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Brexit


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A me chiamavano anche prima, e' un'associazione a delinquere specializzata nel commercio dei contatti telefonici. Tutte le volte che rispondi aggiornano il contatto e se lo rivendono. Ah dimenticavo ,il numero che ti compare e' taroccato. Probabilmente usano numeri inglesi per sfruttare l'effetto curiosita', proprio dovuto alla brexit.

Modificato da giulira
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1 ora fa, giulira dice:

A me chiamavano anche prima, e' un'associazione a delinquere specializzata nel commercio dei contatti telefonici. Tutte le volte che rispondi aggiornano il contatto e se lo rivendono. Ah dimenticavo ,il numero che ti compare e' taroccato. Probabilmente usano numeri inglesi per sfruttare l'effetto curiosita', proprio dovuto alla brexit.

Grazie dell'informazione. Io in generale se non conosco il numero non rispondo e lo segnalo subito come spam. 

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Notizie strane:

Londra rischia la Scozia, ma potrebbe trovare il Gabon

Da “Great Britain” a “Global Britain”; magari con una Scozia in meno e un Gabon in più. Fantasie geopolitiche e però pure annunci social con tanto di scadenza: il prossimo vertice del Commonwealth, a fine giugno o poco più in là.

Accade che il presidente del Paese africano, Ali Bongo, sia arrivato in visita a Londra per un colloquio con la segretaria generale dell’organismo che riunisce oltre 50 ex colonie di Sua maestà. Lei si chiama Patricia Scotland (coincidenza) e avrebbe promesso di andare avanti nei negoziati di adesione nonostante il Gabon, un ex possedimento di Parigi, faccia tuttora parte dell’Organizzazione internazionale della Francofonia. Dopo l’incontro Bongo ha twittato con l’hashtag #GabonForward (in inglese) assicurando che il percorso potrebbe essere definito già al prossimo vertice del Commonwealth, in programma nella capitale ruandese Kigali. Del via libera Bongo ha parlato anche in un secondo colloquio londinese, con il principe Carlo d’Inghilterra. Stando ai cinguettii presidenziali, in primo piano ci sono stati protezione dell’ambiente, sviluppo sostenibile e clima, anche 

guardando alla conferenza Cop26 in programma a novembre in Scozia.

Come ha ricordato la rivista Jeune Afrique, il Gabon è un produttore di petrolio ma si è impegnato a tagliare del 50 per cento le emissioni inquinanti entro il 2025. E da tempo il principe Carlo promette un fondo verde per il sostegno all’economia circolare, del quale i Paesi del Commonwealth potrebbero beneficiare. Più in generale, secondo il coordinatore degli Affari presidenziali del Gabon, Noureddin Bongo Valentin, Libreville mira a “diversificare i 

partner” e ad “accelerare le prospettive di sviluppo”.

Se agli annunci seguissero gli accordi, in Gabon l’inglese diventerebbe la seconda lingua ufficiale dopo il francese. Un po’ come già accaduto proprio in Ruanda, insieme con il Mozambico l’unico altro Paese del Commonwealth che non è un’ex colonia britannica. Kigali rappresenterebbe un modello per Libreville anche perché resta parte dell’Organizzazione internazionale della Francofonia. L’idea di Bongo sarebbe questa: ritrovarsi con un alleato in più, approfittando degli scossoni della Brexit, senza rinunciare a un legame speciale con Parigi.

https://www.dire.it/17-05-2021/634203-londra-rischia-la-scozia-ma-potrebbe-trovare-il-gabon/

Come la prenderanno a Parigi?

 

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  • 3 settimane dopo...

Ciao di nuovo a tutti!

Oggi una première: la mia prima moneta post-brexit!

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Avevo già preso quelle con solo il cavallo e l'unicorno per la mia pargola, ma le altre edizioni non mi interessavano, così ho scelto il metodo più efficace per completare la serie ;)

Qui il retro con tutte "le bestie" sul blister:

_R.jpg.cc3023c1340f9e0f563072f40e890674.jpg

Servus,

Njk

PS: presa in Germania, cioè arrivata senza ritardi inaspettati o balzelli

per saperne di più...

