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cos'è la moneta


danielealberti

Risposte migliori

La moneta è un'unità di misura quantitativa del valore dei beni o servizi presenti sul mercato, convenzionale ed astratta, che funge da intermediario universale negli scambi di merci o servizi diversi stessi (baratto monetario), o rappresenta e sostituisce beni nel pagamento di beni e servizi, e nella funzione di accumulo di ricchezza.

Ho fatto riferimento a questa pagina molto interessante: I sistemi monetari: loro elementi, natura e funzioni.

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Per gli appassionati di storia, il termine "moneta" ha origini sia nel mondo greco che romano.

Dal greco Monytès=indicatore, monitore, abbiamo il tempio eretto in Campidoglio a Giunone Moneta o Ammonitrice, nel quale era stata piazzata la zecca. Poi dal luogo, il termine è passato ai danari prodotti. :rolleyes:

Modificato da bavastro
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Awards

Considerando l'aspetto "Ufficiale" della moneta e l'intrinseco, successivo, valore di "testimonianza storica" cito:

"[...] Le monete sono fonti primarie e contemporanee: non ci forniscono informazioni relative ad eventi assai distanti nel tempo. Esse sono anche fonti ufficiali ed è quindi verosimile che forniscano informazioni migliori e più autorevoli di quanto di solito non facciano le testimonianze di privati. Quanto le monete ci dicono non è necessariamente imparziale e l'attendibilità delle informazioni che esse ci trasmettono deve essere stabilita criticamente, ma almeno queste informazioni non sono state prodotte con l'intento di influenzare il giudizio dei posteri. [...]"

Philip, Grierson, Introduzione alla Numismatica, Società Editoriale Jouvence, 1984, Roma. p,24.

Del testo ho citato solo una parte, ma l'Introduzione approfondisce in maniera molto dettagliata ed interessante vari altri aspetti della moneta e del denaro. Enrico.

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Premesso che il baratto esiste ancora, anche se notevolmente ridimensionato, come unica forma di commercio mancava di praticità e flessibilità.

Immaginate una economia chiusa costituita da coltivatori e allevatori che anche se interagiscono, ad un certo punto hanno bisogno di merci esterne come attrezzi, tessuti, farmaci, spezie, che il venditore non è disposto a barattare con granaglie o bestie, perchè ne ha già ricevuto e non sa cosa farne.

Immaginate un borgo dove c'è solo un forno che appartiene al signore, il quale concede/obbliga i villani a panificare, dietro compenso di sacchi di farina.

Farina che è stata prodotta nel mulino del signore, dal grano raccolto sul terreno del signore e per lo sfruttamento del quale i villani devono versare altro compenso in natura.

Quando compare la moneta, anzichè lavorare un periodo gratis nelle terre del

signore, il contadino paga le imposte e può disporre del suo tempo. B)

Modificato da bavastro
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Awards

Perchè secondo voi è stata sostituita al baratto?

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Perche' le pecore (pecus, da cui "pecunia") non entravano piu' nel portafogli.. :D

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Infatti si chiama "portafogli", non "portapecore". :huh:

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Ogni moneta è un pezzo di storia.

Ogni singolo pezzo ha una storia diversa, non importa quanto lunga, se giorni o secoli....ad un occhio attento possono rivelare molte cose, basta saper "ascoltare" quello che dicono!

Spesso, rimirando una moneta forata da un proiettile o consumata dall'usura mi chiedo quale siano le storie di tutte le persone che l'hanno maneggiata, come abbia fatto ad arrivare fino a me ecc... non ci posso fare niente :P !

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nessuno ha fatto riferimento nei propri interventi al valore comunicativo che le monete hanno avuto nel corso dei tempi non solo quello un po' scialbo e retorico di oggi, ma soprattutto quello che avevano in passato in particolare nei primi due secoli dell'impero romano; in un'epoca in cui non esistevano giornali, ne radio e tv, ne tantomeno internet, lo spirito pragmatico e creativo dei romani ha visto nella moneta un metodo semplice ed immediato di comunicazione diretta tra il governo centrale e i sudditi, in questo modo il profilo dell'imperatore arrivava di mano in mano fino agli angoli più remoti dell'impero e assieme ad esso immagini evocative, con relative leggende, di vittorie sui barbari, di tasse cancellate, strade o acquedotti restaurati, monumenti, ideali personificati dalle varie divinità che ormai tutti conosciamo: aequitas, libretas, virtus... e poi eventi particolari, commemorazioni, funerali, glorificazioni... si può andare avanti ancora ma penso di aver reso l'idea.

