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MILANO e dintorni MEDAGLIE dal 400....


giancarlone

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  • 3 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...

GIUSEPPE PIERMARINI (1734-1808) Valente Architetto

La medaglia ricorda il progetto e la costruzione del TEATRO ALLA SCALA dal 1776 al 1778. Per conoscere tutti i suoi progetti e realizzazioni vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Piermarini

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Bronzo - Ritratto dalla lapide in Brera - Stab. JOHNSON

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  • 3 settimane dopo...

1908   SOLONE AMBROSOLI   Grande numismatico, nato a Como, fu un uomo di profonda e vasta cultura, collezionista e scrittore.

Vedi:   http://www.socnumit.org/doc/Numismatici/AMBROSOLI_Solone.pdf

La medaglia coniata dallo Stabilimento JOHNSON  modellata da EGIDIO BONINSEGNA e incisa da ANGELO CAPPUCCIO.

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FERDINANDO MEAZZA da 50 anni socio e da 16 anni Presidente della SOCIETA' ARTISTI E PATRIOTTICA

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La SOCIETA' ARTISTI E PATRIOTTICA fondata nel 1777 da MARIA TERESA destinata a promuovere lo sviluppo dell'Agricoltura e della manifattura delle Arti.

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Meaglia premio d'argento della SOCIETA' PATRIOTTICA del 1777.

Vedi anche:    https://www.lamoneta.it/topic/81561-medaglie-di-maria-teresa-daustria-e-del-1700/page/2/

 

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Oggi vorrei far parlare la medaglia, non solo vista dal profilo artistico ma soppratutto da quello che vuole ricordarci.

L'ingegner ERNESTO BREDA nel 1886 fondò in Milano la Società ERNESTO BREDA e C., e la medaglia ricorda che il 30 novembre 1908 usciva dallo stabilimento la millesima locomotiva ferroviaria ivi costruita!. L'industria Breda contribuì a emancipare l'Italia per il materiale ferroviario dall'industria straniera, divenne esportatrice apprezzatissima anche all'estero, tanto che si dovettero ampliare gli impianti a Sesto San Giovanni, pur rimanendo in piena attività quello di Milano.

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1 ora fa, giancarlone dice:

Oggi vorrei far parlare la medaglia, non solo vista dal profilo artistico ma soppratutto da quello che vuole ricordarci.

L'ingegner ERNESTO BREDA nel 1886 fondò in Milano la Società ERNESTO BREDA e C., e la medaglia ricorda che il 30 novembre 1908 usciva dallo stabilimento la millesima locomotiva ferroviaria ivi costruita!. L'industria Breda contribuì a emancipare l'Italia per il materiale ferroviario dall'industria straniera, divenne esportatrice apprezzatissima anche all'estero, tanto che si dovettero ampliare gli impianti a Sesto San Giovanni, pur rimanendo in piena attività quello di Milano.

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Ciao Giancarlone, trovo che sia anche una gran bella Medaglia : la locomotiva che sembra venirci incontro, le scritte chiare ed armoniche, la "lapide" al verso nello stile dell'epoca....grazie per averla mostrata.

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1808-1908  Medaglie commemorative per il CENTENARIO DELLA CASA RICORDI

Il compiersi dei cento anni della CASA MUSICALE RICORDI ha offerto manifestazioni, pubblicazioni e medaglie per questa degna ricorrenza. Al D/: Ritratto del fondatore GIOVANNI RICORDI e al R/: Tre anelli intrecciati assunti come stemma caratteristico della Casa, col felicissimo motto ARS ET LABOR. Splendidamente incisa da GIANNINO CASTIGLIONI e ANGELO CAPPUCCIO - Stab. JOHNSON

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Altra medaglia                                   373518638_RICORDI2.jpg.786ae300a5abbaaa8d9336bbd1e800a5.jpg

 

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  • 3 settimane dopo...

Dopo il ricordo del grande numismatico SOLONE AMBROSOLI al post  357, con questa bella placchetta a ricordo del centenario del GABINETTO NUMISMATICO DI BRERA fondato da Gaetano Cattaneo, che al diritto porta il busto della scultura in bronzo del fondatore e al rovescio l'ex libris della regia zecca, con l'importanza quantitativa delle preziose collezioni.

