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Monogrammi? Cerchiamo di capirci qualcosa assieme


Caio153

Risposte migliori

Price 682-683-684:

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del P684 non ho contributi fotografici...

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DO per esteso.

Questi tetradrammi a nome di Alessandro sono invece collegati alla presenza a Corinto del Poliorcete qualche anno dopo Tolomeo...

Quindi riassumendo il DO è presente in:

-stateri civici

-dramme civiche

.dramme tolemaiche

-tetradrammi di Alessandro del Poliorcete

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Il DO monogrammato è un pochino più diffuso, mentre quello esteso lo ritroviamo solo a Corinto e in un incerto del Peloponneso che il Price collega agli altri con un punto di domanda. Mi pare dunque abbastanza evidente che, anche nel caso in cui non si tratti della medesima persona- cosa che ritengo altamente plausibile-, si tratti quantomeno del medesimo concetto.

 

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una sequenza come quella proposta da @@apollonia nel post 71 tende a farmi pensare a una sequenza non per forza finalizzata a un significato scomposto...

mi spiego meglio

tra un monogramma e l'altro semplicemente si spostano trattini, si aggiungono o tolgono pallini o riccioli, quindi più che la volontà di modificarne la lettura, mi pare la volontà di modificarne la "visione d'insieme" un po' con lo stesso concetto dei pallini sulle monete vandale, il concetto della marca di controllo.

 

io riesco difficilmente a spiegarmi come tante piccole varianti possano slegarsi in qualcosa di realmente "leggibile"...anche se come dice Caio e riporta Apollonia, i gruppo fossero solo 3...

 

oppure la variante è solo un "vezzo" della persona che  ha riportato il proprio nome modificandone ogni volta leggermente il monogramma? forse si, ma se si, sempre con un intento di controllo e separatorio delle emissioni...forse

Io penso che l'intento di controllo e quello pubblicistico vadano a braccetto. Altrimenti non si sarebbero usate lettere, ma simboli che sono esteticamente più belli... Molti monogrammi e sigle sono stati compresi: sovrani, città, ... non credo proprio che su emissioni similari venissero messi dei monogrammi aventi una valenza esclusivamente estetica/funzionale.

Controllo in che senso? Io riesco a vederci un senso solo se il simbolo/monogramma mi permette di riferire la moneta a una persona che sia responsabile della sua qualità, se no non c'è nessun controllo, ma solo una sorta di "numeri di serie" indicativi dell'emissione.

Ad ogni modo questa variabilità di singoli elementi all'interno di un unica tipologia di monogrammi non riesco bene a spiegarmela se non come , ottima definizione, "vezzo" della persona. L'altra possibilità è che pur essendo simili (e forse volutamente per dare un senso di omogeneità) questi monogrammi indichino invece concetti differenti...

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Inviato (modificato)

Io torno sui miei passi che hanno preso il via dal post # 2, titolato da Caio

Ecco le monete che intendo analizzare, in modo che tutti possano vederle:

 

Nella prima serie che ho esaminato comprendente le 46 monete coniate a Babilonia dal 317 al 311 a. C., ho preso come monogramma guida quello inghirlandato e ho individuato le cinque tipologie seguenti:

Tipo 3700: a quanto vedo M H Y P (in 32 monete)

Tipo 3701: a quanto vedo M Y P (in 8 monete)

Tipo 3715: a quanto vedo M H P (in 2 monete)

Tipo 3723: a quanto vedo M H Y P con puntino nel ricciolo (in 3 monete)

Tipo 3730: a quanto vedo M H Y (In 1 moneta)

Secondo Caio i gruppi si riducono a tre così da lui distinti:

 

attachicon.gifGruppi di Caio.jpg

 

Togliendo un’altra lettera che non sia la M dal gruppo 1, si possono ottenere due altri gruppi di tre lettere:

 

GRUPPO 4 = M H P (il mio tipo 3715 in 2 monete) 

attachicon.gifTipo Price 3715 e 3726.jpg

 

GRUPPO 5 = M H Y (il mio tipo 3730 In 1 moneta)

attachicon.gifTipo 3730.jpg

 

 

Ora, il tetra 3726 è collocato dal Price nel gruppo 1 (v. pag. 571) e quindi, per un errore di stampa, nell’elenco babilonese è stato omesso il gambo della Y (come confermato anche dal tetra di Caio al post # 33).

Di conseguenza, se il Price ha visto bene, dovrebbe esserci uno statere del gruppo 4 (Price 3715) e un tetra del gruppo 5 (Price 3730).