Insomma io credo che la moneta romana sia stato il primo vero mass-media della storia dell'umanità qualcosa che era raggiungibile e decifrabile da tutti. credo che molti sottovalutino il valore del messaggio che ogni singola moneta porta con se, la semplice calssificazione, per quanto precisa e dettagliata sia, non esaurisce tutto quello che una moneta ci può dire.

Da questi stimoli e dalla loro immensa modernità nasce la mia passione per le monete antiche e romane in particolare e vista in questa ottica, anche il loro stesso possesso passa in secondo piano, in fondo non mi sento un vero e proprio collezionista...

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nessuno ha fatto riferimento nei propri interventi al valore comunicativo che le monete hanno avuto nel corso dei tempi non solo quello un po' scialbo e retorico di oggi, ma soprattutto quello che avevano in passato in particolare nei primi due secoli dell'impero romano; in un'epoca in cui non esistevano giornali, ne radio e tv, ne tantomeno internet, lo spirito pragmatico e creativo dei romani ha visto nella moneta un metodo semplice ed immediato di comunicazione diretta tra il governo centrale e i sudditi, in questo modo il profilo dell'imperatore arrivava di mano in mano fino agli angoli più remoti dell'impero e assieme ad esso immagini evocative, con relative leggende, di vittorie sui barbari, di tasse cancellate, strade o acquedotti restaurati, monumenti, ideali personificati dalle varie divinità che ormai tutti conosciamo: aequitas, libretas, virtus... e poi eventi particolari, commemorazioni, funerali, glorificazioni... si può andare avanti ancora ma penso di aver reso l'idea.

Insomma io credo che la moneta romana sia stato il primo vero mass-media della storia dell'umanità qualcosa che era raggiungibile e decifrabile da tutti. credo che molti sottovalutino il valore del messaggio che ogni singola moneta porta con se, la semplice calssificazione, per quanto precisa e dettagliata sia, non esaurisce tutto quello che una moneta ci può dire.

Da questi stimoli e dalla loro immensa modernità nasce la mia passione per le monete antiche e romane in particolare e vista in questa ottica, anche il loro stesso possesso passa in secondo piano, in fondo non mi sento un vero e proprio collezionista...

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hai perfettamente ragione, nell'antica grecia, nelle regioni dell'Asia minore furono coniate nel VI sec. a.C le cosidette "monete parlanti".

In società dove il livello di alfabetizzazione era molto basso questo sistema permetteva di riconoscere immediatamente l’autorità emittente collegandolo ad esempio al simbolo della città o all’attività più redditizia (es. il caso della pesca del tonno a Cizico)

Nella foto uno statere coniato a Cizico dove un tonno

lele

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Mizzica, l'ho perso

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mizzica ora la vedo! :D scherzi a parte, bella!

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Si, non è mia però, la maggior parte delle monete che posto sono foto prese dalla rete.

ma continuiamo la discussione che si fa interessante.

Quando la possiamo chiamare moneta?

Gli aes rude romani sono premonete in quanto manca il marchio dell'autorità emittente..................

lele

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Supporter
Un bene che funge da intermediario negli scambi di merci o servizi diversi tra loro.

lele

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Io propenderei per una definizione più restrittiva, atrimenti anche ci rientrano anche le pecore, le conchiglie, il sale, il bronzo fuso.... tutti oggetti che hanno nel tempo costituito mezzi di intermediazione degli scambi. Quindi secondo me una moneta per essere tale deve:

1. Essere emessa da un'autorità pubblica (civile o militare)....

2. che ne garantisca peso e qualità della lega (per questo non credo che AES RUDE e AES SIGNATUM non possano essere considerate monete: dovevano essere pesate).........

3. mediante simboli o scritte .........

4. al fine di fungere da intermediario negli scambi.

Per le monete moderne ovviamente il punto 2 non vale. Ma considerando il punto 4, io escludo tutte le "monete" per soli collezionisti.

