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Brexit


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Si Galerio ho letto. Mi sorge un dubbio, purtroppo è da poco che seguo questo argomento: ma quando Farage parlava dei 350mln qualcuno dall'altra parte ha fatto due conti per smentirlo o fregandosene hanno contribuito al risultato attuale?

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Supporter

Io sono, tristemente, convinto che alla fine la  UK non uscirá dall'unione. Tristemente perché dimostrerá in forma inequivocabile l'importanza dei popoli nella nuova architettura europea.

Modificato da scalptor
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Poi non sono sicuro di una cosa: non è che sotto mentite spoglie o non , possono partecipare alla petizione anche coloro che non hanno la cittadinanza esclusi quindi dal referendum? Altro motivo per non tenerne conto.

 

Che nella petizione ci siano firme farlocche è cosa che la Camera dei Comuni sta controllando, sembra ne abbia respinte già 80.000, ma se sono davvero oltre 3 milioni (e su questo non credo si possa dubitare, visto che è lo stesso sito del governo ad ammetterlo) credo ci sia comunque una fortissima maggioranza di firme reali e verificabili.

 

Detto ciò, il Parlamento HA L'OBBLIGO di discuterla (per questo sarebbero bastate 100.000 firme, credo sia difficile sostenere che su 3 milioni non ce ne siano almeno 100.000 vere), ma se anche decidesse di approvarla, non vedo come questo potrebbe influire sul referendum già fatto, a meno di venir meno a uno dei principi fondanti del diritto, e cioè la non retroattività di una legge.

Non vedo come, una legge approvata, minimo tra qualche mese, possa invalidare un referendum tenutosi la settimana scorsa, sarebbe come se in Italia venisse abolito il quorum per i referendum abrogativi (ogni tanto se ne parla) e questo, automaticamente, rendesse validi tutti i referendum degli ultimi anni in cui il quorum non è stato raggiunto e, di conseguenza, venissero abrogate tutte quelle leggi per quali la maggioranza dei cittadini che si è recata comunque a votare ha chiesto l'abrogazione (mi pare che questo sia avvenuto sempre, in tutti i referendum che non hanno raggiunto il quorum la stragrande maggioranza dei votanti si è pronunciata in favore dell'abrogazione).

 

Quindi, non credo che l'approvazione di questa proposta possa invalidare il risultato del referendum dell'altroieri. Al massimo, si potrà fare un nuovo referendum, ma a quel punto ai fautori della Brexit, basterà fare come noi, non andare a votare, impedendo così il raggiungimento del quorum del 75% (e in questo caso immagino resti valido il risultato di QUESTO referendum).

Se invece il quorum dovesse essere raggiunto, e più del 60% degli inglesi votasse per rimanere nella UE, beh, allora vorrebbe dire che hanno davvero cambiato idea.

 

petronius

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Sulla presunta opposizione fra giovani e anziani Enrico Letta dá questa lampante lettura:

 

"Una chiave per capire voto per #Brexit?Tra gli elettori nella fascia 18-24 ha votato solo il 36%,tra quelli sopra i 65 anni ha votato l'83!".

 

Questo particolare mi era sfuggito!

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Supporter

Ma sí ripetiamo sin quando non dará il risultato sperato. Non sarebbe la prima volta tra l'altro

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@@momi95, non hai letto male, anch'io, da quanto ho letto in vari siti, pensavo l'avesse detto Farage, e così ho scritto.

Se ho sbagliato, me ne scuso (dimostrazione dei danni che può fare la disinformazione :D).

 

petronius

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Brios, invece di usare un sarcasmo indigesto, renditi conto che l'italiano ha delle sfumature che tu probabilmente non conosci (scusa ma non ricirdavo fossi straniero). Il termine nano politico è stato usato, in Italia, da movimenti poitici antieuropeisti xenofobi

.Grazie per la lezione di storia . Io davvero non so questa sfumatura .

 

Giuridicamente in parte sì. Moralmente, senza xenofobia molti genocidi non ci sarebbero stati, vedi tu

I turchi distrussero gli armeni .

Ebrei sterminati nobiltà russa .

I tedeschi sterminato gli ebrei

Croati distrutto serba

Questa è la scena   storia . Le persone non cambiano . La democrazia ha messo la museruola sulla gente . 

 Se si rimuove museruola, il risultato è Brexit.

Modificato da Brios
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Potrei invitare i partecipanti alla discussione a continuare in Agorà, dove esiste una precedente e ben avviata discussione?

