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Brexit


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Chi potrebbero subire i danni della Brexit?

Carney ha precisato che, com'è ovvio, il calo della sterlina rende più care le importazioni: "I prodotti alimentari saranno i primi a subire un aumento dei prezzi, nei prossimi anni succederà anche per altri beni e servizi. Passeremo da una situazione di zero inflazione a una di inflazione e sarà più dura per le categorie a basso reddito". Non ha aggiunto che sono state in particolare le categorie a basso reddito a votare per Brexit, perché questa sarebbe un'interferenza politica da parte sua, ma il ragionamento è chiaro lo stesso: chi pensava di trarre vantaggi dal divorzio dalla Ue sarà il primo a pagarne le conseguenze in termini reali. Un'opinione che del resto il governatore non aveva nascosto durante l'infuocata campagna per il referendum, denunciando più volte i pericolo di Brexit.

 

http://www.repubblica.it/economia/2016/10/15/news/may_boe_scontro_brexit-149838352/

 

Brexit, crolla il valore della sterlina. A spese dei poveri

Il valore della sterlina tocca i minimi. Risultato: l’economia scende al sesto posto nel mondo, dopo la Francia; i prodotti alimentari, in gran parte importati, costano di più; e, ulteriore beffa, sale la quota da versare a Bruxelles
 
 
...il risvolto più ironico della vicenda, poiché il bilancio dell’Unione viene redatto in euro, il Regno Unito dovrà versare diversi milioni di sterline in più come contributo alla Ue. Chissà se, come suggeriva la pubblicità sugli autobus, questo extra-costo verrà prelevato dal sistema sanitario nazionale.

http://www.pagina99.it/2016/10/16/brexit-valore-sterlina-poveri/

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 La Scozia mette online la bozza di legge per il nuovo referendum sull'indipendenza

Si richiede un altro referendum per ottenere l'indipendenza dal Regno Unito, dopo quello respinto nel 2014

 

Il governo autonomo della Scozia ha pubblicato oggi la bozza di un disegno di legge, che sarà sottoposta alla consultazione popolare, in cui si chiede un altro referendum per ottenere l'indipendenza dal Regno Unito, dopo quello respinto nel 2014. Lo ha annunciato la prima ministra della Scozia, Nicola Sturgeon, spiegando che gli scozzesi devono avere la possibilità di riconsiderare il loro futuro in seguito alla vittoria della Brexit nel referendum del 23 giugno, in cui il 62% dei suoi concittadini avevano votato per restare all'interno dell'Unione europea.

A questo proposito, Sturgeon ha dichiarato oggi che l'uscita dalla Ue solleva "serie preoccupazioni" per la Scozia, che deve affrontare un rischio "inaccettabile" per i suoi "interessi democratici, economici e sociali", oltre a vedere violato il diritto del Parlamento scozzese a decidere. "Proteggere gli interessi della Scozia è il lavoro più importante di questo governo. Dobbiamo avere tutte le opzioni disponibili per fare questo ed è per questo motivo che stiamo pubblicando il disegno di legge per il referendum", ha aggiunto la premier.

http://www.lapresse.it/la-scozia-mette-online-la-bozza-di-legge-per-il-nuovo-referendum-sull-indipendenza.html

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Vive la France :

Funzionario Ue: “Trattative Ue Brexit siano in lingua francese”

Theresa May partecipa al primo Consiglio europeo da quando è diventata premier britannica e annuncia che farà il possibile affinché il concretizzarsi della Brexit assicuri al Regno Unito le migliori condizioni possibili. Sottolinea di volere una relazione matura e basata sulla cooperazione con i partner europei ed è fiduciosa, anche, sulla possibilità di raggiungere un accordo che permetta al suo paese di controllare i flussi migratori e, al contempo, di intrattenere rapporti di libero commercio con gli altri membri dell’Unione europea.

Ma mentre May ammette che comunque le trattative con l’Europa saranno accompagnate da momenti difficili, un report esclusivo di Reuters rivela che il responsabile Ue per i negoziati con il Regno Unito, Michel Barnier, ex ministro degli esteri francese, desidera che, negli incontri per concretizzare la Brexit, la lingua ufficiale sia scritta che parlata sia non l’inglese, ma il francese.

