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Inviato

La divulgazione è sempre successiva alla ricerca scientifica. Solo aver studiato a fondo, e si spera compreso bene, un dato argomento, è possibile "ridurlo" ad una versione tale da essere accessibile a tutti. Probabilmente la RIN ha intrapreso il percorso che l'ha portata a diventare una peer review per avere visibilità e prestigio anche internazionale, essere una rivista letta anche all'estero, cosa rara dalle parti italiche, e questo non può che far onore a tutti i soci. La divulgazione è necessaria, ma può trovare molti altri canali per essere praticata; chissà, magari pensando anche ad una RIN "2", diciamo, dedicata a questo scopo.

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Inviato

Molto d'accordo sia per una sorta di Rin 2 di carattere divulgativo , sia a contributi aperti anche a giovani, sempre parere personale, ovviamente poi entrano in gioco altri aspetti...risorse, il crederci, l'apertura verso i giovani ...


Inviato

Premetto che secondo il mio personalissimo parere, il taglio che attualmente ha la rivista (che tutti definiscono super-scientifica) non è neanche funzionale alle necessità della comunità accademica molto spesso... ci sono tanti articoli (non mi pare il caso di citarli qui uno per uno) che raramente sarebbero letti sia da un accademico che da un appassionato. 

La RIN deve essere una rivista accademica, il problema, forse, potrebbe essere che non lo è a sufficienza, per mancanza di notizie (come quelle a cui faceva riferimento Matteo) e anche per il basso numero di contributi (ogni anno il volume è sempre più sottile).

Il problema è invece interno alla SNI: un socio non accademico che paga 75 € di iscrizione all'anno si aspetta dalla Società qualcosa, e se l'unica cosa che la società gli offre è una rivista, il socio si aspetta ragionevolmente di ricevere una rivista che almeno sia accessibile.

Ci vuole cuore e anche coraggio per trovare nuovi percorsi per i quali incamminarsi: credo che bisognerebbe interrogarsi (e su questo sta avvenendo un interessante dibattito che non tutti purtroppo ritengono importante) sul significato della parola "studio", sulla quale la Società si fonda e che a mio parere non riguarda solamente l'attività della comunità scientifica, ma anche tutto ciò che a più livelli si avvicina alla conoscenza della numismatica.

La SNI non è nata all'interno di un'università e la grande intuizione dei suoi fondatori è stata proprio quella di creare uno spazio di studio per tutti (intuizione che ha permesso alle più grandi menti del secolo scorso di interagire e che ha permesso anche lo svezzamento di tanti personaggi che hanno costruito la numismatica italiana)... oggi, mentre molte realtà crescono in numero di iscritti (peraltro iscritti di tutto rispetto, non cialtroni), la SNI sta colando a picco in questo senso, eppure si continuano a percorrere alcune strade che palesemente non hanno un punto di arrivo. La RIN non c'entra.

Insieme ad un amico stiamo seguendo un progetto editoriale con una nota associazione di commercianti diretto ai bambini; è molto bello che ci siano queste sensibilità, ma sarebbe ancora più bello che fosse la SNI a raccogliere queste esigenze. La RIN deve tornare ad essere LA rivista di numismatica italiana, non una delle tante, e la SNI deve creare proposte diverse per i soci, per gli appassionati che non sono in grado di fruirne, ma anche per la didattica, per il mondo dei musei  e per tutte le realtà che riguardano il progresso della numismatica. La soluzione non è certo quella di ridurre la RIN ad una sorta di giornaletto da cartoleria!

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Inviato

La divulgazione è sempre successiva alla ricerca scientifica.

 

Io lo vedo piú come un ciclo. Chiaramente il divulgatore deve essere qualcuno specialista della materia ma se non si fa divulgazione sempre meno persone si interesseranno alla materia e potranno diventare i futuri "scienziati".

 

Comunque in Italia esiste almeno una rivista divulgativa quindi non mi sembra manchi una alternativa.  (era per questo che prima chiedevo se una volta la situazione fosse differente).

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Inviato

In oltre 100 anni di storia di fluttuazioni ve ne sono - per forza di cose - parecchie...

D'altronde i 100 anni per una rivista numismatica non sono da tutti. Quante riviste anche eccellenti, anche divulgative, anche accademiche sono nate e poi morte ?

