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Inviato

Secondo Voi quale può considerarsi in percentuale rispetto al valore di mercato un deprezzamento effettivo per monete che presentano una piccola parte del contorno restaurato per precedente appiccagnolo?

Grazie a tutti

M

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Inviato

Secondo me dipende prima di tutto dal tipo di moneta, per esempio monete con 100% di oro cioè quelle coniate per il regno di Napoli, per esempio, vengono fortemente "deturpate" se hanno tracce di appicicagnolo o montatura perchè l'oro è molto "sensibile" si rovina facilmente quando parliamo di % alte di questo metallo


Inviato

Dipende dal tipo di moneta. Un conto è parlare di piastre papali, per le quali l'appiccagnolo è la norma, un altro conto parlare di regno d'Italia.

Quindi non credo che si possa dare delle percentuali a priori...

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Inviato

Secondo me dipende prima di tutto dal tipo di moneta, per esempio monete con 100% di oro cioè quelle coniate per il regno di Napoli, per esempio, vengono fortemente "deturpate" se hanno tracce di appicicagnolo o montatura perchè l'oro è molto "sensibile" si rovina facilmente quando parliamo di % alte di questo metallo

buonasera, quali sono le monete del Regno di Napoli coniate in 100% oro? grazie in anticipo per la Sua cortese risposta.


Inviato

Secondo Voi quale può considerarsi in percentuale rispetto al valore di mercato un deprezzamento effettivo per monete che presentano una piccola parte del contorno restaurato per precedente appiccagnolo?

Grazie a tutti

M

ciao @@min_ver, secondo me dipende da caso a caso; probabilmente più che una regola generica in merito, si dovrebbe analizzare la moneta di cui parli e fare una valutazione ad hoc. Io se sapessi in origine di un intervento del genere, non comprerei la moneta, sinceramente. 

un caro saluto.


Inviato

Difficile stabilire una percentuale. Anche qui si entra nella soggettività. Direi un 40-50%. Io le evito.

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Inviato

Il tutto dipende da rarità, tipologia e prezzo...

Le monete di Napoli in oro quasi puro sono ad esempio i 30 ducati con percentuale d'oro di 996/1000...

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Inviato

Il tutto dipende da rarità, tipologia e prezzo...

Le monete di Napoli in oro quasi puro sono ad esempio i 30 ducati con percentuale d'oro di 996/1000...

avevo immaginato che si riferisse a quelle (ed altre a titolo .996), ma, in onore della matematica (che non è un'opinione, ci hanno insegnato), mettiamo in evidenza il "quasi", come hai fatto correttamente tu........

 

ed aggiungerei, anche le monete in cosiddetto "oro puro" non sono in realtà in "oro puro", ma "quasi oro puro": non a caso il titolo indicato su di esse (non sto qui a ripetere gli esempi su quali sono le tipologie cui mi riferisco, lo abbiamo fatto pochi giorni fa in un'altra discussione) è ".999" o ".9999", a sottolineare che la purezza assoluta non si può mai raggiungere nelle monete (e in tanti altri prodotti delle arti umane).

saluti. 


Supporter
Inviato (modificato)

Buon pomeriggio

 

Certamente .... "quasi puro".

 

Io sono più indulgente nel considerare un "errore" la dizione di "oro puro" o "oro zecchino" con cui ci si riferisce ad una moneta che contiene 996/997/998/999 millesimi di oro.

 

Si tende quasi sempre a ragionare in termini odierni su concetti che hanno centinaia di anni.

 

Quale poteva essere l'affinazione massima dell'oro 300 o 500 o 800 anni fa? Mutevole a seconda del periodo e della capacità della zecca, ma in generale l'oro intorno al 23 carati veniva già considerato oro puro.

 

Il ducato d'oro veneziano (detto poi zecchino), coniato in una zecca sicuramente considerata attenta, precisa e affidabile, nei primi tempi, aveva un fino di 23 carati e 3 grani e 1/2, vale a dire una purezza del 99,5 %.

 

Dopo il 1414 aumentò di qualche decimo, fino a sfiorare i 24 carati.

 

Riguardo alla presenza di tracce di appiccagnolo, ci sono monete, come ad esempio le oselle veneziane, che hanno subito in maniera massiccia questa pratica (oltre a ciò alcune sono state anche dorate) e quindi credo che per queste (e per altre che hanno subito spesso questa pratica) la loro valutazione non sia molto penalizzata .

 

Se l'operazione non ha deturpato molto l'osella ed il danno si è limitato al solo bordo senza danneggiare i campi, che risultano essere ancora con un buon rilievo, stando a quello che vedo nelle aste, non perde più del 20% - 30%.

 

Il problema maggiore, secondo me, e che quando c'è stato un appiccagnolo e la moneta è stata indossata per molto tempo, anche se l'appiccagnolo è stato tolto e restaurato il bordo, resta sempre sulla moneta la tipica consunzione da sfregamento; in questo caso la traccia di appiccagnolo è ben poca cosa .....