 

Barnier ritiene che la lingua francese debba essere utilizzata sia dai funzionari Ue che da quelli britannici, in occasione dei vari meeting in calendario, e anche nei documenti. E’ almeno questo quanto ha rivelato a Reuters una fonte vicina ai negoziati, in occasione del summit del Consiglio europeo appena concluso.

Così la fonte:

“Barnier vuole che il francese sia adottato come lingua nelle negoziazioni con i britannici”. Imbarazzo nell’Ue, con un portavoce che fa notare come questa non sia la posizione ufficiale, e che precisa che “non esiste una lingua obbligatoria per le trattative”. Una portavoce di May evita di esprimersi sulla questione, limitandosi a dire che: “Non commenteremo fino a quando non riceveremo una richiesta formale”.

Che sia vero o meno, vale la pena ricordare che il francese ha smesso di essere la lingua comunemente usata a Bruxelles, nel corso degli ultimi 20 anni, a causa dell’adesione all’Unione europea di stati del Nord e dell’Est Europa. Gli stessi funzionari dei paesi fondanti Francia e Germania comunicano ora principalmente in inglese.

Ma l’indiscrezione è un segnale della tensione che si è venuta a creare tra il Regno Unito e Bruxelles dopo il voto sulla Brexit, e che ha portato l’ex premier del Lussemburgo e attuale presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, a dire che l’Unione europea dovrà essere intransigente nel difendere i propri principi, durante i negoziati con Londra.

Altri funzionari che intavoleranno le trattative con il Regno Unito hanno fatto notare che la task force di Barnier, che al momento conta 15 membri nessuno dei quali britannico, comunica principalmente in francese.

Barnier non gode tra l’altro di simpatia tra i funzionari UK tanto che, nel momento in cui è stato scelto da Juncker come responsabile delle trattative per la Brexit, diversi politici del Regno Unito hanno manifestato la loro contrarierà, parlando addirittura di una “dichiarazione di guerra”.

Commissario Ue fino al 2014 Barnier, 65 anni, ha alle spalle una storia di screzi con il Regno Unito, a causa dei suoi tentativi di rendere più stringenti le regole per l’industria dei servizi finanziari. Un quotidiano britannico una volta lo definì “il flagello della City”.

http://www.wallstreetitalia.com/funzionario-ue-trattative-ue-brexit-siano-in-lingua-francese/

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Gb, Blair: Brexit una catasfrofe ma possibile un secondo referendum

Uscita potrebbe avere costi troppo "duri"

Londra, 28 ott. (askanews) - L'ex premier laburista britannico Tony Blair, è tornato a definire una "catastrofe" l'uscita della Gran Bretagna dalla Ue ma ha aggiunto che niente in teoria impedirebbe un secondo referendum soprattutto se i costi del divorzio dall'unione si rivelassero troppo "duri" per la cittadinanza".

Parlando alla Bbc Blair ha detto: "non c'è assolutamente alcuna ragione perché si chiudano le porte a certe opzioni...abbiamo il diritto di continuare a riflettere e, se necessario, cambiare parere. Se in corso d'opera diventasse chiaro che l'accordo di uscita dalla Ue non è soddisfacente o se la nostra uscita si rivelasse talamente pesante da far cambiare opinione ai cittadini, allora bisognerà trovare una soluzione, sia in sede parlamentare sia, la cosa è possibile, con un nuovo referendum".

Nei giorni scorsi, sul settimanale "The New European", Blair - premier britannico dal 1997 al 2007 - ha definito la Brexit una "catastrofe" invitando i partigiani del 'remain' a mobilitarsi per evocare l'uscita di Londra dalla Ue.

http://www.askanews.it/esteri/gb-blair-brexit-una-catasfrofe-ma-possibile-un-secondo-referendum_711928965.htm

Iniziano a ripensarci ?

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Blair avrà preso una mazzetta.

Brexit è un tormentone come " I Russi sono dei delinquenti che dopo aver bombardato  423 ospedali ad Aleppo adesso bombarderanno le 821 scuole della città e di quelle vicine". Aggiungiamoci anche che "Trump non bisogna assolutamente che diventi presidente".