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https://www.royalmint.com/our-coins/ranges/queens-beasts/
 

Modificato da littleEvil
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Awards

Che teneri, adesso gli manchiamo pure........a pulirgli i sanitari, a servirgli le birre al pub, ad assisterli quando stanno male, ad aggiustargli un tubo che perde o a sostituirgli una lampadina o una gomma della macchina......

Brexit, mancano i lavoratori e il re euroscettico dei pub inglesi cambia idea: "Ci servono i migranti Ue"

La giravolta di Tim Martin, capo della grande catena di pub Wetherspoon e critico feroce di Bruxelles, alle prese con la carenza di manodopera a basso costo: "Ci vuole un regime migratorio più liberalizzato"

Uno dei più ferventi sostenitori della Brexit ora chiede più migranti europei e italiani. È l’ennesimo paradosso dell’uscita di Londra dall'Ue, stavolta incarnato da Tim Martin, il gran capo della grande catena di pub Wetherspoon nel Regno Unito, che adesso ha un problema: mancanza di manodopera nelle sue birrerie.

“Ci vuole un regime migratorio ragionevolmente più liberalizzato, soprattutto di lavoratori dai Paesi più vicini”, ossia quelli dell’Unione Europea, spiega Martin

https://www.google.com/amp/s/www.repubblica.it/economia/2021/06/03/news/brexit_il_dietrofront_del_re_euroscettico_dei_pub_inglesi_ci_servono_migranti_ue_-303978846/amp/

 

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PS: nell'elenco ho dimenticato per sbaglio di citare anche i barbieri, gli acconciatori e le parrucchiere, visti certi tagli di capelli e colorazioni al vertice del governo, credo che questi siano i professionisti di cui al momento hanno urgentemente più bisogno! 

Forse in attesa che le manovalanze europee possano rientrare e salvare il salvabile, qualcuno ha consigliato di coprire i regali crini con un bel pezzo di stoffa! 

Non vorrei infierire , ancora, ma già in casa hanno fatto dell'umorismo cheratinico accostandolo al sole dei Teletubbies: da qui la battuta "sei come il sole, così brutto che non ti si può guardare!".

 

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13 ore fa, ARES III dice:

Brexit, mancano i lavoratori e il re euroscettico dei pub inglesi cambia idea: "Ci servono i migranti Ue"

La giravolta di Tim Martin, capo della grande catena di pub Wetherspoon e critico feroce di Bruxelles, alle prese con la carenza di manodopera a basso costo: "Ci vuole un regime migratorio più liberalizzato"

"Vai in fallimento tu e la tua cazzo di catena di pub", firmato:  Bruxelles.

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  • 2 settimane dopo...

Il Regno Unito chiede all’UE di sospendere il divieto di vendita di salsicce inglesi

Ancora effetti post Brexit: il Regno Unito ha chiesto all’UE di sospendere il divieto di vendere salsicce inglesi nell’Irlanda del Nord.

Il post Brexit sta avendo delle svolte imprevedibile. Il Regno Unito, infatti, ha chiesto all’UE di sospendere momentaneamente il divieto di vendere salsicce inglesi nell’Irlanda del Nord.

Il problema è che una delle tante clausole degli accordi commerciali post Brexit impone il divieto di vendita delle carni refrigerate e delle salsicce nell’Irlanda del Nord. Ecco che, però, il Regno Unito ha chiesto una proroga per questo divieto, per permettere a tutte e due le parti di negoziare accordi sui protocolli Brexit per quanto riguarda l’Ulster.

David Frost, il ministro a favore della Brexit, ha chiesto un periodo di attesa prima di applicare il divieto, per “avere un po’ di respiro”. In realtà il periodo di pausa prima dell’applicazione del divieto era già stato concesso, ma finirà a fine mese.