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e la medaglia a ricordo della morte nel 1841

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MILANO 1908    LUIGI CAVENAGHI (Caravaggio 1844 - Milano 1918) Pittore, restauratore e docente.

Il suo nome è legato al restauro del CENACOLO di LEONARDO, che si dedicò dal 1901 al 1908. Altre sue opere a Milano nella chiesa di San Fedele, chiesa di S. Babila, basilica di S. Eufemia e nel Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio.

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  • 2 settimane dopo...
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1808 MILANO 

     In epoca napoleonica con Decreto del 18 settembre 1808 il Viceré d'Italia Beauharnais istituisce un Conservatorio di musica in Milano, la medaglia ricorda il centenario e il Direttore e Maestro G. GALLIGNANI che i Professori Alunni e Amici dedicano.

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Bronzo argentato, mm.50 - Aut. DONZELLI

Modificato da giancarlone
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1909   CAMILLO BOITO (ROMA 1836 - MILANO 1914)  ARCHITETTO, CRITICO D'ARTE E ACCADEMICO ITALIANO

Fratello maggiore del musicista ARRIGO BOITO, insegna architettura all'ACCADEMIA DI BELLE ARTI di BRERA dal 1860 al 1908, numerosi i suoi progetti.

Medaglia offerta a questa notissima personalità milanese, quando dopo 48 anni, si ritirò dall'insegnamento universitario.

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Bronzo argentato,mm. 67 - Mod. LUIGI SECCHI, incisa da ANGELO CAPPUCCIO - Stab. JOHNSON

 

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D/.   Figura femminile che rappresenta l'Italia con bandiera nella mano sinistra, con la mano destra in atto di incoronare la figura feminile che rappresenta la Francia.

R/.   In alto sestiga dell'ARCO DELLA PACE di Milano, in basso raffigurazione maschile del fiume Po sdraiato.

All'ARCO DELLA PACE l'8 giugno 1859, dopo 4 giorni della VITTORIA di MAGENTA fecero l'ingresso Trionfante NAPOLEONE III e VITTORIO EMANUELE II acclamati dalla folla.

Bronzo dorato, mm. 43,5 - Autori Lodovico Pogliaghi e Angelo Cappuccio - stab. JOHNSON

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Supporter
Il 30/10/2018 alle 19:08, giancarlone dice:

Bella e grossa medaglia con l'invenzione di L. POGLIAGHI e incisa da ANGELO CAPPUCCIO dedicata al Sen. ALESSANDRO ROSSI fondatore del LANIFICIO ROSSI per il suo settantesimo compleanno.

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Bronzo dorato, mm. 64 - Stabilimento JOHNSON

Quattro giorni dopo il giubileo verdiano, compiva i settanta anni di età ed i cinquanta di gloriosa carriera industriale un uomo grandemente benemerito della industria e del lavoro nazionale, il senatore Alessandro Rossi di Schio.

Ad onore e memoria di questo tenace propugnatore della protezione del lavoro italiano, troviamo, coniate pel 21 novembre 1889, due medaglie.

La prima fu fatta eseguire dallo stesso senatore Bossi, che ne affidò l’incisione e la coniazione all’incisore milanese signor Antonio Donzelli; e qui la descriviamo:

40. — Diam. mm. 70.

D/ — Mare agitato solcato da navi; a destra sole nascente; a sin. nubi. Sulla riva, vecchio pescatore seduto a sin. in atto di raccogliere le reti, circondato da sei figure di giovanetto e fanciulli. Nell’esergo: MEMOR FUI DIERUM ANTIQUORVM. — S. CXLII.

R/ — Nel campo, in cinque linee: ALESSANDRO ROSSI — 1819 • 21 NOVEMBRE • 1889 — Al SUOI COETANEI DI SCHIO — IN ATTESA — DELLA SECONDA VITA.

Il senatore Rossi, il giorno 21 novembre, volendo nella propria onorare la canizie dei suoi coetanei, e condividere con essi tutti la consolazione dei suoi cari, fino dal 1 novembre, aveva invitato i concittadini di Schio, nati dal 1819 in su, a festa comune. E l’invito al geniale convegno era così concepito:

«Caro coetaneo e concittadino,

«Compiendo io 70 anni col 21 di questo mese, mi è venuto il pensiero di passare quel giorno tra i nati di Schio dal 1819 in là che ancora sorvivono a tanti cittadini ed amici e parenti perduti.