Sono usciti gli inglesi ? hanno fatto bene. Per loro fortuna non hanno voluto l'euro. Perchè dovrebbero sottostare a delle leggi approvate da un parlamento europeo composto in maggioranza da trombati riciclati che si inventano idiozie come "il libero scambio con il Canadà", un trattato che ci riempirà i piatti di farina ogm. Per non parlare del imposizione delle valvole sui termosifoni che mi fa spendere dei soldi che non recupererò mai.

Se ne vanno ? buon per loro che possono farlo.

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10 ore fa, rorey36 dice:

Blair avrà preso una mazzetta.

Brexit è un tormentone come " I Russi sono dei delinquenti che dopo aver bombardato  423 ospedali ad Aleppo adesso bombarderanno le 821 scuole della città e di quelle vicine". Aggiungiamoci anche che "Trump non bisogna assolutamente che diventi presidente".

Sono usciti gli inglesi ? hanno fatto bene. Per loro fortuna non hanno voluto l'euro. Perchè dovrebbero sottostare a delle leggi approvate da un parlamento europeo composto in maggioranza da trombati riciclati che si inventano idiozie come "il libero scambio con il Canadà", un trattato che ci riempirà i piatti di farina ogm. Per non parlare del imposizione delle valvole sui termosifoni che mi fa spendere dei soldi che non recupererò mai.

Se ne vanno ? buon per loro che possono farlo.

Buonasera, 

mi sembrano , soprattutto il discorso delle valvole, elementi "trascurabili" in relazione alla storicità ed implicazione di ciò che significa il progetto

( con molti errori migliorabili con il tempo ) Europeo .

Sarò ingenuo ma 70 anni di pace nel contintente mi sembra già un buon motivo .....

 

Poi, sulla  Storia,  sempra ci saranno visioni distinte , su Cesare , Carlo Magno, la Chiesa, Napoleone , ecc..... ed è meglio che sia così .

Un Saluto 

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Il  discorso sulle valvole l'ho citato perchè mi è sembrata una delle tante idiozie partorite dal parlamento europeo. Fa il paio con tutti i trattati per ridurre di un grado la temperatura terrestre di qui al 2020. Che se poi non si riduce ci faranno un altro bel trattato per ridurla di un grado tra il 2020 e il 2050. Tutta roba buona per congressi a nostre spese possibilmente in qualche bella località. Poi si fanno una bella foto di gruppo in fila per tre col resto di due. Tutti sorridenti.....bla,bla,bla.........

Chi ha fatto l'Europa non ha pensato che c'erano Stati che viaggiavano a velocità diverse ( come far correre insieme la Jaguar e il biroccio ), inflazioni diverse e conseguentemente valute buone e altre mooolto meno.

70 anni di pace non sono un merito dell'Unione Europea a mio parere. E alcuni Stati ( Italia e Grecia all'inizio) non avevano le carte in regola per entrare nella UE. Infatti oggi sono quelli che più faticano. Tirare dentro poi Cipro, Slovenia, Romania,Bulgaria,Croazia eccetera non è stata una mossa felice. Adesso vuole venirci anche il Montenegro ( tanto l'euro è già la sua valuta..un pò di contributi non glieli vogliamo dare?).

I sudditi di Sua Maestà Britannica se ne vanno ? Non passa giorno che su qualche "autorevole" :P quotidiano qualche profeta di sventure non preveda per i suddetti lacrime e sangue, aumento delle tasse, crollo del PIL e delle esportazioni, 3000 pound per un euro, bambini affamati che frugano nell'immondizia alla ricerca di una crosta di pane...............ma per favore.

Buona domenica e buone monete a tutti ( ma che non siano GBP per carità che sennò rischiate grosso)

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Questa poi non me l'aspettavo:

Effetto Brexit, gli ebrei britannici
si scoprono tedeschi

Erano fuggiti a migliaia dalla Germania nazista per sfuggire alle persecuzioni. Ma ora chiedono di rientrare a Berlino con il passaporto della Repubblica federale

LONDRA - Ai discendenti degli ebrei fuggiti dalla Germania nazista la prospettiva della Brexit proprio non piace. E allora appellandosi al diritto che è loro concesso di ritornare in possesso della cittadinanza tedesca stanno cominciando il percorso inverso: nonni e genitori arrivarono a Londra per sfuggire all’Olocausto; figli e nipoti chiedono ora di rientrare a Berlino con passaporto non più britannico ma della Repubblica Federale.

