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Brexit: Scozia, Galles e Irlanda del Nord chiedono di poter votare termini dell’uscita da Ue
Londra, 23 lug 10:41 - (Agenzia Nova) - I leader di Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno evocato la possibilità che ai rispettivi parlamenti regionali sia concesso il diritto di votare i termini della Brexit che il governo del Regno Unito dovrà negoziare con l'Unione europea. Nel corso di un "franco e vivace" vertice straordinario del British-Irish Council, come riferisce il quotidiano “The Guardian”, i leader e i ministri delle "nazioni celtiche" del Regno Unito hanno anche avvertito che non saranno "prevaricati" dal parlamento di Westminster nel corso del processo di uscita dall'Ue ed hanno messo in chiaro di voler essere coinvolti direttamente nei negoziati. Nella riunione, convocata su iniziativa del primo ministro del Galles Carwyn Jones, si è discusso anche del rischio che la Brexit possa comportare un inasprimento dei controlli alla frontiera tra l'Irlanda del Nord (Ulster) e la Repubblica d'Irlanda.
© Agenzia Nova
 
Londra, 23 lug 11:14 - (Agenzia Nova) - Il Partito laburista britannico non esclude la possibilità che si tenga un secondo referendum sull'Unione Europea.
© Agenzia Nova
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" le note dolenti per il nuovo governo May, che secondo il Times si deve preparare a sborsare miliardi per pagare consulenti legali e nuovi dipendenti pubblici impegnati nel processo della Brexit. Il conto finale potrebbe aggirarsi intorno ai 5 miliardi di sterline (quasi sei miliardi di euro) nell'arco di dieci anni. Soldi dei contribuenti che verranno spesi ad esempio per pagare gli avvocati dei migliori studi legali di Londra che chiedono un onorario da migliaia di sterline al giorno. Si stima inoltre che dovranno essere assunti 5 mila nuovi dipendenti pubblici per lavorare al complesso di leggi e norme che legano non si sa ancora per quanto - la Gran Bretagna e l'Ue".

 

O l'uscita dall'UE è un vero affare.........ma questi soldi non potrebbero andare alla sanità pubblica? o alle scuole? o per i sussidi assistenziali?

Certo è che se qualcuno ha voluto la Brexit per risparmiare è un mostro di ragioniere.

Premio nobel per l'economia

Modificato da ARES III
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Ciao.

Volevo segnalare uno studio interessante, pubblicato in tempi "non sospetti" (novembre 2015), sulle problematiche dell'Eurexit.

http://www.federalismi.it/document/26112015093410.pdf

Mi sembra uno studio chiaro e documentato.

Per quanto attiene a risparmi o ad aggravi di costi, i conti bisognerà farli alla fine.

Se è vero che la Brexit provocherà dei costi è anche vero che bisognerà pure considerare i risparmi conseguenti allo smantellamento del "carrozzone" che la G.B. deve mantenere come membro U.E.

Fra l'altro non mi è chiaro perchè la Brexit dovrebbe dare luogo a contenziosi tali da richiedere un esercito di avvocati iperspecializzati e strapagati.

I negoziati di uscita saranno, alla fine dei conti, dei normali negoziati diplomatici, con il solito supporto di politici e giuristi che acompagnano le missioni diplomatiche.

M.

Modificato da bizerba62
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Quoque tu @bizerba62 ...... Altrimenti come si fa a campà ......  a mantenere le prime, le seconde e le terze mogli, i figli, lo Stato e "vizietti" vari ....

Personalmente nello studio dove ero anche noi chiedevamo migliaia di Euro al giorno per consulenze inutili.......?

Penso di trasferirmi anch'io nell'UK se prendono così bene .....?

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"Personalmente nello studio dove ero anche noi chiedevamo migliaia di Euro al giorno per consulenze inutili....... "

Beati loro. Si vede che hanno i clienti giusti. A me nessuno mi paga per fornire consulenze inutili....

M.

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I primi timidi passi della recessione dell'economia REALE inglese: la perdita dei posti di lavoro.

Lloyds taglia tremila posti per i timori sulle ricadute di Brexit - http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-07-28/lloyds-taglia-tremila-posti-i-timori-ricadute-brexit--114413.shtml?uuid=AD3Kf3y

 

Ma chi ben comincia è a metà dell'opera.