Nello statere, anche se il monogramma è in parte fuori tondello, si nota l’assenza del gambo di Y e si vede il tratto orizzontale di H.

 

attachicon.gifStatere 3715 191041.jpg

Kingdom of Macedon, Alexander III, the Great (336-323 B.C.), AV Stater, 8.53g., Babylon, c. 317-311 B.C., head of Athena right, wearing crested helmet ornamented with snake, rev. aËeÎanÄpoy baÓiËeÙÓ, Nike standing left, holding wreath and stylis, monograms to left and right (Price 3715; Muller 722), good very fine.

 

Nel tetra è ben evidente l’assenza del ‘ricciolo’ di P.

 

attachicon.gifTetra 3730 2286514.jpg

KELTISCHE MÜNZEN OSTKELTEN 

Keltische Imitationen griechischer Münzen 

(D) Tetradrachme (15,52g), Imitationstypus "Alexandros III.". Stilisierter Kopf des Herakles mit Löwenhaube / Stilisierter Zeus Aëtophoros mit Szepter auf Thron. Dembski vgl. 1447ff., zum Prototyp siehe Price 3730 ('Babylon', ca. 317-311 v. Chr.). s.sch.

 

 

apollonia

Secondo me (https://www.acsearch.info/search.html?term=stater+3715+alexander&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&thesaurus=1&order=0&company=) in questo conio di rovescio dello statere il tratto verticale è poco sviluppato, ma c'è, mentre il tetradrammo è imitativo quindi non ha molta valenza...

Quindi in assenza di ulteriori elementi rimango della mia idea: 2 errori di lettura e dunque solo 3 tipologie di monogrammi invece che 5. Del resto le monete che fisicamente ha visto il Price e dalle quali ha tratto questi due "presunti" monogrammi sono quelle del British delle quali ho postato le foto e in esse chiaramente la lettura risulta errata.

Modificato da Caio153
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Inviato (modificato)

Ho fatto una scoperta decisamente interessante...

Questa monetazione è trattata anche da Houghton e Lorber in Seleucid Coins (che è il testo di riferimento più recente per la monetazione seleucide). Viene qua abbassata la cronologia dell'intero gruppo dei monogrammi in corona al 311-300 circa e dunque essa sarebbe da attribuirsi interamente a Seleuco I dopo la riconquista della sua satrapia (e di Babilonia) avvenuta nel 311 alla fine della terza guerra dei Diadochi. Dunque non ci sarebbe più il collegamento con Antigono Monoftalmo e Demetrio Poliorcete del quale parla il Price (317-311) e si spiegherebbe bene la presenza del monogramma incoronato: per celebrare l'avvenuta riconquista da parte di Seleuco.

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Il senso della corona si può comprendere meglio guardando queste altre monete di Seleuco:

post-43481-0-61263000-1464856813.jpg

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=98146

post-43481-0-01162000-1464857707_thumb.j

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=272144

post-43481-0-27293200-1464856992_thumb.j

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=293519

Questa è di Susa (311-305) e notate la corona (qui vuota) e anche il cavallo cornuto, che non è un simbolo casuale, ma che ritroviamo come iconografia su una serie monetale di dramme:

post-43481-0-36801100-1464857188_thumb.j

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=272149

Notiamo poi anche l'ancora che è una sorta di marchio personale dei Seleucidi e anch'esso ampiamente attestato come simbolo:

post-43481-0-20583700-1464857342_thumb.j

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=272729

A quanto pare il cavallo cornuto è Bucefalo e il Seleuco cornuto (in effetti lo era dato che diede sua moglie in sposa al figlio Antioco :rofl: ) si ispira ad Alessandro... non la conoscevo questa bellissima moneta... 55.000$...

post-43481-0-36971300-1464857605_thumb.j

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=240020

Qua infine ho trovato un monogramma simile a quello senza barra verticale (entro corona), ma è a nome di Seleuco e attribuito a Seleucia. Però la barra orizzontale è più bassa e quindi non si tratta di una PI... Mi, Eta, Alfa rovesciata (?), Rho? :whome:

post-43481-0-23822100-1464858178.jpg

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=23795#

 

Tutta questa digressione per dire come simboli e monogrammi non presentano particolare differenza all'interno dell'economia iconografica della moneta, ma servono entrambi a veicolare un qualche genere di messaggio...

