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Aureo Cornuficius


Ser. Broccolo

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Buonasera a tutti,

mi ha incuriosito questa rara moneta. Sul catalogo de LaMoneta (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G36/4) è considerata R5, mentre sul mio vecchio Varesi la considera R10, come pure il Sydenham. Inoltre non sono stato in grado di trovare una foto a colori. Qualcuno ha qualche informazione in più sulle caratteristiche stilistiche della moneta e sulla sua storia??

Allego le foto prese dal Catalogo sperando che qualcuno rintracci quelle a colori.

 

Grazie mille a tutti

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Scusate, mi sono dimenticato di scrivere che è la versione aureo

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Ciao, per una foto a colori guarda qui (moneta 881): http://www.antiqva.org/Monetazione%20I%20Secolo%20a.C.%2044-31.htm

Per le altre informazioni che hai chiesto, ho già individuato la moneta sul Grueber. Essendoci parecchio da scrivere, devi portare un po' di pazienza. Domani in giornata pubblicherò tutto qui. Ovviamente, sempre che qualcuno non mi anticipi :)

Nel frattempo, buonanotte al forum

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Eccomi :) Come promesso, e sperando di fare cosa gradita, riporto le note del Grueber riguardanti questa moneta. Per i dati ponderali, l' anno e il luogo dell' emissione, ecc. farà fede la scheda del catalogo. Il testo è, naturalmente, in inglese, ma non penso che questo sia un problema. Ho tolto i vari riferimenti alle opere degli storici latini e alcune parti non direttamente connesse con la moneta. Ho riportato in neretto le informazioni prettamente numismatiche.

 

Buona lettura!

 

"The coins assigned to this period are of Quintus Cornuficius (o Curnificius), who took an active part in the Civil war between Caesar and Pompey, being sent by the former as quaestor in B.C. 48 to Illyricum with the title of propraetor. By his prudence and skill, Cornufucius reduced the province to a state of obedience, and in the following year, on his return to Rome, was rewarded by Caesar with the praetorship and the augurship. He also formed an intimate friendship with Cicero, who adressed him as his collega in the augurship. In B.C. 46 we find Cornufucius in Cilicia, of wich province he was appointed governor by Caesar. This office he did not hold long, for two years later on the death of Caesar he was appointed propraetor of Africa Vetus, and being of the senatorial party, not only gave shelter to those who had been proscribed by the triumvirs, but also sent ships to assist Sextus Pompey. Having refused to give up his province to T. Sextius, the governor of Africa Nova, who claimed it for the triumvirs, a war broke up between them in B.C. 42, the details of wich are differently related by Appian and Dion Cassius. At first Cornuficius was successful and compelled Sextius to retreat into his own province. To complete this success Cornufucius now invaded the territory of his rival, but his army being surrounded near Utica, he himself was slain.

The coins of Cornuficius give him the title of Augur and Imperator. The date of his appointment as augur is known, and it is generally thought that he did not receive the title of Imperator till after his successes against Sextius in B.C. 42, but as there was so short an interval between his success and his defeat, there seems hardly time for the issue of a coinage which offers so many varieties of the obverse type. It is therefore possible that he was acclaimed Imperator at an earlier period in his career, not improbably for his successes in Illyricum, where he captured several important forts, and also seized the Pompeian fleet under the command of M. Octavianus.

The obverse types of heads of Jupiter Ammon, Ceres and Africa, are frequently met with on coins of Mauretania and other districts of Africa. They refer to the local cult of those divinities. A symbolical allusion to the name of Cornuficius in the head of Jupiter Ammon is scarcely admissible. The objects behind the bust of Africa are clearly two spears and not a virga as has been suggested. On the reverse Cornuficius is shown in his capacity of augur, crowned by Juno Sospita, who is accompanied by the raven (cornix), which was sacred to her. The presence of the goddess appears only to be accounted for in the circumstance that Q. Cornuficius was a native of Lanuvium, where the principal sanctuary of the goddess was situated.

Only two specimen of the aureus are known. Both came from the Brescello find, and they are in the Paris and Vienna collections. His denarii are also rare, and no specimens occured in any of the finds of which analyses have been given"

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Ne ho trovato un esemplare alla Biblioteca Nazionale di Francia. Penso sia una delle monete più affascinanti mai coniate.

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@Afranio_Burro scusa se ti stresso la vita, non potresti inserire le immagini del denario NAC, non sono inscritto ad acsearch e non posso ammirarlo...

 

Grazie mille ancora.

