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Il 31 marzo 1889 viene inaugurata la torre eiffel



 



Costruita in poco più di due anni, dal 1887 al 1889 per l'esposizione universale del 1889, che si tenne a Parigi per celebrare il centenario della Rivoluzione francese, prende il nome dal suo progettista, l'ingegnere Gustave Alexandre Eiffel (che costruì anche la struttura interna della Statua della libertà).



La struttura, che con i suoi 324 m è la più alta di Parigi, venne inaugurata il 31 marzo del 1889.



Nel 1909 la Torre Eiffel rischiò di essere demolita perché contestata dall'élite artistica e letteraria della città, ma fu risparmiata solamente perché si rivelò una piattaforma ideale per le antenne di trasmissione necessarie alla nuova scienza dellaradiotelegrafia.



Dal 1964 è classificata come Monumento storico di Francia.



Per salire fino in cima vi sono due possibilità: i 1665 scalini oppure due ascensori trasparenti. La struttura è divisa in tre livelli aperti al pubblico, raggiungibili sia con l'ascensore sia con le scale. I meccanismi degli ascensori sono quelli originali del 1889 e percorrono, all'anno, 100,000 km. 



Al terzo livello Gustave Eiffel aveva creato un appartamento in cui riceveva gli ospiti più illustri; oggi vi si trovano le statue di Eiffel insieme a Thomas Edison e alla figlia Claire durante l'incontro avvenuto durante la Fiera Mondiale del 1889 in cui Edison portò un esemplare di Fonografo.



Trecento metalmeccanici assemblarono 18.038 pezzi di ferro forgiato, utilizzando 2 milioni e mezzo di bulloni.



La torre è alta con la sua antenna 323 m, pesa circa 8.000 tonnellate, ma le sue fondazioni discendono di appena 15 m al di sotto del livello del terreno. Per 40 anni è stata la struttura più alta del mondo. Per il suo mantenimento servono anche 50 tonnellate di vernice ogni 7 anni. A seconda della temperatura ambientale l'altezza della Torre Eiffel può variare di diversi centimetri a causa della dilatazione del metallo, sino a 15 cm più alta durante le calure estive. Nelle giornate ventose sulla cima della torre si possono verificare oscillazioni sino a 12 cm.



Dal Capodanno del 2000 sulla torre sono installati quattro potenti fari ruotanti che, coprendo ciascuno un arco di 180°, illuminano tutta la città ogni sera.



 



La moneta è un 5 franchi coniati dalla Francia nel 1989 per commemorare i 100 anni della torre

 


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E dove trovare qualche buona moneta romana se non in un’autentica città romana conservata perfettamente, nascosta al mondo per 1700 anni? Ebbene a Pompei che il 1 aprile 1748 inizia a venir riportata alla luce.
 
Pompei fu fondata dagli Osci intorno all'VII secolo a.C., su un pianoro formato da una colata lavica, poco distante dal fiume Sarno, anche se diverse testimonianze attribuiscono i primi insediamenti umani già a partire dal IX secolo a.C.: durante il periodo osco, il borgo, importante nodo viario, con strade per Cuma, Nola e Stabiae, venne cinto da mura e raggiunse un'estensione pari a 63 ettari. Pompei risentì degli influssi prima dei Greci, e poi degli Etruschi, sotto i quali fu costruito il tempio di Apollo; fu conquistata dai Sanniti. Fu proprio sotto questi ultimi che Pompei divenne una ricca città commerciale, con un piccolo fiorente porto e cinta da mura possenti, costruite intorno al 300 a.C..
Conquistata dai Romani nel III secolo a.C., continuò il suo sviluppo di città commerciale, esportando, in tutto il Mediterraneo, olio e vino, di cui era produttrice soprattutto nel periodo del II secolo a.C: in questi anni si assistette anche ad un forte sviluppo urbanistico, con la costruzione del foro, del tempio di Giove, di Iside e della Basilica, oltre a numerose case e ville residenziali. Sotto il dominio romano divenne prima municipium, godendo anche di una parziale indipendenza, grazie all'appoggio fornito durante la seconda guerra punica e poi colonia, col nome di Cornelia Veneria Pompeianorum, a seguito della conquista da parte di Silla nell'89 a.C., durante le guerre sociali. La zona fu colpita da un violento terremoto nel 62 e la città subì notevoli danni, in parte prontamente riparati: tuttavia nel 79, mentre alcuni edifici erano ancora in fase di restauro, un'eruzione del Vesuvio seppellì la città sotto una coltre di ceneri e lapilli, cancellandola interamente. Negli anni successivi, la zona, arida e spoglia, non fu soggetta a ripopolamento e nonostante alcune ricerche svolte nel I secolo, non venne più ritrovata, rimanendo sepolta per quasi 1700 anni.
I ritrovamenti a seguito degli scavi, iniziati per volere di Carlo III di Borbone, sono una delle migliori testimonianze della vita romana, nonché la città meglio conservata di quell'epoca; la maggior parte dei reperti recuperati (oltre a semplici suppellettili di uso quotidiano anche affreschi, mosaici e statue), è oggi conservata al museo archeologico nazionale di Napoli.
 
Non metto una moneta ma metto il link del portale numismatico dello stato in cui si possono vedere alcune monete ritrovate a Pompei conservate presso il museo archeologico nazionale di Napoli
 
 

 

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Il 2 aprile 2005 alle ore 21:37 muore Giovanni Paolo II



 



Papa Giovanni Paolo II nato con il nome di Karol Józef Wojtyła a Wadowice il 18 maggio 1920 morto nella Città del Vaticano il 2 aprile 2005 è stato il 264º papa della Chiesa cattolica,



Fu eletto papa il 16 ottobre 1978. In seguito alla causa di beatificazione, il 1º maggio 2011 è stato proclamato beato dal suo immediato successore Benedetto XVI e viene festeggiato annualmente nel giorno del suo insediamento, il 22 ottobre; nella storia della Chiesa, non accadeva da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore. Il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII, è stato proclamato santo da papa Francesco.



Primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi di Adriano VI (1522 – 1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco nella storia. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo della storia (dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo).



Giovanni Paolo II intraprese sin dal principio del suo pontificato una vigorosa azione politica e diplomatica contro il comunismo e l'oppressione politica, ed è considerato uno degli artefici del crollo dei sistemi del socialismo reale, già controllati dall'ex Unione Sovietica. Nel campo della morale si oppose fermamente all'aborto e all'eutanasia e confermò l'approccio tradizionale della Chiesa sulla sessualità umana, sul celibato ecclesiastico e sul sacerdozio femminile.



I suoi 104 viaggi in tutto il mondo videro la partecipazione di enormi folle (tra le più grandi mai riunite per eventi a carattere religioso). Con questi viaggi apostolici, Giovanni Paolo II coprì una distanza molto maggiore di quella coperta da tutti gli altri papi messi assieme. Questa grande attività di contatto (anche con le generazioni più giovani, con la creazione delle Giornate mondiali della gioventù) fu da molti interpretata come segno di una seria intenzione di costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell'ecumenismo, che era stato uno dei punti fermi del suo papato.



Fu detto "l'atleta di Dio" per le sue varie passioni sportive: praticò sci, nuoto, canottaggio, calcio e fu amante della montagna, continuando a praticare sport finché la salute glielo permise.



Papa Giovanni Paolo II ha viaggiato estesamente ed è entrato in contatto con molte diverse fedi, senza mai cessare di ricercare con esse un terreno comune, etico, dottrinale o dogmatico. Ha stabilito contatti con Israele, pregando a Gerusalemme presso il Muro del pianto; inoltre è stato il primo pontefice romano dopo san Pietro a pregare in una sinagoga visitando il 13 aprile 1986 la sinagoga di Roma. Il Dalai Lama, guida spirituale del Buddhismo tibetano, ha avuto otto incontri con Giovanni Paolo II, più di ogni altro singolo dignitario, trovandosi spesso di comune opinione.



Il 27 ottobre 1986 si è svolta ad Assisi una giornata di incontro tra le grandi religioni, indetta da Giovanni Paolo II. In tale circostanza, le differenti religioni «si sono dichiarate concordi nel riconoscere che, per diverso che sia il nome di Dio da esse invocato, la ricerca della pace per le vie della nonviolenza è la pietra di paragone dell'obbedienza alla sua volontà»



Le sue più famose frasi:



“non abbiate paura”



“prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”



 



 



La moneta coniata dal Vaticano nel 2015 un 10€ per commemorare i 10 anni dalla sua scomparsa

 


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Il 4 aprile 1581 Francis Drake viene nominato baronetto per essere stato il primo Inglese a completare la circumnavigazione del mondo.
 
Uno dei più grandi capitani di mare di tutti i tempi, sir Francis Drake nacque nel Devonshire, in Inghilterra, intorno al 1540; imbarcatosi per la prima volta all’età di 12 o 13 anni, con una carriera eccezionale divenne presto un corsaro navigatore di grande talento. Incaricato dalla regina Elisabetta I di navigare verso le Americhe, Drake è stato il primo ad attraversare l’Atlantico fino a raggiungere la costa del Pacifico del Sud America. Nel 1577 la regina Elisabetta I lo scelse nominandolo a capo di una spedizione che doveva navigare intorno al mondo; riuscì brillantemente nell’impresa e, tornato in Inghilterra, venne nominato cavaliere nel 1581. Nel 1588, infine, Drake venne nominato vice ammiraglio della Royal Navy e fondamentale fu il suo contributo nella distruzione dell’Invincibile Armada spagnola che tentava, attraverso la Manica, di invadere le Isole Britanniche. Drake prese il mare per l’ultima volta nel 1595, quando si imbarcò per un viaggio alla volta dei Caraibi.  Inviato ad attaccare gli insediamenti spagnoli nelle Indie Occidentali, morì durante il viaggio di ritorno verso casa e, come da tradizione marinara, venne sepolto in mare in una bara di piombo.
 
La moneta coniata nel 2015 dalle isole vergini per commemorare i 475° anniversario della nascita di sir Francis Drake reca su una faccia il veliero di Drake e sulla faccia opposta la regina Elisabetta II

 

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Il 5 aprile 1722 si festeggiava la Pasqua e venne scoperta l’isola che porta ancora oggi il suo nome
 
Il primo ad avvistare l'Isola di Pasqua fu presumibilmente il pirata Edward Davis, che avvistò l'isola a bordo del suo battello, nel 1687. Non capendo tuttavia di aver avvistato un'isola Davis non attraccò mai sull'isola.
Il primo a sbarcare invece sull'isola fu l'olandese Jakob Roggeveen, la domenica di Pasqua 1722 (che in quell’anno cadeva il 5 aprile) , motivo per il quale l'isola fu battezzata Isola di Pasqua.
La storia dell’isola è presso che sconosciuta anche grazie ai diari di Roggeveen si è potuta parzialmente ricostruire. I primi colonizzatori indigeni a sbarcare sull’isola furono i polinesiani, che i più recenti studi fanno risalire attorno all'800-900 d.C., probabilmente l'isola si presentava come un'immensa foresta di palme. Fino al 1200 d.C. la popolazione rimase numericamente modesta e sostanzialmente in equilibrio con le risorse naturali presenti. In seguito, però, nacque da parte degli abitanti la necessità di realizzare i moai, il cui sistema di trasporto richiedeva notevoli quantità di legname. Cominciò pertanto un importante lavoro di disboscamento dell'isola che fu ulteriormente intensificato dopo il sensibile aumento della popolazione dovuto a nuovi sbarchi. Verso il 1400 d.C. la popolazione raggiunse i 15.000-20.000 abitanti e l'attività di abbattimento degli alberi raggiunse il picco massimo. La riduzione della risorsa forestale provocò, conseguentemente, un inasprimento dei rapporti sociali interni che sfociarono talora in violente guerre civili. Tra il 1600 e il 1700 d.C., in alternativa al legno divenuto sempre più scarso, gli abitanti iniziano a utilizzare anche erbe e cespugli come combustibile. Le condizioni di vita sull'isola divennero pertanto proibitive per la poca popolazione rimasta, in gran parte decimata dagli scontri interni e dai flussi emigratori. Secondo i resoconti del primo occidentale a sbarcare sull'isola, Jakob Roggeveen, al tempo del suo arrivo l'isola si presentava brulla e priva di alberi ad alto fusto.
La caratteristica più famosa dell’isola sono i grandi busti di pietra chiamati moai. Sull'isola esistono solamente 638 moai secondo le ricerche condotte daSebastian Englert. Nonostante le ricerche condotte negli ultimi anni il loro scopo non è tuttora noto con certezza. Secondo studi più recenti le statue rappresenterebbero capi tribù indigeni morti; secondo la credenza popolare avrebbero permesso ai vivi di prendere contatto con il mondo dei morti.
 
