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Brexit


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Lo stallo è stato superato, questi i punti salienti dell'accordo:

- Il Regno Unito rimarrà temporaneamente nell'unione doganale, pertanto dovrà adeguarsi a tutte le decisioni prese in sede UE e rispettare tutti i regolamenti comunitari, anche se non essendo più membro dell'UE non potrà più avere voce in capitolo nella loro creazione o modifica.
- Il Regno Unito non potrà lasciare unilaterlamente tale stato fino a che non si sarà risolto il problema del confine irlandese.
- L'Irlanda del Nord avrà uno status speciale e sarà più legata al mercato europeo rispetto al resto del Regno Unito.
- Rimangono in vigore le decisioni già prese circa i contributi che il Regno Unito dovrà pagare all'UE per anni e lo status dei cittadini.

 

Gli stessi conservatori sono talmente contenti dell'intesa che quattro ministri si sono dimessi. A questo punto è sempre più probabile che il governo May vada a catafascio con l'intera brexit al seguito, anche perchè salvo imprevisti i numeri per l'approvazione parlamentare ormai non ci sono.

 

Curiosità a parte.

Il noto gruppo rock irlandese U2 inizia tutti i concerti dell'attuale tour europeo alzando una gigantesca Blue Starry dietro di sè, giusto per mettere ben in chiaro la sua posizione in tema Europa ( https://www.u2tour.de/newspics/SOE_Tour ... 8_2018.jpg ). Nella tappa a Londra ha voluto sottolineare la sua contrarietà alla brexit in questo modo:

brexit-news-bono-u2-tour-london-o2-eu-fl

 

Modificato da ART
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Premetto che non ho condiviso la scelta del Regno Unito di uscire dalla UE.

Mi domando: se il differenziale tra i titoli di stato di un paese e quelli tedeschi da' il segno della fiducia dei mercati, come mai quello italiano è il triplo (in negativo) di quello della Gran Bretagna nonostante la scelta?

Mi rendo conto della pluralità dei referenti e della sicura eterogeneità delle situazioni, ma vorrei capire i fattori predominanti.

Il debito pubblico ?

Grazie.

Modificato da Polemarco
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Ti sei risposto da solo, dipende proprio dalla pluralità dei referenti e dall'eterogeneità delle situazioni. Ma a parlarne nel dettaglio andremmo palesemente (e pericolosamente) off topic.

Modificato da ART
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Non sono ancora intervenuto dopo lo storico accordo raggiunto tra UE e UK (o meglio la bozza) perché volevo approfondirlo ma quello che ho potuto constatare (salvo colpi di scena successivi e modifiche in itinere) è che il principio molto nostrano del Gattopardo cioè che "tutto deve cambiare affinché nulla cambi in realtà" sia in realtà molto sentito anche da altri popoli, come ad esempio quello britannico.

Ora mi spiego meglio. L'accordo raggiunto sull'uscita non rappresenta altro che una versione molto blanda ed elastica di una forma di adesione all'UE - Mercato Comune , ma con un nome nuovo (ancora da concordare).

Questo è in parte sintetizzato da questo articolo:

https://www.notiziegeopolitiche.net/il-pacchetto-di-may-piace-ai-ventisette-perche-e-una-brexit-di-nome-e-non-di-fatto/

 

 

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Il 20/11/2018 alle 15:45, ARES III dice:

 ma con un nome nuovo (ancora da concordare).

Suggerirei "Trionfo dell'idiozia": si rimane di fatto parte di un sistema ma senza voce in capitolo nella sua gestione.

In ogni caso tutto rischia di rimanere pura discussione accademica, sia perchè la maggioranza per l'approvazione in parlamento britannico ora come ora non c'è sia perchè la Spagna potrebbe mettere veto per via di Gibilterra, questione fondamentale di cui nemmeno si è discusso pur di arrivare a tutti i costi a un "accordo". Accordo che lascia aperta anche l'altra fondamentale questione dell'Irlanda del nord.