La RIN ha avuto certamente fluttuazioni, e' stata pubblicata anche nei due periodi bellici ridotta ovviamente nel formato e nei contenuti ma ha continuato onestamente la sua strada di alta divulgazione numismatica coerentemente alla sua missione.

Come le altre grandi riviste delle societa' numismatiche nazionali ( Royal, francese, belga , svizzera etc) ha contenuti selezionati di spessore curati nell'esposizione , nei riferimenti , nella grafica.

La natura di queste riviste di taglio accademico porta ad escludere argomenti sia di tipo piu' divulgativo sia di tipo commerciale per i quali svolgono egregiamente la loro funzione altre riviste numismatiche senza bisogno di avere un doppione in RIN

Cio' detto naturalmente molto si potrebbe fare per allargare la gamma di temi trattati a beneficio della molteplicita' degli interessi espressi dai Soci

Ampliare la culturalita' degli stessi accogliendo contributi su diverse monetazioni , anche di altri paesi , di medaglie ( sempre un po' neglette nella pubblicistica) , di antiquaria libraria ( cosi rara ma cosi interessante) e infine di storia delle collezioni ( pubbliche o private) tematica di grandissimo interesse e non abbastanza ricercata e pubblicata.

Le oscillazioni - di qualita' e di contenuti - in un lasso di tempo cosi vasto sono inevitabili. Se negli anni '70 la qualita' del contenuto si era abbassata , oggi non si soffre certamente piu' di quel problema. Al contrario pero' occorre prestare attenzione affinche' - all'opposto - la rivista non divenga iper specialistica - o una seriva accademica - con il rischio di isterilirsi o di snaturare la sua missione originale. La RIN non puo' essere ne' deve diventare una rivista universitaria a beneficio esclusivo di quel consesso. Deve mantenere invece - giustamente - un taglio alto, accademico, dei suoi articoli ma senza preclusioni geografiche o temporali riflettendo appunto la molteplicita' degli interessi e il carattere amatoriale - di cerchia di appassionati cultori della materia - che l'ha distinta dalla sua nascita.

Credo che non sia un caso che non esistano o quasi riviste numismatiche universitarie - al contrario di altre discipline. Esistono delle raccolte di paper occasionali ( litterae numismaticae vindobonenses) e certamente i melanges dedicati ad un professore o gli atti di conferenze organizzate da varie universita'. Ma le grandi riviste ( compresi i Quaderni Ticinesi e le pubblicazioni dell'ANS oltre quelle citate sopra) sono espressione di associazioni culturali private e spontanee fondate da appassionati cultori della materia. Questa natura dovrebbero quindi rispettare senza avere troppo stravolta la loro missione in un senso di eccessivo appiattimento o superficialita' ma anche nell'altro di eccessiva specializzazione o delimitazione dei temi trattati pretendendo che colmi le carenze del sistema universitario.

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Inviato

Perchè non proviamo a mettere a confronto un numero RIN..che so del 1973 e un numero ad esempio del 2010?

 

Forse si troverebbero spunti interessanti...


Inviato

Faccio un piccolo esempio...casualmente sempre incentrato su un certo argomento che a qualcuno rode (e parecchio).....

 

Quando D'Incerti scoprì la serie 1940 anno XVIII (si conosceva fino agli anni 70 solo la serie anno XIX per numismatici, pezzi argento), e la stessa moneta da lire 100 in oro....la RIN pubblicò l'articolo che giustamente poneva in risalto un fatto numismatico nuovo, di cui sembra che nessuno fosse a conoscenza.....

 

La nota 56 che mette in luce fatti nuovi (lire 100 1940 prova e addirittura proof), ma di questo..neanche una riga...