La banconota da 1000 rongo rappresenta un nativo dell'isola e i tipici moai
 
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Il 6 aprile 1912 muore Giovanni Pascoli
 
Giovanni Agostino Placido Pascoli nato a San Mauro di Romagna il 31 dicembre 1855 e morto a Bologna a 6 aprile 1912 è stato un poeta eaccademico italiano, figura emblematica della letteratura italiana di fine Ottocento.
 Il 10 agosto 1867, quando Giovanni aveva undici anni, il padre Ruggero venne assassinato con una fucilata mentre sul proprio calesse tornava a casa da Cesena.
Le ragioni del delitto, forse di natura politica o forse dovute a contrasti di lavoro, non furono mai chiarite e i responsabili rimasero per sempre oscuri. La perdita del padre lo segnerà per sempre e ricorderà questa perdita nella celebre poesia La cavalla storna.
Dopo la laurea, conseguita nel 1882 con una tesi su Alceo, Pascoli intraprese la carriera di insegnante di latino e greco nei licei di Matera e di Massa. Dopo le vicissitudini e i lutti per la perdita della madre e di una sorella, il poeta aveva finalmente ritrovato la gioia di vivere e di credere nel futuro.
Il 31 dicembre 1911 compie 56 anni; sarà il suo ultimo compleanno: poco tempo dopo le sue condizioni di salute peggiorano. Il medico gli consiglia di lasciare Castelvecchio e trasferirsi a Bologna, dove gli viene diagnosticata la cirrosi epatica.
La malattia lo porta alla morte il 6 aprile 1912 nella sua casa di Bologna, in via dell'Osservanza n. 2. Pascoli venne sepolto nella cappella annessa alla sua dimora di Castelvecchio di Barga, dove sarà tumulata anche l'amata sorella Maria, sua biografa, nominata erede universale nel testamento, nonché curatrice delle opere postume.
Per Pascoli la poesia ha natura irrazionale e con essa si può giungere alla verità di tutte le cose; il poeta deve essere un poeta-fanciullo che arriva a questa verità mediante l'irrazionalità e l'intuizione. I motivi principali di questa poesia devono essere "umili cose": cose della vita quotidiana, cose modeste o familiari. A questo si unisce il ricordo ossessivo dei suoi morti, le cui presenze aleggiano continuamente nel “nido”, riproponendo il passato di lutti e di dolori, inibendo al poeta ogni rapporto con la realtà esterna, ogni vita di relazione. La poesia, quindi, è tale solo quando riesce a parlare con la voce del fanciullo ed è vista come la perenne capacità di stupirsi tipica del mondo infantile.
 
La moneta da 2€ coniata dall'Italia nel 2012 per commemorare i 100 anni dalla morte del poeta
 
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La banconota da 1000 rongo rappresenta un nativo dell'isola e i tipici moai

 

 

Attenzione, perchè queste sono fantasy-notes senza nessun valore numismatico. L'Isola di Pasqua fa parte del Cile, la valuta usata è il Peso cileno.


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Il 7 aprile 1520 Raffaello Sanzio viene tumulato nel Pantheon



 



Raffaello Sanzio nato a Urbino il 28 marzo o 6 aprile 1483  e morto a  Roma il 6 aprile 1520 è stato un pittore e architetto italiano, tra i più celebri del Rinascimento italiano.



Si formo e lavoro nella bottega del celebre pittore detto “Perugino” dove lo aiutò a realizzare numerose opere.



L'opera che conclude la fase giovanile, segnando un distacco ormai incolmabile con i modi del maestro Perugino, è lo Sposalizio della Vergine, datato 1504 e già conservato nella cappella Albizzini della chiesa di San Francesco di Città di Castello. L'opera si ispira a unapala analoga che il Perugino stava dipingendo in quegli stessi anni per il Duomo di Perugia, ma il confronto tra le due opere mette in risalto profonde differenze.



Verso la fine del 1508 per Raffaello arrivò la chiamata a Roma che cambiò la sua vita. In quel periodo infatti papa Giulio II aveva messo in atto una straordinaria opera di rinnovo urbanistico e artistico della città in generale e del Vaticano in particolare, chiamando a sé i migliori artisti sulla piazza, tra cui Michelangelo e Donato Bramante. Fu proprio Bramante, secondo la testimonianza di Vasari, a suggerire al papa il nome del conterraneo Raffaello.



Fu così che il Sanzio, appena venticinquenne, si trasferì velocemente a Roma.



Qui affiancò una squadra di pittori provenienti da tutta Italia per la decorazione, da poco avviata, dei nuovi appartamenti papali, le Stanze. Le sue prove nella volta della prima, poi detta Stanza della Segnatura, piacquero così tanto al papa che decise di affidargli, fin dal 1509, tutta la decorazione dell'appartamento, a costo anche di distruggere quanto già era stato fatto.



Per far fronte alla sua crescita di popolarità e alla conseguente mole di lavoro richiesto, Raffaello mise su una grande bottega, strutturata come una vera e propria impresa capace di dedicarsi a incarichi sempre più impegnativi e nel minor tempo possibile, garantendo comunque un alto livello qualitativo. Prese così all'apprendistato non solo garzoni e artisti giovani, ma anche maestri già affermati e di talento.