 

La discussione è questa

 

http://www.lamoneta.it/topic/150026-brexit/

 

aperta da più di venti giorni.

 

Le sto seguendo entrambe, e se ancora non ho chiuso questa (non credo sia bene unificarle, si creeerebbe solo una maggior confusione) è perché mi era sembrato (e credo questa fosse l'intenzione di @@dareios it) che qui si volesse discutere degli effetti che la Brexit potrà avere sui collezionisti (giusto quindi parlarne in Piazzetta).

 

Ma poiché vedo che anche qui si sta incominciando a ripetere quanto già scritto di là, vi inviterei a tornare sul tema iniziale proposto da dareios, altrimenti non ha senso tenerle aperte entrambe, e a essere chiusa sarebbe inevitabilmente questa.

 

Sarei anche, per distinguerla dall'altra, per modificarne il titolo in "La Brexit per i collezionisti", ma per questo aspetto l'opinione di chi l'ha aperta.

 

Vi ringrazio per la collaborazione.

 

petronius

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Ragazzi, scusate, ma quello inglese è un referendum serio....mica come quelli italiani.

 

E ciò, purtroppo, rischia di renderne inamovibile l'esito.

 

Fosse stato un referendum all'italiana, ci sarebbe stata certamente la possibilità di ribaltarne l'esito.

 

Intanto per la formulazione.

 

Con la formula italiana, il referendum abrogativo postula che votare "SI" significhi non volere la norma di cui si chiede l'abrogazione e votare "NO" significa invece volerla.

 

Già questa proposizione "anti-istintiva", sottoposta ad un Elettorato considerato in gran parte poco più che imbecille e poco meno che alfabetizzato, può generare risultati sorprendentemente confusionari, poiché molti sono istintivamente convinti che il"NO" significhi non volere la norma mentre il "SI" significhi volerla.

 

E già qui il povero elettore italiano tipo, diplomato alla Scuola Radio Elettra di Torino con il 36 politico (secondo un sondaggio di Pagnoncelli) rischia di prendere una cantonata, poiché vota spesso in maniera opposta a quello che vorrebbe, anche se rimane convinto di aver votato correttamente.

 

Il bello è che da noi glielo lasciano anche credere.

 

Ma non basta. Il referendum "all'italiana" fa dell'ambiguità del quesito un suo punto di orgoglio, che gli inglesi dovrebbero imparare prima di proporre agli Elettori una scheda che reca solo due parole inequivocabili come REMAIN e LEAVE.

 

Ma quando mai....non si propone così un quesito referendario che si rispetti.

 

Prendete, ad esempio, il referendum che abrogò il Ministero dell'Agricoltura.

 

Ebbene, nel quesito che all'epoca venne proposto agli Elettori italiani (fra cui c'erano sempre anche i soliti diplomati alla benemerita Scuola Radio Elettra di Torino...con il 36 politico), si chiedeva all'elettore se si volesse abrogare tale Ministero.

 

Il voto referendario confermò l'abrogazione del suddetto Ministero, che infatti fu soppresso....ma al suo posto venne creato il Ministero delle Politiche agricole.....d'altronde, il quesito referendario era chiaro:

 

si chiamavano i cittadini ad esprimersi sull'abrogazione del Ministero dell'Agricoltura....mica si domandava se gli elettori fossero contrari a ricostituirlo con un altro nome.

 

Gli inglesi hanno ecceduto in chiarezza e se solo avessero studiato un minimo l'esito di un certo numero di voti abrogativi referendari italiani, , che sono stati elegantemente disattesi già dal giorno dopo, non avrebbero mai formulato il quesito in modo così categorico.

 

Ora, petizioni a parte, il consiglio che potremo dare alle Autorità inglesi, mutuandolo dalle nostre esperienze referendarie, è quello di non considerare vincolante il risultato del voto....ma di fare semplicemente finta di niente....magari attirando l'attenzione degli inglesi su scandali in casa della Royal Family, sul calcio, sulla speculazione della sterlina e su altre analoghe amenità

 

Fra qualche mese (che dico mese...qualche settimana) 5 inglesi su 10 non si ricorderanno neanche più perché sono andati a votare e fra 6 mesi, 9 inglesi su dieci (in particolare quelli con gli occhi azzurri ed i capelli biondi, che notoriamente sono anche meno intelligenti, secondo un sondaggio del prestigioso "The Sun", giornale più letto nella parruccherie di Londra) non si ricorderanno neppure cosa sia la U.E..