 

Modificato da ART
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Il 26/11/2018 alle 20:01, littleEvil dice:

Mi "dispiace", ma non potevo tenere questi francobolli solo per me

La moneta, invece, pare sia una cosa seria

https://www.coinworld.com/news/world-coins/2018/11/united-kingdom-plans-brexit-50-penny-coin.html

Un pezzo da 50 pence, che sarà emesso nella prossima primavera per commemorare la Brexit :rolleyes:

petronius oo)

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La regina era fortemente pro-brexit. Ha fatto la sua brava moral suasion e suoi sudditi le sono andati diatro, come aveva gia fatto per il referendum della Scozia al quale ovviamnte teneva mooolto di piu'.

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Awards

E il quotidiano piu' letto e piu' influente. Tutti si vegognano a dire che lo leggono e ne condividono i contenuti monnezza ,ma  lo fanno.

Mi ricorda qualcosa......

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Awards

  • 2 settimane dopo...

Scusate, abbiamo scherzato, facciamo finta che non sia successo niente :rolleyes:

E' questa la possibilità che la Corte di Giustizia europea ha concesso oggi alla Gran Bretagna, sentenziando che gli inglesi, se solo lo vorranno, potranno revocare autonomamente la procedura di Brexit, cioè annullare il cosiddetto articolo 50, senza avere bisogno dell’ok degli altri Paesi membri, tornando nella UE come se nulla fosse successo. Un'ipotesi, allo stato attuale, piuttosto improbabile, ma la sentenza ha riempito di soddisfazione i fautori di un nuovo referendum, perché potrebbe preparare il terreno per questo scenario.

Intanto la May, conscia di rischiare una sconfitta epocale che segnerebbe con ogni probabilità la fine del suo governo, ha rinviato il voto in Parlamento, previsto sempre per oggi, sull'accordo tra il governo  britannico e la UE. 

https://www.repubblica.it/esteri/2018/12/10/news/brexit_revoca_unilaterale-213881704/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P1-S1.8-T1

Sterlina a picco, è il momento di incominciare a ordinare i regali di Natale oltremanica :D

petronius oo)

  • Haha 1
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La May sperava in nuove negoziazioni con l'UE ma oggi è stata smentita da quel simpatico burlone di Junker e pure dai Tedeschi, quindi il rinvio del 21 Gennaio 2019 è inutile da questo punto di vista.

Semmai pensa (o meglio spera) di convincere nel frattempo alcuni parlamentari sulla necessità di votare l'accordo (soprattutto i deputati unionisti nord-irlandesi, indecisi tories e qualche laburista), anche se non piace, per l'utilità del Paese (utilità che deve essere ancora capita o spiegata, però non essendo io ahimé  britannico, mi ci vuole di più per intendere).

Questo tuttavia contraddice un vecchio slogan del Prime M. : meglio nessun accordo che un pessimo accordo; quindi perché non far votare il Parlamento ? Anche se il Parlamento dovesse respingere l'accordo, l'Uk potrebbero comunque uscire senza accordi dall'UE, perché come ci è stato detto "non muore mica nessuno" (poi gli eventuali suicidi a causa di licenziamenti o aziende che falliscono non sono affatto correlati alla Brexit sono solo speculazioni dei complottisti).

Così spostando la data del voto parlamentare (cosa non pensa quella volpe machiavellica della May) si vuole far pressione: sia sui deputati della Camera dei Comuni (mentre sulla camera alta è più difficile essendo la maggioranza composta da filo-europei ), sia sull'opinione britannica raccontandogli la storiella che le uniche due alternative possibili sono tra l'uscita con questo accordo o l'uscita senza alcun accordo (e l'ultimo caso è il più svantaggioso per la popolazione), sia sulle istituzioni europee affinché all'ultimo minuto accettino qualche modifica più vantaggiosa per l'Uk.

Però tirando troppo la corda alla fine si spezza e si potrebbe ritrovare alla fine con un pugno di mosche.......

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Come previsto le balle adesso stanno definitivamente a zero.

A questo punto l'unica alternativa che hanno per evitare disastri, non solo economici, è di far sloggiare il più velocemente possibile l'amica Teresa, ripetere il referendum e (se la lezione è stata imparata) revocare l'Art. 50. Per complicata che possa essere questa è l'unica vera possibilità che hanno di uscire dai guai, ma purtroppo per colpa della May ora si perderà altro tempo prezioso a tergiversare con la non-soluzione.