Raffaello morì il 6 aprile 1520, a soli 37 anni. Secondo Vasari la morte sopraggiunse dopo quindici giorni di malattia, iniziatasi con una febbre "continua e acuta", causata secondo il biografo da "eccessi amorosi", e inutilmente curata con ripetuti salassi.



La sua scomparsa fu salutata dal commosso cordoglio dell'intera corte pontificia. Il suo corpo fu sepolto il 7 aprile 1520 nel Pantheon, come egli stesso aveva richiesto. Antonio Tebàldi, un poeta amico di Raffaello, compose per lui questo epitaffio:



« Qui giace quel Raffaello, da cui, vivo, Madre Natura temette



di essere vinta e quando morì, [temette] di morire [con lui]. »



 



La banconota da 500000 lire rappresenta il volto di Raffaello e il celebre dipinto della Scuola di Atene

 


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L’8 aprile 217 muore Caracalla



 



Caracalla, originariamente Lucio Settimio Bassiano poi dal 195 Marco Aurelio Antonino nato a Lugdunum il 4 aprile 188 e morto a Carre il 8 aprile 217, fu imperatore romano dal 4 febbraio 211 alla sua morte.



Succedette nel 211 appena ventitreenne al padre Settimio Severo assieme al fratello Geta, ma non era disposto a dividere il potere imperiale, anche a causa di alcuni dissapori. In dicembre lo uccise e ottenne il sostegno dei pretoriani corrompendoli.



Caracalla si accanì contro i sostenitori del fratello ucciso e arrivò ad eliminare 20.000 alessandrini. Rafforzò maggiormente il suo potere, che finì per essere totalmente dispotico.



Rafforzato il proprio potere, Caracalla fu perdonato dalla madre Giulia Domna e la rese partecipe delle sue decisioni. Inoltre, prima di morire, il padre gli aveva dato alcuni consigli riguardo al mantenimento dell'esercito.



Dovette diminuire del 25% la quantità di argento nei denari, a causa dell'aumento della paga dei soldati, e quindi coniò una nuova moneta, chiamata "antoniniano", nel 215, che valeva due denari normali.



Sempre nel 212 ebbero inizio i lavori delle terme di Caracalla, terminate nel 217, fortemente volute dall'Imperatore.



Per far fronte alle accresciute spese militari e per cercare di aumentare le entrate, nel 212 Caracalla emanò la Constitutio antoniniana. Divenivano così cittadini dell'Impero tutti gli abitanti liberi che lo popolavano.



Caracalla fu molto impopolare tra i Romani, eccetto tra i soldati, così venne assassinato nel 217 mentre si recava in Partia. Lo storico Erodiano dice che a ucciderlo fu Marziale, un ufficiale della guardia del corpo imperiale, poiché questi voleva vendicare la morte del fratello, condannato da Caracalla. Cassio Dione, invece, afferma che lo fece per il risentimento di non essere stato nominato centurione. Certo è che Marziale fu ucciso poco dopo da un arciere. A Caracalla succedette, quindi, il prefetto del pretorio Macrino, che governò sino al 218.



 



La moneta, un bellissimo aureo di Caracalla che lo ritrae ancora in giovane età

 


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Il 9 aprile 30 secondo la ricerca sulla tradizione cristiana risorge Gesù
 
Il 7 aprile del 30 un uomo dopo un processo per l'accusa di blasfemia viene condannato a morte secondo il terribile supplizio della crocefissione. I romani eseguono la sentenza alle prime ore del mattino inchiodano l'uomo al patibolo, morirà in poche ore dopo terribili sofferenze. Un aristocratico si offre di dare sepoltura a quest'uomo e compra un pezzo di telo in cui avvolgere il corpo che verrà adagiato in un sepolcro offerto dall'aristocratico. Tutto normale sin'ora se non che 3 giorni dopo (il 9 aprile) il sepolcro viene trovato vuoto e i soldati romani posti a sorvegliarlo non danno spiegazioni in merito.
 
Questa morte e rinascita ha cambiato per sempre la storia. L'uomo morto e successivamente risorto è Gesù, secondo la chiesa cristiana il figlio di Dio, che con la sua vita ha insegnato l'amore per il prossimo soprattutto verso gli ultimi, gli umili, i poveri, i malati.
 
La moneta dalla storia ricchissima è una prutah fatta coniare da Ponzio Pilato nel 30. Perchè questa moneta? perchè secondo la tradizione cristiana il lenzuolo usato per avvolgere il corpo di Gesù è la Sacra Sindone conservata a Torino e su questo lenzuolo sono state trovate le impronte (invisibili ad occhio nudo ma solo a pc) di questa moneta, ciò sosterrebbe l'ipotesi dell'autenticità del telo in quanto un falsario medievale non le avrebbe potute catalogare come appartenenti a Pilato e non avrebbe potuto imprimere la loro immagine in modo che non fosse percepibile ad occhio nudo. (Altra cosa che a avvalora è che Ponzio Pilato potrebbe discendere da uno dei cesaricidi).
La moneta fa parte della mia collezione privata.
 
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Il 10 aprile 1919 l’eroe rivoluzionario messicano Emiliano Zapata viene ucciso



 



La rivoluzione messicana fu il movimento armato iniziato nel 1910 per porre fine alla dittatura del Generale Porfirio Díaz e terminato ufficialmente con la promulgazione di una nuova costituzione nel 1917; anche se gli scontri armati proseguiranno fino alla fine degli anni venti. Il movimento ebbe un grande impatto sui circoli di operai, agricoltori e anarchici di tutto il mondo, infatti la Costituzione Politica degli Stati Uniti Messicani del 1917 fu la prima costituzione al mondo a riconoscere le garanzie sociali e i diritti ai lavoratori uniti. Oggi si stima che durante il periodo della rivoluzione siano morte più di 900.000 persone, tra civili e militari.