[p. 437] «Vi prego di non mancare al mio invito, e ve ne sarò grato.

«Siamo in ottanta; teniamoci in guardia che nessuno di noi sia malato in quel dì.

«Vi noto quale sarà l’orario; e vi saluto cordialmente.

Vostro concittadino

A. Rossi.»

 

Non è a dire se gl’invitati gradirono la cortese proposta.

E la mattina dei giorno 21, alle ore 10, si trovarono tutti ottanta nel tempio magnifico eretto dal Rossi nella nuova Schio, dove con una messa cantata da mons. Gaetano Rossi, fratello del festeggiato, ed accompagnata dall’orchestra degli operai del Lanificio, indi con un solenne Te Deum resero grazie a Dio del lieto avvenimento.

Dalla chiesa di S. Antonio l’onorando corteo, percorrendo la via maggiore della nuova Schio, passò nel grandioso edificio delle scuole Rossi. Là il munifico invitante ogni cosa aveva disposto per rendere più solenne il giorno della comune allegrezza. Un fotografo ritrasse da prima i convenuti, tutti in gruppo; poi passarono questi nel teatrino annesso alle scuole, dove i giovanetti, figli di operai, che frequentano le istituzioni Rossi, diedero una piacevole e bene adattata rappresentazione. Finita questa, dodici degli stessi giovanetti, entrarono coi convitati nella sala da pranzo, festosamente parata a drappi bianchi e rossi con corone di verde alloro, e, cantata la benedizione della mensa, musica del maestro Fogliardi su versi eccellenti dello stesso senatore Rossi, il pranzo — degno della straordinaria festa — fu signorilmente servito, da dodici prestanti ragazze, già alunne delle scuole Rossi, ed ora lavoratrici nell’opificio.

Al levare delle mense brindarono, d’occasione, un monsignore di Schio ed il senatore Rossi, con caratteristica vivacità. Poi entrarono nella sala cento alunni delle scuole, a cantare un bell’inno in onore del festeggiato; e alla fine dell’inno, il senatore Rossi distribuì a ciascuno dei coetanei un esemplare in argento, del peso di 200 grammi, della medaglia incisa dal Donzelli, e sopra descritta.

Non è compito nostro l’esporre qui il dettaglio di tutte [p. 438]le manifestazioni di festa e di gioia che circondarono, il 21 nov. 1889, il senatore Rossi; e notiamo che sono appunto descritte in un fascicoletto, estratto dal periodico Silvio Pellico (Il giubileo operaio del senatore Alessandro Rossi a Schio — Ricordo della memoranda festa del 21 nov. 1889. — Torino, 1889, Giulio Speirani e figli, tipografi-editori). Ma è di nostra competenza il registrare qui la seconda delle medaglie relative a tale festa, e da noi già accennata. Essa è la seguente (Tav. IX, N. 3).

41. Diam. mm. 64.

D/ — In alto rilievo, donna laureata, seduta a sin., volta a destra col busto ed a sin. col capo, avente nella sinistra una corona d’alloro e nella destra un ramo di quercia; sotto del quale un medaglione portante la testa nuda a destra di Alessandro Rossi. A destra della donna, ruota dentata, e nello sfondo, paesaggio con opificio. Sul basamento, a sinistra: A. Pogliaghi inv. — A. C. inc. Nell’esergo, in lambello: Stabilimento Johnson. Milano.

R/ — Nel campo, in tredici linee: AL – SENATORE – ALESSANDRO ROSSI – NEL SETTANTESIMO SVO NATALIZIO – QVESTA MEMORIA – I CONSIGLIERI I SINDACI — DEL LANIFICIO — CON AFFETTO CON FERVIDI VOTI – CONSACRANO — MILANO – SCHIO — 21 NOVEMBRE — 1889.

Questa medaglia fu offerta al senatore Alessandro Rossi in esemplare d’oro, dai Consiglieri e Sindaci del Lanificio che dal benemerito senatore Rossi prende nome, e la cui sede amministrativa è in Milano. La medaglia fu modellata dal pittore A. Pogliaghi, e incisa squisitamente dall’A. Cappuccio; fu coniata nello Stabilimento S. Johnson di Milano, rimanendone i coni di proprietà dei committenti consiglieri e sindaci del Lanificio i quali, oltre all’esemplare in oro, pochissimi altri in bronzo ne fecero coniare.

