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Metaponto : stateri con figura umana


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Come promesso in un mio post precedente, condivido l'articolo di A. Sambon del 1915. Mi scuso per la scarsa qualità dei file, ma l'estratto che posseggo ha il testo scolorito e le pagine fortemente ingiallite, e risulta difficile ottenere delle buone riproduzioni, per renderlo leggibile ho dovuto modificare le foto con l'applicazione camscan.

 

Saluti

Nico

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Sarebbe bello riuscire a ricostruire nei dettagli tutta la serie, anche per individuare i conii e suoi possibili incroci...

Bisogna cominciare dal Noe 312-319 e dovrei cercare la sua opera.....

 

Ho iniziato a raccogliere e ordinare le immagini degli esemplari disponibili online, ma credo sarà impossibile per me individuare gli incroci di conio!

Comunque nei prossimi giorni, impegni permettendo, inizierò a postare il materiale che ho raccolto. Ho deciso per completezza di iniziare dalla prima serie a doppio rilievo emessa dalla zecca di Metaponto, ossia Noe 310, anche se non presenta al rovescio il tipo della figura "umana", oggetto del titolo di questa discussione.

 

Intanto inizio a condividere alcune mie note bibliografiche relative alla cronologia, che ho avuto modo di raccogliere durante la preparazione di Potamikon.

 

Noe afferma che l'emissione di monete incuse a Metaponto si conclude intorno al 460 aC, indicando tale limite cronologico sulla base delle evidenze che emergerebbero da alcune riconiazioni, argomento che lo studioso affrontò in una sua monografia del 1957. (Sydney Philip Noe, Overstrikes of Magna Graecia, American Numismatic Society, Museum Notes VII (New York: 1957) p.25).
Tre anni più tardi Kraay abbassò la datazione proposta da Noe per la fine della monetazione incusa metapontina, precisamente al limite del 440 a.C.; Kraay basò la sua revisione della cronologia non tanto riferendosi ad effettive evidenze, ma piuttosto osservando l'assenza di monete metapontine a doppio rilievo nei ripostigli conosciuti databili anteriormente al 430 a.C.; per Crotone lo studioso propose una datazione ancora più bassa (430 a.C.) per la fine della monetazione incusa. (Colin M. Kraay, Caulonia and South Italian Problems. The Numismatic Chronicle and Journal of the Royal Numismatic Society. Sixth Series, Vol. 20 (London 1960), pp. 53-82). Tuttavia esistono prove della presenza di stateri crotoniati a doppio rilievo ritrovati in ripostigli databili al secondo quarto del V secolo a.C. (IGCH 1889). Contro la datazione bassa proposta da Kraay si schierò Nicola Parise, il quale suggerì di rialzare almeno alla metà del V secolo l'inizio delle emissioni a doppio rilievo a Crotone (Nicola Parise, "Crotone e Temesa: Testimonianze di una monetazione d'impero.” In Maddoli G. (ed.), Temesa e il suo territorio. (I.S.A.M.G.: Taranto 1982) pp. 103-118).
Nel 2001 Keith Rutter (Historia Numorum Italy) seguì senza ulteriori argomentazioni la vecchia tesi di Kraay, proponendo la datazione ribassata sia per Metaponto che per Crotone, ciò nonostante già nel 1975 Gorini avesse affermato che la datazione assoluta proposta da Kraay fosse "inaccettabile" (Giovanni Gorini, La monetazione incusa della Magna Grecia (Milano: 1975), p.57).
In effetti la questione appare molto complessa, e spero che in futuro nuovi studi ed eventuali scoperte archeologiche di nuovi ripostigli possano darci più elementi per risolvere la controversia. Tuttavia personalmente trovo più convincenti le argomentazioni di Noe, Gorini e Parise, dato che le "prove negative" su cui Kraay basa la sua ipotesi (assenza di ripostigli) non mi sembrano abbastanza forti per affermare una data così bassa per la fine della monetazione incusa a Metaponto e a Crotone, anche considerando che a mio avviso è molto improbabile che le due poleis achee abbiano continuato a coniare monete incuse per circa trenta anni dopo che la tecnica era già stata abbandonata a favore del doppio rilievo dalla vicina zeccha di Caulonia, per la quale tutti gli studiosi concordano la fine delle emissioni incuse intorno al 475 a.C. (Gorini p.57, Kraay pp.53-82, Rutter HN Italy p.164), in questo caso sulla base di inconfutabili evidenze dai ripostigli.
Modificato da TARAS
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Il problema della datazione della fine della monetazione incusa a favore del doppio rilievo è assai dibattuto e anche qui abbiamo "ribassisti" e "rialzisti" come per il quadrigato romano....

