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Un nuovo referendum, ma con questa accortezza:

La metà più  uno si può accettare se tutti vanno a votare. Altrimenti la maggioranza deve essere adeguata alla percentuale dei votanti.

Non è una assemblea di condominio. 

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39 minuti fa, bavastro dice:

Un nuovo referendum, ma con questa accortezza:

La metà più  uno si può accettare se tutti vanno a votare. Altrimenti la maggioranza deve essere adeguata alla percentuale dei votanti.

Non è una assemblea di condominio. 

Votavano tutti nei regimi comunisti e non . Perchè se non andavano a dare il voto al partito rischiavano grosso. Non per nulla lo approvavano al 99,9 % (cosiddette percentuali bulgare)

Chi non va a votare poi non si lamenti di quel che gli altri hanno deciso. 

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Il Parlamento britannico avrà una bella gatta da pelare (mi perdonino i proprietari e gli amanti dei gatti) dovrà scegliere o potrà scegliere:

1- se ci sarà un accordo UK-UE, di approvarlo o rigettarlo, e nell'ultimo caso si potrebbero aprire molti scenari tra i quali No Deal o un nuovo referendum;

2- in mancanza di un accordo allora sarà più facile o probabile un nuovo referendum.

Ricordiamoci comunque che nella Camera dei Comuni ci sono così tante fazioni, interne anche nei due principali partiti (Tories e Labour, altro che Partito Popolare Europeo in merito alle sanzioni....) per cui sarà un vero rompicapo alla fine: per esempio il governo May (Tories con Protestanti Irlandesi di sostegno) ha una certa linea che molti del suo stesso partito ritengono errata e preferirebbero un non accordo piuttosto che approvare l'accordo prospettato dalla May, quindi facendo due conti la linea del governo è in minoranza alla camera bassa.

Ma attendiamoci di tutto in questa soap-politica.

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@Arka sarebbe sì una tragedia se si trattasse di un altro Paese, economicamente debole , ma dal momento che stiamo parlando di una nazione del G7 con grandi capacità (strutturali e finanziarie) ed una fitta rete di alleanze geopolitiche, alla fine (pur essendoci naturalmente delle ripercussioni negative) non sarà la fine del mondo per loro. Ecco perché la vedo più come una tragicommedia o una soap.

PS: non voglio comunque fare della facile ironia sulla pelle dei poveri banchieri e finanzieri che dovranno trasferirsi nel Vecchio continente con i loro miseri stipendi e benefit milionari per colpa di quegli ignoranti che hanno votato LEAVE, a differenza di quei ricconi dei piccoli imprenditori agricoli e dei pescatori che se la spasseranno un mondo dopo la Brexit (vediamo poi senza contributi UE e senza poter esportare nell'Unione come se la passeranno veramente, loro che hanno votato in massa per uscire).

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  • 2 settimane dopo...

Qualcuno ha capito cosa vogliono fare i laburisti ?

Non vogliono un secondo referendum sulla Brexit ma se non si raggiunge un accordo allora vogliono nuove elezioni e se vanno loro al governo vogliono trattare di nuovo e se non ci riescono allora vorrebbero indire un nuovo referendum nel quale il popolo dovrebbe decidere se accettare un no deal o lasciare le cose come stanno (rimanendo nell'UE forse ? a quali condizioni però: quelle attuali con certi privilegi, quelle ancor più privilegiate contrattate dal PM Cameron oppure alle stesse condizioni di tutti gli altri membri privi di privilegi ?) .

Mica fessi stì figli di Albione.

Allora sarebbe meglio che noi gli dicessimo no grazie va bene così ..... uscite tranquillamente invece di attivare art. 7 solo verso alcuni Paesi che magari si pensa non abbiano una gran forza contrattuale ma non fanno ne più ne meno di Spagna, Francia, o UK cioè curare i propri interessi.

 

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sarebbe sì una tragedia se si trattasse di un altro Paese, economicamente debole , ma dal momento che stiamo parlando di una nazione del G7 con grandi capacità (strutturali e finanziarie) ed una fitta rete di alleanze geopolitiche, alla fine (pur essendoci naturalmente delle ripercussioni negative) non sarà la fine del mondo per loro. Ecco perché la vedo più come una tragicommedia o una soap.

Secondo i calcoli del governo stesso, e per limitarci solo all'economia, non sarà certo "la fine del mondo" ma sarà comunque una bella randellata negli zebedei: per quanto UK possa essere solido un conto è fare qualche idiozia dannosa, un altro è volersi sganciare dal sistema politico-economico in cui si era integrati da decenni. Per questo il fronte per il secondo refrendum si allarga sempre di più, anche perchè di accordi non se ne stanno vedendo.