Modificato da Caio153
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Inviato (modificato)

Manco a farlo apposta mi sono accorto che due monete (penultima e terzultima del post precedente) presentano lo stesso trittico: SO + monogramma + monogramma, in posizioni differenti e anche se uno (quello centrale sotto il cavallo) sembra leggermente diverso (è più "corto" a sinistra).

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Come si spiega questa cosa considerando che è la stessa zecca (Ecbatana) e lo stesso periodo (ca 295)?

E un cavallo è tra l'altro raffigurato sopra i piedi di Zeus (anche se non sembrerebbe cornuto)

Della medesima serie è questa:

post-43481-0-98157100-1464864006_thumb.j

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=212845

che presenta interessanti affinità monogrammatiche con una serie di emissioni babilonesi (o attribuite col ? a Babilonia) del Price: 3775-3779.

post-43481-0-82221100-1464864373_thumb.j

post-43481-0-28949000-1464864387.jpg

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=265869

post-43481-0-74805600-1464864468.jpg

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=84653

In questo c'è invece un monogramma del genere di quelli con corona di Babilonia, all'interno di un cerchio, e senza occhiello della Rho...

post-43481-0-39607800-1464864759.jpg

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=108452

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Secondo me (https://www.acsearch.info/search.html?term=stater+3715+alexander&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&thesaurus=1&order=0&company=) in questo conio di rovescio dello statere il tratto verticale è poco sviluppato, ma c'è, mentre il tetradrammo è imitativo quindi non ha molta valenza...

Quindi in assenza di ulteriori elementi rimango della mia idea: 2 errori di lettura e dunque solo 3 tipologie di monogrammi invece che 5. Del resto le monete che fisicamente ha visto il Price e dalle quali ha tratto questi due "presunti" monogrammi sono quelle del British delle quali ho postato le foto e in esse chiaramente la lettura risulta errata.

 

Non voglio fare l'avvocato difensore del Price, ma per me due errori di lettura sono un’enormità inspiegabile per uno così meticoloso come lui, che se aveva un pur minimo dubbio non esitava a mettere un punto interrogativo fra parentesi accanto all’interpretazione. Il Price aveva anche sott’occhio le monete del Museo nazionale svizzero in quanto la sua opera è stata co-pubblicata dalla Swiss Numismatic Society di Zurigo e dalla British Museum Press di Londra, ma è fuori di dubbio che il tetra catalogato 3730 è quello del British.

 

post-703-0-59654500-1464876017.jpg

 

Solo che osservando bene il rovescio, a me sembra che quel particolare a destra della M sia una foglia della ghirlanda e non il ricciolo della P, tant’è che rimane staccato dal gambo della M.

 

L’assenza del P (Rho) è ben più evidente in questa copia

 

post-703-0-82136700-1464876033.jpg   post-703-0-78207700-1464876046.jpg

 

Slavey replica Alexander the Great tetradrachm, 16.9g, "Slavey" signature in Cyrillic on Zeus' footstool, "COPY" countermark on edge. High-quality pressed copy, .950 fine silver. Copy of coin from Babylon, c. 317-311 BC, M.J. Price 3730.

 

E’ vero che si tratta di una copia, ma l’autore avrà pur visto il tetra autentico preso come modello. Tra l’altro un autore come Slavey Petrov, dalle credenziali che seguono.

 

Slavey Petrov is one of the three great ancient coin replica makers in the world active over the past half century, with the other two being Antiquanova and Peter Rosa. Slavey replicas typically make their way to market through fellow Bulgarians, who put them up for sale on eBay or sell directly to customers. Frank Robinson sells them as well through his auctions, as do some other U.S. dealers.

Slavey's work is stylishly flamboyant, as the above piece illustrates. It's a copy of Price 3730, a posthumous issue from Babylon. But it's not a slavish copy.

The defining characteristic of this Slavey replica is Herakles' thin-lipped smile, which is part smirk and part scowl and is different from the smile on authentic Alexander tetradrachms from Babylon. Herakles also sports dark circles under his eyes, which give him a world weary look. The tight curls in the lion's mane atop Herakles' head are uncharacteristic of Price 3730, or for that matter any of the other 132 Babylon tetradrachms that Price illustrates. The flan is also wider and flatter than authentic Babylonian issues. As with much of Slavey's work, the fields are flatter and more regular than on authentic coins, a result of the high-pressure hydraulic press he uses to transfer the designs from die to planchet, which contrasts with the ancient practice of hand striking using a hammer.