Modificato da ART
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6 ore fa, ART dice:

purtroppo per colpa della May ora si perderà altro tempo prezioso a tergiversare con la non-soluzione.

Non è detto. Oggi la May dovrà affrontare una mozione di sfiducia del suo stesso partito. Se la sfiducia viene approvata, perderà la leadership del partito, e anche se, teoricamente, potrebbe restare a capo del governo, è chiaro che questa sfiducia sarebbe l'anticamera delle sue dimissioni da premier.

Staremo a vedere.

https://www.repubblica.it/esteri/2018/12/12/news/brexit_stasera_theresa_may_affrontera_il_voto_di_sfiducia-214056038/?ref=RHPPLF

petronius

  • Grazie 1
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Non capisco @vimi14 , perché "un secondo referendum sarebbe una pagliacciata" ?

Siamo umani, quindi possiamo sbagliare e fare scelte errate, ma cambiare idea non è un sintomo di debolezza o di trasformismo (purché i cambiamenti non dipendano dal solo tornaconto momentaneo) piuttosto mostrano maturità perché le situazioni si modificano e si può ripensare alle scelte fatte in precedenza. Chi di noi non ha mai cambiato idea ?

Dal momento che l'uscita dell'UE costituisce una scelta molto invasiva nella vita di un popolo, e dei propri discendenti, sarebbe giusto richiedere il parere popolare. Anche perché se sono ancora fervidamente convinti ad uscire, lo faranno comunque.

Sappiamo tutti però con quali artifizi, stratagemmi e false promesse hanno manipolato ed illuso il popolo britannico .......( chi non ricorda la promessa del miglioramento della sanità pubblica britannica a fronte del risparmio per gli impegni economici comunitari?).

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1 minuto fa, ARES III dice:

Non capisco @vimi14 , perché "un secondo referendum sarebbe una pagliacciata" ?

Siamo umani, quindi possiamo sbagliare e fare scelte errate, ma cambiare idea non è un sintomo di debolezza o di trasformismo (purché i cambiamenti non dipendano dal solo tornaconto momentaneo) piuttosto mostrano maturità perché le situazioni si modificano e si può ripensare alle scelte fatte in precedenza. Chi di noi non ha mai cambiato idea ?

Dal momento che l'uscita dell'UE costituisce una scelta molto invasiva nella vita di un popolo, e dei propri discendenti, sarebbe giusto richiedere il parere popolare. Anche perché se sono ancora fervidamente convinti ad uscire, lo faranno comunque.

Sappiamo tutti però con quali artifizi, stratagemmi e false promesse hanno manipolato ed illuso il popolo britannico .......( chi non ricorda la promessa del miglioramento della sanità pubblica britannica a fronte del risparmio per gli impegni economici comunitari?).

cambiare idea è lecito, ma fare lo stesso referendum a distanza di pochissimo per me non ha senso. è come tirare i dadi fino a che non esce il numero desiderato. Il popolo ha avuto la sua possibilità ed ha scelto, giusto o sbagliato ha scelto. Non capisco neanche tutto questo casino dell'uscita senza accordo quando poi dovranno ripresentarsi al WTO perchè vi sono entrati nel '94 come membro dell'unione quindi ora dovranno rifare accordi con tutti, fossi nella May tratterei anche con l'europa in quella sede. L'unico problema sarebbe nell'immediato ovvero in un uscita dall'Europa appunto senza accordo che farebbe crollare i loro mercati, però sarebbe tutto più semplice al tavolo del WTO. in UK come in Italia tutti pensano al futuro prossimo ma mai a lungo termine. Almeno questa è la mia idea poi non sono uno statista o un economo.

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Allora @vimi14 dovrebbero essere degli incompetenti i dirigenti britannici che si ostinano ad avere un accordo post-brexit , piuttosto che utilizzare le regole del WTO ?