 

Allora sarebbe meglio che noi gli dicessimo no grazie va bene così ..... uscite tranquillamente invece di attivare art. 7 solo verso alcuni Paesi che magari si pensa non abbiano una gran forza contrattuale ma non fanno ne più ne meno di Spagna, Francia, o UK cioè curare i propri interessi.

Sono casi diversi: l'articolo 7 è una misura estrema attivata contro stati che violano i principi di base d'appartenenza alla Comunità europea.

Modificato da ART
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@ART conosco benissimo a livello giuridico la differenza che intercorre tra l'art. 50 e l'art.  7 , tuttavia a livello politico la questione è un po' diversa: quando un membro di un club prestigioso vuole uscirne (liberissimo di farlo naturalmente) è un po' controproducente tentare di sospenderne un altro (tra l'altro la votazione del Parlamento Europeo, come era prevedibile, sarà sottoposta al vaglio della Corte di Giustizia per vizio di procedura in quanto i 2/3 dei voti sono stati raggiunti scorporando dal totale dei votanti gli astenuti, cosa che non ricordo sia mai stata fatta) per la stessa ragione reale (e non per qualche motivazione semi-artificiale, in quanto per le stesse osservazioni fatte contro l'Ungheria si dovrebbero attivare almeno altri 13 , e dico 13, procedimenti contro altrettanti Paesi, e questo sarebbe impensabile), cioè voglia di più indipendenza dall'ingerenza accentratrice di Bruxelles.

Perché alla fine ci sono sempre più persone che pensano di uscire da questa Unione (giusto o sbagliato che sia):

https://it.sputniknews.com/politica/201809286557556-Repubblica-Ceca-Ungheria-Orban-Bruxelles-diktat

Naturalmente le idee possono essere diverse ma per me non è comunque un bel messaggio per il settore finanziario e per gli investitori esteri mostrare che l'UE perde pezzi a causa di membri che escono (o almeno hanno l'intenzione) e membri che vengono (o che vorrebbero) sospesi.

Il mercato vuole stabilità e certezze, fregandosene di sciocche querelle.

Il principio è semplice: se ho dei soldi da spendere o investire sarò propenso più ad affidarmi a persone tranquille, calme che mostrano serietà, rispetto a soggetti irrequieti che possono avere dei colpi d'ingegno.

 

 

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@ARES III, la "ingerenza accentratrice di Bruxelles" è uno slogan del tutto privo di significato reale, in quanto a Bruxelles non c'è una sorta di  governo centrale europeo che decide di accentrare o decentrare a suo piacimento ma ci sono 28 stati che prendono accordi (giusti o sbagliati che siano) su cosa dev'essere o non essere messo in comune e cosa bisogna fare o non fare in comune. Se vogliamo ragionare seriamente di faccende europee gli slogan vanno lasciati ai politici a caccia di voti.

Del resto le stesse motivazioni concrete della brexit date anche dai suoi sostenitori sono diverse dal liberarsi delle ingerenze dell'Europaccia cattiva usate già da decenni come lamentela-standard in Gran Bretagna: sono soprattutto la paura dell'immigrazione (esagerata o corretta che sia) come le varie conseguenze del colpo della crisi, che ha creato povertà e difficoltà a cui da più parti si cercano come sempre capri espiatori, anche nei semplici discorsetti buoni per tutte le stagioni di ingerenze del non meglio definito "Bruxelles". E non sono certo 13 gli stati che pretendono come l'Ungheria di formare "democrazie illiberali" arrivando addirittura a voler mettere apertamente sotto controllo magistratura e media, e in generale fregandosene sempre più dei principi fondamentali dello stato di diritto democratico. Certa propaganda difende il sig. Orbàn cercando di paragonare l'Ungheria ad altri casi europei, ma nel resto d'Europa nessuno si sogna di prendere la Russia putiniana come esempio da seguire, a parte gli estremisti politici. La "indipendenza" da "Bruxelles" e la "sovranità", di cui si parla ad esempio nell'articolo di sputnik news (principale organo di propaganda russo-putiniana), è uno dei principali pretesti e cavalli di battaglia dell'estremismo odierno per cercare di ottenere altro all'interno dei propri paesi... la realtà dei fatti oltre la retorica eurofoba del "nemico esterno" tutt'altro paio di maniche.

