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L'ORO DI MILANO


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Per tanti motivi nelle discussioni dell'epoca moderna si è parlato poco di monete d'oro a Milano, i motivi possono essere molti, le coniazioni che in molti casi sono esigue e rare, se non estremamente rare, bisognerà andare sugli spagnoli per vedere una certa copiosità e ripetitività, certamente sono poi monete per pochi, pochissimi e nel caso, ovvii motivi non permettono una divulgazione facile, quindi non facile fare o tentare un excursus sull'oro in generale e in particolare su Milano.

Penso però che se ne debba parlare invece con calma, seguendo la cronologia e ovviamente rivolgendoci alle aste in questo caso.

Come in tutte le cose ci sono i pro e i contro, i pro sono che le monete sono da capogiro e che indubbiamente divulgarle o cercarle sarà un piacere.

Partirei dall'inizio dell'età moderna come indica la nostra sezione cioè il 1500 e dai francesi quindi dobbiamo partire.

E si torna al berretto ostentativo, di identità, una corona disse @@numa numa in modo direi calzante di Ludovico XII d'Orleans ( 1500 - 1512 ), moneta sicuramente di grande impatto e per pochi, ma certamente il mix è eccezionale, il Duca di Milano col berretto coi gigli francesi, al rovescio il consueto Sant'Ambrogio a cavallo con staffile in una scena molto dinamica, sotto lo scudo di Francia.

C'è molta Francia, e non poteva essere altrimenti, ma la leggenda e il Sant'Ambrogio ricordano la nostra identità.

Moneta importante da Hess Divo 315 con la versione Crippa 1/D col busto che esce dal campo e lo scudo di Francia non coronato.

E' una discussione che non so onestamente dove porterà, ogni discussione ormai è una scommessa, di certo l'argomento non è stato trattato in modo organico qui sul forum ed è estremamente vasto, certo poi bisognerà continuare nel tempo commentando, vedendo, riflettendo....buona fortuna .... :blum: :blum: :blum: a chi vorrà e se riterremo....

 

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Proseguo poi spero che qualcuno integri o faccia qualche passaggio ulteriore nel tempo....

 

In realtà con Ludovico XII abbiamo un'altra moneta d'oro, un doppio ducato, con al dritto lo scudo di Francia con i gigli e al rovescio Sant'Ambrogio in cattedra, anche qui è un Francia/ Milano, il mix è sempre quello, la moneta però è rarissima, R5, sono pochissimi gli esemplari noti.

Il Crippa fa notare una particolarità decisamente singolare cioè l'utilizzo dello stesso conio per questa moneta sia in argento che in oro, il che ci fa pensare ancor più che la moneta fu coniata veramente poco e che fu una moneta più per regalie, donazioni che di circolazione, insomma l'oro in questo momento è senz'altro comunque prestigio ma anche ostentazione.

 

Che girasse poco oro lo vediamo poi anche con Massimiliano Sforza ( 1512 - 1515 ), con lui nessuna moneta d'oro, solo argento.

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Inviato (modificato)

Con Francesco I D' Angouleme ( 1515 - 1521 ) l'oro invece ritorna con  un conosciuto in due soli esemplari doppio ducato, probabile anch'esso con funzione di regalia, ma soprattutto con lo scudo d'oro del sole.

Moneta coniata per la prima volta in Francia da Luigi XVI che ha questo nome per il piccolo sole raggiante sopra lo scudo di Francia.

Con Francesco I la moneta arriva per la prima volta in Milano, moneta di qualità e ricercata tanto che queste monete vennero spesso esportate e preferite invece con  monete forestiere di minor bontà.

Il buon oro e il buon argento valevano tanto al punto che nel 1519 si ridusse il corso di questa moneta per evitare eccessivi danni.

Moneta che parla decisamente in francese con anche al rovescio una croce ornata alle estremità da gigli.

Eccola da NAC 68.

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Modificato da dabbene
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Continuando con Francesco II Sforza ( 1522 - 1525 ) abbiamo anche qui un rarissimo R5 doppio ducato d'oro ma anche un più comune R2, si fa per dire ovviamente, scudo d'oro del sole.

Qui ovviamente pur mantenendo la tipologia della moneta, lo scudo d'oro del sole, cambia l'iconografia però.

Al dritto lo stemma con aquila e biscia, al rovescio sempre la croce però al posto dei gigli abbiamo qui rami di palma e diolivo.

Quindi continuità nel rispetto della propria identità e casato.

Moneta anche questa straordinaria come tutte quelle che vedremo da Hess Divo 325.

Qui vuole proseguire ora :blum: o aggiungere ?

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Bellissimi gli ori milanesi, ai tempi in pochi vi avevano accesso e la situazione odierna è la medesima, almeno per le prime produzioni... Certamente le iconografie sono spettacolari, poi se c'è un bel ritratto credo che siamo al top dell'eleganza (e anche dell'ostentazione)!