Senza uno straccio di accordo , rispettando solo le norme del WTO: le imprese britanniche non potrebbero accedere liberamente al Mercato comune europeo, se non pagando forti dazi tali da rendere inappetibili i loro prodotti, senza poi trascurare dell'enorme implemento dei controlli frontalieri (burocrati) che rallenterebbero la circolazione dei beni e produrrebbero consequenzialmente un ulteriore aumento del prezzo dei loro beni/servizi. Tutto ciò vale anche per le imprese europee che verrebbero danneggiate in modo speculare.

Tutto a vantaggio di chi?

Se le imprese britanniche produrranno meno beni/servizi ci saranno per forza licenziamenti, perché i prodotti dell'UK vengo assorbiti in modo consistente dai Paesi dell'UE e non si potrà trovare in modo rapido ed efficace uno sbocco commerciale alternativo all'attuale. Questo purtroppo porterà ad una crisi occupazionale ed economica.

Quindi l'affanno per uno straccio di accordo è motivato dal tentativo di limitare i danni dell'uscita dall'UE, perché uscendo ci saranno comunque ed inevitabilmente delle ripercussioni economiche.

Il WTO è talmente utile che il Canada, la Corea del Sud, il Giappone ed altri hanno siglato degli accordi con l'UE per migliorare l'interscambio e diminuire la burocrazia, tutto a vantaggio dell'abbassamento dei prezzi dei beni/servizi e quindi del consumatore (poi l'aspetto sanitario è un altro paio di maniche ......)

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2 ore fa, ARES III dice:

Non capisco @vimi14 , perché "un secondo referendum sarebbe una pagliacciata" ?

Siamo umani, quindi possiamo sbagliare e fare scelte errate, ma cambiare idea non è un sintomo di debolezza o di trasformismo (purché i cambiamenti non dipendano dal solo tornaconto momentaneo) piuttosto mostrano maturità perché le situazioni si modificano e si può ripensare alle scelte fatte in precedenza. Chi di noi non ha mai cambiato idea ?

Ciao.

Quindi, se per ipotesi in un secondo Referendum prevalesse il Remain, allora - secondo questo ragionamento che cambiare idea è un segno di maturità - sarebbe anche lecito indirne fra sei mesi un terzo...e poi un quarto, fra altri sei mesi, se il terzo ribaltasse il risultato del secondo.... e così via?

Personalmente sono d'accordo con vimi14 che un secondo Referendum sarebbe una vera e propria "pagliacciata". 

Theresa May si è limitata a dare attuazione al risultato Referendario, democraticamente ottenuto (o vogliamo sostenere che ci siano stati "brogli elettorali" stile "elezioni della Repubblica Centroafricana"?) secondo il quale la maggioranza del Popolo britannico  (seppure risicata quanto volete) ha optato per uscire dalla U.E.

Siamo o non siamo per l'autodeterminazione dei Popoli?

Capisco che noi Italiani siamo abituati al fatto che i risultati dei referendum da noi non contino nulla, ma stiamo parlando del Popolo britannico.

Vorrei capire, a questo punto, quale sarebbe per Voi la "soglia minima" di consultazioni popolari per stabilire l'orientamento definitivo di un Popolo, ovviamente su base maggioritaria, in ordine ad un dato argomento.

Forse, secondo una certa impostazione, questa "soglia" coincide sempre con il risultato che chi la auspica spera che si ottenga.

Saluti.

M.

  

Modificato da bizerba62
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1 ora fa, ARES III dice:

Allora @vimi14 dovrebbero essere degli incompetenti i dirigenti britannici che si ostinano ad avere un accordo post-brexit , piuttosto che utilizzare le regole del WTO ?

Senza uno straccio di accordo , rispettando solo le norme del WTO: le imprese britanniche non potrebbero accedere liberamente al Mercato comune europeo, se non pagando forti dazi tali da rendere inappetibili i loro prodotti, senza poi trascurare dell'enorme implemento dei controlli frontalieri (burocrati) che rallenterebbero la circolazione dei beni e produrrebbero consequenzialmente un ulteriore aumento del prezzo dei loro beni/servizi. Tutto ciò vale anche per le imprese europee che verrebbero danneggiate in modo speculare.

Tutto a vantaggio di chi?

Se le imprese britanniche produrranno meno beni/servizi ci saranno per forza licenziamenti, perché i prodotti dell'UK vengo assorbiti in modo consistente dai Paesi dell'UE e non si potrà trovare in modo rapido ed efficace uno sbocco commerciale alternativo all'attuale. Questo purtroppo porterà ad una crisi occupazionale ed economica.