Quanto al discorso mercato, se dobbiamo fregarcene del nostro futuro per ubbidire agli ordini di "sua maestà il mercato", questo non mi trova per niente d'accordo: se l'Ungheria orbabniana fa idiozie che possono mettere a repentaglio il sistema europeo per inseguire farneticazioni di sistemi semi-dittatoriali lo andrà a fare eventualmente fuori dall'UE, e il settore finanziario e gli investitori saranno lo stesso contenti, perchè l'UE e il suo bel mercato interno ne beneficeranno in stabilità anche perdendo eventualmente un pezzetto. Vorrei proprio vedere cosa rimarrebbe del mercato unico europeo e le sue certezze tanto amate dal "mercato" se i sogni nazionalisti dei vari Orban & c. in giro per l'Europa diventassero realtà.

Modificato da ART
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@ART

Vorrei sfatare il mantra che impazza su tutti i media: Orban quando ha parlato di democrazia "illiberale" intendeva dire (lo so perché ho la traduzione fede) che la democrazia "liberista" (c'è differenza tra liberale e liberista) giusto o sbagliato, sia una forma di democrazia che danneggia gli individui annullando la loro origini e le loro tradizioni (un po' come avveniva nel comunismo dove ci si voleva liberare di tutte le sovrastrutture), spersonalizzandole, facendole diventare dei semplici soggetti intercambiabili con altri.

Quindi non si riferiva tanto alla fine della democrazia ma ad un freno  verso tutte quelle spinte liberiste che annientano l'individuo trasformandolo in un semplice consumatore schiavo del mercato (al quale vedo dalle tue risposte, ritengo che neppure tu non voglia piegarti ad esso), tipo le galline di un pollaio che hanno un solo compito e quando sono vecchie vengono sostituite da altre.

Tornando poi alle molte questioni sollevate devo risponderti:

1- si vuole condannare l'Ungheria per la politica del Governo nei confronti dei Media, ma partendo da casa nostra il vecchissimo conflitto di interessi non è mai stato affrontato, poi vorrei sottolineare che sempre in casa nostra il servizio pubblico televisivo ha sempre avuto delle purghe dopo la formazione di un nuovo governo e questo non è lo stesso modus operandi che viene additato al governo ungherese? Poi se vogliamo fare le pulci: qualcuno si ricorda quando è andato in onda l'ultima volta nel palinsesto Rai un programma satirico squisitamente in contrasto con l governo in carica (es Guzzanti) ? Nella dittatura della maggioranza ungherese (perché è bene ricordare che anche nelle ultime elezioni legislative vi è una maggioranza elevata e rappresentativa che ha vinto) esiste nel primo canale di stato un programma satirico che sbeffeggia da parecchi anni il governo ed il premier Orban e nessuno ha mai pensato di farlo chiudere (mentre in Italia avrei qualche eccezione da sollevare in merito).

2- Per quanto riguarda poi alle aggressioni alle varie LIBERTA' citate nei trattati europei da parte dei Paesi membri, sono costretto a fare solamente un piccolo elenco sommario breve ed incompleto a causa della vastità della materia.

a) iniziamo con le aggressioni macroscopiche alle minoranze etnico-linguistiche: Estonia, Lettonia,Lituania (nei confronti dei russofoni), Slovacchia, Romania e Croazia (nei confronti degli Ungheresi), ed ancora Croazia (nei confronti di Serbi ed Italiani), tralascio le aggressioni ai Rom e Sinti in quanto avvengono (purtroppo) dappertutto in Europa e delle varie forme subdole e minori di discriminazioni che avvengono di più nei Paesi Occidentali dell'Unione (ultima fra tutte la notizia del rimpatrio forzato di una nostra connazionale per mancanza di lavoro, e la libertà di movimento glorificata nei trattati dove la mettiamo? avrei un'idea ma non posso esprimermi perché non voglio essere bannato).

b) aggressioni alla libertà di stampa: qui oltre a mettere Malta e Slovacchia per motivazioni di cronaca, dovremmo aggiungere anche molti altri Paesi quali la Romania, la Polonia, l'Italia .........(non ci ricordiamo delle varie aggressioni avvenute negli ultimi 3 anni a danno di giornalisti e cameramen ad opera di delinquenti di varie estrazioni sociali ? Es quello avvenuto a Roma ad un giornalista della Rai).

In Ungheria nessun giornalista è stato mai picchiato, minacciato od ucciso ....... ma allora le aggressioni alla libertà di stampa ?

