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Risposte migliori

Inviato (modificato)

diciamo che all'estero sono più recettivi al meccanismo della donazione o forse lo erano un tempo, quando questo materiale interessava poco se non a un numero ristretto di interessati,  ultimamente vedo parecchi vendite all'estero e che prezzi ragazzi ....

Qua, ho avuto un amico che voleva cedere libri (non numismatici) ad una biblioteca e questi hanno storto molto il naso..non sapevano dove metterli...  :-(, morale una parte sono andati in cantina ed una parte in discarica..

Succede anche questo...

Quello che mi preoccupa, è che oggi con l'idea di ottimizzare il pubblico, stanno sfasciando anche quel poco che funziona....

Ne vedremo delle belle....

 

skuby

Modificato da skubydu

Inviato

Ciao Rorey, personalmente non mi hanno mai proposto di inserire i risultati d'asta su acsearch, nè a pagamento nè in forma gratuita.

I notori di ricerca sono validi strumenti, anche di lavoro, ma non credo che la loro trasformazione a pagamento possa creare disaffezione tra gli appassionati.

Grazie per la risposta Alberto.

Ho chiesto perchè qualcuno pensava che l'inserimento su acsearch delle vendite sixbid facesse guadagnare qualcosa ai gestori di acsearch.

Finora si sono accontentati della pubblicità di case d'asta e commerciali fornendo in cambio un servizio gratuito ai collezionisti.

Non mi sorprende che chiedano un contributo.

Se inseriranno i cataloghi dal 1938 a fine secolo ci troverò finalmente alcune monete della mia collezione di cui conosco la provenienza ma che non ho mai potuto documentare appieno.

(qualcuna l'ho trovata grazie alla gentile disponibilità di utenti del forum, ma non mi sento di  "rompere" più di tanto)

Un caro saluto.

Inviato

@@MAP  Auguri anche a Te...

E' proprio qui il nostro tasto dolente. Ci sono cose che non funzionano nè nel pubblico nè nel privato. E quando si cerca un colpevole questi sta sempre dall'altra parte.

Comunque quello che vorrei dire è che a me personalmente piace frequentare una biblioteca. Vi si incontrano altri studiosi o collezionisti (ci sono anche loro nelle biblioteche), ci si confronta (per iscritto non è uguale), si ascoltano pareri, si impara... Da solo davanti a uno schermo vedi magari tutto, ma resti anche da solo con la Tua idea. Non è la stessa cosa.

 

Arka

 

P.S. Buona Pasqua a tutti..!

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Inviato

Vedo che si è andati ampiamente fuori tema, la discussione è di interesse ed evito per ora di chiuderla, evito anche considerazioni personali su quello che ho letto e mi limito per ora a chiarire che da qui in avanti ogni post o.t. verrà oscurato.

Awards

Inviato

so che anche la biblioteca reale del Belgio è molto fornita di cataloghi. Non so però se effettuano digitalizzazioni, sarebbe cmq da contattare..

 