Quindi l'affanno per uno straccio di accordo è motivato dal tentativo di limitare i danni dell'uscita dall'UE, perché uscendo ci saranno comunque ed inevitabilmente delle ripercussioni economiche.

Il WTO è talmente utile che il Canada, la Corea del Sud, il Giappone ed altri hanno siglato degli accordi con l'UE per migliorare l'interscambio e diminuire la burocrazia, tutto a vantaggio dell'abbassamento dei prezzi dei beni/servizi e quindi del consumatore (poi l'aspetto sanitario è un altro paio di maniche ......)

non credo ci sia questo scenario catastrofico l UK ha comunque il suo peso internazionale e commerciale non sarà una passeggiata è vero ma riprenderà quella sovranità coloniale che ha sempre avuto, aspetto economico non di poco conto, non a caso credo che metà dei problemi dell'accordo sia per le frontiere con l'irlanda. Se a questo punto senza un accordo non si opterà per un hard brexit ma per un remain l'UK dimostrerà la sua debolezza, l'unione europea sarà vista sempre più come indispensabile e saranno "inghiottiti"  a quel punto oltre alla loro posizione mondiale credo sia anche a rischio la sterlina

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@bizerba62 l'esito del referendum è quello, ma se la popolazione adesso ci ha ripensato ? Se uno decide qualcosa, poi non può più ripensarci ?

Mi sembra strano questa forma di rigore. Ancor più perché nel Parlamento nessun partito ha una maggioranza che esprime una precisa uscita:

1- c'è chi vuole uscire così, senza accordi;

2- c'è chi vuole con un accordo, e qui le correnti si moltiplicano

3- c'è chi non vuole uscire.

Mi domando chi ha votato Remain perché in Parlamento dovrebbe poi votare per un accordo ? Oppure perché dovrebbe scegliere tra altre opzioni che non siano coerenti con il proprio voto referendario ?

Non è piuttosto una pagliacciata avere votato nel referendum per rimanere nell'UE e poi trovare accordi per uscirne ? (Per es. May )

La coerenza è anche questa.

Poi possiamo anche dire ma si sta dando attuazione ad una scelta popolare, si vabbè ma è pur sempre contraria alla propria scelta e a quella dei propri elettori (come nel caso dei deputati indipendentisti scozzesi o dei liberali o di alcuni tories o di alcuni laburisti).

Chi ha voluto la brexit trovasse in Parlamento i voti necessari (perché nelle ultime elezioni politiche i partiti non hanno pubblicato anche un programma chiaro sulla brexit ? Nessun partito ha mai spiegato nell'ultima elezione come e cosa avrebbe fatto con la Brexit ? non è strano ? ).

@vimi14 personalmente non mi preoccupo dell'economia britannica, tuttavia non si può immaginare che i prodotti britannici (che sono assai cari non solo per il cambio con la sterlina ma anche per i costi di produzione tra i più elevati in Europa) si possano smerciare semplicemente in tutte le ex colonie britanniche: eliminando USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Paesi del Golfo e forse il Sudafrica, i restanti Paesi sono alquanto problematici dal punto di vista del reddito pro-capite perché i cittadini di quei Paesi non si possono permettere quei beni/servizi. Inoltre non bisogna sottovalutare, soprattutto per i beni, le distanze perché i mezzi di trasporto per raggiungere i mercati delle ex colonie non sono gratuiti e influiscono alla fine sul prezzo del prodotto finale.

Quindi i prodotti britannici (cari già di per se stessi per gli elevati costi di produzione e per il cambio con la sterlina) avranno un enorme difficoltà ad essere acquistati in luoghi lontani quando si possono trovare degli equivalenti locali più economici. Ergo: le imprese prima licenziano e poi chiudono. Per la gioia del cittadino britannico medio che ha votato per la Brexit (come ad es. i pescatori che pensando di uscire dall'UE credevano che le quote pesce saranno eliminate, ed invece no quelle resteranno comunque anche a Brexit avvenuta).