[p. 439]

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Adesso, Jagher dice:

Quattro giorni dopo il giubileo verdiano, compiva i settanta anni di età ed i cinquanta di gloriosa carriera industriale un uomo grandemente benemerito della industria e del lavoro nazionale, il senatore Alessandro Rossi di Schio.

Ad onore e memoria di questo tenace propugnatore della protezione del lavoro italiano, troviamo, coniate pel 21 novembre 1889, due medaglie.

La prima fu fatta eseguire dallo stesso senatore Bossi, che ne affidò l’incisione e la coniazione all’incisore milanese signor Antonio Donzelli; e qui la descriviamo:

40. — Diam. mm. 70.

D/ — Mare agitato solcato da navi; a destra sole nascente; a sin. nubi. Sulla riva, vecchio pescatore seduto a sin. in atto di raccogliere le reti, circondato da sei figure di giovanetto e fanciulli. Nell’esergo: MEMOR FUI DIERUM ANTIQUORVM. — S. CXLII.

R/ — Nel campo, in cinque linee: ALESSANDRO ROSSI — 1819 • 21 NOVEMBRE • 1889 — Al SUOI COETANEI DI SCHIO — IN ATTESA — DELLA SECONDA VITA.

Il senatore Rossi, il giorno 21 novembre, volendo nella propria onorare la canizie dei suoi coetanei, e condividere con essi tutti la consolazione dei suoi cari, fino dal 1 novembre, aveva invitato i concittadini di Schio, nati dal 1819 in su, a festa comune. E l’invito al geniale convegno era così concepito:

«Caro coetaneo e concittadino,

«Compiendo io 70 anni col 21 di questo mese, mi è venuto il pensiero di passare quel giorno tra i nati di Schio dal 1819 in là che ancora sorvivono a tanti cittadini ed amici e parenti perduti.

[p. 437] «Vi prego di non mancare al mio invito, e ve ne sarò grato.

«Siamo in ottanta; teniamoci in guardia che nessuno di noi sia malato in quel dì.

«Vi noto quale sarà l’orario; e vi saluto cordialmente.

Vostro concittadino

A. Rossi.»

 

Non è a dire se gl’invitati gradirono la cortese proposta.

E la mattina dei giorno 21, alle ore 10, si trovarono tutti ottanta nel tempio magnifico eretto dal Rossi nella nuova Schio, dove con una messa cantata da mons. Gaetano Rossi, fratello del festeggiato, ed accompagnata dall’orchestra degli operai del Lanificio, indi con un solenne Te Deum resero grazie a Dio del lieto avvenimento.

Dalla chiesa di S. Antonio l’onorando corteo, percorrendo la via maggiore della nuova Schio, passò nel grandioso edificio delle scuole Rossi. Là il munifico invitante ogni cosa aveva disposto per rendere più solenne il giorno della comune allegrezza. Un fotografo ritrasse da prima i convenuti, tutti in gruppo; poi passarono questi nel teatrino annesso alle scuole, dove i giovanetti, figli di operai, che frequentano le istituzioni Rossi, diedero una piacevole e bene adattata rappresentazione. Finita questa, dodici degli stessi giovanetti, entrarono coi convitati nella sala da pranzo, festosamente parata a drappi bianchi e rossi con corone di verde alloro, e, cantata la benedizione della mensa, musica del maestro Fogliardi su versi eccellenti dello stesso senatore Rossi, il pranzo — degno della straordinaria festa — fu signorilmente servito, da dodici prestanti ragazze, già alunne delle scuole Rossi, ed ora lavoratrici nell’opificio.

Al levare delle mense brindarono, d’occasione, un monsignore di Schio ed il senatore Rossi, con caratteristica vivacità. Poi entrarono nella sala cento alunni delle scuole, a cantare un bell’inno in onore del festeggiato; e alla fine dell’inno, il senatore Rossi distribuì a ciascuno dei coetanei un esemplare in argento, del peso di 200 grammi, della medaglia incisa dal Donzelli, e sopra descritta.