skuby

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

​Francamente non capisco i commenti relativi alla gratuità del servizio offerto e all'abitudine all'italiana di dare per scontato la libera fruibilità dei servizi internet. Acsearch non era affatto gratis!!! Con la pubblicità che faceva a tutte le case d'asta presenti (moltissime) da un lato raccoglieva per forza una certa cifra dalle case stesse, dall'altro attirava numerosissimi acquirenti, che a loro volta andavano ad offrire sulle aste, che quindi incrementavano i guadagni, le quali, a rigor di logica, potevano permettersi quindi la spesa richiesta da acsearch. Un'altra lettura? In molti utilizzano acsearch per cercare le valutazioni delle monete. A fronte di cifre spesso elevate, l'inesperto di turno che si trova tra le mani una collezione ereditata o un collezionista che vuole vendere i propri averi si rivolge alla casa con i realizzi più alti, il che si traduce in più commissioni per la casa in questione. Un'altra lettura ancora? Coloro che pagheranno i fatidici 85 saranno (a mio avviso) in ottima parte addetti ai lavori o studiosi che non si preoccupano tanto di vedere i realizzi quanto avere a disposizione un vasto archivio. Tra questi non ci saranno tutti quei piccoli collezionisti che proprio grazie ad acsearch andavano prima ad offrire sulle aste lì presenti e pubblicizzate, i quali spesso scoprivano monete di proprio interesse grazie ad aceasrch stesso. 85 euro * il numero di coloro che li pagheranno compenserà gli introiti che i 300.000 visitatori giornalieri permettevano alle aste (e quindi ad acsearch in seconda battuta) grazie a questo circolo esposto sommariamente? A mio avviso no. Si sono tirati la zappa sui piedi, come si suol dire. Una scelta che temevo e che dimostra, a mio avviso, mancanza di lungimiranza e incompetenza abissale in ambito decisionale. E aumentare gli introiti con la pubblicità?! Newsletter che pubblicizzino le aste, dal momento che occorreva iscriversi con la propria email? Le case d'asta non dipendono unicamente da acsearch, ma di certo ne ricavano un interesse non irrilevante e non si tirerebbero indietro davanti ad un incremento delle tariffe richieste, cosa che invece un privato medio farà senza dubbi. E anche le case d'asta dovrebbero puntare proprio sulla gratuità di acsearch per ricavare un proprio interesse, far sì che sia ancor più pubblicizzato e che di conseguenza attragga più acquirenti medi (cosa che di certo non farà un servizio a pagamento) verso le proprie aste. L'unica speranza che vedo per acsearch è la normale concorrenza che farà a coinarchive, i cui prezzi si commentano da soli. In sintesi ritengo che acsearch si trasformerà in una biblioteca per una piccola cerchia perdendo (o mutando) il ruolo che ha svolto finora nel mercato della numismatica attiva, corrente e "popolare".

Poco importa il fatto che non pagherò MAI 85 euro... una perdita che mi rincresce, ma me lo aspettavo da un giorno all'altro...

Modificato da Sator
  • Mi piace 2

Inviato

Se il quesito e' acsearch direi che è un problema, non problema, e' una novità parziale nel senso che l'utilizzo attuale rimane, e personalmente mi bastava, se invece uno vuole avere i servizi supplementari che stanno approntando che sono per un step successivo e' giusto pagare gli 85 Euro richiesti, non si può pretendere che sia gratuito un lavoro specialistico, se necessita per alcuni ovviamente...

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

​Francamente non capisco i commenti relativi alla gratuità del servizio offerto e all'abitudine all'italiana di dare per scontato la libera fruibilità dei servizi internet. Acsearch non era affatto gratis!!! Con la pubblicità che faceva a tutte le case d'asta presenti (moltissime) da un lato raccoglieva per forza una certa cifra dalle case stesse, dall'altro attirava numerosissimi acquirenti, che a loro volta andavano ad offrire sulle aste, che quindi incrementavano i guadagni, le quali, a rigor di logica, potevano permettersi quindi la spesa richiesta da acsearch. Un'altra lettura? In molti utilizzano acsearch per cercare le valutazioni delle monete. A fronte di cifre spesso elevate, l'inesperto di turno che si trova tra le mani una collezione ereditata o un collezionista che vuole vendere i propri averi si rivolge alla casa con i realizzi più alti, il che si traduce in più commissioni per la casa in questione. Un'altra lettura ancora? Coloro che pagheranno i fatidici 85 saranno (a mio avviso) in ottima parte addetti ai lavori o studiosi che non si preoccupano tanto di vedere i realizzi quanto avere a disposizione un vasto archivio. Tra questi non ci saranno tutti quei piccoli collezionisti che proprio grazie ad acsearch andavano prima ad offrire sulle aste lì presenti e pubblicizzate, i quali spesso scoprivano monete di proprio interesse grazie ad aceasrch stesso. 85 euro * il numero di coloro che li pagheranno compenserà gli introiti che i 300.000 visitatori giornalieri permettevano alle aste (e quindi ad acsearch in seconda battuta) grazie a questo circolo esposto sommariamente? A mio avviso no. Si sono tirati la zappa sui piedi, come si suol dire. Una scelta che temevo e che dimostra, a mio avviso, mancanza di lungimiranza e incompetenza abissale in ambito decisionale. E aumentare gli introiti con la pubblicità?! Newsletter che pubblicizzino le aste, dal momento che occorreva iscriversi con la propria email? Le case d'asta non dipendono unicamente da acsearch, ma di certo ne ricavano un interesse non irrilevante e non si tirerebbero indietro davanti ad un incremento delle tariffe richieste, cosa che invece un privato medio farà senza dubbi. E anche le case d'asta dovrebbero puntare proprio sulla gratuità di acsearch per ricavare un proprio interesse, far sì che sia ancor più pubblicizzato e che di conseguenza attragga più acquirenti medi (cosa che di certo non farà un servizio a pagamento) verso le proprie aste. L'unica speranza che vedo per acsearch è la normale concorrenza che farà a coinarchive, i cui prezzi si commentano da soli. In sintesi ritengo che acsearch si trasformerà in una biblioteca per una piccola cerchia perdendo (o mutando) il ruolo che ha svolto finora nel mercato della numismatica attiva, corrente e "popolare".