 

E scusatemi, non posso fare a meno di pensare che dietro ci sia un ordine di scuderia, sia pure velato....E' indubbio infatti che la notizia, rivelata non da un Luppino qualsiasi ma da quella che tutti ritengono una autorevole studiosa, getta nuova luce su questa controversa moneta...eppure...la RIN ha ignorato tutto questo, anzi..tutti si sono rifiutati di commentare autori compresi...e quindi i casi sono due...o la nota 56...rileggetela..richiama un volume sull'oro della banca d'Italia che non ci azzeccava nulla (nella pagina in riferimento) con le lire 100 del 1940....è stata scritta per errore da chi ha minutato le note, oppure l'ambiente numismatico ritiene che i saggi pubblicati vengano usati come soprammobili da noi "plebe"...fatto sta che io...lo "scopritore" di questa nota...me ne sono accorto solo qualche anno dopo...io solo..e poi..silenzio totale...ma che razza di comportamento è? Ma come..un autore scrive un fatto di siffatta importanza e poi evita di fornire, malgrado richieste reiterate, delucidazioni?

 

Ma dove vuole andare la numismatica? Vuole chiudersi ancora di più nei "santuari del silenzio"?

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Inviato

Faccio un piccolo esempio...casualmente sempre incentrato su un certo argomento che a qualcuno rode (e parecchio).....

 

Quando D'Incerti scoprì la serie 1940 anno XVIII (si conosceva fino agli anni 70 solo la serie anno XIX per numismatici, pezzi argento), e la stessa moneta da lire 100 in oro....la RIN pubblicò l'articolo che giustamente poneva in risalto un fatto numismatico nuovo, di cui sembra che nessuno fosse a conoscenza.....

 

La nota 56 che mette in luce fatti nuovi (lire 100 1940 prova e addirittura proof), ma di questo..neanche una riga...

 

E scusatemi, non posso fare a meno di pensare che dietro ci sia un ordine di scuderia, sia pure velato....E' indubbio infatti che la notizia, rivelata non da un Luppino qualsiasi ma da quella che tutti ritengono una autorevole studiosa, getta nuova luce su questa controversa moneta...eppure...la RIN ha ignorato tutto questo, anzi..tutti si sono rifiutati di commentare autori compresi...e quindi i casi sono due...o la nota 56...rileggetela..richiama un volume sull'oro della banca d'Italia che non ci azzeccava nulla (nella pagina in riferimento) con le lire 100 del 1940....è stata scritta per errore da chi ha minutato le note, oppure l'ambiente numismatico ritiene che i saggi pubblicati vengano usati come soprammobili da noi "plebe"...fatto sta che io...lo "scopritore" di questa nota...me ne sono accorto solo qualche anno dopo...io solo..e poi..silenzio totale...ma che razza di comportamento è? Ma come..un autore scrive un fatto di siffatta importanza e poi evita di fornire, malgrado richieste reiterate, delucidazioni?

 

Ma dove vuole andare la numismatica? Vuole chiudersi ancora di più nei "santuari del silenzio"?

 

@@elledi

 

Dato l'ambito di studi della DIrezione, la RIN allo stato attuale non si occupa di tutta la numismatica, ma quasi esclusivamente di Numismatica Antica, con rari excursus in età medievale/moderna, ma ne è del tutto esclusa l'età contemporanea. D'altro canto anche in ambito accademico - di cui la RIN è espressione e riflesso - la numismatica contemporanea è del tutto esclusa.


Inviato (modificato)

Approfitto di questa discussione per riflettere su qualche punto ancora :

1) divulgazione o ricerca scientifica? credo ci debbano essere entrambe e credo possano coesistere anche nella Sni, anzi dovrebbero se lo scopo primario dello Statuto parla di promulgazione, diffusione degli studi numismatici...

Tra l'altro sempre secondo un mio personalissimo parere, oggi e' più il momento storico della divulgazione, oggi più che mai abbiamo bisogno di nuovi appassionati, di giovani interessati e diciamolo pure terra, terra, anche di numeri per associazioni, circoli...numeri vuol dire bilanci, vuol dire fare iniziative, pubblicazioni e se non si divulga non si hanno nuovi iscritti

2) divulgare nel nostro campo e anche fuori, soprattutto fuori, mi è' capitato di fare recentemente una conferenza in una associazione importante del mondo del lavoro, uomini che non conoscono la numismatica più di tanto e mi ha sorpreso il loro grande interesse e le continue domande che facevano, quindi incuriosire e divulgare fuori delle nostre mure, per farlo ci vogliono uomini e pubblicazioni anche di questo tipo...