Ciao

Modificato da quattrino
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nessuno ha fatto riferimento nei propri interventi al valore comunicativo che le monete hanno avuto nel corso dei tempi non solo quello un po' scialbo e retorico di oggi, ma soprattutto quello che avevano in passato in particolare nei primi due secoli dell'impero romano; in un'epoca in cui non esistevano giornali, ne radio e tv, ne tantomeno internet, lo spirito pragmatico e creativo dei romani ha visto nella moneta un metodo semplice ed immediato di comunicazione diretta tra il governo centrale e i sudditi, in questo modo il profilo dell'imperatore arrivava di mano in mano fino agli angoli più remoti dell'impero e assieme ad esso immagini evocative, con relative leggende, di vittorie sui barbari, di tasse cancellate, strade o acquedotti restaurati, monumenti, ideali personificati dalle varie divinità che ormai tutti conosciamo: aequitas, libretas, virtus... e poi eventi particolari, commemorazioni, funerali, glorificazioni... si può andare avanti ancora ma penso di aver reso l'idea.

Insomma io credo che la moneta romana sia stato il primo vero mass-media della storia dell'umanità qualcosa che era raggiungibile e decifrabile da tutti. credo che molti sottovalutino il valore del messaggio che ogni singola moneta porta con se, la semplice calssificazione, per quanto precisa e dettagliata sia, non esaurisce tutto quello che una moneta ci può dire.

Da questi stimoli e dalla loro immensa modernità nasce la mia passione per le monete antiche e romane in particolare e vista in questa ottica, anche il loro stesso possesso passa in secondo piano, in fondo non mi sento un vero e proprio collezionista...

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Vediamo di fatto sulle monete di Atene la testa di Minerva e la civetta, allusive alla religione locale: mentre la figura di Minerva, ovvero Athena, che simboleggia la guerra, la luce la sapienza e il culto alle arti, ci rivela pure il nome della città.

Così nella maggior parte delle monete Tarantine, da un verso vi figura Taras, l'eponimo e mitico fondatore di Taranto, che cavalca un delfino dal quale, secondo la legenda, esso fu salvato: e dall'altro verso ci sta un cavaliere allusivo al culto che ebbe quel popolo pei due Dioscuri, e dall'usanza dei giochi ippici e agonistici.

E doppia allusione ha pure la spiga sulle monete di Metaponto: essa ricorda la dea Dèmeter non solo, ma pure la grande fertilità che in quel tempo vi era nel territorio Metapontino.

Il toro retrospicente delle monete di Sibari e quello cornupeta delle monete di Turio, non sono soltanto l'indice di numerosi armenti e abbondanti pasture che rattrovansi in quei posti; ma ci rivelano eziando Diònysos (Bacco giovane) che quei popoli tennero in culto, e che palesavasi spesso sotto quelle forme.

Così Ercole, ovvero Eràcle che lotta col leone, è l'arme parlante che sta sulle monete di Eraclèa, la patria dei Zeusi.

Il culto del Sole, che era tanto diffuso nella Ionia, fu espresso sovente nella figura del leone: e lo vediamo sulle monete di Velia, di Reggio e di altre città.

E il tripode il tipo principale che sta sulle monete di Crotone: esso ricorda la devozione che aveva quel popolo ad Apollo Delfico; e quando dalla parte postica di tali monete non figura lo stesso tripode, spesso vi è l'aquila, uccello sacro a Giove olimpico.

La colomba sacra a Venere, la vediamo sulle monete di Sicione; come il cervo che sta sulle monete di Caulonia ci ricorda la vergognosa Diana che convertì il povero Atteone in quell'animale dalle corna ramose. E così sia detto di molte e molte altre monete greche, dove non si riscontrano che immagini di divinità o tipi simbolici allusivi ad esse.

.....

.....

Da tutto ciò si deduce che gli Ellèni erano arrivati al massimo auge dell'arte monetaria: e noi non arriveremmo a comprenderlo se non ci fossero pervenuti tanti e tanti esemplari di quelle monete che, nelle multiformi manifestazioni dell'arte, si rivelano quali veri e propri giojelli.

:) :) :)

E' tratto dal libro di mio bisnonno !

Lui teneva di più per la Magna Grecia ;)

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