Poco importa il fatto che non pagherò MAI 85 euro... una perdita che mi rincresce, ma me lo aspettavo da un giorno all'altro...

Analisi molto acuta Sator

In effetti proprio questo ( acuito dal livello di fees spropositato richiesto) che ha determinato il declino - accelerato - di CoinArchives

In pratica il tuo ragionamento e': l'introduzione si una fee va a limitare di fatto la platea dei potenziali usufruitori che sono in gran parte anche i clienti delle case d'asta che sponsorizzano il sistema . Ergo i potenziali clientii diminuiscono, le case d'asta hanno minore interesse a sponsorizzare , l'intero sista si testringevinveve divespandersi ...

Nelle varie analisi riportate sopra, focalizzandosi in prevalenza sulla convenienza o liceita' della fee, nessuna ha evidenziato questo importante aspetto...

Questo mostra una volta di piu' - se ancora ve ne fosse bisogno - come l'economia legata al web ha meccanismi di funzionamento e inferenze molto piu' sottili di quanto possa apparire da un'analisi apparente. E l'esempio del successo di societa' come Google e Facebook a discapito di 'old' digital economy ( chi l'avrebbe mai detto..?) come Microsoft ce la dicono lunga in merito...

Modificato da numa numa
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Inviato

Ho ripulito la discussione, oscurando i post che non c'entravano nulla con l'oggetto della stessa, al quale invito tutti ad attenersi.

 

petronius


Inviato

so che anche la biblioteca reale del Belgio è molto fornita di cataloghi. Non so però se effettuano digitalizzazioni, sarebbe cmq da contattare..

 

skuby

buonasera @@skubydu

li contattai per alcune informazioni e furono molto gentili, non credo che abbiano problemi a discutere di un'eventuale digitalizzazione.

ma faccio un'ulteriore proposta per chi voglia aderire.

la SNI ha numerosi cataloghi d'asta antichi. si può proporre una digitalizzazione, sostenuta da alcuni utenti del forum, autotassandosi con una somma di 50/100 euro o superiore per chi vuole.

io aderirei.

chiedo a @@numa numa se è attuabile e proponibile come idea.


Inviato

Analisi molto acuta Sator

In effetti proprio questo ( acuito dal livello di fees spropositato richiesto) che ha determinato il declino - avcelerato - di CoinArchives

In pratica il tuo ragionamento e': l'introduzione si una fee va a limitare di fatto la platea dei potenziali usufruitori che sono in gran parte anche i clienti delle case d'asta che sponsorizzano il sistema . Ergo i potenziali clientii diminuiscono, le case d'asta hanno minore interesse a sponsorizzare , l'intero sista si testringevinveve divespandersi ...

Nelle varie analisi riportate sopra, focalizzandosi in prevalenza sulla convenienza o liceita' della fee, nessuna ha evidenziato questo importante aspetto...

Questoosteavina volta di piu' - sevancora ve ne fosse bisogno - come l'economia legata al web ha meccanismi di funzionamento e inferenze molto piu' sottili di quanto possa apparire da un'analisi apparente. E l'esempio del successo di societa' come Google e Facebook a discapito di 'old' digital economy ( chinl'avrebbe mai detto..?) come Microsoft ce la dicono lunga in merito...