 

Modificato da ARES III
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8 ore fa, vimi14 dice:

non credo ci sia questo scenario catastrofico l UK ha comunque il suo peso internazionale e commerciale non sarà una passeggiata è vero ma riprenderà quella sovranità coloniale che ha sempre avuto,

Tu non ci credi, loro si: non in scenari catastrofici ma in danni pesantissimi le cui conseguenze si ripercuoteranno a lungo. La "sovranità coloniale" della Gran Bretagna è un mito del passato: adesso siamo nel XXI secolo e le cose sono molto diverse dal tempo in cui paesi di queste dimensioni potevano dominare su mezzo mondo o campare sfruttando colonie. Anche loro lo sanno benissimo... gli è bastato fare un po' di conti che stanno su tanto di documenti ufficiali del governo.

 

8 ore fa, vimi14 dice:

Se a questo punto senza un accordo non si opterà per un hard brexit ma per un remain l'UK dimostrerà la sua debolezza, l'unione europea sarà vista sempre più come indispensabile e saranno "inghiottiti"  a quel punto oltre alla loro posizione mondiale credo sia anche a rischio la sterlina 

L'UE non "sarà vista" come indispensabile ma è indispensabile, questo non solo nel campo economico; poi il non essere d'accordo su come viene gestita o dev'essere organizzata esattamente è tutt'altro paio di maniche. Una realtà difficile da accettare per molti, ma adesso siamo nel XXI secolo.

 

10 ore fa, vimi14 dice:

però sarebbe tutto più semplice al tavolo del WTO.

Tutto più semplice? Vedremo come sarà semplice per la sola Gran Bretagna contrattare o eventualmente combattere con colossi come UE, USA e Cina. Buona fortuna.

 

14 ore fa, vimi14 dice:

in ogni caso, un secondo referendum sarebbe una pagliacciata

Intanto il primo è stato senza dubbio quello una pagliacciata, una pericolosa pagliacciata sulle spalle di un intero popolo, indetto ed eseguito senza che si dicesse chiaramente ai britannici a che rischi sarebbero andati incontro e inondando i media di balle. Direi che una seconda possibilità a patti chiari ci sta tutta. Qui non stiamo parlando di sciocchezze ma di decisioni che influenzeranno pesantemente il futuro del paese, e non in meglio come vorrebbero far credere in molti.

 

8 ore fa, bizerba62 dice:

 Theresa May si è limitata a dare attuazione al risultato Referendario, democraticamente ottenuto (o vogliamo sostenere che ci siano stati "brogli elettorali" stile "elezioni della Repubblica Centroafricana"?) secondo il quale la maggioranza del Popolo britannico  (seppure risicata quanto volete) ha optato per uscire dalla U.E.

Siamo o non siamo per l'autodeterminazione dei Popoli?

Per l'autodeterminazione dei popoli sì (gli scozzesi non aspettano altro che la brexit per partire con la scottexit dall'UK, ad esempio), non per prendere per fessi i popoli costringendoli a fare scelte fondamentali a scatola chiusa e dopo campagne a suon di balle sparse a fiumi, con tanto di aiuto professionale di agenzie di psycho-marketing.

 

8 ore fa, bizerba62 dice:

Vorrei capire, a questo punto, quale sarebbe per Voi la "soglia minima" di consultazioni popolari per stabilire l'orientamento definitivo di un Popolo, ovviamente su base maggioritaria, in ordine ad un dato argomento.

Forse, secondo una certa impostazione, questa "soglia" coincide sempre con il risultato che chi la auspica spera che si ottenga.

Ne basta anche uno, ma sulla base di condizioni definite e non della fuffa, dato che secondo una certa impostazione si può giocare col futuro di un intero popolo raccontando fregnacce a più non posso per tornaconto e soddisfazione personale (vedi ad esempio il mitico Farage... che ora con le conseguenze della brexit ben chiare si astiene strategicamente all'abbaiare e sbracciarsi come faceva prima :rolleyes:). Ricordiamo poi che anche per l'ingresso di referendum ce ne sono stati due, il primo dal risultato netto e senza campagne mediatiche terroriste, il secondo confermativo dopo l'ingresso.

Modificato da ART
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