Il divieto era stato inserito all’interno del più ampio protocollo rivolto all’Irlanda del Nord, studiato per bloccare il rinasce di un confine troppo duro sull’isola. Nel frattempo le dogane sono state spostate sulle sponde, ma gli uninisti non ci stanno e protestano.

Frost ha fatto sapere che il Regno Unito aveva chiesto all’UE un accordo grazie al quale i discussi controlli alle frontiere di carni e latticini sarebbero stati aboliti, ma Bruxelles ha fatto orecchie da mercante. La questione si è poi surriscaldata durante il recente G7: qui il premier inglese Boris Johnson aveva fatto sapere che il Paese avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di proteggere l’integrità territoriale del Regno Unito. Il tutto sottintendendo che avrebbe anche violato i patti da lui stesso firmati.

Il che aveva fatto imbufalire gli altri Paesi, in primis la Francia, ancora arrabbiata per la questione delle quote di pesca troppo basse assegnate alla Francia nelle acque britanniche.

https://www.dissapore.com/notizie/il-regno-unito-chiede-allue-di-sospendere-il-divieto-di-vendita-di-salsicce-inglesi/

Ma mangiate il tofu, che molto buono, quasi come la Brexit!

Modificato da ARES III
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Accordi asimmetrici:

Brexit: accordo di libero scambio fra Gb e Austrialia

E' il primo di questa importanza dopo divorzio di Londra da Ue

Accordo commerciale fatto fra Regno Unito e Australia per un trattato di libero scambio bilaterale: il primo di questa portata dopo la Brexit. L'intesa, già preannunciata, è stata formalizzata stamattina dai primi ministri Boris Johnson e Scott Morrison, che si sono incontrati a Londra.

Per il governo Johnson si tratta di un evento importante, a poco più di sei mesi dalla definitiva entrata in vigore del divorzio da Bruxelles seguita alla fina della fase di transizione.
    Alcune organizzazioni di agricoltori e allevatori britannici hanno sollevato timori nelle ultime settimane - a margine della conclusione dei negoziato tecnici già annunciata il mese scorso - sul rischio di qualche concessione di troppo del governo Johnson sul terreno degli standard di qualità di vari prodotti; nonché sulla prospettiva di potenziali aperture all'importazione nel Regno di alimenti coltivati estensivamente in Australia a costi eccessivamente bassi.

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/06/15/brexit-accordo-di-libero-scambio-fra-gb-e-austrialia_d48c6efb-0469-4b07-a1c4-22968fd18218.html

Adesso un'altra categoria a favore della Brexit si scopre e si vede danneggia da essa e dalle sue conseguenze liberiste.

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3 ore fa, ARES III dice:

Accordi asimmetrici:

Brexit: accordo di libero scambio fra Gb e Austrialia

E' il primo di questa importanza dopo divorzio di Londra da Ue

Accordo commerciale fatto fra Regno Unito e Australia per un trattato di libero scambio bilaterale: il primo di questa portata dopo la Brexit. L'intesa, già preannunciata, è stata formalizzata stamattina dai primi ministri Boris Johnson e Scott Morrison, che si sono incontrati a Londra.

Per il governo Johnson si tratta di un evento importante, a poco più di sei mesi dalla definitiva entrata in vigore del divorzio da Bruxelles seguita alla fina della fase di transizione.
    Alcune organizzazioni di agricoltori e allevatori britannici hanno sollevato timori nelle ultime settimane - a margine della conclusione dei negoziato tecnici già annunciata il mese scorso - sul rischio di qualche concessione di troppo del governo Johnson sul terreno degli standard di qualità di vari prodotti; nonché sulla prospettiva di potenziali aperture all'importazione nel Regno di alimenti coltivati estensivamente in Australia a costi eccessivamente bassi.

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/06/15/brexit-accordo-di-libero-scambio-fra-gb-e-austrialia_d48c6efb-0469-4b07-a1c4-22968fd18218.html

Adesso un'altra categoria a favore della Brexit si scopre e si vede danneggia da essa e dalle sue conseguenze liberiste.

Lasciamo mangiare agli anglofoni l'insalata australiana..... ed altre verdure e, che arrivano dall'altra parte del mondo. 