Modificato da dabbene
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Inviato

@@elledi

 

Dato l'ambito di studi della DIrezione, la RIN allo stato attuale non si occupa di tutta la numismatica, ma quasi esclusivamente di Numismatica Antica, con rari excursus in età medievale/moderna, ma ne è del tutto esclusa l'età contemporanea. D'altro canto anche in ambito accademico - di cui la RIN è espressione e riflesso - la numismatica contemporanea è del tutto esclusa.

e secondo te questo è positivo?

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Inviato

e secondo te questo è positivo?

 

Dipende dai punti di vista.

Da un punto di vista accademico, la RIN è uno dei pochi strumenti superstiti di eccellenza a livello internazionale per gli studi classici, che nel nostro paese stanno vivendo una crisi senza precedenti.

In quanto tale, la RIN è unica in Italia. Per cui comprendo il desiderio di maggiore accessibilità, ma bisogna anche rendersi conto del fatto che ricerca e divulgazione - purtroppo - difficilmente possono coesistere all'interno di una rivista internazionale di fascia A. E a questo punto, perché rinunciare all'unica eccellenza scientifica del settore nel nostro paese, quando le alternative divulgative non mancano?


Inviato

e secondo te questo è positivo?

Infatti ! È un po' come quando alcuni pseudo-critici d'arte affermano che l'arte contemporanea non è vera arte .. Ok ,forse un minimo di ragione forse ce l'hanno ( per me no ) ma, peccato che il mercato dice tutt'altro ...

Una considerazione che volevo fare con voi : in diversi hanno sottolineato come la RIN in quest ultimi anni abbia preso un taglio particolarmente scientifico volto anche ad ottenere una certa risonanza internazionale... Bene perfetto ma allora ( a parte il fatto che non so se ci avete fatto caso ma nei sito delle varie società nazionali c'è sempre una pagina con i link delle società degli altri paesi ... E in molti siti la SNI non viene manco nominata ...) c'è un errore di fondo ... Perché ogni articolo non viene scritto in doppia lingua ( inglese/italiano ) ? Finchè un articolo è scritto solo in italiano c'è ben poca speranza che questi ottenga una notevole diffusione fra gli studiosi internazionali... Non solo la maggior parte degli articoli riguardano argomenti di nicchia ,di interesse limitato e confinato ad una piccola zona geografica ma , se per di più non si danno le basi poter ampliare la potenziale platea ad esser sincero prevedo tempi di magra ....

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Inviato

e secondo te questo è positivo?

Ma non si tratta di giudicare se e' positivo i negativo e' quello che viene seguito dalle riviste chiamiamole 'nazionali' . Quindi anche la RBS ( Belgio) o la RNS ( UK) o la revue Francese non trattano proprio o forse estremamente sporadicamente di numismatica contemporanea ( marenghi, sovrane etc).

La macchina e' quella e se voglio fare un circuito devo prendere quella adatta non posso correre a Monza con una macchina da rally ne' dare un rally con una monoposto.

In ogni caso le problematiche dell'ultima fase dells monetazione di VEIII sono comunque molto interessanti, chissa' che non vi sia spazio per una loro trattazione anche sulla RIN un domani, seguendo naturalmente i criteri di scientificita' che la RIN adotta.

Per Mario

Si come sai sono d'accordo che iniziative per i Soci andrebbero fatte. Nell'altra associazione che seguo organizziamo conferenze con relatori di primissimo livello ( ultimamente abbiamo invitato Monica Baldassarri) , visite a musei, gite culturali e pur essendo piu' piccola e' attivissima con ottima partecipazione di Soci . Chissa' che questo modello non possa dare qualche ispirazione?

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Inviato

Strano però...nella home page della SNI mi pare si indichino gli euro...


Inviato
Società Numismatica Italiana –ONLUS  - Milano
 
 
Mappa.JPG?286
 
La Società fin dalla sua fondazione ha sede in Milano, attualmente la sede e la biblioteca si trovano in Via Orti n.3, zona Porta Romana in prossimità della fermata MM Linea 3 “Crocetta”.


