pochissime per contro) e tutto questa abbondanza di vendite e' stata detrminata esclusivamente dalla maggiore domanda (collezionisti ma anche investitori) e dai prezzi crescenti che hanno spinto molti collezionisti, o i loro eredi a vendere all'asta (stanati da abili e convincenti commercianti che fanno il loro mestiere.

Esiste anche un problema di falsi ma direi che e' relativamente fisiologico (piu' domanda --> piu' monete --> piu' falsi).

numa numa


Inviato
Credo che tu stia sottovalutando l'apporto di nuovi ritrovamenti/ripostigli che affluiscono ogni anno.

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Ma se dovessimo quantificare le monete proventi da ritrovamenti/ripostigli nelle aste passate di maggio e le future di giugno che percentuale possiamo dare??? Il 10% ???

Se fosse una percentuale maggiore mi chiedo come mai multinazionali spendono migliaia di dollari per trovare nuovi giacimenti di oro e altri metalli preziosi, quando basta ficcare un badile nel terreno per trovare casse piene di monete!!!


Inviato

Non e' possibile quantificarle. Ne' e' possibile tanto meno prevederle.

Il bene (la moneta da collezione) non e' u n bene industriale con caratteristiche standard che quindi possa essere oggetto di sfruttamento intensivo, quindi le multinazionali poco ci azzeccano :lol:

Ma anche da un punto di vista di investimento sarei molto prudente. In questa fase di mercato fortemente rialzista si riaffacciano le banche che propongono investimenti in arte (soprattutto quadri ma qualcuno comincia ad adocchiare anche le monete). Anche se e' possibile guadagnare bene, recentemente NAC ha venduto la collezione di monete greche e romane di un finanziere di Wall Street, messa insieme negli ultimi 7-8 anni e che conteneva il famoso aureo di Flaminino,

riesce molto rischioso investire in monete con l'aspettativa di poter disinvestire a prezzi piu' elevati dopo qualche tempo.

La moneta resta comunque un bene molto poco liquido (a dispetto della sua natura!) e sopratutto esposto ad elementi soggettivi che influenzano la valutazione come lo stato di conservazione, etc., che determinano forti escursioni nella sua valorizzazione.

numa numa


Inviato
Non e' possibile quantificarle. Ne' e' possibile tanto meno prevederle.

Il bene (la moneta da collezione) non e' u n bene industriale con caratteristiche standard che quindi possa essere oggetto di sfruttamento intensivo, quindi le multinazionali poco ci azzeccano  :lol:

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Sai bene che non mi riferivo a questo ;)


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