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DE GREGE EPICURI

Oggi ho passato due ore abbondanti a Palazzo Massimo, nel settore "Medagliere" (e altre tre agli altri piani). Fra le tante cose che mi hanno colpito della collezione Gnecchi (Romane Repubblicane ed Imperiali) eccone per ora due:

-Tutte le monete d'argento hanno una bella patina, mentre noi siamo abituati (per lo più) a vedere denari lustri come l'argenteria di famiglia dopo la strofinatura con l'Argentil. La sostanza è la stessa, ma esteticamente è tutta un'altra impressione!

- La collezione esposta comprende una grande, starei per dire enorme, quantità di aurei; e devo dire che questo mi ha spiazzato, essendo una tipologia che non solo (per motivi intuibili...) non ho mai collezionato, ma non ho quasi mai visto "dal vivo", ma solo su cataloghi. E quindi li conosco davvero poco. Certo non posso paragonarmi a Gnecchi da nessun punto di vista, ma credo in generale che il collezionismo cambi radicalmente a seconda dell'epoca e dei paesi; e quello italiano ottocentesco era straordinariamente diverso dal nostro.

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DE GREGE EPICURI

Oggi ho passato due ore abbondanti a Palazzo Massimo, nel settore "Medagliere" (e altre tre agli altri piani). Fra le tante cose che mi hanno colpito della collezione Gnecchi (Romane Repubblicane ed Imperiali) eccone per ora due:

-Tutte le monete d'argento hanno una bella patina, mentre noi siamo abituati (per lo più) a vedere denari lustri come l'argenteria di famiglia dopo la strofinatura con l'Argentil. La sostanza è la stessa, ma esteticamente è tutta un'altra impressione!

- La collezione esposta comprende una grande, starei per dire enorme, quantità di aurei; e devo dire che questo mi ha spiazzato, essendo una tipologia che non solo (per motivi intuibili...) non ho mai collezionato, ma non ho quasi mai visto "dal vivo", ma solo su cataloghi. E quindi li conosco davvero poco. Certo non posso paragonarmi a Gnecchi da nessun punto di vista, ma credo in generale che il collezionismo cambi radicalmente a seconda dell'epoca e dei paesi; e quello italiano ottocentesco era straordinariamente diverso dal nostro.

 

Concordo specialmente sull'ultima frase, quante le collezioni ottocentesche che ho visto conservate in musei e che mi hanno letteralmente spiazzato... un altro mondo!! In tutti i sensi....

 

Pensavo qualche ora fa al museo Numismatico di Atene che ebbi la fortuna di visitare la scorsa estate.... beh, direi che casca a pennello come esempio... !!

Modificato da Sator

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Vogliamo parlare della collezione di monete d'oro (aurei e solidi) di Enrico Caruso?!?! Monete rarissime e spesso in conservazione spl/fdc. Peccato che sia andata dispersa in molte aste...

Questa è apparsa qualche anno fa

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Modificato da Ser. Broccolo
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Salve ragazzi pure io son rimasto a bocca aperta quando ho visitato la collezione gnecchi,peccato avessi la fidanzata con me senno' sarei rimasto tutto il giorno in quella sala...una domanda c'e" un sito o qualche libro che cataloga una ad una le monete della collezione?


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DE GREGE EPICURI

Oggi ho passato due ore abbondanti a Palazzo Massimo, nel settore "Medagliere" (e altre tre agli altri piani). Fra le tante cose che mi hanno colpito della collezione Gnecchi (Romane Repubblicane ed Imperiali) eccone per ora due:

-Tutte le monete d'argento hanno una bella patina, mentre noi siamo abituati (per lo più) a vedere denari lustri come l'argenteria di famiglia dopo la strofinatura con l'Argentil. La sostanza è la stessa, ma esteticamente è tutta un'altra impressione!

- La collezione esposta comprende una grande, starei per dire enorme, quantità di aurei; e devo dire che questo mi ha spiazzato, essendo una tipologia che non solo (per motivi intuibili...) non ho mai collezionato, ma non ho quasi mai visto "dal vivo", ma solo su cataloghi. E quindi li conosco davvero poco. Certo non posso paragonarmi a Gnecchi da nessun punto di vista, ma credo in generale che il collezionismo cambi radicalmente a seconda dell'epoca e dei paesi; e quello italiano ottocentesco era straordinariamente diverso dal nostro.

Bello il museo, eh? Secondo me, uno tra i più belli della Capitale. Mi chiedo se ciò che si dice riguardo alla collezione reale valga anche per la collezione Gnecchi..

Riguardo agli aurei e al tuo commento, mi sono sempre chiesto: all' epoca, era complicato come oggi tirar su una collezione del genere? Come era il mercato numismatico nell' 800? Ampio, a livello di acquirenti, come oggi? Avere una collezione era roba da ricchi o semplicemente i meno abbienti non se ne interessavano perché la realtà economico-culturale era assai diversa da quella di oggi?

Modificato da Afranio_Burro

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DE GREGE EPICURI

@@Afranio_Burro : Io nella collezione Gnecchi (che credo sia esposta solo in parte) non ho notato cose strane, però non saprei...

Quanto al collezionismo dell'800, il contesto era molto differente. Anzitutto, le leggi di salvaguardia  (specie per quanto concerne le monete, ma non solo) erano molto più generiche e meno cogenti. La maggior parte delle monete rinvenute erano vendute direttamente da chi le trovava ai collezionisti, o al "nobiluomo" locale, o regalate al dottore o al farmacista del paese. L'interscambio culturale era del tutto diverso: gli studiosi ed i collezionisti importanti non erano moltissimi, spesso si conoscevano, si scrivevano (per posta ordinaria!), si scambiavano informazioni, a volte visitavano i rispettivi "medaglieri".  C'erano comunque, alla fine dell'800, molte buone riviste nazionali e locali, alcune edite dai Circoli Numismatici o di Storia Patria. Su questo esistono molti articoli interessanti sulla RIN.

Il collezionismo di alto livello era comunque della classe ricca e privilegiata. Nell'800 si formano grandi patrimoni (quanto meno al Nord) per lo sviluppo industriale e commerciale, ed è in questa categoria che nascono molti collezionisti. Nel '600 e nel '700 forse erano più numerosi gli "studiosi", anche relativamente squattrinati, spesso di origine ecclesiastica, che dovevano appoggiarsi a qualche mecenate.

Modificato da gpittini
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@@gpittini, capisco grazie. Oggi sarebbe impossibile tirar su una collezione del genere senza essere un petroliere :D comunque la collezione Gnecchi contava 20000 pezzi più o meno, quindi penso proprio che non sia tutta esposta :)


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@@gpittini, capisco grazie. Oggi sarebbe impossibile tirar su una collezione del genere senza essere un petroliere :D comunque la collezione Gnecchi contava 20000 pezzi più o meno, quindi penso proprio che non sia tutta esposta :)

 

Salve , infatti quella esposta e' una minima parte , una rappresentanza delle due ere romane ; l' epoca del Gnecchi e precedenti non erano molto dissimili dall' odierna , solo i ricchi potevano permettersi una collezione cosi' raffinata e selezionata , lui stesso era figlio di un benestante industriale , anche per il motivo che il collezionismo di massa , come l' odierno , ancora non esisteva o quasi , quindi era piu' facile per chi poteva economicamente , collezionare i pezzi piu' pregiati che il mercato offriva . 


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