La Società Numismatica Italiana è un'associazione culturale, senza fini di lucro (ONLUS), che:

- gestisce una biblioteca specializzata in campo numismatico, frequentata dai soci e da studiosi e ricercatori in campo storico e numismatico;

- è editore della Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini, la più antica rivista numismatica italiana con oltre cento anni di vita. Nel 2012 è stato pubblicato il numero CVII;

- cura la pubblicazione di volumi attinenti la numismatica e la medaglistica nella "Collana di Numismatica e Scienze Affini" arrivata al sesto volume.

La Società Numismatica Italiana non opera in ambito commerciale e NON può conseguentemente fornire valutazioni o stime a carattere economico di monete e medaglie.

 Suggerimenti per la valutazione e la stima di monete

Le monete fuori corso più frequentemente presenti nelle case degli italiani sono:

- le monete della Repubblica Italiana,

- le monete del Regno d'Italia (Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittorio Emanuele III),

- le monete degli Stati preunitari dal periodo napoleonico in poi: Regno di Sardegna, Regno Lombardo-Veneto, Granducato di Toscana, Stato Pontificio, Regno delle Due Sicilie, solo per ricordare i più importanti.

Per avere una catalogazione, ed un'eventuale stima, delle monete appartenenti alle categorie sopra ricordate, è possibile avvalersi di una serie di cataloghi, abbastanza facilmente consultabili, curati da diversi autori/editori, ponendo attenzione allo stato di conservazione della moneta, caratteristica che influisce in modo decisivo sul valore della moneta.

ALFA EDIZIONI, Catalogo delle monete italiane e regionali

GIGANTE, Monete italiane dal '700 a oggi

Eupremio MONTENEGRO, Manuale del collezionista di monete italiane con valutazioni e grado di rarità

Attualmente sono presenti in rete anche forum di appassionati che potrebbero aiutarvi e rispondere a curiosità e richieste. Segnaliamo tra i più frequentati in lingua italiana il forum Lamoneta.it raggiungibile al link www.lamoneta.it.

Analogamente per le banconote del Regno d'Italia e della Repubblica Italiana, emesse in generale dalla Banca d'Italia.

ALFA EDIZIONI, Catalogo della carta moneta.

I cataloghi indicati sono di costo contenuto e facilmente reperibili nei negozi di numismatica o di filatelia presenti in numerose città italiane.

Nuove monete in Euro

Le nuove monete, entrate in circolazione dal 1° gennaio 2002 negli stati dell'Unione Europea, presentano una faccia comune per ciascun singolo taglio (quella col valore), mentre l'altra faccia nazionale è diversa secondo degli stati di emissione.

Occorre notare che le monete, sebbene siano entrate in circolazione dal 2002, possono presentare date antecedenti poiché la legislazione dei singoli stati può prevedere che sulla moneta sia apposta la data del decreto di emissione come ad esempio per la Francia o il Belgio.

Per quanto riguarda le monete "malfatte", possibili errori, ecc… data l'enorme volume delle emissioni (è stato sostituito tutto il circolante!) sono di difficile valutazione: in molti casi si tratta di semplici curiosità, mentre si ha notizia dalla stampa o da commercianti che alcuni esemplari hanno trovato un mercato e quindi una valutazione economica da parte di alcuni collezionisti; oggi è impossibile capire quali monete (e perché) continueranno a godere della considerazione del mondo numismatico.

Circa poi le serie di alcuni piccoli stati (S. Marino, Città del Vaticano, Principato di Monaco) che per ragioni legali (possibilità di emettere solo quantità limitate di monete) e, al contrario, risonanza europea o mondiale del cambiamento (e quindi richiamo da parte di collezionisti e curiosi da tutto il mondo) hanno goduto un prevedibile "successo": anche qui se le valutazion


Inviato

 Visto il "taglio" della SNI, c'era bisogno di queste indicazioni?


Inviato

Mi sembrava stessimo parlando della RIN

Ma forse sbaglio...

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Inviato (modificato)

Per @@numa numa ho letto il programma dell'altra realtà numismatica, pur tenendo conto che la Sni non e' un Circolo in quella direzione si dovrebbe andare....

