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Carausio, la RSR mint e la poetica virgiliana


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INTRODUZIONE

 

Carausio fu un comandante militare romano originario della Gallia Belgica che si ribellò nel 286 d.C. contro l’Impero Centrale, durante il regno di Diocleziano.

Dopo un primo periodo iniziale, in cui prese corpo la rivolta, nel nord della Francia, elesse la Britannia come territorio del suo nuovo stato che contrappose all’Impero Centrale.

Carausio, nonostante il periodo relativamente breve in cui riuscì a mantenere il controllo del suo nuovo impero (286-293), coniò un considerevole numero di monete caratterizzate da una enorme varietà di rovesci che dovevano rispondere a un ben preciso piano propagandistico di sostegno per sostenere il suo ruolo di antagonista dell’Impero Centrale pur non mettendosi in apparente aperto contrasto con i suoi reggenti (vedi le emissioni a legenda “AVGGG” o “CARAVSIVS ET FRATRES SVI” in cui di fatto si metteva allo stesso rango di Massimiano e Diocleziano).

Tra le sue serie monetali più note, ma ancora con punti oscuri vi sono quelle in argento (dal contenuto di fino con livelli decisamente più alti rispetto alle emissioni ufficiali di Roma) con la sigla all’esergo “RSR”.

 

LA COSIDDETTA “RSR” MINT

 

Le sigle presenti all’esergo sia sugli antoniniani che sui denari a partire dal III secolo assolsero quasi sempre il ruolo di contrassegnare la zecca di emissione magari accompagnandosi al numero dell’officina in cui materialmente il pezzo veniva prodotto (es “MP” stava per “Milano Prima officina, “MS” “Milano Seconda officina”) oppure al segno di valore/cambio “XXI” (a partire dalla riforma di Aureliano sui radiati in AE).

Nel caso dell’Impero Britannico inoltre Carausio fu il primo sovrano romano (Ancorché usurpatore) ad aprire e identificare con sigla la zecca di Londra (“ML”, “Moneta Londinium”) - che sarà successivamente utilizzata da parte degli imperatori legittimi una volta sconfitto Alletto e riannessa la Britannia ai territori dell’Impero Centrale - oltre che la zecca di Colchester (“C”, “Camulodunum”).

In una simile lettura delle cosiddette “mint marks” presenti all’esergo, dare un’interpretazione chiara e decisiva alla sigla “RSR” non è semplice e la materia è stata a lungo dibattuta da diversi storici e numismatici.

 

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Tale sigla non è stata identificata in maniera soddisfacente con nessuna località né della Gallia francese né della Britannia e, fino a non molti anni fa, si era concordamente deciso di chiudere la questione identificandola con una sigla acronimo di “Rationalis Summae Rei” ritenendo tali emissioni come una sorta di moneta donativo/pagamento riservata a delle particolari figure che, nel governo stabilito da Carausio, dovevano assolvere al ruolo di una sorta di “ministri delle finanze”. Il tutto trovava fondamento su quanto scritto da Aurelio Vittore in un passo dedicato a Alletto che durante il regno di Carausio doveva essere a capo di questo particolare ufficio “Allectus [...] qui permissu summae rei praeesset [...]” (“De Cesaribus”, XXXI, 41).

Questa interpretazione fu proposta la prima volta da P. H. Webb nel saggio “The coinage of Allectus” pubblicato nel 1906 su The Numismatic Chronicle e ritenuta ancora la più credibile da Casey nel suo ancor valido libro  “Carausius and Allectus” del 1994.

Nel 1998 Guy De La Bedoyere in un suo brillante saggio pubblicato su The Numismatic Chronicle (“Carausius and the marks RSR and INPCDA”) prima di formulare una nuova e rivoluzionaria ipotesi, evidenziò i due punti critici di tale interpretazione:

 

  1. storicamente è attestata quale abbreviazione di questo particolare ufficio delle finanze come “RAT. S. R.”

  2. numismaticamente tale sigla la si riscontra solamente nelle emissioni a nome di Carausio e mai in nessun altro imperatore né ufficiale né usurpatore

 

DUE MEDAGLIONI E UN’ALTRA SIGLA MISTERIOSA

 

Due medaglioni particolarmente interessanti sono conservati al BM.

 

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Il primo, acquistato nel 1967, porta al dritto la legenda “IMP C M CARAVSIVS P F AVG” e la raffigurazione del busto a sinistra dell’imperatore con corona laureata, abiti consolari e uno scettro sormontato da Vittoria alata. Al rovescio la raffigurazione della Vittoria su carro andante verso destra e la legenda “VICTORIA CARAVSI AVG” e all’esergo la sigla “INPCDA”.