Se vogliamo credere che un giornalista sia sgradito ad un governo e viene invitato a cercare un nuovo impiego, questo modus è stranamente più vicino alla nostra realtà che a quella ungherese.

c) aggressioni alla libertà di istruzione e di insegnamento: si condanna l'Ungheria in quanto richiede che un Ateneo straniero e privato, che vuole operare in Ungheria ed essere equiparato ad uno statale, determinati requisiti e garanzie. Ma richiedere determinati standard qualitativi (nell'ultimo anno altri Atenei stranieri americani, seppur con le nuove e cattivissime norme in vigore, hanno chiesto ed ottenuto l'accredito per poter svolgere la propria attività intellettuale sul suolo magiaro) è alla fine un miglioramento del servizio e non un'aggressione, perché se no alla fine le richieste comunitarie di elevati standard qualitativi per i prodotti alimentari cosa sarebbero se non degli ostacoli al commercio ?

d) aggressioni alle libertà delle ONG: forse sapere come si finanziano delle organizzazioni che operano in uno stato costituisce un'aggressione ? O forse il vero problema è che non si deve sapere chi finanzia chi, in una sorta di omertà. Ma perché cosa hanno da nascondere queste ONG, forse perché sono spesso una copertura per traffici illeciti e pulizia di denaro sporco? o piuttosto hanno il compito di svolgere attività politica in modo discreto per eludere le normative in vigore ?

e) aggressioni alle libertà di migrare degli extracomunitari: questa libertà non esiste e non è sancita da nessuna parte. L''Ungheria in materia di immigrazione non ha fatto che applicare le normative europee, difendendo i confini dell'area Schengen dall'invasione, perché è questa la parola che si deve usare in questo caso, di popolazioni asiatiche ed africane. Il diritto di asilo per persone che scappano dalla guerra non implica il diritto di scegliersi il Paese dove andare: no è il primo Stato sicuro che si incontra che deve procedere ad aiutare questi rifugiati. Però guardando la geografia mi fa strano che gli immigrati che entrano in Europa si vogliono scegliere pure la località di allocazione. Mica sono in vacanza. Quindi se guardiamo la geografia i migranti subsahariani non hanno alcuni diritto di entrare in Europa come rifugiati perché per forza di cose entrano in altri Stati dove sono al sicuro dalla guerra: mica i conflitti armati sono in tutti i paesi africani ? Per i rifugiati asiatici la questione è la medesima: questi immigrati purtroppo si devono accontentare di chiedere asilo in un paese confinante e non fare i viaggiatori economici. (SOTTOLINEO CHE QUELLO CHE HO DETTO E' IN BASE ALLE NORMATIVE VIGENTI E NON UN OPINIONE PERSONALE SUI MIGRANTI).

Per il contestatissimo muro eretto con filo spinato vorrei ricordare che questo tipo di fortificazione è stato realizzato molto tempo prima dal governo spagnolo del socialista Zapatero nelle enclave spagnole in Marocco e nessuno ha mai detto una sola parola......per non parlare dei metodi della polizia spagnola nel respingere questi immigrati (che sottolineo non hanno diritto di entrare sulla base delle attuali normative) non dissimili da quelli ungheresi. E continuo con il muro bulgaro eretto al confine con la Turchia e passo a quello sloveno ed ai progetti austriaco e croato.

Inoltre vorrei sottolineare il modus operandi della polizia francese che con la forza bruta ricaccia i migranti in Italia e per essere più sicuri sconfinano come niente fosse.

Ricapitolando qui nella questione immigranti abbiamo : Spagna, Bulgaria, Francia, Slovenia, Austria e Croazia (se non vogliamo parlare ancora dell'Italia) che fanno più o meno le stesse cose dell'Ungheria.

PS: mi fermo perché sta diventando un trattato e non è in linea con le tematica della Brexit, anche se il Tory e il gruppo di Farange hanno votato contro l'attivazione dell'art 7 nei confronti dell'Ungheria.

E mi stavo scordando : non voto Putin  sia chiaro.