 

Cari amici inglesi, i referendum (anzi...i referenda....perché questa volta la parola ce l'avete presa in prestito dalla nostra cultura italiane e quindi la declino al plurale come va declinata....) dovete prima imparare a formularli e poi potete anche cimentarVi a proporli.....ma se li proponete dovete essere sempre sicuri di cosa succederà dopo il voto....qualunque sia il risultato che si otterrà.

 

imparate da noi italiani e capirete su quali argomenti si possono o non si possono indire referenda e come formulare i quesiti. :clapping:

 

Altrimenti, se non volete imparare da noi...lasciate stare le consultazioni referendarie che non fanno per Voi ...e rischiate di farVi molto male.

 

Saluti. :hi:

Michele

Modificato da bizerba62
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Si addebita alle fasce piú anziane la componente decisiva per il leave ma in realtà sono stati i giovani. Queste le percentuali di votanti per fascia di età:

 

18-24 36%

25-34 58%

35-44 72%

45-54 75%

55-64 81%

65-     83%

 

mi sembra evidente il disinteresse dei "giovani" in materia e forse questo spiega anche il boom delle ricerche su internet il giorno dopo.

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Si addebita alle fasce piú anziane la componente decisiva per il leave ma in realtà sono stati i giovani. Queste le percentuali di votanti per fascia di età:

 

18-24 36%

25-34 58%

35-44 72%

45-54 75%

55-64 81%

65-     83%

 

mi sembra evidente il disinteresse dei "giovani" in materia e forse questo spiega anche il boom delle ricerche su internet il giorno dopo.

Da questo schema si puo dedurre che gli anziani hanno ancora la nostalgia del colonialismo ancora vivo in loro.Si sentono ancora padroni di altri popoli e non accettano una Germania ,un'Italia o Francia a decidere per loro.

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Da quello che leggo in qualche sito (del quale non so valutare l'autorevolezza) il referendum non sarebbe giuridicamente vincolante nei confronti del Parlamento UK.

Sarebbe suffciente prendere atto di elementi sopravvenuti (intenti secessionisti della Scozia e del Nord Irlanda, richiesta di un nuovo referendum) per rimettere in gioco (politicamente, in quanto -come si è detto - il referendum non è giuridicamente vincolante) il tutto ?

È solo una domanda.

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"Si addebita alle fasce piú anziane la componente decisiva per il leave ma in realtà sono stati i giovani."

Ma come? Fino a questo momento non si era detto esattamente il contrario?

 

Vabbè, tanto fra i lettori dei sondaggi ci saranno poi gli stessi "immaturi" che sono andati anche a votare...

 

E comunque anche questo "baillame" su chi abbia votato cosa è piuttosto grottesco.

 

Si dice tutto ed il contrario di tutto nel giro di qualche ora o in dipendenza della fonte che si legge.

 

In questo la stampa inglese si sta omologando alla nostra.

 

M.

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Leggo ora su un sito di controinformazione che il Referendum inglese in realtà non si sarebbe mai svolto......ma si tratterebbe di una congiura orchestrata dal Lussemburgo per eliminare dalla U.E. il più aggressivo concorrente nella vendita di fish and chips.....  :clapping:

 

M.

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Da quello che leggo in qualche sito (del quale non so valutare l'autorevolezza) il referendum non sarebbe giuridicamente vincolante nei confronti del Parlamento UK.

 

 

Il referendum è effettivamente solo consultivo. Tuttavia credo che in UK prendano queste cose un po' piú seriamente che da noi dove i risultati del referendum sono vincolanti e quasi regolarmente aggirati.

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  • ADMIN
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"Si addebita alle fasce piú anziane la componente decisiva per il leave ma in realtà sono stati i giovani."

Ma come? Fino a questo momento non si era detto esattamente il contrario?

 

Quelle che indicavo sono le percentuali di chi si è recato al seggio e non le percentuali per exit o leave.

 

Scusa la non chiarezza.

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I giovani sono andati in pochi a votare...ma erano per il remain!

Con una maggiore affluenza di giovani al voto, sarebbe stato un plebiscito remain.

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  • ADMIN
Staff

I giovani sono andati in pochi a votare...ma erano per il remain!

Con una maggiore affluenza di giovani al voto, sarebbe stato un plebiscito remain.

 

Mah, questo lo sappiamo di chi era giovane ed è andato a votare. Chi non è andato a votare probabilmente era disinteressato in larga parte e forse si sarebbero divisi in maniera meno netta.

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