Ciao Numa Numa,

Esatto, hai colto proprio quello che intendevo dire. Mentre scrivevo pensavo anch'io a Facebook senza citarlo per una serie di motivi. Offre un servizio gratuito, no? D'accordo che ha milioni di utenti in più rispetto ad acsearch, ma al tempo stesso ha database miliardi di volte più grandi. Eppure è quotato in borsa, e che quotazioni!! Pubblicità, di certo, ma anche (e soprattutto) vendita di dati a compagnie commerciali. A prescindere da pareri personali in merito, è un dato di fatto. Perché non può fare lo stesso acsearch (con opportuni aggiustamenti del caso ovviamente)? Personalmente rimango positivamente colpito quando mi viene recapitato a casa un catalogo da una casa d'aste che non conoscevo e alla quale non avevo fatto di certo richiesta (si veda Felsinea di recente, o Gorny & Mosh...). Questa è una doppia spesa per la casa (acquisto dati personali e spedizione-produzioni cataloghi), ma occorre tenere conto che, con giuste politiche commerciali, doppia spesa può anche voler dire doppio, triplo o più guadagno. Sia ben chiaro, non è mia intenzione semplificare una questione che di certo semplice non è, ma questo vuol dire, a mio avviso, trovare o almeno studiare e pianificare soluzioni funzionali e lungimiranti, caricare sul portafoglio (del consumatore) è la scappatoia più ovvia e basilare che spesso porta proprio a risultati contrari o comunque controproducenti. Questa almeno è la mia visione di base della questione...


Inviato

Ho ripulito di nuovo, a questo punto sospendo.

Awards

Inviato (modificato)

In sostanza c'è chi pagherà per continuare a usufruire del servizio e chi non pagherà accontentandosi di quanto è offerto gratis.

Acsearch chiede un contributo,peraltro non eccessivo per studiosi e ricercatori e per tutti coloro che intendono continuare a servirsene ( 25 cent.al giorno) viste le migliorie che promettono di fare.

Che poi qualcuno, che evidentemente non ha gradito scriva: "Si sono tirati la zappa sui piedi, come si suol dire. Una scelta che temevo e che dimostra, a mio avviso, mancanza di lungimiranza e incompetenza abissale in ambito decisionale" rimane una opinione personale.Così come mi pare un'arrampicarsi sui vetri un'altra affermazione

"il numero di coloro che li pagheranno compenserà gli introiti che i 300.000 visitatori giornalieri permettevano alle aste (e quindi ad acsearch in seconda battuta) grazie a questo circolo esposto sommariamente? A mio avviso no"

In sostanza : 1) Tizio va a vedere acsearch, nota i prezzi fatti da alcune monete. 2) Offre alle aste. 3) le case d'asta incassano e comprano un rettangolino pubblicitario su acsearch. 4) acsearch incassa per la pubblicità delle case d'asta e continua a fare il suo servizio gratis.Poi informa gli inserzionisti che se non accettano di pagare di più la pubblicità sarà costretta a chiedere un contributo per usufruire del sito.

Mi chiedo che bisogno avessero i vari Rauch Kunker Pegasi eccetera di un rettangolino pubblicitario su acsearch se non era per permettere ad acsearch di continuare ad aggiungere aste su aste nel sito. Immagino : comprate uno spazio pubblicitario perchè stiamo facendo un servizio anche a voi e non solo ai collezionisti. Hanno accettato ma forse acsearch ha ritenuto di non essere adeguatamente compensata per il lavoro svolto e forse i vari inserzionisti non hanno voluto pagare di più.

Ipotesi e null'altro

Sul sito di Kunker ci sono i PDFdelle aste della casa dal n.92 (giugno 2004) ad oggi n.273 e dal n.100 anche i risultati.

CNG (ricordo le lamentele quando decise di non comparire più su acsearch e tutte le sue vendite furono cancellate) ha sul suo sito l'archivio delle monete vendute, non so da quando parte ma se devo cercare qualcosa l'ho sempre trovato.

Così anche altre case tengono i PDF a disposizione degli appassionati.

acsearch permette di velocizzare le ricerche  senza andare in giro per siti senza poi magari trovare quel che si cerca.

Se poi hanno fatto bene o no a chiedere un contributo sono affari loro.Dipende da quello che incasseranno.

Può ritenerlo eccessivo il collezionista di monete di poco prezzo. E' ovvio che chi compra qualche moneta al mese da 30/50 euro non può permetterselo e capisco che preferisca un paio di monete ad acsearch.

Ma questi collezionisti non comprano alle aste monete che incrementano il giro d'affari delle case d'asta.

"Newsletter che pubblicizzino le aste, dal momento che occorreva iscriversi con la propria email?"