 

Modificato da ARES III
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Dal momento che adesso ho un po' di tempo vorrei meglio specificare nel mio post precedente la questione dei migranti, tenendo conto del trattamento assai poco ortodosso di : Danimarca (ricordiamo il caso della confisca di smartphone , gioielli ed altri averi, da parte della polizia danese nei confronti degli immigrati) , Francia ( nell'aver non solo distrutto la più grande bidonville d'Europa ma di aver usato gas, idranti (con cariche della polizia) nei confronti dei migranti che non volevano andarsene e lasciare la loro "casa" momentanea, e c'erano anche donne e bambini, ma sappiamo se lo fanno i francesi è una cosa normale, se lo fanno gli altri sono razzisti e xenofobi, fascisti e nazisti.....), Grecia (nel modus inumano di trattare i migranti nell'isola di Lesbo, sembra che stiano in un campo di prigionia dove violenze ed abusi su donne e minori sono all'ordine del giorno), Rep Ceca (non ci ricordiamo quando la polizia ha stampato dei timbri numerici sull'interno braccia dei migranti, facendo ricordare qualcosa di già accaduto negli anni '30 e '40 ) ......

Per quanto riguarda invece la magistratura oltre a Polonia, potremmo anche citare l'Italia, dove sono ormai decenni che una sua parte (NON DICO TUTTA, CI MANCHEREBBE) sta facendo politica attiva (abbiamo visto magistrati essere eletti nel Parlamento e alcuni magistrati fare processi un po' particolari nei confronti del politico di turno, lasciando perdere i casi più eclatanti e i veri casi giudiziari) per non parlare della recentissima nomina del vice presidente del CSM. Qui si potrebbe aprire una bella e lunga riflessione sulla fine della separazione del potere giudiziario....... o della sua trasformazione ......

@ART ora facendo due conti i Paesi coinvolti in questo mio elenco alla fine sono anche più di 13, e le magagne contestate all'Ungheria sono talmente diffuse (anche da noi, anche senza l'aiuto dell'ultimo governo in carica) in Europa che l'attivazione dell'art. 7 a mio parere sembra una presa per i fondelli. Quando mai vedremo condannare uno stato come la Francia per i suoi misfatti ? Ricordiamoci che il metro che si trova a Parigi è uguale per tutti e non ci sono figli e figliastri.....altrimenti si vedono i bei risultati di oggi.

Se il problema sono i migranti, chi ha destabilizzato i vari Paesi mediterranei (Libia, Siria, ......) ?

Il dito puntato resta sempre sui nostri cuginetti francesi. E i migranti provenienti dalle loro ex-colonie non li vogliono accogliere, ma le loro materie prime e i loro soldi (aspirati tramite il Franco CFA o FCA e con il quale finanziano il loro debito pubblico)  si ..... perché non puzzano.

Consiglio tutti di farsi una ricerca sul FCA :

https://scenarieconomici.it/franco-fca-una-moneta-che-incatena-14-paesi-africani-di-marco-santero/

poi capiremo come può un paese come la Francia, con i nostri stessi problemi economici, avere determinati privilegi  e un determinato peso politico-economico.

 

Modificato da ARES III
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Tornando alla nostra benamata (si fa per dire) Brexit......

Ci ricordiamo che i promotori del Leave affermavano che con l'uscita si avrebbe avuto un risparmio per le casse del tesoro..... bene adesso iniziando a fare due conti si può vedere che invece di iniziare ad avere un tesoretto c'è una spesa maggiore (a rigore ancora sono dentro fino al Marzo prossimo, ma queste spese qualcuno le dovrà pur pagare):

https://www.panorama.it/economia/brexit-regno-unito-perde-500-milioni-settimana/

Da un risparmio di 350 milioni si è passati ad un esborso di 500 milioni, sottolineo SETTIMANALE, non so quale scuola hanno frequentato ma la differenza tra le due cifre è colossale di ben 850 milioni.

 

 

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Gli inglesi sono stai coerenti. Erano anni che facevano danni in Europa, a loro stessi e agli altri. Bene hanno fatto ad andarsene. E' quello che succede quando sei in declino e non lo vuoi ammettere, dando ovviamente la colpa agli altri.

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  • 3 settimane dopo...

E' quasi fatta: "Theresa May: l'accordo sulla Brexit è pronto al 95%"

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Theresa-May-accordo-sulla-Brexit-pronto-al-95-per-cento-2a9cf6e1-b135-4b64-9852-d75aa2c69088.html

Quello che preoccupa è però quel 5% che dice niente e dice tutto.

Su Gibilterra si sono accorda con la Spagna per un futuro accordo (praticamente niente di concreto , ma gli Spagnoli sono così orgogliosi di questo risultato che asseconderanno le richieste dell'UK sulla Brexit) , sulle basi militari britanniche in territorio cipriota idem c'è un accordo (non chiaro neppure questo......), ma il punto dolente resta l'Ulster.