Non è compito nostro l’esporre qui il dettaglio di tutte [p. 438]le manifestazioni di festa e di gioia che circondarono, il 21 nov. 1889, il senatore Rossi; e notiamo che sono appunto descritte in un fascicoletto, estratto dal periodico Silvio Pellico (Il giubileo operaio del senatore Alessandro Rossi a Schio — Ricordo della memoranda festa del 21 nov. 1889. — Torino, 1889, Giulio Speirani e figli, tipografi-editori). Ma è di nostra competenza il registrare qui la seconda delle medaglie relative a tale festa, e da noi già accennata. Essa è la seguente (Tav. IX, N. 3).

41. Diam. mm. 64.

D/ — In alto rilievo, donna laureata, seduta a sin., volta a destra col busto ed a sin. col capo, avente nella sinistra una corona d’alloro e nella destra un ramo di quercia; sotto del quale un medaglione portante la testa nuda a destra di Alessandro Rossi. A destra della donna, ruota dentata, e nello sfondo, paesaggio con opificio. Sul basamento, a sinistra: A. Pogliaghi inv. — A. C. inc. Nell’esergo, in lambello: Stabilimento Johnson. Milano.

R/ — Nel campo, in tredici linee: AL – SENATORE – ALESSANDRO ROSSI – NEL SETTANTESIMO SVO NATALIZIO – QVESTA MEMORIA – I CONSIGLIERI I SINDACI — DEL LANIFICIO — CON AFFETTO CON FERVIDI VOTI – CONSACRANO — MILANO – SCHIO — 21 NOVEMBRE — 1889.

Questa medaglia fu offerta al senatore Alessandro Rossi in esemplare d’oro, dai Consiglieri e Sindaci del Lanificio che dal benemerito senatore Rossi prende nome, e la cui sede amministrativa è in Milano. La medaglia fu modellata dal pittore A. Pogliaghi, e incisa squisitamente dall’A. Cappuccio; fu coniata nello Stabilimento S. Johnson di Milano, rimanendone i coni di proprietà dei committenti consiglieri e sindaci del Lanificio i quali, oltre all’esemplare in oro, pochissimi altri in bronzo ne fecero coniare.

[p. 439]

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Giorni fa avevo promesso che avrei inviato qualche ciliegina ?????è arrivato il momento!!!!

un po di pazienza per caricare immagini 

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Il 30/10/2018 alle 19:08, giancarlone dice:

Bella e grossa medaglia con l'invenzione di L. POGLIAGHI e incisa da ANGELO CAPPUCCIO dedicata al Sen. ALESSANDRO ROSSI fondatore del LANIFICIO ROSSI per il suo settantesimo compleanno.

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Bronzo dorato, mm. 64 - Stabilimento JOHNSON

Ciao Giancarlone volevo un consiglio da te...

Anni fa acquistai questa moneta di Alessandro Rossi era perfetta con una pattina bellissima non mi sarei mai sognato di lavarla.

Ma lavai il borsellino della medaglia con del sgrassatore il Borsellino era pieno di muffa perché era contenuto in una vecchia giacca ,lavato è asciugato Borsellino riposo la medaglia nel suo Borsellino .Dopo anni sono andato per riguardarmi la medaglia che era diventata tutta verde .Cosa mi conviene fare ora?grazie

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Adesso, Jagher dice:

Ciao Giancarlone volevo un consiglio da te...

Anni fa acquistai questa moneta di Alessandro Rossi era perfetta con una pattina bellissima non mi sarei mai sognato di lavarla.

Ma lavai il borsellino della medaglia con del sgrassatore il Borsellino era pieno di muffa perché era contenuto in una vecchia giacca ,lavato è asciugato Borsellino riposo la medaglia nel suo Borsellino .Dopo anni sono andato per riguardarmi la medaglia che era diventata tutta verde .Cosa mi conviene fare ora?grazie

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Vai su medaglistica Alessandro Rossi 

che te ne pare?

ciao

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MILANO 1909    FEDERICO BORROMEO  CARDINALE, ARCIVESCOVO DI MILANO, cugino di CARLO BORROMEO, fondatore della BIBLIOTECA AMBROSIANA e PINACOTECA AMBROSIANA.

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BRONZO, mm. 50 - Autore:  DONZELLI  MILANO

 

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