Emiliano Zapata Salazar nato a Anenecuilco il 8 agosto 1879 morto a Chinameca il 10 aprile 1919 è stato un capo rivoluzionario, politico e guerrigliero messicano.



Verso la fine del 1910, Zapata iniziò la lotta armata, diventando capo indiscusso della rivoluzione del Sud.



Ha inizio una guerra lunga e difficile, prima contro Madero, poi controVictoriano Huerta e infine contro Venustiano Carranza. Gli zapatisti sono inafferrabili: applicando la tecnica della guerriglia, colpiscono i distaccamenti militari per poi scomparire nel nulla.



Nell'autunno 1914 si celebrò ad Aguascalientes una convenzione tra le differenti fazioni rivoluzionarie che però non riuscirono a trovare l'accordo. Zapata fu presente alla successiva convenzione aguascaliense. Questa convenzione adottò il piano di Ayala ed elesse Eulalio Gutiérrez come presidente provvisorio. I gruppi diretti da Pancho Villa e Zapata accettarono i risultati della convenzione; lo stesso non fece il gruppo del generale Venustiano Carranza e questo provocò la prosecuzione della guerra civile. In dicembre, in seguito alla rottura con Venustiano Carranza, che rappresentava la borghesia agraria del nord, le truppe contadine di Villa e Zapata entrarono trionfanti a Città del Messico inalberando i vessilli della Vergine di Guadalupe, patrona dei popoli indigeni. Fu in questi giorni che Zapata si rifiutò di sedersi sulla poltrona presidenziale: "non combatto per questo. Combatto per le terre, perché le restituiscano".



Gli zapatisti distribuirono terre e promulgarono leggi per restituire il potere ai pueblos. Si trattò di un'esperienza di democrazia diretta, la comune di Morelos, che rappresentò l'apice della rivoluzione zapatista.



Zapata fu attirato in un'imboscata e venne assassinato il 10 aprile 1919, presso la fattoria di Chinameca, per mano del traditore Jesús Guajardo. Mandante dell'uccisione fu Venustiano Carranza.



 



La moneta da 5 Pesos messicani emessa nel 2010, dedicata alla rivoluzione del Messico negli anni 1910-1917. Mostra sul rovescio l'importante figura storica Emiliano Zapata.

 


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Molto bella, di Zapata, anche la banconota da 10 Nuevos Pesos del 1992, rifatta al valore di 10 Pesos nel 1994 e 1966

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Complimenti per discussione :good:

petronius :)


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Oggi festeggia il compleanno Settimio Severo ben 1870 anni



 



Lucio Settimio Severo nato a Leptis Magna l’11 aprile 146 morto a Eboracum il 4 febbraio 211 fu un imperatore romano dal 193 alla sua morte.



Giunto al potere dopo la guerra civile romana del 193-197, fu fondatore alla dinastia severiana. In linea con le scelte di Marco Aurelio ripristinò alla sua morte il principio dinastico di successione, facendo subentrare i figli Caracalla e Geta.



L'ascesa di Settimio Severo costituisce uno spartiacque nella storia romana; è considerato infatti l'iniziatore della nozione di "dominato" in cui l'imperatore non è più un privato gestore dell'impero per conto del Senato, come durante il principato, ma è unico e vero dominus, che trae forza dall'investitura militare delle legioni.



Egli fu inoltre iniziatore di un nuovo culto che si incentrava sulla figura dell'imperatore, ponendo le basi per una sorta di "monarchia sacra" mutuata dall'oriente ellenistico. Adottò infatti il titolo di dominus ac deus che andò a sostituire quello di princeps, che sottintendeva una condivisione del potere con il Senato.



Settimio Severo mise subito in atto una serie di riforme e modifiche al precedente ordinamento militare, confermando quel processo di provincializzazione delle milizie e emersione dei ceti dirigenti locali dell'impero già cominciato con Marco Aurelio, aumentò il numero delle legioni romane a 33. L'esercito ora poteva contare su 400.000 armati complessivamente.



Un regime assolutistico confermato dallo sviluppo cui giunse la res privata imperiale, ormai di pari peso a quella statale. Per finanziare l'ingente spesa che serviva a mantenere l'esercito, causa anche l'aumento stesso del soldo, cioè della paga, ricorse all'espediente di dimezzare la quantità di metallo prezioso contenuto nelle monete, differenziando ilvalore intrinseco da quello nominale. Cominciò così una crescente inflazione e una tesaurizzazione delle monete di metallo prezioso.



Dopo la morte nel 211 a Eburacum, fu divinizzato dal Senato e a lui succedettero, come aveva previsto nell'intento di fondare una nuova dinastia in qualche modo in continuità con quella antonina i due litigiosi figli avuti dalla moglie siriana Giulia Domna, Caracalla e Geta. Quest'ultimo difatti morirà subito dopo, probabilmente per mano dello stesso Caracalla, che rimase l'unico titolare dell'impero.



 



La moneta coniata nel 193 raffigura Settimio Severo e un aquila legionaria tra 2 stendardi

 


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Il 12 aprile 1633 iniziava il processo contro Galileo Galilei



 



Galileo Galilei  nato a Pisa il 15 febbraio 1564 morto ad Arcetri l’8 gennaio 1642 è stato un fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, considerato il padre della scienza moderna.



Il suo nome è associato a importanti contributi in dinamica e in astronomia legati al perfezionamento del telescopio, che gli permise importanti osservazioni astronomiche oltre all'introduzione del metodo scientifico. Di primaria importanza fu anche il suo ruolo nella rivoluzione astronomica, con il sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana.



Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo fu processato e condannato dal Sant'Uffizio, nonché costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche e al confino nella propria villa di Arcetri. Solo 359 anni dopo, il 31 ottobre 1992, papa Giovanni Paolo II, alla sessione plenaria della Pontificia accademia delle scienze, ha dichiarato riconosciuti "gli errori commessi" sancendo la conclusione dei lavori di un'apposita commissione di studio da lui istituita nel 1981.