Al momento pure a me appaiono più robuste le argomentazioni di Noe e la datazione intorno al 460 a.C. coincide anche con un importante momento di crisi politica, con la caduta di molte tirannidi....

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Ho iniziato a raccogliere e ordinare le immagini degli esemplari disponibili online, ma credo sarà impossibile per me individuare gli incroci di conio!

Comunque nei prossimi giorni, impegni permettendo, inizierò a postare il materiale che ho raccolto. Ho deciso per completezza di iniziare dalla prima serie a doppio rilievo emessa dalla zecca di Metaponto, ossia Noe 310, anche se non presenta al rovescio il tipo della figura "umana", oggetto del titolo di questa discussione.

 

Intanto inizio a condividere alcune mie note bibliografiche relative alla cronologia, che ho avuto modo di raccogliere durante la preparazione di Potamikon.

 

Noe afferma che l'emissione di monete incuse a Metaponto si conclude intorno al 460 aC, indicando tale limite cronologico sulla base delle evidenze che emergerebbero da alcune riconiazioni, argomento che lo studioso affrontò in una sua monografia del 1957. (Sydney Philip Noe, Overstrikes of Magna Graecia, American Numismatic Society, Museum Notes VII (New York: 1957) p.25).

Tre anni più tardi Kraay abbassò la datazione proposta da Noe per la fine della monetazione incusa metapontina, precisamente al limite del 440 a.C.; Kraay basò la sua revisione della cronologia non tanto riferendosi ad effettive evidenze, ma piuttosto osservando l'assenza di monete metapontine a doppio rilievo nei ripostigli conosciuti databili anteriormente al 430 a.C.; per Crotone lo studioso propose una datazione ancora più bassa (430 a.C.) per la fine della monetazione incusa. (Colin M. Kraay, Caulonia and South Italian Problems. The Numismatic Chronicle and Journal of the Royal Numismatic Society. Sixth Series, Vol. 20 (London 1960), pp. 53-82). Tuttavia esistono prove della presenza di stateri crotoniati a doppio rilievo ritrovati in ripostigli databili al secondo quarto del V secolo a.C. (IGCH 1889). Contro la datazione bassa proposta da Kraay si schierò Nicola Parise, il quale suggerì di rialzare almeno alla metà del V secolo l'inizio delle emissioni a doppio rilievo a Crotone (Nicola Parise, "Crotone e Temesa: Testimonianze di una monetazione d'impero.” In Maddoli G. (ed.), Temesa e il suo territorio. (I.S.A.M.G.: Taranto 1982) pp. 103-118).

Nel 2001 Keith Rutter (Historia Numorum Italy) seguì senza ulteriori argomentazioni la vecchia tesi di Kraay, proponendo la datazione ribassata sia per Metaponto che per Crotone, ciò nonostante già nel 1975 Gorini avesse affermato che la datazione assoluta proposta da Kraay fosse "inaccettabile" (Giovanni Gorini, La monetazione incusa della Magna Grecia (Milano: 1975), p.57).

In effetti la questione appare molto complessa, e spero che in futuro nuovi studi ed eventuali scoperte archeologiche di nuovi ripostigli possano darci più elementi per risolvere la controversia. Tuttavia personalmente trovo più convincenti le argomentazioni di Noe, Gorini e Parise, dato che le "prove negative" su cui Kraay basa la sua ipotesi (assenza di ripostigli) non mi sembrano abbastanza forti per affermare una data così bassa per la fine della monetazione incusa a Metaponto e a Crotone, anche considerando che a mio avviso è molto improbabile che le due poleis achee abbiano continuato a coniare monete incuse per circa trenta anni dopo che la tecnica era già stata abbandonata a favore del doppio rilievo dalla vicina zeccha di Caulonia, per la quale tutti gli studiosi concordano la fine delle emissioni incuse intorno al 475 a.C. (Gorini p.57, Kraay pp.53-82, Rutter HN Italy p.164), in questo caso sulla base di inconfutabili evidenze dai ripostigli.