 

Su monete che statisticamente non soffrono dell'uso di appiccagnolarle, cambia tutto!

 

saluti

luciano

Modificato da 417sonia
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Inviato

Buon pomeriggio

 

Certamente .... "quasi puro".

 

Io sono più indulgente nel considerare un "errore" la dizione di "oro puro" o "oro zecchino" con cui ci si riferisce ad una moneta che contiene 996/997/998/999 millesimi di oro.

 

Si tende quasi sempre a ragionare in termini odierni su concetti che hanno centinaia di anni.

 

Quale poteva essere l'affinazione massima dell'oro 300 o 500 o 800 anni fa? Mutevole a seconda del periodo e della capacità della zecca, ma in generale l'oro intorno al 23 carati veniva già considerato oro puro.

 

Il ducato d'oro veneziano (detto poi zecchino), coniato in una zecca sicuramente considerata attenta, precisa e affidabile, nei primi tempi, aveva un fino di 23 carati e 3 grani e 1/2, vale a dire una purezza del 99,5 %.

 

Dopo il 1414 aumentò di qualche decimo, fino a sfiorare i 24 carati.

grazie, informazioni e considerazioni interessanti e condivisibili; come altrettanto condivisibile il tuo parere sul discorso appiccagnoli e tracce da sfregamento (se non anche corrosione da sudore).

Di mio tempo fa ebbi l'occasione di acquistare un mezzo marengo molto bello di Vittorio Emanuele II regno d'Italia, ma alla fine ho desistito perché mi ero accorto che una parte del contorno, proprio al centro in alto (guardando la moneta al dritto) era liscia, quindi secondo me sicuramente si trattava di appiccagnolo rimosso (anche se il venditore ipotizzò "difetto di conio"). Peccato perché era una bella moneta, per il resto.

un saluto.


Supporter
Inviato

grazie, informazioni e considerazioni interessanti e condivisibili; come altrettanto condivisibile il tuo parere sul discorso appiccagnoli e tracce da sfregamento (se non anche corrosione da sudore).

Di mio tempo fa ebbi l'occasione di acquistare un mezzo marengo molto bello di Vittorio Emanuele II regno d'Italia, ma alla fine ho desistito perché mi ero accorto che una parte del contorno, proprio al centro in alto (guardando la moneta al dritto) era liscia, quindi secondo me sicuramente si trattava di appiccagnolo rimosso (anche se il venditore ipotizzò "difetto di conio"). Peccato perché era una bella moneta, per il resto.

un saluto.

Già, marenghi e sterline sono tra le monete preferite, ancora oggi, per farne ciondoli e spille; quindi graffette di montature, appiccagnoli e, peggio ancora, incastonature sono la loro dannazione.

 

Con un'aggravante, queste hanno il contorno zigrinato ed è pressochè impossibile da restaurare; le monete più vecchie che lo avevano liscio, offrono migliori possibilità di restauro.

 

saluti

luciano

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Inviato

la moneta se appiccagnolata per un vero collezionista con la C maiuscola non varrà mai più della meta di una buona e tenderà a non averne manco una in tutta la sua collezione.

 

sono monete che ormaì presentano manomissioni e quindi non più l'originalità e integrità di essa!!

 

saluti

fofo


Supporter
Inviato

Secondo me il problema nasce quando la casa d'aste o il commerciante "dimentica" di specificare il problemino

Poi, avere una piastra papale spl ma con bordo restaurato o una spl  integra è solo un fattore economico, molto poco economico 


Supporter
Inviato (modificato)

Buona Domenica

 

Non dimenticatevi che la numismatica ha molte sfaccettature; se è vero che c'è il collezionista "duro e puro" che vede nella moneta il fine di tutto e che non transige sulle sue condizioni di conservazione, c'è anche quello che nella moneta vede il mezzo.

 

Il mezzo per arrivare alla storia, all'economia, alla cultura del Paese al quale la moneta si riferisce.

 

Non credo che a questa tipologia di collezionisti (e per alcuni versi mi ci metto anch'io) una moneta MB dia meno emozioni della stessa moneta in condizioni superlative; certamente una moneta splendita avrà un valore aggiunto rispetto a quella Molto bella, ma il valore aggiunto non da nulla in più, a mio parere, all'emozione che quella moneta fa scaturire, in qualsivoglia condizioni di conservazione si trovi.

 

Un esempio? Avere una Lira Tron in mano e conoscerne la storia, sapere che è la prima Lira ad essere stata monetata, che è una delle pochissime che riporta l'immagine di un Doge di Venezia, scaturisce le stesse emozioni per il collezionista di monete veneziane, che questa sia in condizioni MB o Spl; la condizione di conservazione è solo un secondo step, un valore aggiunto ai fini della valutazione commerciale.

 

Ovviamente il parere è personale, come sempre è in questioni di questo tipo ...... è il parere di una delle sfaccettature numismatiche alle quali mi riferivo. :pleasantry:

 

saluti

luciano

Modificato da 417sonia
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