 

 

apollonia

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Non voglio fare l'avvocato difensore del Price, ma per me due errori di lettura sono un’enormità inspiegabile per uno così meticoloso come lui, che se aveva un pur minimo dubbio non esitava a mettere un punto interrogativo fra parentesi accanto all’interpretazione. Il Price aveva anche sott’occhio le monete del Museo nazionale svizzero in quanto la sua opera è stata co-pubblicata dalla Swiss Numismatic Society di Zurigo e dalla British Museum Press di Londra, ma è fuori di dubbio che il tetra catalogato 3730 è quello del British.

 

attachicon.gifTetra Price 3730 rovescio.jpg

 

Solo che osservando bene il rovescio, a me sembra che quel particolare a destra della M sia una foglia della ghirlanda e non il ricciolo della P, tant’è che rimane staccato dal gambo della M.

 

L’assenza del P (Rho) è ben più evidente in questa copia

 

attachicon.gifTRS_o.jpg   attachicon.gifTRS_r.jpg

 

Slavey replica Alexander the Great tetradrachm, 16.9g, "Slavey" signature in Cyrillic on Zeus' footstool, "COPY" countermark on edge. High-quality pressed copy, .950 fine silver. Copy of coin from Babylon, c. 317-311 BC, M.J. Price 3730.

 

E’ vero che si tratta di una copia, ma l’autore avrà pur visto il tetra autentico preso come modello. Tra l’altro un autore come Slavey Petrov, dalle credenziali che seguono.

 

Slavey Petrov is one of the three great ancient coin replica makers in the world active over the past half century, with the other two being Antiquanova and Peter Rosa. Slavey replicas typically make their way to market through fellow Bulgarians, who put them up for sale on eBay or sell directly to customers. Frank Robinson sells them as well through his auctions, as do some other U.S. dealers.

Slavey's work is stylishly flamboyant, as the above piece illustrates. It's a copy of Price 3730, a posthumous issue from Babylon. But it's not a slavish copy.

The defining characteristic of this Slavey replica is Herakles' thin-lipped smile, which is part smirk and part scowl and is different from the smile on authentic Alexander tetradrachms from Babylon. Herakles also sports dark circles under his eyes, which give him a world weary look. The tight curls in the lion's mane atop Herakles' head are uncharacteristic of Price 3730, or for that matter any of the other 132 Babylon tetradrachms that Price illustrates. The flan is also wider and flatter than authentic Babylonian issues. As with much of Slavey's work, the fields are flatter and more regular than on authentic coins, a result of the high-pressure hydraulic press he uses to transfer the designs from die to planchet, which contrasts with the ancient practice of hand striking using a hammer.

 

 

apollonia

La moneta è questa:

post-43481-0-77000100-1464876858.jpgpost-43481-0-38451000-1464876872.jpgpost-43481-0-19294300-1464876980.jpg

Si tratta dell'unico esemplare di 3730 del Price in possesso del British. E' la stessa in tavola del Price e si vede chiaramente che non è una foglia della ghirlanda, ma l'occhiello della Rho...

http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=1119796&partId=1&searchText=PRICE++3730&page=1

Hanno pubblicato anche due articoli di Corrigenda del Price, la bontà straordinaria del cui lavoro non è assolutamente mia intenzione criticare, ci mancherebbe altro. Ma anche lui evidentemente era umano...

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Supporter

La moneta è sempre quella, ma mentre dalla foto del tetra-British la Rho è evidente, dalla foto nel testo del Price vista senza pregiudizio non proprio. L’interpretazione del Price dev’essersi basata su quest’ultima foto, come pure il disegno della replica dello Slavey. E si spiega anche perché nella descrizione di questo tetra della CNG 72 si legge Price 3730 corr. (monogram) invece che Price 3730.

 

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KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Tetradrachm (17.10 g, 4h). Babylon mint. Struck under Peithon, circa 315-311 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; in left field, monogram in wreath; SA below throne. Price 3730 corr. (monogram). Good VF.

 

 

apollonia

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Per qualche giorno sono fuori casa e da cellulare scrivere non é il massimo.... Ma vi leggo con grande piacere!

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Supporter

Ricapitolo della situazione Price nelle emissioni di Babilonia del 317-311 a. C.

 

Monogramma inghirlandato M Y H: non c’è.

Monogramma inghirlandato M H P: esistenza incerta.

Monogramma inghirlandato M Y H P: è il più gettonato.