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3 minuti fa, TIBERIVS dice:

Lasciamo mangiare agli anglofoni l'insalata australiana..... ed altre verdure e, che arrivano dall'altra parte del mondo. 

Con pesticidi, anticrittogamici  (che non so neppure cosa sono!) e ogm  vietati in Europa ma utilizzati legalmente in Australia, per non parlare della freschezza del prodotto!

 

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Adesso, ARES III dice:

Con pesticidi, anticrittogamici  (che non so neppure cosa sono!) e ogm  vietati in Europa ma utilizzati legalmente in Australia, per non parlare della freschezza del prodotto!

 

Ma va tutto bene per gli anglofoni, l'importante è che il "conto economico" ne guadagni, anche se buttano a mare più di trent'anni di legislazione attenta ai consumatori! 

Saluti 

TIBERIVS 

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Brexit, vendetta Ue sui film e le serie tv britanniche

Piano della Francia per limitarne la diffusione sulle piattaforme on demand

Dalla guerra delle sogliole a 'The crown'. L'Unione europea si prepara a sferrare un attacco alla Gran Bretagna sul fronte dell'intrattenimento. Secondo un documento che circola in queste ore a Bruxelles e di cui il Guardian ha preso visione in esclusiva, su iniziativa della Francia alcuni Paesi membri - tra cui l'Italia - intendono approfittare della Brexit per ridurre la presenza di film e serie tv di produzione britannica da piattaforme on demand come Amazon e Netflix perché considerata "sproporzionata".

Notizia ferale non solo per i milioni di appassionati tanto di serie mainstream come 'Bridgerton' quanto di piccoli capolavori stile 'Fleabag' ma soprattutto per il settore. Il Regno Unito è infatti il più grande produttore europeo di programmi cinematografici e televisivi e, solo nel 2019-20, ha guadagnato 490 milioni di sterline dalla vendita di diritti internazionali a canali e piattaforme in Europa. Un dominio non soltanto economico ma anche culturale che Bruxelles, dopo la Brexit, vede come una minaccia. Da qui l'idea di approfittare di una revisione delle cosiddette 'quote Ue' per limitare l'influenza della Gran Bretagna su un mercato cresciuto moltissimo durante la pandemia di Covid. In base alla direttiva Ue in materia di servizi audiovisivi, infatti, almeno il 30% dei titoli su piattaforme di video on demand come Netflix e Amazon deve essere destinato ai contenuti europei. Una percentuale che la Francia vorrebbe alzare al 60% inserendo l'obbligo di destinare almeno il 15% dei fatturati delle piattaforme alla creazione di opere europee. Da queste quote, sostengono i promotori dell'iniziativa, devono essere esclusi i prodotti 'made in the Uk'.

https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/2021/06/21/brexit-vendetta-ue-sui-film-e-le-serie-tv-britanniche_c378586d-1957-4ebc-b8a8-816726bec5c5.html

Devo dire che certe serie crime sono fatte anche bene e non vorrei rinunciare a loro. Speriamo in un equilibrio o che i contenuti europei migliorino.

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Praticamente scontato, ma ora causa COVID non è certo facile importare immigrati-schiavi dall'India o dall'Africa a lavorare sottopagati nei negozi, nelle fabbriche e nei magazzini, che era il piano originale dei geni brexittari anche se non potevano dirlo apertamente ai fessi che ingannavano con promesse di battute d'arresto all'immigrazione.

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43 minuti fa, ART dice:

importare immigrati-schiavi dall'India o dall'Africa a lavorare sottopagati

È quello che dicevo sin dall'inizio: la Global Bretain che avevano in mente è questa, manovalanza extraeuropea da poter sfruttare e quando non serve rispedire al mittente, cosa che con i lavoratori europei era ed è un po' più difficile da fare. Ma adesso c'è mancanza di lavoratori..............

E va bene, vorrà dire che l'economia britannica farà un 0,1 in meno di PIL....mica muore nessuno....sempre se i lavoratori mancanti non siano medici/infermieri/badanti! In questo caso fatti loro!