Il problema della datazione della fine della monetazione incusa a favore del doppio rilievo è assai dibattuto e anche qui abbiamo "ribassisti" e "rialzisti" come per il quadrigato romano....

Al momento pure a me appaiono più robuste le argomentazioni di Noe e la datazione intorno al 460 a.C. coincide anche con un importante momento di crisi politica, con la caduta di molte tirannidi....

In effetti credo sia credibile delineare un supporto alla teoria "alta" di Noe anche attraverso il possibile legame tra la serie di stateri metapontini con figura umana e le opere di gestione delle acque di cui si accennava.

Nel pdf allegato da Taras al post 25, alle pagine da 14 a 17, De Siena accenna al fatto che le prime significative opere di controllo delle acque si svolsero durante la prima metà del V secolo a.c., dato che nei decenni precedenti lo sfruttamento intensivo del territorio aveva creato uno stato piuttosto grave di degrado ambientale con impaludamenti ed altre criticità.

La mia idea è che se davvero l'emissione di stateri di cui stiamo trattando fosse in connessione con tali opere di regimentazione delle acque, stante la combinazione di conii tra il dritto delle ultime emissioni incuse di Metalonto ed i primi conii di rovescio con figura umana ( come sottolineato al post 3 da Taras), si possa a rigor di logica immaginare che la datazione di questa serie di stateri vada a coincidere almeno col finire della prima metà del secolo V a.c. .. Altrimenti mi viene da chiedermi: perché aspettare dieci o venti anni (o ancor di più) per celebrare il primo ipotetico successo nella lotta contro le acque malsane rendendo tributo ad Acheloo, Eracle ed Apollo?

Ovviamente si tratta di un'idea personalissima da discutere, e che sarebbe bello, nel tempo, poter meglio supportare..

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  • 4 settimane dopo...

Buona Domenica,

Riprendo questa discussione per aggiungere un paio di particolari che ho attinto da N.K.Rutter-Greek coinages of southern Italy and Sicily.

Per prima cosa, circa l'esemplare con Heracle del post 14: l'elemento raffigurato al di sopra dell'avambraccio destro è stato descritto come bucranio, o testa di bue/toro, tuttavia Rutter ipotizza anche si possa interpretare come un "fountain-spout" (termine composto da fountain=fontana, sorgente, fonte e spout=getto, zampillo, "tubo di scarico").

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Ora, in base alla possibile connessione tra queste emissioni e opere di bonifica nell'area di Metaponto, si potrebbe ritenere che l'oggetto sia in effetti la raffigurazione di una fonte salubre, la cui origine potrebbe essere legata al mito di Heracle non meno di quanto un bucranio possa essere un rimando ad un Acheloo ormai sconfitto.

Per il secondo particolare, Rutter menziona l'esistenza di un esemplare unico di mezzo statere con una raffigurazione di Apollo simile a quelle riportate nelle immagini presenti in questa discussione per gli stateri, ma purtroppo non cita la fonte.

Dato che riapro la discussione colgo l'occasione e faccio un domanda a chi è più esperto di coniazione e difetti ad essa connessi: avevo notato che tra la punta delle frecce che tiene in mano Apollo nel rovescio dell'esemplare al post13 ed il sottostante fiore sembrerebbe affiorare un particolare rilievo (benché molto "sfumato"), come un liquido che cola (e l'immaginazione corre a briglie sciolte..) dalla punta delle frecce al fiore stesso: difetto di conio o particolare volutamente inciso?

Un ringraziamento anticipato a chi vorrà condividere il proprio pensiero.

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Per un corretto inquadramento delle prime emissioni in rilievo di Metaponto, ossia dopo la fase delle emissioni incuse, posto le pagine del Noe dal 310 al 320 e relative immagini:

 

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Dopo seguono successive emissioni con testa femminile e spiga.

