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Il riuso di moneta romana in ambito Anglosassone


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Inviato

Tra le monete che ho in collezione, proveniente da venditore inglese, ho un pezzo che mi sto accingendo a studiare in questo periodo:

 

post-8339-0-03150900-1456824710_thumb.jp post-8339-0-23123100-1456824711_thumb.jp

 

Dati fisici: AE; 27 mm; peso non ancora rilevato.

Autorità: CONSTANTIVS I

Zecca: ?

Rovescio tipo: GENIO POPVLI ROMANI

 

La moneta presenta due fori passanti a ore 11 e 5 del dritto e un apparente tentativo di foratura al centro.

Data la patina attorno ai fori e le concrezioni che presenta la moneta nei pressi delle forature, ritengo che si tratti quasi sicuramente di forature fatte in antico e che testimoniano quindi un riuso della moneta.

 

In ambito Sassone sono noti e ben repertati esempi di riuso di vecchie monete romane sia in metallo nobile che non pregiato (come in questo caso) a scopo essenzialmente decorativo per realizzare inserti per bracciali e collane (charms e pendenti).

 

Da un cimitero Anglo-Sassone di Abingdon in Oxfordshire (uno tra i tanti siti noti) arrivano reperti interessanti che testimoniano questo utilizzo.

 

1934-210-beads-g78-abingdon.jpg

 

fig. 1 - String of glass and amber beads with copper alloy pendants (AN1935.210)

 

 

Da questo interessante sito, è emerso un corredo, quella della tomba n. 27, che ben mostra come questo riuso di monete romane, anche se non preziose, era comunque prassi consolidata per la creazione di gioielli.

In uno spazio web dedicato al cimitero in questione così viene descritto uno dei pezzi più interessanti del corredo della tomba, una collana realizzata con materiali misti:

 

 

 

This neckace (AN1883.69a) was excavated from the grave of an Anglo-Saxon woman (grave no. 27) at Wheatley in Oxfordshire on 25th April 1883. In total 61 amber beads of various sizes were found - note there are only 51 shown the photograph. The other beads on the necklace consisted of 2 blue glass beads, a cube shaped bead, a flattish bead with a wavy white strip, several cylindrical beads of pale transparent glass made to look like several smaller beads together and a bead made from a piece of bone or ivory. On the necklace, there were also several objects used as pendants: two small perforated Roman coins, from the Emperor Constantius II (AD337-360), two wolves or dogs canine teeth and a small boarstusk.

 

 

1883-69a-bead-string.jpg

 

fig. 2 - String including amber and glass beads, perforated coins, two animal teeth and a boar's tusk

 

1883-69-beads-wheatley-closeup6.jpg

 

fig. 3 - perforated coin (enlargement)

 

I pezzi sono conservati nel Ashmolean Museum, link: http://www.ashmolean.org/

Approfondimenti sul sito citato in questa discussione: http://anglosaxondiscovery.ashmolean.museum/index.html

 

Lascio a voi lo spazio per ulteriori approfondimenti, il mio voleva solo essere un rapido e veloce spunto per parlare di come le monete abbiano goduto di una sorta di seconda vita in ambito britannico (pratica tra l'altro diffusa un po' presso tutte le popolazioni, simili ritrovamenti sono noti anche nel nostro paese).

Se vi va di intervenire con altri esempi, con rimandi bibliografici specifici e se volete cimentarvi con l'esatta identificazione del pezzo che, al momento, devo ancora fare :)

 

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Inviato

Ciao,

Tra le monete che ho in collezione, proveniente da venditore inglese, ho un pezzo che mi sto accingendo a studiare in questo periodo:

 

attachicon.gif2016-23-C1.JPG attachicon.gif2016-23-C2.JPG

 

Dati fisici: AE; 27 mm; peso non ancora rilevato.

Autorità: CONSTANTIVS I

Zecca: ?

Rovescio tipo: GENIO POPVLI ROMANI

 

La moneta presenta due fori passanti a ore 11 e 5 del dritto e un apparente tentativo di foratura al centro.

Data la patina attorno ai fori e le concrezioni che presenta la moneta nei pressi delle forature, ritengo che si tratti quasi sicuramente di forature fatte in antico e che testimoniano quindi un riuso della moneta.

 

In ambito Sassone sono noti e ben repertati esempi di riuso di vecchie monete romane sia in metallo nobile che non pregiato (come in questo caso) a scopo essenzialmente decorativo per realizzare inserti per bracciali e collane (charms e pendenti).

 

Da un cimitero Anglo-Sassone di Abingdon in Oxfordshire (uno tra i tanti siti noti) arrivano reperti interessanti che testimoniano questo utilizzo.

 

1934-210-beads-g78-abingdon.jpg

 

fig. 1 - String of glass and amber beads with copper alloy pendants (AN1935.210)

 

 

Da questo interessante sito, è emerso un corredo, quella della tomba n. 27, che ben mostra come questo riuso di monete romane, anche se non preziose, era comunque prassi consolidata per la creazione di gioielli.