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La faccenda va anche al di là di queste ultime categorie, perchè ci sono anche meno menti, meno universitari, ingegneri e ricercatori che fanno periodi o rimangono. Inoltre Euronext e la borsa di Amsterdam hanno già superato Londra per capitalizzazione e mercato azionario.

La Brexit è una cazzata totale da ogni lato la si guardi, ma questo era fin troppo ovvio. Le sue conseguenze saranno graduali, visibili soprattutto a medio e lungo termine, ma sono già ovvie anche quelle.

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8 minuti fa, Arka dice:

Anche perchè una delle ''sirene'', quella americana, che cantava ''venite con me, saremo felici'', non c'è più.

Secondo me, ma non solo,  lo UK è entrato nell'allora CEE, su spinta americana, anche per "monitorare" gli europei. Poi ci hanno preso gusto a stare con gli altri (per ragioni economiche)  fino a 5 anni fa....

Ricordiamoci comunque che USA-UK-Canada-NZ-Australia hanno avuto sempre rapporti molto stretti, non essenzialmente economici viste le distanze, ma erano e sono molto coordinati. Quindi sarebbe riduttivo dare anche questa colpa a Trump, anzi avrebbe fatto ancora comodo un infiltrato fedele nell'UE. Semmai gli americani, una volta avvenuta la scelta del leave, hanno voluto trarre profitto anche di questa situazione offrendosi disponibili (non si sa bene come e nei dettagli) di aiutare i britannici.

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  • 2 settimane dopo...
1 ora fa, littleEvil dice:

paesi che questa sera per gli Europei di calcio faranno il tifo per la Danimcarca:

Ma non so: devo dire che gli Inglesi hanno eliminato la Germania, facendomi un grosso favore, quindi sarebbe brutto tifargli contro adesso......magari forse un poco, appena appena......

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Certamente sì può dire molto contro il PM Boris Johnson ma non che non sia un uomo di parola: aveva infatti promesso di far uscire l'Inghilterra dall'Europa e dopo domenica possiamo dirgli che ha mantenuto la sua promessa anche a costo di lacrime e sangue! Bravo!

Magari se volesse fare uscire anche dal mondo farebbe un favore a tutti per il 2022! Credo che sia una cosa un po' difficile, ma confido nelle sue abilità di grande statista!

 

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Brexit, Cummings: "Forse è stato un errore"

In un’intervista alla Bbc, l’ex braccio destro del premier britannico Boris Johnson è tornato ad attaccarlo duramente su vari fronti, a partire dalla gestione della pandemia

“Nessuno sa se la Brexit è stata una buona idea per la Gran Bretagna”: a esprimere questo dubbio non è uno dei tanti “remainers” britannici, ma il capo della campagna che 5 anni fa portò la maggioranza dei cittadini del Regno Unito a scegliere di lasciare l’Unione europea, Dominic Cummings. In un’intervista alla Bbc, l’ex braccio destro del premier britannico Boris Johnson è tornato ad attaccarlo duramente su vari fronti, a partire dalla gestione della pandemia, mettendo addirittura in dubbio l’essenza stessa della loro alleanza, la Brexit appunto, e dicendo del capo del governo che “prima se ne va, meglio è: per il Paese è terribile, oggettivamente ridicolo”.
Pur confermando di considerare personalmente la Brexit una cosa positiva, Cummings ha ammesso che potrebbe essere stato “un errore”. Cummings ha però difeso la contestata scelta di diffondere durante la campagna per il referendum cifre non corrette sugli esborsi destinati alla Ue da Londra. “la cifra di 350 milioni alla settimana ha fatto impazzire tutti perchè era corretta”, ha detto, anche se in realtà è stato dimostrato che non teneva conto del “rebate” e che mai il Regno Unito ha dovuto versare tale cifra a Bruxelles.

https://www.huffingtonpost.it/entry/brexit-cummings-forse-e-stato-un-errore_it_60f7c3f7e4b0d1bafbf88c0e

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