Lo troviamo associato alla lettera H in quattro nominali: statere (3707), tetradramma (3704), didramma (3704A) e 1/5 tetradramma (3705). Nel tetra 3708 c’è la stessa coppia di monogrammi ma in posizione scambiata rispetto al tetra 3704.

Lo stesso monogramma è associato alla lettera M su tre nominali diversi: tetradramma (3741), 1/5 tetradramma (3743) e 1/30 tetradramma (3744). Nel tetra 3740 c’è la stessa coppia di monogrammi collocati diversamente rispetto al 3741, precisamente la M nel campo a sinistra e quello inghirlandato sotto il trono.

Monogramma inghirlandato M Y H P con globetto nel ricciolo della Rho: potrebbe essere letto come M Y H P O, dato che la omicron viene a volte sostituita da un globetto nel nome del sovrano?

 

 

apollonia

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Voglio portare anche io il mio contributo a questa discussione (intitolata non a caso “Monogrammi? Cerchiamo di capirci qualcosa assieme”) nella speranza che possa instillare quanto meno il dubbio che esiste una possibilità di interpretazione diversa rispetto a quelle fin qua ventilate. Guardate come questi misteriosi monogrammi riportati sui tetradrammi babilonesi si prestano ad essere interpretati come numeri che indicano sempre le medesime quantità: 1 milione e 4 milioni (che per me sono, rispettivamente, i tetradrammi coniati e le dracme a cui corrispondono….

Modificato da King John
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Il numero più alto, quello indicante la tiratura in dracme, è posto all’interno di una corona perché è il numero espresso nell’unità monetaria base (dracme) e dunque è il numero a cui tende  l’attività della zecca: la corona allude al traguardo da raggiungere come in una gara atletica. Qualcosa del genere avviene anche a Corinto dove sugli ultimi conii di rovescio di un’emissione recante dei numeri progressivi indicanti i volumi di moneta emessi, una corona di alloro e di fiori viene posta sull’elmo di Atena della moneta n.6 della figura qui postata: in questo modo cingendo l’elmo della dea del premio che spetta a chi raggiunge il traguardo si sottolinea che la moneta in esame viene coniata in prossimità del completamento dell’emissione.

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Assistiamo a qualcosa di simile anche su un’emissione di stateri di Aspendos del 380-330 a.C. Al simbolo principale della protome di cavallo si aggiungono altri simboli in sequenza: berretto frigio, caduceo, astro, punta di lancia, cetra e corona di alloro. La sequenza dei conii indica che la tranche d’emissione contraddistinta dal simbolo della corona di alloro è l’ultima della sequenza ed il simbolo scelto allude proprio al traguardo ormai imminente, vale a dire la fine dell’emissione.

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Adesso provvedo a rispondere alle critiche che già so che mi saranno mosse.

PRIMA CRITICA: “Aggiungi un numero di zeri a piacere, pur di far uscire le cifre che vuoi tu”. Io non aggiungo nulla ma cerco semplicemente di capire in quale ordine di grandezza sono espresse le cifre riportate. Ricordo, infatti, che presso i Greci sia nel linguaggio corrente che nelle notazioni numeriche, le cifre venivano espresse in decine (dekades), centinaia (hekatontades), migliaia (chiliades), decine di migliaia (myriades) e centinaia di migliaia (dekakismyriades): così, ad esempio, Platone (Fedro 257) per indicare la cifra di 9.000 anni usa l’espressione “ennea chiliades etōn”, vale a dire “nove migliaia di anni”; nel Libro di Daniele il profeta ha una visione di  Dio in cui “mille migliaia (chiliai chiliades) lo servivano e diecimila miriadi (myriai myriades) lo assistevano” (Dn 7,10). Mille migliaia corrispondono ad un milione (1.000x1.000=1.000.000) mentre diecimila miriadi  è  il  prodotto  di 10.000 per  10.000 che  è uguale  a 100 milioni. Come  si vede, in entrambi i casi il numero finale che si vuole indicare viene espresso in modo più macchinoso ed indiretto rispetto a ciò che avviene nel nostro attuale sistema di numerazione: per capire qual è il numero globale indicato, infatti, è necessario fare una moltiplicazione (1.000x1.000 nel primo caso, 10.000x10.000 nel secondo caso), un po’ come avviene attualmente nella lingua francese in cui il numero 80 si pronuncia quatre-vingts

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Nei miei post precedenti abbiamo visto che presuppongo a volte l’utilizzo del  simbolo costituito da una A con un puntino al centro, semplificato in una semplice A, con cui ad Andania, città della Messenia, si indicava la quantità di 10 mine pari a 1.000 dracme. Ecco allora che scatta la

SECONDA CRITICA: “tu dai per scontato che a Babilonia conoscessero il sistema numerale di Andania (in Messenia) in cui l’alfa indicava le 1.000 dracme, ma molto probabilmente a Babilonia non conoscevano nemmeno l’esistenza di Andania”

Io ho riscontri, invece, della larga diffusione in tutto il mondo greco della notazione numerica A=1.000 dracme, originaria di Andania. Vediamone uno.