No grazie, già mi intasano la posta le varie case d'asta e sixbid. Pubblicizzare le aste che poi metteranno sul sito mi pare una assurdità.

Modificato da Ospite
Inviato

Beh chi acquusta alcune monete al mese da 30-50 euro penso possa essere interessato a spendere 85. In fondo sono un paio di monete all'anno in meno e tante informazioni in più. Già 600 euro sarebbero un altro discorso.


Inviato

Potrebbe essere più triste se avessero totalmente interrotto il servizio


Inviato

In sostanza c'è chi pagherà per continuare a usufruire del servizio e chi non pagherà accontentandosi di quanto è offerto gratis.

Acsearch chiede un contributo,peraltro non eccessivo per studiosi e ricercatori e per tutti coloro che intendono continuare a servirsene ( 25 cent.al giorno) viste le migliorie che promettono di fare.

Che poi qualcuno, che evidentemente non ha gradito scriva: "Si sono tirati la zappa sui piedi, come si suol dire. Una scelta che temevo e che dimostra, a mio avviso, mancanza di lungimiranza e incompetenza abissale in ambito decisionale" rimane una opinione personale.Così come mi pare un'arrampicarsi sui vetri un'altra affermazione

"il numero di coloro che li pagheranno compenserà gli introiti che i 300.000 visitatori giornalieri permettevano alle aste (e quindi ad acsearch in seconda battuta) grazie a questo circolo esposto sommariamente? A mio avviso no"

In sostanza : 1) Tizio va a vedere acsearch, nota i prezzi fatti da alcune monete. 2) Offre alle aste. 3) le case d'asta incassano e comprano un rettangolino pubblicitario su acsearch. 4) acsearch incassa per la pubblicità delle case d'asta e continua a fare il suo servizio gratis.Poi informa gli inserzionisti che se non accettano di pagare di più la pubblicità sarà costretta a chiedere un contributo per usufruire del sito.

Mi chiedo che bisogno avessero i vari Rauch Kunker Pegasi eccetera di un rettangolino pubblicitario su acsearch se non era per permettere ad acsearch di continuare ad aggiungere aste su aste nel sito. Immagino : comprate uno spazio pubblicitario perchè stiamo facendo un servizio anche a voi e non solo ai collezionisti. Hanno accettato ma forse acsearch ha ritenuto di non essere adeguatamente compensata per il lavoro svolto e forse i vari inserzionisti non hanno voluto pagare di più.

Ipotesi e null'altro

Sul sito di Kunker ci sono i PDFdelle aste della casa dal n.92 (giugno 2004) ad oggi n.273 e dal n.100 anche i risultati.

CNG (ricordo le lamentele quando decise di non comparire più su acsearch e tutte le sue vendite furono cancellate) ha sul suo sito l'archivio delle monete vendute, non so da quando parte ma se devo cercare qualcosa l'ho sempre trovato.

Così anche altre case tengono i PDF a disposizione degli appassionati.

acsearch permette di velocizzare le ricerche senza andare in giro per siti senza poi magari trovare quel che si cerca.

Se poi hanno fatto bene o no a chiedere un contributo sono affari loro.Dipende da quello che incasseranno.

Può ritenerlo eccessivo il collezionista di monete di poco prezzo. E' ovvio che chi compra qualche moneta al mese da 30/50 euro non può permetterselo e capisco che preferisca un paio di monete ad acsearch.

Ma questi collezionisti non comprano alle aste monete che incrementano il giro d'affari delle case d'asta.

"Newsletter che pubblicizzino le aste, dal momento che occorreva iscriversi con la propria email?"

No grazie, già mi intasano la posta le varie case d'asta e sixbid. Pubblicizzare le aste che poi metteranno sul sito mi pare una assurdità.

Penso non sia stata compresa l'intelligente analisi di Sator e fprse sfuggono alcuni meccanismi della web economy


Inviato

buonasera @@skubydu

li contattai per alcune informazioni e furono molto gentili, non credo che abbiano problemi a discutere di un'eventuale digitalizzazione.

ma faccio un'ulteriore proposta per chi voglia aderire.

la SNI ha numerosi cataloghi d'asta antichi. si può proporre una digitalizzazione, sostenuta da alcuni utenti del forum, autotassandosi con una somma di 50/100 euro o superiore per chi vuole.

io aderirei.

chiedo a @@numa numa se è attuabile e proponibile come idea.