Modificato da dabbene

Inviato

Credo che stiamo uscendo dal seminato... "i panni sporchi si lavano in casa" come si usa dire, qui si inizia ad entrare nella sfera associativa che può essere dibattuta solo internamente, non su un forum o in un circolo... credo che il malcontento relativo alla mancanza di attività culturali e divulgative di cui stiamo parlando sia stato recepito dall'amministrazione della Società (credo peraltro non da adesso) che provvederà a risponderne ai soci (o almeno ci proverà) nella maniera migliore... non mi sembra giusto ne corretto parlare qui delle scelte di un'associazione, che in ogni caso rimane tra le più antiche e certamente la più prestigiosa che abbiamo in Italia, senza conoscere ed analizzare le motivazioni che hanno portato a quelle scelte.

Tornerei a parlare della RIN, che è il tema della discussione.

Buona serata

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Inviato

Buongiorno a tutti.

Torno sul tema "nota 56" che - non lo nascondo - da cultore della monetazione di VE III mi ha parecchio appassionato...

Ma perché la RIN non invita la Curatrice del Bollettino a dare qualche informazione in più??? Quale sede migliore ci potrebbe essere per un dibattito serio e qualificato tra "mondo accademico" e "resto del mondo"???

 

Quanto ai contenuti generali bisognerebbe ricordare che quando si vola a quote troppo alte poi finisce che manca l'ossigeno....

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@@magdi effettivamente per troppo amore per la Sni penso di essere andato oltre al tema specifico Rin con proposte e consigli che dovrebbero essere eventualmente dati in sedi interne, anche se non so quali potrebbero essere per un socio sostenitore, se togliamo Consiglio e Assemblea, forse il sabato pomeriggio in Biblioteca o con un appunto scritto ?

Il mio parere globale non e' molto differente dal tuo del post 28 ove analizzi anche tu la situazione, ho ritenuto giusto togliere però dai miei interventi, almeno nei miei, la parte proposte e consigli lasciando solo il tema Rin, effettivamente i consigli vanno anche dati solo se richiesti e in effetti in questo caso ammetto che non lo erano....purtroppo a volte essendo su un forum mi trovo in posizione di tramite per iscrizioni, informazioni, domande, comunicazioni su quanto fa la Sni e in un qualche modo mi trovo gioco forza coinvolto, Lamoneta e' molto comunicazione e la Sni in tutto questo per forza c'è...

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Inviato

Buongiorno a tutti.

Torno sul tema "nota 56" che - non lo nascondo - da cultore della monetazione di VE III mi ha parecchio appassionato...

Ma perché la RIN non invita la Curatrice del Bollettino a dare qualche informazione in più??? Quale sede migliore ci potrebbe essere per un dibattito serio e qualificato tra "mondo accademico" e "resto del mondo"???

 

Quanto ai contenuti generali bisognerebbe ricordare che quando si vola a quote troppo alte poi finisce che manca l'ossigeno....

Lo hai toccato con mano..nessun dialogo...di alcun genere...loro sono i saccenti e scrivono e noi dobbiamo leggere se ci va...punto e basta. Certo che non rispondere ai quesiti formulati su un proprio  lavoro sa proprio di peracottaro, con il massimo rispetto per questa categoria che si guadagnava il pane onestamente.

Però che strano..quando io scrivo un qualcosa mi si chiede conto e ragione...quando scrivono certi personaggi...si chiede..non rispondono e nessuno ha da ridire...stimmate? santità? di che si tratta?


Inviato

Tornando a SNI e RIN...le critiche se corrette e civili sono sempre costruttive...perchè non se ne può parlare? siamo grazie a Dio in democrazia...si possono criticare le scelte di un Governo e del Presidente del Consiglio e non possiamo criticare l'operato della SNI? e perchè? mica scriviamo che sono farabutti e delinquenti...parliamo solo di perplessità su certe scelte di indirizzo..che c'è di male?

 

Cerchiamo di confrontarci su problematiche serie per fare numismatica, non chiudiamoci a riccio...nessuno ha il dono della tuttologia, men che meno il Gotha della numismatica...il privilegio di posizione è qualcosa di medioevale, piace anche ai tempi nostri lo so...ma non è un bel vedersi.

 

Cresciamo intellettualmente e culturalmente..per il bene della numismatica e delle istituzioni di questa povera Italia troppo spesso in mano di personaggi senza scrupoli.


Inviato

Forse si è perso di vista il tema iniziale, se non ci sono altri argomenti da portare all'assunto principale direi di chiuderla qui.


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