Le scoperte astronomiche avvaloravano la teoria eliocentrica: l'esistenza delle fasi di Venere e anche quelle di Mercurio, osservate da Galileo, dimostrava che quei pianeti ruotavano intorno al Sole. Inoltre teorizzò l’esistenza delle macchie solari.



Il 21 dicembre 1614, dal pulpito di Santa Maria Novella a Firenze il frate domenicano Tommaso Caccini (1574 – 1648) lanciava contro certi matematici moderni, e in particolare contro Galileo, l'accusa di contraddire le Sacre Scritture con le loro concezioni astronomiche ispirate alle teorie copernicane.



Fù denunciato al tribunale dell’inquisizione. Il processo cominciò il 12 aprile. Il giorno dopo, 22 giugno, nella sala capitolare del convento domenicano di Santa Maria sopra Minerva, presente e inginocchiato Galileo, fu emessa la sentenza dai cardinali.



Imposta l'abiura «con cuor sincero e fede non finta» e proibito il Dialogo, Galilei venne condannato al «carcere formale ad arbitrio nostro» e alla «pena salutare» della recita settimanale dei sette salmi penitenziali per tre anni, riservandosi l'Inquisizione di «moderare, mutare o levar in tutto o parte» le pene e le penitenze.



 



La moneta coniata dall’Italia nel 2014 per ricordare i 450 anni dalla nascita dello scienziato

 


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Il 13 aprile 1111 Enrico V viene nominato imperatore del sacro romano impero



 



Enrico V di Franconia nato l’8 gennaio 1081 e morto ad Utrecht il 23 maggio 1125 è stato il quarto e ultimo imperatore del Sacro Romano Impero della dinastia salica.



Figlio di Enrico IV e di Berta di Savoia, succedette al trono dopo la deposizione del fratello maggiore Corrado, avvenuta nell'aprile del 1098. Fu eletto il 10 maggio dello stesso anno rex Romanorum, e il 6 gennaio 1099 l'arcivescovo di Colonia,



Nel 1105, ad Ingelheim, Enrico V costrinse il padre ad abdicare a suo favore. Ma solo quando questi morì, l'anno successivo, il titolo di Enrico V fu universalmente riconosciuto. E, forte di questo riconoscimento, non tardò a volgersi contro il papa, proseguendo la politica imperiale antiromana del padre.



Il 13 aprile 1111 Enrico V giunse a Roma, pretendendo la corona imperiale. Quando vide che gli veniva rifiutata, prese prigionieri il papa Pasquale II e molti cardinali, costringendoli ad accettare le sue richieste, sia la sua incoronazione, sia il suo diritto all'investitura dei vescovi. Una volta ottenuta l'incoronazione ad imperatore, passò il titolo di Vicaria Imperiale Vice Regina d'Italia a Matilde di Canossa per i suoi meriti. Non appena fece ritorno in Germania, la Curia Romana revocò gli accordi raggiunti ed istigò i principi tedeschi contro l'imperatore. Già nel 1112 i nobili della Sassonia si rivoltarono contro di lui. Tra di loro vi era anche il futuro imperatore Lotario III. Le rivolte perdurarono fino al 1115, quando alla morte di Matilde di Canossa il titolo di re d'Italia si ricongiunse a quello dell'Impero.



Il 7 gennaio 1114, a Magonza, Enrico V sposò la figlia dodicenne del re d'Inghilterra, Enrico I, Matilde d'Inghilterra, che, alla sua morte, fece ritorno da suo padre alla corte di Londra. Nel 1116 con una solenne cerimonia a Santa Tecla Enrico V venne scomunicato da Giordano di Clivio, arcivescovo di Milano.



Enrico proseguì senza esitazioni nella lotta con il papato, fino al 1122, quando, con il Concordato di Worms, giunse ad un compromesso con il papa Callisto II.



Enrico V morì a Utrecht il 23 maggio 1125, senza lasciare eredi legittimi, ma solamente una figlia illegittima, Berta. Venne seppellito nel duomo di Spira.



 



La moneta porta la scritta inperator e al rovescio enricus coniata tra il 1105 e il 1125 (immagine dal catalogo Lamoneta.it)

 


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Fantastica discussione ....complimenti ancora, se poi vedo un denaro di Lucca poi....


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grazie mille @@dabbene per i complimenti 

per quanto riguarda il denaro di Lucca merito del nostro fantastico catalogo

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Il 12 aprile 1633 iniziava il processo contro Galileo Galilei
 
Galileo Galilei  nato a Pisa il 15 febbraio 1564 morto ad Arcetri l’8 gennaio 1642 è stato un fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, considerato il padre della scienza moderna.
Il suo nome è associato a importanti contributi in dinamica e in astronomia legati al perfezionamento del telescopio, che gli permise importanti osservazioni astronomiche oltre all'introduzione del metodo scientifico. Di primaria importanza fu anche il suo ruolo nella rivoluzione astronomica, con il sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana.
Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo fu processato e condannato dal Sant'Uffizio, nonché costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche e al confino nella propria villa di Arcetri. Solo 359 anni dopo, il 31 ottobre 1992, papa Giovanni Paolo II, alla sessione plenaria della Pontificia accademia delle scienze, ha dichiarato riconosciuti "gli errori commessi" sancendo la conclusione dei lavori di un'apposita commissione di studio da lui istituita nel 1981.
Le scoperte astronomiche avvaloravano la teoria eliocentrica: l'esistenza delle fasi di Venere e anche quelle di Mercurio, osservate da Galileo, dimostrava che quei pianeti ruotavano intorno al Sole. Inoltre teorizzò l’esistenza delle macchie solari.
Il 21 dicembre 1614, dal pulpito di Santa Maria Novella a Firenze il frate domenicano Tommaso Caccini (1574 – 1648) lanciava contro certi matematici moderni, e in particolare contro Galileo, l'accusa di contraddire le Sacre Scritture con le loro concezioni astronomiche ispirate alle teorie copernicane.
Fù denunciato al tribunale dell’inquisizione. Il processo cominciò il 12 aprile. Il giorno dopo, 22 giugno, nella sala capitolare del convento domenicano di Santa Maria sopra Minerva, presente e inginocchiato Galileo, fu emessa la sentenza dai cardinali.
Imposta l'abiura «con cuor sincero e fede non finta» e proibito il Dialogo, Galilei venne condannato al «carcere formale ad arbitrio nostro» e alla «pena salutare» della recita settimanale dei sette salmi penitenziali per tre anni, riservandosi l'Inquisizione di «moderare, mutare o levar in tutto o parte» le pene e le penitenze.
 