La Societa' si e' appena fatta carico ( non tutti forse lo sanno ma allora e' bene ricordarlo visto che la SNI e' una ONLUS e i suoi bilanci sono pubblici e consultabili) cin una spese di alcune migliaia di euro della digitalizzazione delle riviste di numismatica piu' antiche.

In un progetto coordinato dal socio Rongom sono state digitalizzate e messe in rete gratuitamente a disposizione di tutti moltissime annate RIN e diverse annate complete dimolte riviste estinte

Consultate il sito della SNI per maggiori informazioni .

Terminato tale progetto si potrebbe vedere se fosse possibile una digitalizzazione di alcune serie di cataloghi.

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  • ADMIN
Staff
Inviato

Inoltre chi vuole contribuire a quanto sta facendo la SNI, ha la possibilità di usare il 5 per mille che, rammento, può essere usato anche per la cultura.


Inviato

"Penso non sia stata compresa l'intelligente analisi di Sator e fprse sfuggono alcuni meccanismi della web economy"

Buon per lei che l'ha compresa e la ritiene intelligente.

Per me non è così e se permette, dissento.

I meccanismi della web economy sono gli stessi della non-web economy. Non è più tempo di mecenati. Faccio un servizio che ti serve ? Pagami ! Posso anche regalarlo se indirettamente ne ricavo un utile altrimenti ha un prezzo.

Inviato (modificato)

Ecco l'ultima e ' quella giusta :

Se quel servizio e' strumentale per ricavarne un utile - indirettamente da altre fonti - allora la gratuita' mi permettera' di massimizzarne la diffusione e di conseguenza il mio utile.

Questo era il ragionamento esplicitato in modo piu semplice e comprensibile ...

Modificato da numa numa

Inviato

Per me hanno semplicemente cambiato target: prima si rivolgevano prevalentemente ai collezionisti che utilizzavano il sito per conoscere i prezzi dei potenziali acquisti.

Una volta raggiunto una determinata mole di dati e vista la possibilità di incrementare ulteriormente questi dati con cataloghi antichi, hanno deciso di rivolgersi a collezionisti di medio/alto livello e studiosi; persone non interessate esclusivamente ai "prezzi" ma alla ricostruzione di pedegree e allo studio di monete in generale.

Di fatto ora sono concorrenti diretti di coinarchives, che inevitabilmente dovrà rivedere la sua strategia visto che offre un servizio analogo ma a 10 volte il prezzo di acsearch.

Per noi squattrinati collezionisti rimane comunque la possibilità di spendere una cifra contenuta (85€ Obiettivamente non sono tanti, anche se non me li posso permettere) per usufruire del servizio oppure usare gli archivi delle case d'asta, tipo CNG che è molto comodo.

Awards

Inviato

Ciao e buone festività Pasquali a tutti.

 

La sensazione è che ormai sia solo questione di tempo e che le opere numismatiche, così come quelle di altre discipline, per le quali sia scaduto il diritto di autore, prima o poi saranno tutte scansionate e rese reperibili liberamente sul web.

 

Già ora il materiale a disposizione è ingente e spesso la vera questione è più quella di sapere dove ricercarlo,,,. perché magari esso è già on line da qualche parte e non lo sappiamo.

 

Sulla scelta operata da aziende private di rendere non più libero l'accesso degli Utenti ai propri data base, non metto "becco", in quanto si tratta di valutazioni effettuate da operatori commerciali che perseguono il fine di lucro....se poi queste valutazioni si dovessero rivelare sbagliate, con conseguente pregiudizio del loro "lucro", mi aspetterei un cambio di politica e magari, perché no, anche un ripristino del vecchio modello ispirato alla libera fruibilità.

 

Ma se sono passati dal sistema gratuito a quello a pagamento ritengo che queste aziende abbiamo valutato attentamente, sempre nell'ottica del loro "lucro", la scelta operata e non l'abbiano fatto così...tanto per fare qualcosa.

 

Saluti.

M.  