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@Afranio_Burro scusa se ti stresso la vita, non potresti inserire le immagini del denario NAC, non sono inscritto ad acsearch e non posso ammirarlo...

Grazie mille ancora.

Tranquillo, nessuno stress. Domani te lo posto :)

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sarà la luce ma io preferisco quella del post 1. pensate che il ritratto, almeno secondo me, deve avere un' aspetto caprino cosa espressa divinamente in questo fotografato al post 1 che secondo me, dal poco che si vede, vince anche sull'altra faccia della moneta. sarebbe interessante avere l'ingrandimento di questa moneta per poterla confrontare meglio con quella sopra.

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Quello è l'esemplare descritto da Babelon, bisognerebbe trovare in quale collezione si trova.

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Buona domenica a tutti!

 

@@Ser. Broccolo, ecco l' immagine del denario NAC:

 

post-26929-0-19722200-1458474419_thumb.j

 

@@dux-sab senza dubbio sarebbe interessante avere delle immagini più nitide delle due monete. Onestamente, ma potrei anche sbagliare, penso che i due ritratti siano gli stessi. Se infatti si osserva con attenzione, entrambe le monete presentano una "escrescenza" metallica alle ore 13 del D/. Stessi conii? Allego foto per confronto:

 

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Come già detto da aemilianus, gli aurei sono più rari. C' è pero da dire che tutta la serie denariale a nome Q. Cornuficius è rarissima, probabilmente è una delle più rare (e ricercate) delle Repubblica (sono tutti classificati R5). Per completezza, posto le schede del catalogo riguardanti i denarii:

 

http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G36/1

 

http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G36/3

 

http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G36/2

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senza dubbio sarebbe interessante avere delle immagini più nitide delle due monete. Onestamente, ma potrei anche sbagliare, penso che i due ritratti siano gli stessi. Se infatti si osserva con attenzione, entrambe le monete presentano una "escrescenza" metallica alle ore 13 del D/. Stessi conii? 

Buona domenica, all'inizio avevo pensato anche io che fosse lo stesso esemplare. Infatti abbiamo la stessa escrescenza di metallo a ore 13 e una "credo" debolezza di conio in basso a sinistra, però nell'esemplare 2, mi sembra che ci sia anche una mancanza di metallo sembra in basso a sx. Inoltre nell'esemplare francese il collo di Giove sembra meno marcato (non so se è un difetto di luce). Io credo che siano 2 esemplari diversi, ma realizzati con lo stesso conio. Voi cosa dite??

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@@Afranio_Burro il naso mi sembra diverso, più aquilino nella foto piccola. l'occhio, un'aspetto nel Parigi più muscoloso e in particolare il rovescio che trovo senza grazia . guardate la testa della figura di sinistra, nel Parigi sembra frontale, l'altra con leggero sguardo a sinistra. inoltre vedo differenza di conio sulla testa della figura di destra.

   per questo credo sarebbero utili delle foto più nitide.

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Del link 2 (http://numismatica-c.../moneta/R-G36/3) c'è anche la versione aurea (solo 2 esemplari, uno nel museo di Zagabria; e uno suberato venduto all'asta Gemini, LLC, Auction X, 357 del 13 gennaio 2013 a 15.000 USD) http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G36/5

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Francamente, non mi sento di prendere una posizione netta, sia per inesperienza sia per mancanza di buone immagini. Ci sono delle somiglianze (il punto da me segnalato, l'andamento del tondello) e delle differenze, alcune delle quali, ad esempio l'evanescenza del collo, potrebbero essere dovute alla foto. Personalmente, soprattutto osservando la mancanza di metallo segnalata anche da Ser. Broccolo, direi che si tratta di due monete diverse venute fuori dallo stesso conio, ma lo dico pour parler

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@@Afranio_Burro il naso mi sembra diverso, più aquilino nella foto piccola. l'occhio, un'aspetto nel Parigi più muscoloso e in particolare il rovescio che trovo senza grazia . guardate la testa della figura di sinistra, nel Parigi sembra frontale (oltre che fatta da un bambino) l'altra con leggero sguardo a sinistra. inoltre vedo differenza di conio sulla testa della figura di destra.

   per questo credo sarebbero utili delle foto più nitide.

 

Si tratta dello stesso esemplare, di Parigi. Le piccole differenze sono dovute sia alle tecniche di riproduzione fotografica sia al fatto che la seconda foto, con colori artificiali, è stata fatta su un calco, come si usava ancora all'inizio del XX secolo.

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Faccio una premessa.