Effetti del referendum del giugno scorso. Nonché incertezza sul futuro. Le trattative per l’addio all’Europa partiranno in primavera, saranno lunghe e tormentate anche perché sul tavolo c’è il nodo immigrazione: quale sarà lo status degli europei che vivono e lavorano nel Regno Unito? Quali e quanti permessi saranno necessari? Le recenti polemiche sulla balzana idea di qualche ministro che ha proposto l’obbligo per le aziende di schedare i dipendenti stranieri, compresi quelli dell’Unione, hanno allarmato diverse comunità. Molti irlandesi ormai con passaporto britannico hanno avviato le pratiche per riottenere il documento dello Stato di origine. Molti italiani (si parla di migliaia), residenti da oltre cinque anni in Gran Bretagna e col diritto acquisito di ottenere la cittadinanza britannica, stanno facendo l’opposto. E l’intento è chiaro: si cerca di sfuggire alle possibili limitazioni negli ingressi. Per gli italiani che già hanno occupazione e casa a Londra o altrove ottenere il passaporto britannico significa uscire dalla prospettiva del «numero chiuso» alle frontiere.

 

 

 

Il caso degli ebrei, con famiglia scappata dalla Germania, è molto particolare e significativo. Il Guardian lo ha riportato ieri nella sua prima pagina. Michael Newman, presidente della Associazione degli Ebrei Rifugiati, ha segnalato che al momento le richieste sono 400 ma che altre centinaia sono in arrivo. Tendenza confermata dall’ambasciata di Berlino. È un passaggio, quello del rientro nella patria dei nonni o dei genitori, che ha e può avere profonde implicazioni. Il passato non si cancella dalla memoria. «Richiedere la cittadinanza a un Paese che prima e durante la guerra ha perseguitato i tuoi genitori e i tuoi parenti è una sfida psicologica da non sottovalutare». Eppure è ciò che sta accadendo. Lo stesso Michael Newman ha compiuto il passo. «È per certi versi ironico che la nostra Associazione impegnata per decenni ad aiutare gli ebrei, a farli naturalizzare in Gran Bretagna, adesso si trovi nella situazione di assistere persone che intendono acquisire cittadinanza e passaporto tedesco o austriaco». Che la Brexit abbia rimescolato sentimenti generazionali è fuori di dubbio.

? L’uscita dall’Unione Europea porta con sé implicazioni che non sono soltanto economiche e finanziarie. Ogni cittadino europeo che risiede nel Regno Unito la vive con pensieri e storie diversi. Oliver Marshall, inglese figlio di ebrei della Germania, sintetizza così il suo stato d’animo: «La Brexit significa chiudere le porte, ottenere il passaporto tedesco significa per noi riaprirle». In un contesto assai imprevedibile, come dargli torto, storico delle Migrazioni. I nonni fuggirono nel 1941 dai nazisti e trovarono ospitalità nel Regno Unito. «Mia nonna Clara ha odiato la Germania tutta la vita e non avrebbe approvato ciò che stiamo chiedendo oggi». La mamma, 93 anni, è invece favorevole e il suo unico commento è: «Sono le ruote della storia che cambia». Oliver Marshall è fra i 400 che hanno ottenuto il passaporto tedesco. Glielo consente la legge costituzionale della Repubblica Federale: qualsiasi discendente di perseguitati dal regime nazista ha il diritto alla cittadinanza. Il Guardian riporta l’esperienza di Oliver Marshall, storico delle Migrazioni. I nonni fuggirono nel 1941 dai nazisti e trovarono ospitalità nel Regno Unito. «Mia nonna Clara ha odiato la Germania tutta la vita e non avrebbe approvato ciò che stiamo chiedendo oggi». La mamma, 93 anni, è invece favorevole e il suo unico commento è: «Sono le ruote della storia che cambia». Oliver Marshall è fra i 400 che hanno ottenuto il passaporto tedesco. Glielo consente la legge costituzionale della Repubblica Federale: qualsiasi discendente di perseguitati dal regime nazista ha il diritto alla cittadinanza. L’uscita dall’Unione Europea porta con sé implicazioni che non sono soltanto economiche e finanziarie. Ogni cittadino europeo che risiede nel Regno Unito la vive con pensieri e storie diversi. Oliver Marshall, inglese figlio di ebrei della Germania, sintetizza così il suo stato d’animo: «La Brexit significa chiudere le porte, ottenere il passaporto tedesco significa per noi riaprirle». In un contesto assai imprevedibile, come dargli torto?