 

Al n. 312 (allora noto in 4 esemplari) si legge che il Noe non è d'accordo sull'identificazione col bucranio, ma preferisce vedervi un "fountain-spout", ripreso pedissequamente dal Rutter.

Personalmente non vedo elementi riconducibili al bucranio, che ha diversa forma, mentre l'ipotesi di una fontanella da cui attingere con la patera (piatto sacrificale) sembra più verosimile.

L'unico mezzo statere che conosco è il Noe n. 320, che però è noto in più esemplari e non so se il Rutter faccia riferimento a un nuovo e inedito mezzo statere (non so dove sia)....

 

Circa il rilievo che si nota sotto l'arco di Apollo (n. 319 di Noe), ritengo sia un difetto di conio....

 

 

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Grazie davvero molto @@acraf per avere condiviso le pagine del Noe!

Per quanto riguarda l'esemplare di mezzo statere che ho menzionato, ricordo chiaramente l'uso dell'aggettivo "unique", appena a casa controllerò perché temo che potrei essermi magari perso qualcosa come "coppia di conii"... Purtroppo ho letto un po alla veloce stamattina mi sa, o non ero del tutto sveglio..

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Ora come bisognerebbe leggere quel (a cavallo tra quinta e sesta riga) "unique at Metapontum"?

Intendeva forse unica tipologia/coppia di conii?

O che era l'unica emissione di quel nominale per Metaponto ?

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Non ricordo di avere visto un simile unicum e chiedo se qualcun altro se lo ricorda....

In ogni caso c'è il solito problema dei vari frazionali in argento (e non solo a Metaponto) che attendono ancora di essere studiati e pubblicati....

Modificato da acraf
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Finora sul mezzo statere Noe 320 siamo ancora fermi al suo Corpus, ripreso anche in questa scheda:

 

http://www.magnagraecia.nl/coins/Lucania_map/Metapontion_map/descrMetaN320.html

 

Interessante il riferimento alla riedizione del lavoro di Noe del 1984 (che non ho), accennando a una confusione nella catalogazione di Noe 320-322. Non vorrei che il Rutter faccia riferimento a questa riedizione, che sembra appunto contenere errori: vuoi vedere che il Noe 320 è diventato un unicum....

Chiedo a chi possiede la riedizione del Noe del 1984 di verificare la pagina relativa al n. 320....

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Ed in effetti il Rutter nel finale del libro, ci ho guardato ora, cita come studi particolarmente utili per approfondire proprio il Noe parti 1 e 2 "with additions and corrections by Ann Johnston" del 1984...

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ecco le pagine dell'edizione 1984, dove sul 320 cè un po di confusione:

 

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a pagina 71 , nella prima colonna, hanno riportato 2 volte la descrizione del 320 con i pezzi censiti. In realtà, come potete vedere fino alla "m", le citazioni sono doppie.

La seconda colonna della pagina 71 inizia con la "e" ed "f". Ho potuto verificare, avendo il catalogo, Naville XIII, che il pezzo corrisponde ai nr. 322/323 di questo catalogo, pertanto hanno omesso la descrizione del n.321, moneta riconiata, insomma, han fatto un di caos... 

 

 

ciao

skuby

 

 

 

 

 

 

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Visto che la discussione è già ricca di materiali su questo interessante argomento degli stateri con figura umana, allego qualche recente passaggio in asta per aggiungere informazioni di vendite dalla rete, si tratta in tutti e quattro i casi della tipologia con al rovescio Apollo con ramo/alberello di alloro nella mano destra ed arco nella sinistra:

Nomos 8, lotto 13

http://www.nomosag.com/default.aspx?page=ucAuctionDetails&auctionid=8&id=13&p=1&s=&ca=0&co=0&re=0&ci=0&ru=0

Gemini 5, lotto 417

https://www.acsearch.info/search.html?term=Metapontum+stater+7.63+1986&category=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&thesaurus=1&order=0&company=

Busso Peus 400, lotto 17

https://www.acsearch.info/search.html?term=Metapont+7.88+316&category=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&thesaurus=1&order=0&company=

Rauch 79, lotto 2056

https://www.acsearch.info/search.html?term=Metapontum+stater+6.78&category=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&thesaurus=1&order=0&company=

Modificato da Archestrato
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