La Editrice Diana sta inaugurando una nuova collana editoriale, intitolata “Uomini e Monete della Repubblica Romana”, che consterà di monografie incentrate sulla storia e biografia di alcuni personaggi e relative monetazioni durante la Repubblica Romana, nel corso del II e I secolo a.C.

Il primo volume, in corso di stampa, è scritto da me e sarà intitolato “T. Quinctius Flamininus. Un aureo ellenistico (RRC 548/1)”. Nelle sue 64 pagine sarà riportata tutta la biografia di questo autentico protagonista dell’espansione romana in Grecia, con numerose immagini a colori, seguita dal Corpus dei suoi famosi aurei coniati in Grecia, con illustrazione a colori di tutti i 10 esemplari noti (incluso quello che sta nel Museo di Atene), con identificazione e sequenza dei conii.

Il secondo volume, ancora da me curato, apparirà tra alcuni mesi e sarà intitolato “Cn. Domitius Calvinus. Un denario di Osca (RRC 532/1)”, dove sarà descritta la biografia di questo interessante personaggio, che fu l’unico con grado consolare a sopravvivere per quasi tutto il I secolo a.C. Era della stessa generazione di Cesare e morì ottuagenario al tempo di Augusto. Sarà analizzata in un Corpus anche la monetazione del suo denario coniato in Spagna, ad Osca, con catalogazione di almeno 163 esemplari più alcuni suberati e vari falsi. E’ stata tentata anche l’identificazione dei conii, con relativa sequenza.

Ovviamente a questa collana potranno contribuire anche altri studiosi, con la prerogativa di descrivere con adeguato dettaglio la storia e la monetazione di alcune determinate emissioni.

 

Posso qui anticipare che il mio prossimo campo di indagine riguarderà proprio la figura e la monetazione di Q. Cornuficius (RRC 509/1-5), seguito dalla figura e monetazione di L. Staius Murcus (RRC 510/1). Ancora più in là c'è sempre la speranza di mettere mano sull'ultima emissione di Bruto (RRC 508/1-3). E’ una indagine non facile stante sia la scarsità delle fonti storiche sia la rarità delle monete, molte delle quali confinate in collezioni pubbliche non sempre facilmente consultabili, sia il poco tempo libero per me….

 

Ovviamente è un lavoro ancora in progress e sto raccogliendo informazioni e immagini, anche attraverso contatti diretti con i musei (e non mancano sorprese, come la presenza di almeno due denari di Cornuficius nei medaglieri pubblici di Torino). Non sarò facile riuscire ad avere immagini a colori in adeguata definizione, ma ci provo.

Intanto ho alcune anticipazioni sulle varie emissioni di Cornuficius, iniziando con il dire che ci sono due tipi di aurei a suo nome.

 

RRC 509/1: con testa di Giove Ammone. Conosco almeno 3 esemplari (Vienna, Parigi, Lione), con un solo conio del diritto (con caratteristica rottura e escrescenza sul bordo alle ore 1) e due conii del rovescio. I pezzi di Vienna e Parigi provenivano dal leggendario tesoro di Brescello del 1714, che conteneva circa 80.000 aurei tardo-repubblicani, purtroppo sciaguratamente per la maggior parte rifusi. Il pezzo di Vienna era della collezione di Giambattista Tiepolo (1696-1770), noto pittore e avidissimo collezionista, che non si fece scrupolo di rifondere buona parte di aurei che aveva acquistato in blocco, proprio per mantenere alta la rarità degli aurei….

Per la storia del ripostiglio di Brescello consiglio la lettura di un volumetto, dove è ricostruito anche il luogo preciso del ritrovamento e le successive vicende:

http://www.arborsapientiae.com/libro/17258/i-tesori-di-brescello-nummus-et-historia-xxvi.html

Per l’immagine dell’aureo rimando al post # 6, del medagliere di Parigi (fu acquistato da un collezionista francese circa uno o due anni dopo dopo il rinvenimento del ripostiglio).

 

RRC 509/3: con testa della personificazione di Africa, con pelle di elefante. Ho reperito tre esemplari, due in buon oro (Lione, Zagabria), da un solo conio del diritto e due conii del rovescio, uno dei quali in comune con l’altro aureo.

Mi lascia assai perplesso il terzo esemplare, da Gemini X/2013, 357, che risulta essere un suberato. Non ricordo altri aurei repubblicani che siano suberati e sarei molto grato se mi segnalate qualcuno (di altre emissioni). Resta il fatto che questo esemplare suberato proviene da conii che sono diversi da quelli noti per gli altri due...