 

http://www.corriere.it/esteri/16_novembre_01/effetto-brexitgli-ebrei-britannicisi-scoprono-tedeschi-32465e8c-9fab-11e6-9daf-5530d930d472.shtml

Modificato da ARES III
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Come si era già ampiamente detto, è il Parlamento che dovrà decidere sull'attivazione della Brexit mentre è il Governo che dovrà eseguirlo.

Sono semplici principi di natura costituzionale e di divisione dei poteri, anche in uno stato dove non c'è una costituzione.

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-11-03/l-alta-corte-londra-brexit-deve-decidere-parlamento-111353.shtml?uuid=ADiUhYoB

Poi si possono fare tutti i ricorsi che si vuole, ma il principio di base è  che "Il Parlamento ha indetto si un referendum consultivo" e quindi il potere di decisione resta sempre alla fine al Parlamento. 

Modificato da ARES III
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Vedremo cosa succederà nelle prossime puntate della soap "Brexit significa Brexit".

Comunque sia questa telenovelas è veramente avvincente: ci sono intrighi, complotti, amori, vecchi attori che fanno qualche comparsata (Blair), non c'è che dire, se non si trattasse della vita di milioni di persone dentro e fuori l'UK direi che mi piace.

Alla fine May sposerà Junker e adotteranno Trudeau. E vissero tutti felici e contenti (i politici si intende).......

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Tornando seri:

Brexit, premier Scozia: May rinunci ad appello contro decisione Alta corte La first minister scozzese annuncia battaglia contro il governo di Londra
 
Il governo di Theresa May dovrebbe accettare il pronunciamento dell'Alta Corte britannica e rinunciare a presentare appello contro la decisione dei giudici. E' quanto chiede la first minister scozzese Nicola Sturgeon, per la quale "la decisione dell'Alta Corte non è una sorpresa per chiunque abbia seguito il caso e il governo britannico dovrebbe accettare questa decisione, invece di ricorrere davanti alla Corte suprema". Per Sturgeon, la premier Theresa May ha tentato di evitare il giudizio del Parlamento sulle modalità del negoziato per l'uscita dalla Ue perché qualsiasi pronunciamento fosse venuto dai Comuni "avrebbe messo in luce la totale assenza di un piano per la Brexit". Nel referendum del 23 giugno, la maggioranza degli scozzesi votò a favore della permanenza nella Ue. In precedenza, prendendo la parola nel Parlamento scozzese, Sturgeon aveva riferito che il suo governo sta "attivamente considerando" l'ipotesi di prendere parte ufficialmente alla battaglia legale che farà seguito alla decisione dell'Alta Corte britannica sul diritto del Parlamento a pronunciarsi sul ricorso all'Articolo 50 del Trattata di Lisbona. Il pronunciamento della Corte ha un "enorme significato e sottolinea il caos totale e la confusione che regnano nel governo britannico", ha affermato Sturgeon. "Il compito di questo governo è proteggere gli interessi della Scozia. La Scozia ha votato per rimanere nella Ue e quindi è mio compito proteggere il nostro posto in Europa e nel mercato unico con tutti i mezzi a mia disposizione", ha detto ancora Sturgeon, anticipando che i parlamentari dell'Snp che siedono nella Camera dei Comuni a Londra "sicuramente non daranno il loro voto a qualcosa che comprometta la volontà o gli interessi del popolo scozzese".
 
 
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3 ore fa, ARES III dice:

Sono semplici principi di natura costituzionale e di divisione dei poteri, anche in uno stato dove non c'è una costituzione.