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Rolls Royce: perdite netta 1,772 mld sterline in 6 mesi, pesa Brexit

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 28 lug - I conti di Rolls-Royce sono stati penalizzati dalla Brexit e nei sei mesi il bilancio ha registrato una perdita netta di 1,772 miliardi di sterline (2,15 miliardi di euro) contro un utile di 360 milioni di sterline l'anno prima. Il gruppo ha spiegato di aver dovuto aumentare di oltre 2,3 miliardi di sterline i costi di finanziamento a causa della svalutazione del suo portafoglio di copertura in dollari dovuta al calo della sterlina dopo l'esito del referendum del 23 giugno.
L'utile adjusted ante-imposte risulta in calo a 104 milioni di sterline (124 milioni di euro). Le consegne di motori Trent 700 per gli Airbus A330ceo sono diminuite a causa della sostituzione con gli apparecchi di nuova generazione A330neo.
Rolls-Royce prosegue il piano di ristrutturazione con 3.600 tagli occupazionali nel mondo e la soppressione di diversi livelli direttivi con un risparmio di 150-200 milioni di sterline l'anno.
bab (RADIOCOR) 28-07-16 12:25:33 (0380) 3

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Effetto Brexit sulla City. Addio al 'clearing' in euro

Londra non è più la capitale finanziaria

Da oggi il destino di Londra è cambiato: la City non sarà più il centro finanziario più importante d'Europa. Dopo il via libera del 60 per cento degli azionisti di Deutsche Boerse al merger con LSE (London Stock Exchange) e appena il merger dei due operatori finanziari verrà finalizzato, la capitale del post-Brexit non portrà più svolgere il cosiddetto 'clearing' in euro delle attività in euro dei gruppi quotati. Le transazioni in euro degli assets delle compagnie attive nell'Unione Europea sono una delle attività principali della borsa di Londra che, quando il Regno Unito uscirà ufficialmente deall'Ue, vedrà inevitabilmente una contrazione significativa del giro d'affari con l'inevitabile impatto negativo non solo sul settore finanziario ma su tutta economia britannica. E' una delle più serie conseguenze a lungo termine del Brexit che segna il tramonto della City e l'alba di Francoforte (o del centro europeo che ospiterà il neonato gigante finanziario). Certamente la sede centrale di LSE/Deutsche Boerse, come ha chiarito nelle scorse settimane il financial regulator tedesco Bafin, non potrà essere in Gran Bretagna ma solamente in un paese membro dell'Ue; la stessa Banca Centrale Europea ha chiarito che le transazioni finanziarie in euro (che valgono centinaia di migliaia di euro) dovranno essere eseguite 'nel continente'.

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E naturalmente anche noi dovremo subire delle conseguenze economiche:

Effetto Brexit: nel 2017 lʼItalia potrebbe crescere meno del previsto

Lʼuscita del Regno Unito dallʼUnione europea preoccupa anche il Fondo monetario internazionale che nei giorni scorsi ha abbassato le stime sulla crescita mondiale per il 2016 e il 2017

L'Ufficio parlamento di bilancio (UPB) sottolinea che l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea potrebbe ripercuotersi negativamente sull'economia italiana che nell'ultimo trimestre ha subìto un rallentamento.

Secondo le stime dell'UPB, il Prodotto interno lordo (PIL) italiano potrebbe crescere intorno allo 0,2% nel secondo trimestre e di circa lo 0,1% nel terzo. Performance non certo esaltanti e che, se confermate, consentirebbero all'economia italiana una crescita complessiva per il 2016 di poco inferiore all'1%. In ribasso rispetto all'ultima stima ufficiale dell'esecutivo, diffusa ad aprile e contenuta nel Documento di economia e finanza, che prevede un aumento leggermente più sostanzioso (+1,2% su base annua).

Secondo l'UPB, la domanda interna continua a trainare la crescita del PIL. L'aumento del potere d'acquisto degli italiani – cresciuto anche grazie al crollo dei prezzi petroliferi – non si è tradotto in un altrettanto consistente aumento dei consumi: le famiglie italiane hanno preferito ricostruire i risparmi erosi dalla crisi economica.

Fattori di incertezza non mancano, purtroppo. L'UPB sottolinea che l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, sancita dal referendum del 23 giugno scorso, “potrebbe sottrarre dai 2 ai 4 decimi di punto alla crescita del prossimo anno, a seconda della severità delle ripercussioni sui mercati finanziari e sull'offerta di credito”.

La Brexit non preoccupa soltanto l'UPB. Nei giorni scorsi il Fondo monetario internazionale (FMI) ha abbassato le stime di crescita dell'economia mondiale e della zona euro. Il PIL globale crescerà tanto nel 2016 (+3,1%, ovvero lo 0,1% in meno rispetto alle attese di aprile) quanto l'anno prossimo, quando la crescita sarà del 3,4%, anche in questo caso lo 0,1% in meno rispetto alle precedenti stime.

Nell'Eurozona l'impatto negativo si avvertirà principalmente nel 2017, con la crescita che sarà dell’1,4%, lo 0,2% in meno rispetto a quanto precedentemente stimato. Per l'anno in corso, il Fondo monetario internazionale prevede una crescita dell’1,6%, lo 0,1% in più. Questo perché nel primo trimestre del 2016, l'area dell'euro è cresciuta più del previsto, sostenuta da domanda interna e investimenti in ripresa.