Ma la furba May parla di "Un'eventuale proroga della transizione post Brexit fra Regno Unito e Ue è un'opzione "alternativa" al backstop sull'Irlanda del Nord, ha spiegato ai Comuni la premier britannica. May ha precisato di non aver chiesto questa estensione, di non volerla e di non essersi "impegnata" in questa direzione, ma di considerarla come un'ipotesi sul tavolo solo nel caso sia la condizione per dare più tempo ai negoziati per arrivare a un accordo sulle relazioni future evitando il meccanismo di garanzia del backstop"

 http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Theresa-May-accordo-sulla-Brexit-pronto-al-95-per-cento-2a9cf6e1-b135-4b64-9852-d75aa2c69088.html 

Quindi una transizione più lunga forse avrà come unico risultato l'accorciamento del suo governo ?

 

 

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Guardavo ieri in TV un programma dove sostenevano che il nuovo accordo europeo per la tutela dei viaggiatori in aereo e' bloccato perche' non si trova l'accordo per la gestione dello spazio aereo di Gibilterra.

E questo succedeva quando ancora l"inghliterra era dentro. Pensate ora....quante ce ne sono di queste situazioni che nessuno ha preso in considerazione.

Altro che 95 %

Gli inglesi  si sono  venduti per pochi spiccioli (tra l'altro solo promessi) ai politici piu' rozzi e beceri che hanno trovato, proprio come qui :) in Italia

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Nuove grane a causa della Brexit (anche se la fonte proviene da Mosca):

"Brexit, Argentina: useremo stallo per riprenderci le Falkland

Le autorità argentine intendono utilizzare lo stallo su Brexit per aumentare gli sforzi per riprendere il controllo delle Falkland. Lo ha detto il ministro degli Esteri argentino Jorge Faurie in un’intervista rilasciata al Telegraph. Le isole sotto controllo britannico dal 1833, sono da decenni al centro di una disputa tra l’Argentina e il Regno Unito culminata con il conflitto navale del 1982. “Intendiamo avviare un negoziato sulle Malvinas (il nome argentino per le isole, ndr) per stringere relazioni più forti tra gli abitanti della terraferma e i residenti delle isole. E speriamo che l’impasse su Brexit agevoli questo dialogo”, ha detto Faurie. Nel marzo 2013, si è tenuto un referendum sullo status dell’arcipelago sulle Falkland, con la stragrande maggioranza dei suoi cittadini che hanno optato per rimanere sotto l’ombrello di Sua Maestà. L’Argentina non ha riconosciuto i risultati del voto".

https://agvilvelino.it/article/2018/10/26/brexit-argentina-useremo-stallo-per-riprenderci-le-falkland/

Quindi a causa della Brexit:

1- lo Uk si separa dalla UE (e qui nulla questio)

2- la Scozia potrebbe chiedere un nuovo referendum secessionista (molto probabile)

3- l'Ulster potrebbe chiedere un referendum per unirsi con l'Irlanda (poco probabile)

4- su Gibilterra si potrebbe perdere il controllo esclusivo in virtù di una cogestione modello Francia-Spagna come su Andorra (probabile)

5- ora le Falkland tornano di interesse argentino

Quale sarà il prossimo soggetto che a causa della Brexit vorrebbe pareggiare i conti con lo Uk ?

La Grecia forse per i fregi del Partenone ? oppure la Francia per le Isole del Canale ?

Comunque non hanno ancora fatto i conti con l'oste.
 

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Per gli amanti delle monete inglesi arriva una bella notizia:

"Gran Bretagna prepara moneta da 50 pence per commemorare Brexit

29 ottobre 2018, di Alessandra Caparello

Una moneta da 50 pence per commemorare la Brexit disponibile nel giorno in cui la Gran Bretagna lascerà definitivamente l’Unione europea, ossia dal 29 marzo prossimo. Sembra uno scherzo ma non lo è.

Lo rende noto il quotidiano inglese The Sun, secondo cui sarà il Cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond a svelare la nuova moneta  durante la presentazione del bilancio questo pomeriggio e sarà disponibile dalle 23.00 del 29 marzo dell’anno prossimo, il giorno in cui la Gran Bretagna lascia l’ Unione Europea.

Secondo le indiscrezioni la moneta dovrebbe contenere le parole “Amicizia con tutte le nazioni”. Spetterà alla regina Elisabetta II, che apparirà sulla moneta, dovrà firmare il progetto definitivo.