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Ottimo Antonio, primo perché hai capito bene dove sarei andato a finire :blum:, secondo perché è l'unico pezzo disponibile sul web.... :blum:

Quindi Carlo V, cambia la musica per l'argento, non per l'oro però...., abbiamo l'argento in grandi moduli, la bellezza iconografica, i grandi incisori, il ritorno ai temi classici, ma l'oro rimane confinato a questo doppio scudo d'oro, soltanto R4 sempre per dire, anepigrafo , probabilmente come dimostra il foro di sospensione nell'esemplare postato ancora non per la circolazione.

Circolavano ancora i precedenti scudi d'oro del sole a Milano e per avere una coniazione importante di monete d'oro dovremo aspettare ancora un po'....ma arriverà con Filippo II....

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E' il Crippa 4/C1 tipo con inversioni di date....paiono casi isolati e pochi con forse il coniatore che voleva dare continuità alla leggenda....forse....

 

Con Filippo II abbiamo ritengo la moneta più facilmente reperibile d'oro milanese con gli spagnoli, la doppia.

Doppia perché aveva un valore doppio equivalente a due scudi d'oro, anche se abbiamo anche le rarissime doppie da 4 scudi d'oro probabilmente monete per usi di rappresentanza e di prestigio.

La doppia venne coniata in modo veramente abbondante, fanno fede le varianti del Crippa dalla A alla N o del CNI con ben 80 varianti.

Partono come data dal 1578 per andare al 1598 con in più i senza data, la moneta è nel suo tipo, a parte marginali differenze, immobilizzata col busto del re radiato e al rovescio lo stemma con aquila e biscia.

La testa radiata ricorda i busti dell'età classica, Milano è rappresentata con stemma e leggenda al rovescio.

Siamo nell'età delle scoperte nelle Americhe dell'argento in primis ma anche di oro, quindi la produzione aumenta enormemente nell'argento ma anche con le dovute differenze anche nell'oro.

Vediamo una doppia del primo anno il 1578, da Bolaffi 25, Crippa 4/A, moneta già ritenuta comunque comune.

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Procedendo negli anni vediamo differenze minime nelle leggende, nella riga sopra la data ma il tipo rimane quello, qui un 1594, ritenuto invece R/3, Crippa 4/H, da Ranieri 5.

Ma con Filippo II non ci sarà solo la doppia per l'oro....

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Lo scudo d'oro del sole è l'altra moneta insieme allo scudo d'oro utilizzata e coniata con Filippo II, moneta più internazionale e comunque R2.

Si differenzia in due tipologie quella col sole sopra la testa del Re e quella senza, la differenza oltre che iconografica è per il corso differente delle due con quella col sole maggiore dell'altra.

La testa è rivolta in questa verso sinistra ed è con corona radiata, il sole può variare ed essere di diversa fattura.

Vediamone una  col sole sopra la testa, Bolaffi 21, Crippa 7

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Moneta secondo me nella sua semplicità ed essenzialità straordinaria lo scudo d'oro del sole con quello stemma ovale che rappresenta la città.

Essendo un fan di questa moneta ne posto un'altra, decisamente bella col busto che entra in leggenda e uno strepitoso Filippo II.

Da Stack's 2009

P.S. Chi vuole continuare nella storia che ricordo finisce purtroppo al 1800 :blum: indubbiamente farebbe una cosa buona, ma sarebbe interessante vedere anche altro o eventuali riflessioni sul tema e quando siete stufi alzate la mano.... :blum:

 

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Con Filippo III e anche con Filippo IV abbiamo un ulteriore cambiamento, due tipologie differenti per le monete d'oro con la coniazione della doppia da due o quadrupla e con la doppia entrambe monete molto rare, anzi la doppia sembra anche più rara della quadrupla.

Quindi c'è una ulteriore inversione di tendenza con due offerte tipologiche ma meno coniazioni complessive sembrerebbe rispetto a Filippo II.

La iconografia invece rimane immobilizzata nel tipo busto/stemma, Filippo III ha la testa radiata, lo spallaccio con maschera leonina, il colletto pieghettato, il Collare del Toson d'oro sul petto.

Vediamo ora una quadrupla o doppia da due di Filippo III con data 1617 da Bolaffi 25,il peso di una moneta come questa è di gr. 13,3.

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Mai visto così tanto oro in una discussione sul forum :blum:....e non è certamente finita, perché sia la quadrupla che la doppia le ritroveremo con caratteristiche similari con Filippo IV.

Vediamo una quadrupla con un ritratto giovanile e imberbe molto preciso nei particolari, certamente nei ritratti di Filippo III e IV ci sono delle analogie.

Da Bolaffi 25 una quadrupla o doppia da due del 1630 meno rara di certo della doppia.