La moneta coniata dall’Italia nel 2014 per ricordare i 450 anni dalla nascita dello scienziato
 
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Buona serata

 

Ancora oggi gli storici si domandano perché Galilei non restò a Venezia, ma preferì tornare a Roma, dove per poco non ci rimise la pelle ....

 

Galilei, infatti, all'epoca insegnava nell'Università di Padova ed il doge Leonardo Donà gli chiese di restare a Venezia per sviluppare i suoi studi e gli offerse il doppio della retribuzione che allora percepiva, oltre a casa, onori, ecc. ecc.

 

Galilei però sapeva che Venezia non era in buoni rapporti con la Chiesa, la scomunica a Paolo Sarpi, consultore della Repubblica, pesava come un macigno ... ed ancor più l'interdetto comminato alla Serenissima.

 

Meglio non farsi trascinare in simili querelles, meglio non mettersi in urto con Roma, meglio .......

 

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saluti

luciano


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Ciao @@417sonia purtroppo non possiamo sapere come mai Galileo abbia scelto di spostarsi da Venezia.

 

Una persona sulla pagina facebook mi ha ricordato di una mostra di qualche anno fa e ricordo di esserci stato anche io, in cui ai musei capitolini vennero esposti numerosissimi documenti originali dell'archivio segreto vaticano, una mostra veramente interessantissima con documenti bellissimi non la dimenticherò mai. tra i documenti esposti c'erano anche gli atti del processo a Galileo e qui allego una foto del catalogo ufficiale della mostra in cui mostra la pagina (che era esposta) in cui Galileo appone la sua firma accettando di abiurare.

 

 

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Il 15 aprile 1865 Andrew Johnson viene nominato presidente USA



 



Andrew Johnson nato a Raleigh il 29 dicembre 1808 e morto a Elizabethton il 31 luglio 1875 è stato un politico statunitense.



Johnson fu eletto nel 1865 come vicepresidente di Abraham Lincoln, e gli succedette alla massima carica quando questi fu assassinato, diventando il 17º Presidente degli Stati Uniti d'America.



Il 14 aprile 1865, il presidente Lincoln venne ferito mortalmente al Ford's Theatre di Washington da un fanatico sudista, morendo il giorno dopo: di conseguenza Johnson divenne presidente degli Stati Uniti.



Il nuovo presidente tentò di realizzare il piano di Lincoln, cioè di ricostruire il Sud e pacificarne gli animi in nome della concordia nazionale, ma non aveva l'energia e il prestigio del predecessore e subì numerosi attacchi dai radicali del Nord. Tuttavia Johnson si scontrò più volte con l'assemblea parlamentare statunitense, ponendo il veto presidenziale a numerose leggi che potevano esacerbare gli animi dei sudisti, spesso senza riuscirci.



Un altro evento importante dell'amministrazione Johnson fu l'acquisto dell'Alaska, ceduta agli USA per 7.200.000 dollari dalla Russia; inoltre, il 1º marzo 1867 il Nebraska entrò a far parte degli Stati dell'Unione. Johnson varò anche una legge sulla distribuzione delle terre ai pionieri che favorì la colonizzazione del Far West.



Alla fine, per cercare di combattere l'opposizione del Nord alle sue politiche a favore del Sud, il presidente silurò Stanton, ma ciò provocò un processo per impeachment contro di lui Johnson tuttavia fu assolto il 16 maggio 1868, mancando un voto per raggiungere la maggioranza dei due terzi necessaria all'impeachment.



Il 4 marzo 1869, scaduta la carica, Johnson si ritirò a vita privata: dopo due tentativi falliti di elezione a Camera e Senato, nel 1875 fu eletto di nuovo senatore, a pochi mesi dalla morte, avvenuta il 31 luglio dello stesso anno, a 62 anni. Le spoglie vennero sepolte presso il Nation Cemetery di Greeneville, nel Tennessee.



Fu uno dei presidenti degli Stati Uniti membri della Massoneria.



 



La moneta coniata dagli USA nel 2011 raffigura johnson

 


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Il 18 aprile 1025 Beleslao di Polonia diviene il primo re di Polonia nella città di Gniezno



 



Boleslaw I Chrobry, detto Boleslao il Coraggioso, o il Prode, della dinastia dei Piasti, nato a Poznań nel 967 e morto a Cracovia il 17 giugno 1025, regnò come duca di Polonia dal 992 al 1025 e regnò come re di Polonia nel 1025.



Era figlio di Miecislao I e della sua prima moglie, la principessa ceca Dubrawka.



Dopo la morte di suo padre, avvenuta nel 992 circa, Boleslao riuscì nel tentativo di estromettere Oda, la seconda moglie del padre, ed i suoi figli, riuscendo a riunire nuovamente la nazione. Nel 997 Boleslao inviò Sant'Adalberto di Praga in Prussia nel tentativo di convertire al cristianesimo quei popoli.



Nel 999 annesse l'attuale Moravia e nel 1000, o 1001, laSlovacchia. Il progetto di riunire tutte le terre slave occidentali in una nazione unita sotto la bandiera della cristianità sembrava concretizzarsi.



Boleslao fu il primo re di Polonia, inizia con lui infatti il regno di Polonia, nonostante alcuni dei re polacchi prima del 1295 non ricevessero alcuna corona. Fu il primo re polaccobattezzato alla nascita, il primo re effettivamente cristiano. Fondò la provincia polacca indipendente rendendola potente in Europa. Egli fu il primo ad unificare le province tradizionalmente indicate come polacche: la Grande Polonia, la Piccola Polonia, la Masovia, la Slesia e la Pomerania. Per le popolazioni della Lusazia divenne eroe nazionale.