 

PS: ALLORA PERCHE' NON CHIEDERE DEI DANNI A LONDRA?

Tanto con quello che risparmieranno dall'uscita dell'UE avranno così tanti soldi che non sapranno cosa farci......quindi risarcite i danni che state causando.

Modificato da ARES III
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conseguenze BREXIT :

1- Politica

- fine UK: Scozia indipendente, Irlanda del Nord si riunifica con l'Irlanda,  Gibilterra indipendente;

- il seggio al Consiglio di Sicurezza all'ONU vacilla;

- il ruolo di capofila tra i Paesi europei della NATO viene meno;

- non si sa dove potranno portare i sommergibili nucleari;

- Australia e Nuova Zelanda usciranno dal Commonwealth;

2- Economia:

- svalutazione della sterlina;

- disoccupazione;

- rialzo dei prezzi dei beni di consumo;

- chiusura di molte società o loro trasferimento in Paesi UE;

3- Prestigio:

- aver scelto qualcosa che non si è capito cosa sia e cosa comporta;

- mancanza di responsabilità nell'assumere le proprie decisioni.

 

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14 ore fa, ARES III dice:

Sono ovviamente contrarissimo all'uscita dal Regno Unito, ma non credo possibile questi scenari

 

conseguenze BREXIT :

1- Politica

- fine UK: Scozia indipendente, Irlanda del Nord si riunifica con l'Irlanda,  Gibilterra indipendente;

L'Irlanda del Nord?  le informazioni che hanno cercato di far passare i tg sono assolutamente errate. E' stato lo Sinn Fein a chiederlo, quello stesso partito che ha appena perso (come sempre) le elezioni. I protestanti sono la maggioranza e non hanno alcuna intenzione di unirsi all'Irlanda ( che i tg italiani cerchino di spacciare notizie false in merito è una costante sin da quando capisco qualcosa di politica). Su Gibilterra pesaerebbe, comunque, il timore di un'aggressione spagnola

- il seggio al Consiglio di Sicurezza all'ONU vacilla;

Non credo

 

14 ore fa, ARES III dice:

- il ruolo di capofila tra i Paesi europei della NATO viene meno;

- non si sa dove potranno portare i sommergibili nucleari;

Un posto lo trovano

- Australia e Nuova Zelanda usciranno dal Commonwealth;

E perché mai???

2- Economia:

- svalutazione della sterlina;

- disoccupazione;

- rialzo dei prezzi dei beni di consumo;

- chiusura di molte società o loro trasferimento in Paesi UE;

3- Prestigio:

- aver scelto qualcosa che non si è capito cosa sia e cosa comporta;

- mancanza di responsabilità nell'assumere le proprie decisioni.

 

Il resto lo vedo più probabile.

 

Scusa se ho commentato così, ma ho ancora qualche problemino nel capire alcune funzioni

 

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A parte il fatto @luke_idk  che i cattolici irlandesi sono circa il 44% e i protestanti (anglicani, calvinisti, luterani) il 50 % , tuttavia è l'intera popolazione che ha tratto degli enormi benefici in campo economico con l'apertura delle frontiere tra Repubblica d'Irlanda e Irlanda del Nord.

Quindi anche se molti sono di origine inglese, la popolazione guarderà al portafoglio piuttosto che alle proprie origini (vedi anche i primi Stati USA ed il loro amore verso la madre patria inglese  dove li ha portati alla fine) per non parlare dell'attuale situazione di calma e pace che c'è in virtù dell'abolizione delle frontiere.

Per quello che riguarda la compagine governativa direi che a governare siano anche gli irlandesi cattolici che vorrebbero il ricongiungimento con Dublino.

Le elezioni del 2016 hanno assegnato la maggioranza relativa al Partito Unionista Democratico (DUP), con il 29,2% dei consensi, davanti al Sinn Féin (24%), al Partito Unionista dell'Ulster (UUP, 12,6%) e al Partito Socialdemocratico e Laburista (SDLP, 12%). Il governo di coalizione è guidato dal leader unionista Arlene Foster del DUP, mentre il vice ministro è Martin McGuinness del Sinn Féin.

Il seggio dell'UK all'ONU rimarrà fino a quando riusciranno a mantenere il loro prestigio militare ed economico. Se la Scozia sfratta l'arsenale atomico (ci sono già delle proteste sui nuovi sommergibili atomici che ha comprato la Sig.ra May) dove andranno? Se si conoscono le problematiche militari e logistiche si capirà che questi armamenti dovranno essere ospitati nel migliore delle ipotesi in Francia ( se disponibile naturalmente e dietro compenso.....ma ho i miei relativi dubbi che post-Brexit lo faccia) oppure negli USA. Quindi si comprenderà che il deterrente nucleare inglese non servirebbe a proteggere l'Inghilterra perché ubicato troppo in lontananza.