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Per quanto riguarda i denari.

 

RRC 509/2: con gli stessi tipi dell’aureo con Giove Ammone. Ho trovato finora 10 esemplari, con un solo conio del diritto, che però non è lo stesso di quello adoperato per l’aureo, e 5 conii del rovescio. Posto l’esemplare del BM, noto fin dal 1843:

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RRC 509/4: con gli stessi tipi dell’aureo con Africa. Ho trovato finora 5 esemplari, tratti da uno stesso conio del diritto (anche qui però diverso da quello usato per l’aureo) e tre conii del rovescio. Posto l’esemplare ancora dal BM, proveniente dalla famosa collezione Hersh (che era un collezionista americano, molto attivo negli anni ’50-’70 del XX secolo e che morì senza avere figli e per disposizione testamentaria cedette la sua collezione al medagliere di Londra, preferendola, non so perché, a quello di New York), che l’aveva acquistata in asta Glendining nel 1950 (ex coll Platt Hall):

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RRC 509/5: con testa di Tanit a sinistra. E’ l’emissione più comune (relativamente), con oltre una ventina di esemplari noti con almeno 3 conii D/ e 6 conii R/ (alcuni incrociati con i precedenti denari). Uno dei più belli è quello recentemente apparso in asta NAC 85/2015, 816, apparentemente ritirato su disposizione della Soprintendenza spagnola (era di un collezionista spagnolo, che evidentemente non era molto in regola con l’esportazione)

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Uno dei denari di Cornuficius (dei tipi RRC 509/5) è stato poi ripreso e “restituito” da Trajano (RIC 808). Finora ho trovato un solo esemplare, di Parigi e noto fin dall’inizio del XIX secolo, di modesta conservazione

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Per tale ricerca avrei la necessità anche di avere buone scansioni di denari di Cornuficius da vecchi cataloghi (come ad esempio Spink – Geneve del 15-17 febbraio 1977, lotto 451).

Farò successivamente richieste dopo che avrò sistemato le varie immagini che ho già raccolto.

 

Poi esiste anche il problema dei falsi, soprattutto di quelli ottocenteschi. Era una monetazione molto richiesta anche nel XIX secolo e alcuni dei famosi falsari dell’epoca, come Cigoi e Tardani, fecero copie più o meno di fantasia.

Particolarmente pericoloso il Tardani, che fu attivo tra fine Ottocento e gli anni ‘20 del XX secolo. Non conosco suoi cenni biografici, salvo che era di Roma e prese di mira soprattutto monete romane, del periodo repubblicano e imperiale. Faceva anche monete di fantasia, fra cui con testa coronata di Tanit-Cerere, ma a destra. Ne conosco tre esemplari (Brescia. Modena e Roma). Molto interessante l’esemplare di Roma, che era finito nella collezione Gnecchi, il quale ne fece cenno brevemente in RIN 1900, a pagina 154 e per il quale ho recentemente richiesto e avuto dal Museo una bella foto a colori (che non posso qui riprodurre):

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Il bello è che è un esemplare chiaramente suberato (mentre i pezzi di Brescia e di Modena sembrano in buon argento). Avevo vagamente sentito che certi falsari di fine Ottocento erano stati capaci di fabbricare denari falsi suberati….. Ne sapete qualcosa?.

Sicuramente su Tardani sarebbe utile rintracciare i suoi conii, che a me risulta essere stati dispersi, con una parte nel Museo Nazionale Romano (debbo indagare), ma la maggior parte sembra sia finita allo Smithsonian Institute di Washington (forse grazie alla collaborazione di Clain Stefanelli, che veniva spesso a Roma, specie negli scorsi anni ’60). Non so come contattare questa immensa istituzione americana…. A voi risulta se nella raccolta della Società Numismatica Italiana esistono punzoni attribuiti a Tardani?

Ne riparleremo…

 

 

 

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Per il falso di Gnecchi, posso postare l'immagine tratta da un articolo di Alfoldi (che lo reputava buono) assieme ai pezzi di Brescia (dove pure Arslan reputava buono, anche se laggiù esiste un vecchio biglietto dove era annotato un serio dubbio di autenticità) e quello della Galleria Estense di Modena (difficilissimo arrivarci e avere una foto digitale)....

 

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Roma, Gnecchi

 

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Brescia, MC 1705  (conoscete qualcuno di Brescia, per avere una foto migliore e più nitida)

 

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Modena, Galleria Estense (idem come sopra)

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