 



La moneta in oro, da 10 zlotych emessa nel 1925 per ricordare i 900 anni dall’incoronazione, raffigura il re e lo stemma polacco

 


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Il 19 aprile 1920 viene ritrovata la celebre Venere di Milo
 
L'Afrodite di Milo, meglio conosciuta come la Venere di Milo, è una delle più celebri statue greche. Si tratta di una scultura di marmo pario alta 202 cm, priva delle braccia e del basamento originale, conservata nel Museo del Louvre a Parigi. Sulla base di un'iscrizione riportata su tale basamento (andato perduto) si ritiene che si tratti di un'opera di Alessandro di Antiochia.
La Venere di Milo risale al 130 a.C. circa: è dunque un'opera ellenistica.
Venne ritrovata spezzata in due parti nel 1820 sull'isola greca di Milo da un contadino chiamato Yorgos Kentrotas. Kentrotas nascose l'opera la quale fu poi tuttavia sequestrata da alcuni ufficiali turchi. Un ufficiale della marina francese, Olivier Voutier, ne riconobbe il pregio e, grazie alla mediazione di Jules Dumont d'Urville e del Marchese di Rivière, ambasciatore francese presso gli ottomani, riuscì a concluderne l'acquisto. Dopo alcuni interventi di restauro, la Venere di Milo fu presentata al re Luigi XVIII nel 1821 e collocata al museo del Louvre, dove è tuttora conservata.
Celebrata da artisti e critici, la Venere di Milo fu da molti considerata una delle più significative rappresentazioni della bellezza femminile.
Non si conosce precisamente quale episodio mitologico della vita di Venere venga rappresentato: si ritiene possa essere una raffigurazione di Venere che reca il pomo dorato a Paride: tale interpretazione ben si accorderebbe con il nome dell'isola dove è stata ritrovata (milos, in lingua greca, significa infatti "mela"). Del resto, alcuni frammenti di un avambraccio e di una mano recante una mela sono stati ritrovati vicino alla statua stessa.
 
La moneta coniata dalla Costa Rica per commemorare i 150 dalla scoperta della statua la raffigura nella sua completezza su una moneta d’oro in versione proof

 

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Oggi festeggiamo il compleanno di Napoleone III



 



Carlo Luigi Napoleone Bonaparte, meglio noto con il nome di Napoleone III nato a Parigi il 20 aprile 1808 morto a Chislehurst il 9 gennaio1873, figlio terzogenito del re d'Olanda Luigi Bonaparte fratello di Napoleone Bonaparte e di Ortensia di Beauharnais, fu presidente della Repubblica francese dal 1848 al 1852 e Imperatore dei Francesi dal 1852 al 1870.



Sposò la contessa di Teba María Eugenia de Guzmán Montijo; ebbe cinque figli: dalla moglie, Napoleone Eugenio Luigi e altri quattro illegittimi da donne diverse.



Nel 1840 viene arrestato e condannato al carcere a vita, ma nel 1846 riesce ad evadere. Si trova quindi in libertà quando scoppia la rivoluzione del febbraio 1848, ed egli può, dall'Inghilterra dove si era rifugiato, precipitarsi nuovamente in Francia. Grazie al nuovo regime repubblicano, può candidarsi ed essere eletto nell'Assemblea Costituente che, nel dicembre dello stesso anno, lo elegge Presidente della Repubblica Francese.



Fra le prime iniziative intraprese, nel nuovo ruolo, vi è quella della restaurazione pontificia a Roma, dove era stata proclamata la Repubblica: l'intervento francese consente al papa Pio IX di rientrare a Roma, il 12 aprile 1850, ed a Napoleone III di assicurarsi per circa vent'anni una notevole influenza sulla politica romana.



Si avvia alla proclamazione dell'impero assumendo il 2 dicembre 1852 il nome di Napoleone III.



Nel 1858 coinvolto da Cavour, sottoscrive con lo stesso i patti di Plombieres, in virtù dei quali prende parte alla seconda guerra d'indipendenza contro l'Austria: nei reali intendimenti di Napoleone III vi è quello di riprendere potere in Italia, ma la piega che ad un certo punto rischia di assumere il conflitto, con la sua estensione ad altre potenze europee, lo induce a promuovere un armistizio con l'Austria che ponga fine alla guerra. L'accordo viene stipulato a Villafranca, l'11 luglio del 1859.



Sconfitto più volte, imprigionato dopo una disastrosa disfatta a Sedan, nella battaglia del 2 settembre 1870, viene incarcerato nel castello di Wilhelmshohe. Da qui, dopo la proclamazione della nuova Repubblica e la dichiarazione di decadenza della dinastia napoleonica, Napoleone III è lasciato partire per l'Inghilterra, a Chislehurst, dove muore il 9 gennaio 1873, all'età di 65 anni.



 



La moneta da 10 franchi del 1859 raffigura un bellissimo profilo di Napoleone III imperatore

 


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Oggi festeggia la sua nona decade Elisabetta II
 
Elisabetta II (Elizabeth Alexandra Mary) nata a Londra il 21 aprile 1926 è la regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.
Figlia di re Giorgio VI e della regina Elisabetta, è anche regina di Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone, Santa Lucia e Tuvalu.Elisabetta II è anche Capo del Commonwealth e governatore supremo della Chiesa d'Inghilterra, comandante in capo delle forze armate e signore dell'Isola di Man.
È salita al trono del Regno Unito il 6 febbraio 1952, alla morte del padre re Giorgio VI.
Il suo regno è il più lungo di tutta la storia britannica, ed è il più lungo in assoluto per una regina.
Circa 125 milioni di persone nel mondo sono suoi sudditi. Per la sua durata, il regno di Elisabetta II è al 44º posto nella classifica dei regni più lunghi della Storia. È sposata con Filippo di Edimburgo dal 20 novembre1947 e ha quattro figli, Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo.
 
La moneta una bellissima sterlina d’oro raffigurante la regina

 

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