 

L'Australia è da molto tempo che vuole allentare i propri rapporti con l'UK e con la sua disgregazione prenderà la palla al balzo.

Mica sono solo gli Inglesi che vogliono la libertà dai poteri forti, ci sono anche quelli sotto di loro che aspirano a ciò.

Modificato da ARES III
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Nessuno dice che non abbiano avuto vantaggi, anzi. Conosco i risultati delle ultime elezioni locali. Il governo precedente comprendeva tutti i partiti che avessero più di un seggio, mentre ora si sono accordati per un governo con i soli primi due partiti.

Nel complesso, i partiti unionisti protestanti hanno più seggi di quelli cattolici e di quelli multiconfessionali messi insieme. Vedo assolutamente impossibile, al momento la possibilità di aggregarsi all'Eire. Certo, anni fa i protestanti erano il doppio dei cattolici, ma il tasso di crescita demografico è più altro fra questi ultimi. magari, fra vent'anni se ne riparlerà. Poi, che tutti i cattolici intendano rinunciare alla legislazione abortista è da vedere, ma possibile.

 

Non vedo chi possa togliere il seggio permanente al CdS Onu.

 

L'Australia ha rigettato con referendum il passaggio alla forma repubblicana, ma se anche fosse, non vedo perchè mai dovrebbero uscire dal Commonwealth

 

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Come si diceva in Francia nel Cinquecento "Parigi val bene una messa" , così credo che se gli interessi economici dei protestanti dell'Irlanda del Nord portino ad avere dei rapporti stretti con UE, l'ipotesi di una riunificazione è tutt'altro che remota.   Gli ideali sono belli ma non riempiono il piatto di cibo o i boccali di birra.

Ricordiamoci che dopo il referendum sulla Brexit, a causa del risultato, l'UK ha iniziato a perdere competitività sul piano economico e questo alla fine porterà all'auento delle tasse, che tutti i cittadini dovranno pagare, anche gli Irlandesi del Nord che non volevano uscire dall'UE.

E questa non è una buona ragione per lasciare l'UK ?

 

"L'Australia ha rigettato con referendum il passaggio alla forma repubblicana, ma se anche fosse, non vedo perchè mai dovrebbero uscire dal Commonwealth "

è lo stesso motivo perché l'UK è uscita dall'UE. Quello che vale per i britannici vale anche per gli altri.

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Oltre 7.000 persone sono scese in piazza a Glasgow per chiedere un secondo referendum sull'indipendenza della Scozia. Lo riporta il Daily Mail online.    Si tratta della più grande manifestazione di questo tipo da quando c'è stato il referendum sulla Brexit che ha visto la maggior parte degli scozzesi votare contro l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. Nonostante la partecipazione massiccia alla manifestazione l'ultimo sondaggio di Yougov sull'indipendenza ha rivelato che la maggior parte degli scozzesi (il 53%) vuole rimanere nel Regno Unito. Un dato vicino a quello registrato nell'ultimo sondaggio sull'indipendenza prima della Brexit, a maggio scorso, che dava i contrari al 55%.

ANSA http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2016/07/30/scozia-7.000-in-piazza-per-indipendenza_21e1a4df-68c2-4f93-aa17-58f868563c5f.html

La campagna della disinformazione è iniziata: "sondaggio di Yougov" , ma YouGov non aveva sbagliato l'esito del referendum sulla Brexit?

E adesso è attendibile sul referendum scozzese?

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" Oltre 7.000 persone sono scese in piazza a Glasgow per chiedere un secondo referendum sull'indipendenza della Scozia."

Vabbè, dai. ma che sono 7.000 persone?

Anche per un Paese di poco più di 5 milioni di abitanti, che sono 7 mila persone che scendono in Piazza...?

M.

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Rileggevo questa discussione perché ho ora un po' di tempo, sembra gravissima la situazione in UK, ma e' poi così o non e' forse meglio rivedere la situazione almeno tra un anno e magari oltre ?

Leggo ora il Sole con i dati e grafici delle borse dei singolo paesi del dopo Brexit:

Londra + 6,10%

Milano - 6, 23 %

Francoforte + 0,78%

Parigi -0,78%

Mi sembra che la sofferenza dei mercati volga da altre parti cioè' verso di noi e la UE che dovrebbe secondo me preoccuparsi, inglesi a parte che la loro legittima scelta ormai l'hanno fatto, di capire cosa vuol diventare da grande la UE, Europa politica o Europa monocentrica, la palla passa a noi e in effetti essendo noi in Italia e quindi nella UE di questo dovremmo essenzialmente preoccuparci...

 

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