 

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Un secondo medaglione, acquistato nel 1971, vede una similare rappresentazione al dritto dell’imperatore, stavolta con scettro sormontato da un’aquila, con legenda IMP C [M A]VR CARAVSIVS AVG GER”. Al rovescio l’imperatore stante a sinistra in abiti militari con globo e lancia e a fianco la Vittoria con palma e corona. La legenda riporta “VICTOR CARAVSIVS AVG GERM MAX” e all’esergo la sigla “RSR” delle citate emissioni argentee.

La sorprendente similitudine dei due medaglioni è prova inconfutabile che queste due emissioni dovevano avere una matrice comune e quindi anche le sigle “INPCDA” e “RSR”.

 

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Guy De La Bedoyere ha l’intuzione vincente mettendo in relazione le due sigle con la legenda “EXPECTATE VENI” presente in diverse emissioni di Carausio e abbinata anche alla sigla “RSR”: il tutto sembra portare senza ombra di dubbio alcuno a Virgilio e in particolar modo alla Egloga IV6-7 dove troviamo il passaggio “Redeunt Saturnia Regna, Iam Nova Progenies Caelo Dimittur Alto” in cui si palesa un ritorno all’età dell’oro e alla discesa di una nuova progenie celeste.

E’ quindi innegabile, a questo punto, il legame del messaggio politico di Carausio con i rimandi virgiliani, di più, mettendo in relazione la serie “CARAVSIVS ET FRATRES SVI” con quanto fin qui emerso ecco che la personificazione di questa “stirpe celeste” non può trovare altra identificazione che in Carausio, Diocleziano e Massimiano i fautori del ritorno dell’età dell’oro.

 

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Restringendo il campo, il Regno di Saturno altro non può essere che la Britannia, neonato impero posto sullo stesso piano dell’Impero Centrale e territorio in cui l’VBERTAS (altro soggetto ben presente nelle emissioni di Carausio) doveva supportare e rafforzare questo augurio al ritorno all’età dorata predetta da Virgilio.

 

I GIOCHI SECOLARI

 

Sulla scia di questo studio, si inserisce il recente lavoro di Graham Barker (The Coinage of Carausius: developing the Golden Age Ideology through the Saecular Games, NC 2015) che mette in relazione il continuo richiamo all’avvento del Regno di Saturno (ritorno età dell’oro) con i Ludi Saeculares (i giochi secolari).

Introdotti per la prima volta con Augusto nel 17 d.C. rappresentavano in maniera chiara e diretta questo auspicio al ritorno del mitico periodo favoleggiato da Virgilio come egli stesso scrisse nell’Eneide: Augustus Caesar, divi genus, aurea condet Saecula qui rursus Latio regnata per arva Saturno quondam”.

In particolare i Ludi indetti da Augusto dovevano formalizzare il ritorno alla pace e all’ordine dopo il caos delle guerre civili.

Successivamente altri imperatori celebrarono i Ludi: Claudio, Domiziano e Settimio Severo tutti proclamando i rispettivi regni come una nuova età dell’oro.

In questo filone si colloca l’emissione di Carausio SAECVLARES AVG / COS IIII emessa nella zecca di Colchester e conservata al British Museum.

Altre emissioni strettamente connesse ai Ludi sono sono quelle aventi legenda:

 

SAECVLARES AVG    - //MSC Leone andante a destra (Ashmolean Museum)

SAECVLA[RES AVG]  - // -       Leone andante a destra (Coll. privata)

SAECVLAR AVG         - //MSC Leone andante a destra (Coll. privata)

SAECVLARES AVG    - // -       Cervo andante a destra (Frome Hoard)

SAECVLAR AVG         - //MSC Leone andante a destra (Frome Hoard)

 

In una simile ottica propagandistica possono essere letti e messi in relazione anche altri soggetti presenti nelle monete di Carausio:

 

  1. PAX: rappresenta il 70% delle tipologie emesse da questo imperatore, è innegabile che sia il tipo più diffuso e che maggiormente era noto ai contemporanei: il tema della pace era un punto fondamentale del concetto che stava alla base dell’Età dell’Oro.

  2. RESTIT SAECVL / RESTIT ORBIS sono rimandi inequivocabili al ruolo di Carausio quale restauratore dell’ordine precedente riferito a questo mitico periodo

  3. VIRTVS CARAUSI la virtù dell’imperatore che doveva rimandare ad Augusto, al ruolo che la figura del trainatore dell’Impero doveva incarnare per il ripristino dell’Età dell’Oro

  4. VIRTVS SAEC con la raffigurazione del leone con corona radiata che doveva rimandare al culto del dio Sole e in generale al Mitraismo oltre che a un preciso rimando all’Oracolo Sibillino in cui si faceva riferimento a un leone mandato dal sole (anche qui il legame entra in connessione con la poetica virgiliana tramite l’Eneide e i suoi legami con l’Oracolo della Sibilla)

  5. TEMPORVM FELICITAS con la raffigurazione di quattro bimbi danzanti: quale altro riferimento può esserci se non quello relativo alla mitica età tanto agognata?