Su un’emissione di didrammi di Velia (Lucania) del 300-290 a.C. sono riportate molte notazioni numeriche relative alla pezzatura dell’emissione espresse sia in dracme che in didrammi. Una di queste notazioni numeriche riporta chiaramente la A con il puntino all’interno che corrisponde al simbolo delle 1.000 dracme di Andania: ebbene questo simbolo viene semplificato in una semplice A su un conio di diritto successivo. Su questo secondo conio, quindi, la A non è una lettera ma un numero e non esprime la quantità di 1 secondo il sistema di numerazione ionico, ma la quantità di 1.000 secondo il sistema numerale di Andania, utilizzato ben oltre la sua città d’origine.

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Modificato da King John
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TERZA CRITICA:

“Hai detto che lil puntino all’interno del rho è un segno diacritico che segnala la presenza di numeri e non di lettere: non è che hai sbagliato? Il segno diacritico che indica i numeri non è un semplice apostrofo (apice) che si aggiunge alla lettera per indicare che è divenuta un numero?”

Rispondo allegando questo estratto tratto dalla pag.137 del libro "Ancient Greek Numerical Systems" di M.N.Tod che riporta una grande varietà di segni diacritici con cui i Greci segnalavano che si era in presenza di numeri e non lettere .

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QUARTA CRITICA:

“Tu mischi cifre tratte dal sistema di numerazione attico o acrofonico con cifre tratte dal sistema di numerazione ionico e con cifre tratte da sistemi locali. Ci sono riscontri epigrafici di simili commistioni?”

La risposta è si. Per degli esempi di uso contemporaneo, all’interno dello stesso numero, di cifre tratte dal sistema di numerazione attico e dal sistema di numerazione ionico vedi: P. Roesch, Inscriptions du Musée de Thèbes, in Revue des Études anciennes, 68 (1966), pp.77-82, n.15;

M. Calvet - P. Roesch, Les Sarapieia de Tanagra, in Revue archéologique, 1966, 2, pagg.297-332.

Per degli esempi di uso contemporaneo, all’interno dello stesso numero, di cifre tratte da uno dei due sistemi di numerazione principali e di cifre tratte da un sistema di numerazione locale vedi:C. Grandjean, Les comptes de Pompidas (IG VII 2426). Drachmes d'argent symmachique et drachmes de bronze, in Bulletin de correspondance hellénique,Volume 119, livraison 1, 1995, pagg.1-26.

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Spero che dalla lettura delle precedenti pagine non mi sia sfuggita la risposta alla domanda che sto per porvi...In tal caso, mi scuso.

 

Questi monogrammi sono presenti anche sui nominali più "piccoli"? O soltanto su Tetradrammi e Dramme?

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Spero che dalla lettura delle precedenti pagine non mi sia sfuggita la risposta alla domanda che sto per porvi...In tal caso, mi scuso.

 

Questi monogrammi sono presenti anche sui nominali più "piccoli"? O soltanto su Tetradrammi e Dramme?

Sì: ma al riguardo non ho ancora le idee chiare. Ci sono monogrammi anche sugli stateri d'oro e lì, secondo me, indicano per il periodo qui esaminato la cifra di un milione di dracme oro (ovviamente sempre mia opinione...)

Modificato da King John
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Price 3704

 

Qui puoi rispondere a Matteo

 

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SELEUKID KINGS of SYRIA. Seleukos I Nikator. 312-281 BC. AR Unit (17mm, 2.79 g, 9h). Babylon I mint. Struck circa 311-300 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / Club and quiver-over-bow; monogram in wreath to left, H to right. SC 84; Price 3705 (this coin referenced [sicurella]); A. Spaer, “A New Type of Alexander the Great?”INJ 5 (1981), 1; HGC 9, 70. VF, find patina, some light cleaning marks. Extremely rare, only two published.

 

 

apollonia

Modificato da apollonia
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