Eh già, purtroppo sta sempre più prendendo piede l'idea che "voce di popolo, voce di Dio", anche quando questa voce è in  contrasto con i più elementari principi di quel diritto (per non dire del buonsenso) che da secoli regola la civile convivenza in queste nostre democrazie che, per quanto imperfette, restano pur sempre quanto di meglio l'uomo abbia saputo produrre in questo campo in millenni di storia.

petronius

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Il 3/11/2016 at 19:07, petronius arbiter dice:

Eh già, purtroppo sta sempre più prendendo piede l'idea che "voce di popolo, voce di Dio", anche quando questa voce è in  contrasto con i più elementari principi di quel diritto (per non dire del buonsenso)

Beh, ma é la democrazia, baby! (Cit.)

Solo che dire che anche la democrazia ha dei forti limiti, suona malissimo alle orecchie dei più.

Ma tant'é.

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Awards

Ovviamente, la democrazia non ha dei forti limiti.

Ma altrettanto ovviamente vi sono dei limiti di opportunità o di specializzazione o anche di materia.

Mi spiego meglio per evitare incomprensioni.

Ad esempio, l'art. 75, comma 2, della Costituzione afferma che: "Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.".

Immaginate quale sarebbe l'esito di un referendum per abrogare le tasse o per solo ridurre fasce di prelievo superiore ad un "tot".

Immaginate la complessità e le ricadute politiche di un trattato internazionale.

E' evidente che il popolo non è privato della propria sovranità ma la scelta si rimette al parlamento .

Considerate le riforme di particolare complessità o specializzazione, qui è lo stesso parlamento ad affidare, di sovente, il potere legislativo al Governo mediante una legge delega (che fissa scopi e limiti) ed il Governo ad utilizzare degli esperti.

A nessuno sano di mente verrebbe in mente di decidere mediante elezioni  se una persona è sana o malata, innocente o colpevole, 

  

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  • ADMIN
Staff

E comunque è di oggi la notizia che in Inghilterra il toblerone cambia formato e diventa piú leggero:

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2016/11/08/il-toblerone-si-riduce-gb-in-rivolta_d1da186f-7c05-4628-b490-b215e5fbeea7.html

l'azienda nega che sia colpa della brexit  ma allora perché in UK sì e in Irlanda no?  E poi rammentiamo che già Mussolini chiamava gli inglesi il popolo dei cinque pasti al giorno, mi sembra chiaro che la tecnica della UE per indurli a retromarcia sulla brexit sia proprio l'affamarli :D

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  • ADMIN
Staff
Il 29/10/2016 at 09:44, rorey36 dice:

Sono usciti gli inglesi ? hanno fatto bene. Per loro fortuna non hanno voluto l'euro. Perchè dovrebbero sottostare a delle leggi approvate da un parlamento europeo composto in maggioranza da trombati riciclati che si inventano idiozie come "il libero scambio con il Canadà", un trattato che ci riempirà i piatti di farina ogm. Per non parlare del imposizione delle valvole sui termosifoni che mi fa spendere dei soldi che non recupererò mai.

Citare due esempi  è ampiamente riduttivo. Personalmente ho l'impressione che senza la UE i nostri politici farebbero ben di peggio ;)

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15 ore fa, Polemarco dice:

Ovviamente, la democrazia non ha dei forti limiti.

Ma altrettanto ovviamente vi sono dei limiti di opportunità o di specializzazione o anche di materia.

Mi spiego meglio per evitare incomprensioni.

Ad esempio, l'art. 75, comma 2, della Costituzione afferma che: "Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.".

Immaginate quale sarebbe l'esito di un referendum per abrogare le tasse o per solo ridurre fasce di prelievo superiore ad un "tot".

Immaginate la complessità e le ricadute politiche di un trattato internazionale.

E' evidente che il popolo non è privato della propria sovranità ma la scelta si rimette al parlamento .

Considerate le riforme di particolare complessità o specializzazione, qui è lo stesso parlamento ad affidare, di sovente, il potere legislativo al Governo mediante una legge delega (che fissa scopi e limiti) ed il Governo ad utilizzare degli esperti.

A nessuno sano di mente verrebbe in mente di decidere mediante elezioni  se una persona è sana o malata, innocente o colpevole, 

  

 

E questi non li definisci forti limiti ? Sulle questioni più importanti, praticamente, il popolo non é in grado di esprimere un giudizio e non ha quindi la possibilità di esprimersi in modo diretto, diciamo.
Se mandare i prori figli a morire ed uccidere in guerra o meno, quanto sia giusto che debba essere tassato il proprio lavoro, se liberare prigionieri politici o meno... E via discorrendo.
Se poi si vuole sostenere che per queste questioni, bisogna avere un altissimo tasso di specializzazione in un determinato settore, io sinceramente me ne chiamo fuori!