Il cancelliere presenterà l’ultimo bilancio prima della Brexit. In una recente intervista Hammond si è detto molto fiducioso che il Regno Unito avrebbe negoziato un accordo con l’UE, incluso “l’accesso senza attrito ai mercati europei su base reciproca”. Alla domanda su cosa accadrebbe però se non ci fosse un accordo con Bruxelles, rispose:

Se non otteniamo un accordo, se dovessimo lasciare l’Unione europea senza alcun accordo – e penso che sia una situazione estremamente improbabile, ma ovviamente dobbiamo preparare e pianificare tutte le eventualità come farebbe un governo prudente – se dovessimo trovarci in quella situazione, avremmo bisogno di adottare un approccio diverso per il futuro dell’economia britannica. Francamente dovremmo avere un nuovo budget che definisca una strategia diversa per il futuro (…)

“Se lasciassimo l’Unione europea senza un accordo, vorremmo vedere in che modo i mercati, le imprese e i consumatori hanno reagito (…) E poi, come farebbe qualsiasi governo responsabile, adotteremmo misure fiscali appropriate per proteggere l’economia, prepararci per il futuro e andare in una nuova direzione che assicuri che la Gran Bretagna sia in grado di avere successo indipendentemente dalle circostanze in cui ci siamo trovati”.

http://www.wallstreetitalia.com/gran-bretagna-prepara-moneta-da-50-pence-per-commemorare-brexit/

 

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Primo (forse) successo della brexit:

"Times: "È stato raggiunto l'accordo finanziario" Il quotidiano inglese: "Ue garantirebbe alle aziende britanniche l'accesso ai mercati europei finché la regolamentazione finanziaria del Regno Unito rimarrà in gran parte allineata a quella europea"
La Gran Bretagna e l'Unione europea hanno raggiunto un accordo sui servizi finanziari per mantenere l'accesso britannico al mercato europeo dopo Brexit. Lo riferisce il Times. "I negoziatori britannici ed europei hanno raggiunto un accordo di principio su tutti gli aspetti di un futuro partenariato nei servizi, così come lo scambio di dati", riporta il quotidiano inglese citando fonti governative. In base a questo accordo, "l'Ue garantirebbe alle aziende britanniche l'accesso ai mercati europei finché la regolamentazione finanziaria del Regno Unito rimarrà in gran parte allineata a quella europea". Fin dall'inizio dei negoziati Brexit, avviati a giugno 2017, i servizi finanziari sono stati un nodo cruciale nelle trattative. Londra vuole un accordo che consenta alle società finanziarie britanniche di continuare a operare in Europa, in particolare per proteggere il centro finanziario della City. Questa opzione è stata a lungo respinta da Bruxelles, ansiosa di preservare la "indivisibilita'" delle libertà del mercato unico, che comprendono la libera circolazione di servizi e capitali come quella delle persone, a cui il governo britannico vuole porre fine".
 
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Il 27/10/2018 alle 14:09, ARES III dice:

Nuove grane a causa della Brexit (anche se la fonte proviene da Mosca):

"Brexit, Argentina: useremo stallo per riprenderci le Falkland

Le autorità argentine intendono utilizzare lo stallo su Brexit per aumentare gli sforzi per riprendere il controllo delle Falkland. Lo ha detto il ministro degli Esteri argentino Jorge Faurie in un’intervista rilasciata al Telegraph. Le isole sotto controllo britannico dal 1833, sono da decenni al centro di una disputa tra l’Argentina e il Regno Unito culminata con il conflitto navale del 1982. “Intendiamo avviare un negoziato sulle Malvinas (il nome argentino per le isole, ndr) per stringere relazioni più forti tra gli abitanti della terraferma e i residenti delle isole. E speriamo che l’impasse su Brexit agevoli questo dialogo”, ha detto Faurie. Nel marzo 2013, si è tenuto un referendum sullo status dell’arcipelago sulle Falkland, con la stragrande maggioranza dei suoi cittadini che hanno optato per rimanere sotto l’ombrello di Sua Maestà. L’Argentina non ha riconosciuto i risultati del voto".

https://agvilvelino.it/article/2018/10/26/brexit-argentina-useremo-stallo-per-riprenderci-le-falkland/

5- ora le Falkland tornano di interesse argentino
 

Ciao.

Che le Falkland siano da sempre di interesse dell'Argentina non occorre certamente la Brexit per ricordarlo.

Sarebbe da capire cosa intendano dire gli argentini quando affermano che useranno lo stallo (?) delle trattative della Brexit per "riprendersi" le Falkland....

Riprendersele in via diplomatica, mi pare da escludere, considerato l'esito del recente referendum.

Riprendersele con un'azione militare?