  6. RENOVATO ROMANORVM | RSR con la Lupa e i gemelli: palese richiamo ai valori della tradizione e della fondazione dell’Impero

  7. VBERTAS / VBERITAS il richiamo alla prosperità della stagione aurea

 

 

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CONCLUSIONI

 

Gli studi sono solamente agli inizi e indubbiamente meritano ancora molti approfondimenti e, forse, un’opera di revisione complessiva, tuttavia appare chiaro ed evidente come il messaggio politico di Carausio, per dare fondamento e legittimità al suo ruolo di Imperatore di un nuovo regno doveva attingere a piene mani alla poetica Virgiliana dandosi un tono che andava ben al di là della sola rappresentazione di forza militare mediante le classiche personificazioni care ad altri usurpatori che fecero dell’esercito il loro unico punto di forza e propaganda.

Certo, anche in Carausio è ben attestata la tematica militare con i richiami alla FIDES MILITVM, la serie delle emissioni legionarie, i rovesci a tema navale ecc, ma al contempo vi è anche il tentativo di dare legittimità mediante un messaggio aulico, che trovava fondamento nella letteratura latina e che quindi doveva veicolarsi anche in ambienti nobili e altolocati non per niente molte delle citate emissioni (specialmente quelle a sigla RSR) sono in metallo prezioso e di buona lega e quindi utilizzate principalmente da determinate categorie di persone e per determinate transazioni di un certo rilievo.

 

 

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La presente discussione vuole essere una riproposizione sintetica e tradotta in italiano dei citati lavori di Graham Barker e Guy de la Bédoyère.

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Modificato da grigioviola
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Inviato (modificato)

Bravo @@grigioviola , bella sintesi.

Mi permetto di aggiungere che non c'è ancora una opinione concorde sull'attribuzione del mintmark C a Camulodunum, per la quale vi sono invece diverse possibilità (per esempio Clausentum vicino a Southampton).

A tutti coloro siano interessati all'episodio di Carausio consiglio il bel saggio di Williams, "Carausius: a consideration of the historical, archaeological and numismatic aspects of his reign", pubblicato nelle BAR nel 2004.

Modificato da Gallienus

Inviato

Sì, molto interessante anche seguire l'evoluzione degli studi sulla C-mint e la sua attribuzione ancora in fase di definizione in via assoluta.

Il saggio da te citato lo conosco (perché me lo avevi già attenzionato in passato) ma non sono mai riuscito a reperirlo e non mi sembra sia più in commercio se non su alcuni siti ma a prezzi ormai davvero elevati.

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Inviato

Ciao,

Sì, molto interessante anche seguire l'evoluzione degli studi sulla C-mint e la sua attribuzione ancora in fase di definizione in via assoluta.

Il saggio da te citato lo conosco (perché me lo avevi già attenzionato in passato) ma non sono mai riuscito a reperirlo e non mi sembra sia più in commercio se non su alcuni siti ma a prezzi ormai davvero elevati.

giusta annotazione. Un mio conoscente britannico mi aveva anche segnalato tra le ipotesi quella che "C" stesse per Classis , mentre "L" anzichè Londinium fosse Legio con la motivazione che si trattava di monete distribuite per gli stipendi rispettivamente della Marina e dell'esercito britannico. 

Francamente mi pare un' ipotesi un po' tirata per i capelli ma ve la segnalo.

 

Ciao

Illyricum

;)


  • 3 settimane dopo...
Inviato

Sulla monetazione di Carausio, dopo la risoluzione del significato degli enigmatici marchi RSR e INPCDA, resta ancora da interpretare la leggenda PRIXET C, attestata sul rovescio di un antoniniano emesso a suo nome (H. P. G. Williams, Carausius. A consideration of the historical..., Oxford 2004, p. 81 e tav. 7 n° 18).


Inviato

Interessante riferimento, di cui non ero a conoscenza.

Grazie per la segnalazione!

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Inviato

Il problema è che quel libro non lo riesco a trovare... se non in vendita a un prezzo a dir poco folle....

che nervi!  :help:

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Inviato

Io lo ho e posso dirti che è una mera sintesi degli studi già pubblicati su Carausio, nulla di che quindi (ad eccezione di qualche statistica aggiuntiva sui nuovi ritrovamenti). 

 

Rispetto all'antoniniano con leggenda PRIXET C, viene semplicemente descritta la figura rappresentata in questi termini: " (the reverse) appears to show a bearded and horned figure standing right, holding what is possibly a baton in his left hand. In his right hand is a staff which spreads into two distinct legs in its lower half". 

Sulla sua possibile interpetazione: "Could this figure represent a Romano-british deity, possibly a river-god or sea-god? An interpretation of the legend is also required".


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