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Col periodo di reggenza della madre Maria Anna d'Austria per il figlio Carlo II e poi con lo stesso da solo l'oro torna raro ed impari è il confronto con le coniazioni in argento.

La doppia da due o quadrupla della reggenza per Carlo II segue la tipologia del corrispondente filippo d'argento con però uno stemma a cuore coronato, moneta di estrema rarità che non ho trovato sul web ma spero eventualmente anche in voi e che riporto da Cronos 1 con data 1666.

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Con Carlo II andiamo verso la scomparsa per un po' della monetazione in oro, con la doppia di Carlo II sembrano esserci solo 11 esemplari conosciuti, per fortuna uno di questi era su Cronos 1.

Però la moneta evidenzia delle differenze iconografiche col busto di un Carlo II fanciullo, infatti la moneta fu coniata nel 1676 all'inizio del Regno .

Il Re ha una lunga capigliatura, la testa radiata, il Toson d'oro, nel 1698 a fine Regno verrà emessa un'altra serie con il Re con sembianze mature e adulto, con una particolare sciarpa e lunga capigliatura.

La moneta R5 è conosciuta in soli 6 esemplari, anche qui non mettiamo limiti alla Provvidenza per altre immagini.....non si sa mai....

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Singolare la rappresentazione di Carlo II con la corona radiata, solitamente questo sovrano veniva rappresentato senza corone di alcuna sorta...

Una domanda credo sorga spontanea: in questo periodo a Milano abbiamo una profusione di coniazioni in argento, massimi moduli da decine di grammi, monete che poi logicamente sono anche molto presenti nelle collezioni (ovviamente poi come in tutte le serie ci sono le grandi rarità, ma questo è un altro discorso..) e che certamente caratterizzavano la circolazione per così dire "di un certo livello" del tempo. Ma l'oro? Era già monetato in piccole quantità all'origine oppure le monete si sono rarefatte (ri-fusioni ecc.) nel corso dei decenni successivi? O magari preferivano tenerselo a casa, in Spagna :blum:

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Domanda giusta, se guardiamo i dati del Cipolla sulle coniazioni negli anni di Carlo II si vede che i numeri per l'oro sono veramente esigui, senza paragoni coi filippi o con le monete povere in mistura, tendenza che si accentuerà con Filippo V e anche con Carlo III dove proprio l'oro non ci sarà, l'oro tornerà in modo comunque esiguo con Carlo VI con la monetazione al torchio, sarà una coniazione limitata per poi avere un grande ritorno con la nuova monetazione di Maria Teresa, ma arriveremo anche a quella.....

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C'è' anche poi da dire che le sproporzioni di quantità disponibili di metallo tra argento e oro a favore decisamente del primo rendevano decisamente poco convenienti e opportune le coniazioni in oro.

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Come ho detto con Filippo V e con Carlo III Milano non emetterà monete d'oro , come Carlo VI invece si e si tratterà comunque di rarissimi R5 in pochissimi esemplari.

Ci sarà però in questo momento un grande cambiamento la moneta passerà dalla coniazione a martello a quella al torchio, la moneta diventa precisa e il contorno non più liscio ma rigato.

Avremo la doppia del 1720 e del 1724 oltre allo scudo del1723.

Il tipo rimane quello usuale busto/stemma, certamente in questo momento abbiamo un cambiamento importante, la moneta è anche tecnicamente moderna.

 

Una rarissima doppia di Carlo VI del 1724 da Hess Divo 328, Crippa 7

Ora per trovare altre monete d'oro dovremo fare un lungo passaggio superando la fase del disordine monetario e sugli studi per organizzare la monetazione....dovremo passare a Maria Teresa con la sua riforma monetaria....

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E ora tocca a lei, figura determinante sia per Milano che per la sua monetazione che a un certo momento sembrava dovesse finire tutta a Vienna, così non fu e Milano coniò ancora anche tipologie d'oro che avremo modo di vedere più avanti, la storia di Milano certamente ha qui un passaggio importante anche per la sua monetazione...

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Nell'ambito della complessa e nuova monetazione di Maria Teresa del 1778 la monetazione milanese ebbe profondi cambiamenti.

1) le nuove monete furono fatte a macchina

2) Milano si dotò di una nuova zecca, nuovi macchinari e molto personale fu chiamato dall'Austria

3) le tipologie furono diverse , per l'oro ci furono le due doppie, la doppia, il fiorino, quindi tre possibilità di diverso valore

4) la tipologia è immobilizzata nel tipo busto con Maria Teresa velata in quanto vedova e lo scudo ovale sormontato dalla corona imperiale con aquila e biscia.

5) il periodo di coniazione è dal 1778 al 1780

Incominciano con una da due doppie del 1779,Crippa 35B, moneta R2 di Bolaffi 21, il peso di 12,60 gr.

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