Non é che cambiando il nome alle cose, chiamandoli limiti di opportunità, invece che il mio più generico forti limiti, le cose stesse cambino.
Ne tanto meno mi pare che siano contraddicibili le due versioni dell'esposizione.

L'importante é che coi magheggi di parole non si vogliano prendere in giro le persone, come spesso accade nella nostra new democracy.

In ultimo, il prediligere un determinato tipo di sistema piuttosto che un altro, in questo caso il sistema democratico, non significa per forza che non si debbano riconoscere le eventuali pecche del sistema stesso.

E magari sottolineandoli non si vuole per forza sostenere che vi siano sistemi migliori! ;)

Modificato da Monetaio
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Awards

@Monetaio

Nella totale consapevolezza che si tratta di opinioni opinabili (le mie, e chiedo scusa della ripetizione) e nel pieno rispetto delle tue idee, evidenzio la diversità tra la democrazia rappresentativa e quella diretta cui mi sembra tu ti riferisca. 

La nuova democrazia di cui parli è' quella vigente in Italia dal 01.01.1948.

Forme di democrazia diretta sono pressoché inusuali nel mondo salvo ipotesi di ambito strettamente "municipale" (il famoso villaggio svizzero dove tutti i cittadini si riuniscono in piazza per votare - e senza che tale riferimento voglia essere offensivo nei tuoi confronti).

Polemarco

Modificato da Polemarco
Correzioni errori
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37 minuti fa, Polemarco dice:

@Monetaio

Nella totale consapevolezza che si tratta di opinioni opinabili (le mie, e chiedo scusa della ripetizione) e nel pieno rispetto delle tue idee, evidenzio la diversità tra la democrazia rappresentativa e quella diretta cui mi sembra tu ti riferisca. 

La nuova democrazia di cui parli è' quella vigente in Italia dal 01.01.1948.

Forme di democrazia diretta sono pressoché inusuali nel mondo salvo ipotesi di ambito strettamente "municipale" (il famoso villaggio svizzero dove tutti i cittadini si riuniscono in piazza per votare - e senza che tale riferimento voglia essere offensivo nei tuoi confronti).

Polemarco

Polemarco, nessuna offesa, ma ci mancherebbe!

Tanto più che dal mio punto di vista diciamo la stessa cosa, dando probabilmente peso diverso alla questione.

Ovvero proprio l'oggettiva impossibilità di una democrazia diretta come limite della democrazia stessa, per esempio, con le conseguenze positive e negative che sopra abbiamo elencato.

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Awards

Il problema non è l'UE e il pensiero di fondo, cioè il legame fra Paesi che condividono una storica ed una cultura  comune, ma semmai sono le regole di gestione e gli ambiti di competenza comunitari.

Il coltello è uno strumento utilissimo, ma se serve a ferire o uccidere qualcuno diventa un mezzo d'offesa pericoloso. Però potremmo vivere senza coltelli? No.

Quindi bisogna stare attenti che il problema non sono le istituzioni in se, ma il loro malgoverno e le cattive regole a monte (di cui anche l'Italia ha contribuito a formare).

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54 minuti fa, Brios dice:

 

Brexit -questo piccolo evento
Donald Trump presidente - questo è davvero un evento

Mi sono divertito come da tempo non mi capitava a vedere le facce e a sentire i commenti di tutti quelli che nei giorni (e mesi) scorsi stravedevano per la Killary e parlavano male del Trumpolo.

l'esito del voto - il 71,63% per Clinton, il 24,16% per il repubblicano Donald Trump e il 4,22% al socialista Emidio Soltysik - è comunque una buona notizia per l'ex segretario di Stato: dal 1984 Guam ha sempre scelto il candidato che poi è risultato vincente a livello nazionale.   e dopo 32 anni hanno scelto quello sbagliato ...:bash:

L'ultima esilarante notizia che ho letto proprio poco fa: 

Il muro di Trump in Messico rischia di far scomparire animali in via di estinzione

:bad:

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