Inviato

Buondì, francamente non sono propenso ad arrampicarmi sugli specchi pur di avvalorare la mia tesi, in qualsiasi ambito. Il ragionamento esposto è frutto di alcuni giorni di meditazione (ho ricevuto anch'io l'email qualche giorno fa) e si basa essenzialmente sul convincimento radicato che i meccanismi della web economy non sono e non saranno mai nel concreto uguali a quelli della non-web economy. Numa numa ha sottolineato un punto saliente del tuo ultimo messaggio. Grazie alla capillare diffusione di internet e dei servizi offerti il numero di persone che ne possono usufruire è esponenzialmente maggiore rispetto ad un servizio non-web, e occorre a mio avviso tenere conto di questo aspetto proprio per massimizzare gli utili grazie all'inevitabile (e comprensibile) attrazione esercitata dall'open source. Ormai non funziona più l'uguaglianza prezzo maggiore=più introiti, ci sono molte altre variabili in gioco... o almeno è così che la penso....

È giustissimo quello che dice Matteo, un cambio di target che punterà alla (corretta) concorrenza A coinarchive....


Inviato

​Francamente non capisco i commenti relativi alla gratuità del servizio offerto e all'abitudine all'italiana di dare per scontato la libera fruibilità dei servizi internet. Acsearch non era affatto gratis!!! Con la pubblicità che faceva a tutte le case d'asta presenti (moltissime) da un lato raccoglieva per forza una certa cifra dalle case stesse, dall'altro attirava numerosissimi acquirenti, che a loro volta andavano ad offrire sulle aste, che quindi incrementavano i guadagni, le quali, a rigor di logica, potevano permettersi quindi la spesa richiesta da acsearch. Un'altra lettura? In molti utilizzano acsearch per cercare le valutazioni delle monete. A fronte di cifre spesso elevate, l'inesperto di turno che si trova tra le mani una collezione ereditata o un collezionista che vuole vendere i propri averi si rivolge alla casa con i realizzi più alti, il che si traduce in più commissioni per la casa in questione. Un'altra lettura ancora? Coloro che pagheranno i fatidici 85 saranno (a mio avviso) in ottima parte addetti ai lavori o studiosi che non si preoccupano tanto di vedere i realizzi quanto avere a disposizione un vasto archivio. Tra questi non ci saranno tutti quei piccoli collezionisti che proprio grazie ad acsearch andavano prima ad offrire sulle aste lì presenti e pubblicizzate, i quali spesso scoprivano monete di proprio interesse grazie ad aceasrch stesso. 85 euro * il numero di coloro che li pagheranno compenserà gli introiti che i 300.000 visitatori giornalieri permettevano alle aste (e quindi ad acsearch in seconda battuta) grazie a questo circolo esposto sommariamente? A mio avviso no. Si sono tirati la zappa sui piedi, come si suol dire. Una scelta che temevo e che dimostra, a mio avviso, mancanza di lungimiranza e incompetenza abissale in ambito decisionale. E aumentare gli introiti con la pubblicità?! Newsletter che pubblicizzino le aste, dal momento che occorreva iscriversi con la propria email? Le case d'asta non dipendono unicamente da acsearch, ma di certo ne ricavano un interesse non irrilevante e non si tirerebbero indietro davanti ad un incremento delle tariffe richieste, cosa che invece un privato medio farà senza dubbi. E anche le case d'asta dovrebbero puntare proprio sulla gratuità di acsearch per ricavare un proprio interesse, far sì che sia ancor più pubblicizzato e che di conseguenza attragga più acquirenti medi (cosa che di certo non farà un servizio a pagamento) verso le proprie aste. L'unica speranza che vedo per acsearch è la normale concorrenza che farà a coinarchive, i cui prezzi si commentano da soli. In sintesi ritengo che acsearch si trasformerà in una biblioteca per una piccola cerchia perdendo (o mutando) il ruolo che ha svolto finora nel mercato della numismatica attiva, corrente e "popolare".

Poco importa il fatto che non pagherò MAI 85 euro... una perdita che mi rincresce, ma me lo aspettavo da un giorno all'altro...

Io non ho mai fatto caso alle inserzioni pubblicitarie di acsearch e nessuna di queste mi ha mai spinto a dire "visto che pubblicizza acsearch vado a fare offerte in quell'asta".

Ben venga la fee se questo porterà a un miglioramento del servizio offerto. Il piccolo collezionista così come non spendeva 100 euro per comprare un volume del RIC così non spenderà gli 85 per l'abbonamento. Ad acsearch interesserà poco, si saranno fatti i loro conti.


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