Sarebbe folle, poiché andrebbero incontro ad un'altra figuraccia (dovrebbe essere bastata quella rimediata nel 1982).

Quindi, 'sta storia del "riprendiamoci le Falkland" mi pare la solita "aria fritta", diffusa tanto per utilizzare la Brexit in questo caso non come "causa di tutti i mali" ma come pretesto per lanciare dei messaggi propagandistico-nazionalisti fini a se stessi.

M.

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Precisazione  sul post precedente del quasi accordo: la notizia "nel corso della giornata è stata smentita dal capo negoziatore dell’Ue per la Brexit, Michel Barnier, che su Twitter ha parlato di “ingannevoli articoli di stampa su Brexit e servizi finanziari”.  

https://www.lastampa.it/2018/11/01/economia/brexit-c-laccordo-tra-gran-bretagna-e-unione-europea-sui-servizi-finanziari-Czn0yCnVrL54zdWGZD4qOK/pagina.html

Quindi niente, falso allarme.

 

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Un bel colpo all'economia dello Uk :

"Brexit, Londra perde BrokerTec: se ne va un mercato da 210 miliardi di euro al mese

Il gruppo Cme ha annunciato oggi che sposterà le operazioni della sua piattaforma ad Amsterdam. Lascia così la Gran Bretagna il principale mercato europeo dei pronti contro termine, quello dei finanziamenti a breve termine

La Brexit colpisce ancora Londra: dopo numerosi annunci di banche d'investimento pronte a fare le valigie spostando migliaia di dipendenti, il gruppo Cme ha annunciato oggi che sposterà le operazioni della sua piattaforma BrokerTec ad Amsterdam. Se ne va dalla City, destinazione Amsterdam, il principale mercato europeo dei pronti contro termine, quello dei finanziamenti a breve termine, con scambi dell'ordine di 210 miliardi di euro al mese. E' il primo esempio di un intero mercato finanziario che lascia Londra dopo l'addio della Gran Bretagna all'Unione europea, e la colpa è del rischio di una Brexit senza accordo: CMe intende rassicurare le imprese del Continente che potranno continuare a usare Brokertec. "Tutti i nostri bond denominati in euro e i pronti contro termine si sposteranno ad Amsterdam" - ha detto in un'intervista a Bloomberg l'amministratore delegato John Edwards - "le operazioni nel Regno Unito non saranno in grado di fornire servizi ai clienti europei". Resteranno nella City i circa 59 miliardi di scambi mensili di pronti contro termine in titoli britannici, mentre si spostano ad Amsterdam anche gli scambi cash in bond governativi europei".

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Brexit-Londra-perde-Brokertec-mercato-da-210-miliardi-di-euro-al-mese-f95a919e-7c58-4a51-9dd5-90c3b2773a7f.html

Questo è il primo e concreto pugno inferto all'economia del Regno Unito a causa della Brexit, e potrebbe fare da reazione a catene a tutta una serie di imprese che si occupano dei servizi avanzati, proprio quelli che i Britannici tengono in particolar modo. Se questi ultimi decidessero di abbandonare , anche solamente in parte Albione, ci sarebbe una situazione alquanto problematica per l'economia e l'occupazione.

Ci ricordiamo di ciò che è accaduto nel 2008 con la crisi e il fallimento di una banca americana che ha trascinato con se altri istituti di credito e poi in un vortice inarrestabile tutta l'economia dei Paesi Occidentali ?

 

 

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Il 1/11/2018 alle 15:42, bizerba62 dice:

Quindi, 'sta storia del "riprendiamoci le Falkland" mi pare la solita "aria fritta", diffusa tanto per utilizzare la Brexit in questo caso non come "causa di tutti i mali" ma come pretesto per lanciare dei messaggi propagandistico-nazionalisti fini a se stessi.

M.

 

Concordo, e posso confermare che dal punto di vista militare per l'Argentina sarebbe una catastrofe. Ora come ora i loro armamenti sono pressappoco gli stessi dei tempi della guerra, e anche in numero minore, mentre quelli britannici di oggi stanziati alle Falklands o rischierabili in caso d'emergenza sono più recenti e soprattutto potenti.

 

Il 27/10/2018 alle 14:09, ARES III dice:

Quale sarà il prossimo soggetto che a causa della Brexit vorrebbe pareggiare i conti con lo Uk ?

Sicuramente loro:  https://www.laconceria.it/gran-bretagna/la-moda-inglese-si-ribella-a-brexit-i-designer-scrivono-al-parlamento-per-chiedere-un-secondo-referendum/

Modificato da ART
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