In uno spazio web dedicato al cimitero in questione così viene descritto uno dei pezzi più interessanti del corredo della tomba, una collana realizzata con materiali misti:

 

 

 

1883-69a-bead-string.jpg

 

fig. 2 - String including amber and glass beads, perforated coins, two animal teeth and a boar's tusk

 

1883-69-beads-wheatley-closeup6.jpg

 

fig. 3 - perforated coin (enlargement)

 

I pezzi sono conservati nel Ashmolean Museum, link: http://www.ashmolean.org/

Approfondimenti sul sito citato in questa discussione: http://anglosaxondiscovery.ashmolean.museum/index.html

 

Lascio a voi lo spazio per ulteriori approfondimenti, il mio voleva solo essere un rapido e veloce spunto per parlare di come le monete abbiano goduto di una sorta di seconda vita in ambito britannico (pratica tra l'altro diffusa un po' presso tutte le popolazioni, simili ritrovamenti sono noti anche nel nostro paese).

Se vi va di intervenire con altri esempi, con rimandi bibliografici specifici e se volete cimentarvi con l'esatta identificazione del pezzo che, al momento, devo ancora fare :)

bel topic che mi rimanda alla mente una simile che si rifà a ritrovamenti più vicini a noi geograficamente. Ne parlai qui:

http://www.lamoneta.it/topic/115743-monete-romane-riusi-e-usanze/?hl=%2Bmonete+%2Bforate

 

In sintesi, si tratta di un utilizzo tardoantico in voga tra le popolazioni post-romane.

Non sapevo di testimonianze britanniche ma evidentemente... non siamo così diversi nelle dinamiche.

 

Compiendo un salto temporale in avanti mi sovviene che i Turchi arricchivano i loro costumi applicandovi monete auree forate.

 

Per quel che ne so, anche nei Balcani (fonte orale) le spose decoravano i loro abiti con monete auree rinvenute nei campi.

 

Certamente qui si parla di altre dinamiche comportamentali legate al valore della moneta dato dalla presenza di un metallo nobile. Ma probabilmente nei "tempi bui" anche le monete enee, in ambienti a basso flusso monetale, esercitavano un certo richiamo. Forse anche a livello sia decorativo (un bel dischetto metallico pronto all'utilizzazione previa foratura) sia di rimando a un "passato grandioso" che faceva comunque presa sulle popolazioni "barbariche" oppure semplicemente, direi, a scopo atropaico.

 

Ciao

Illyricum

;)


Inviato

E circa la classificazione della moneta che mi dici?

Devo ancora addentrarmi con il RIC... :)

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Inviato (modificato)

Ciao,

E circa la classificazione della moneta che mi dici?

Devo ancora addentrarmi con il RIC... :)

vuoi per limiti miei di tempo vuoi per scarsità di dati e qualità della foto, direi un GENIO POPVLI ROMANI di Costanzo Cloro emesso come Cesare dell'Occidente a Londinium attorno al 303-305 d.C.

Come RIC siamo tra il 36, 37a, 38 e 39.

Il 37 è rated "Common", le altre rare.

 

Comunque non ritengo che venisse attribuito un valore a quale fosse l'emittente. Si trattava comunque di un regnante emanazione di un potere "mitico", se questa era la molla a riutilizzare la moneta..

 

Ciao

Illyricum

;)

Modificato da Illyricum65

Inviato

Grazie @@Illyricum65! Diciamo che mi interessava una conferma per sapere se ci avevo preso quantomeno con Costanzo zecca di Londra (che era il mio prioritario interesse) :)

Moneta che ora nello specifico riveste ben tre particolarità a me care: zecca di Londra, ritrovamento UK, riuso in antico in ambito sassone... una bella carica di storia.

 

Fatico a ritrovarmi però con il RIC...

 

la legenda al dritto dovrebbe essere "CONSTANTIVS NOBIL C" e quindi la 3b, il busto dovrebbe essere di tipo (B) o di tipo (D). Tuttavia con questa combinazione non trovo aderenze nel RIC.

la legenda al dritto potrebbe essere "CONSTANTIVS NOBI C" (anche se mi sembra di vedere comunque la "L") e quindi il tipo 3c, in questo caso il RIC offrirebbe due combinazioni: 3c(B) > RIC 36/a e 3c(D) > RIC 38, ma non sono convinto... sbaglio io a leggere legende e di conseguenza il RIC?

 

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Inviato

Ciao a tutti, 

 

Grazie @@Illyricum65! Diciamo che mi interessava una conferma per sapere se ci avevo preso quantomeno con Costanzo zecca di Londra (che era il mio prioritario interesse) :)

Moneta che ora nello specifico riveste ben tre particolarità a me care: zecca di Londra, ritrovamento UK, riuso in antico in ambito sassone... una bella carica di storia.

 

Fatico a ritrovarmi però con il RIC...

 

la legenda al dritto dovrebbe essere "CONSTANTIVS NOBIL C" e quindi la 3b, il busto dovrebbe essere di tipo (B) o di tipo (D). Tuttavia con questa combinazione non trovo aderenze nel RIC.

la legenda al dritto potrebbe essere "CONSTANTIVS NOBI C" (anche se mi sembra di vedere comunque la "L") e quindi il tipo 3c, in questo caso il RIC offrirebbe due combinazioni: 3c(B) > RIC 36/a e 3c(D) > RIC 38, ma non sono convinto... sbaglio io a leggere legende e di conseguenza il RIC?

Ciao a tutti, le lettere S ed F pure sono zecca Londinium?


Inviato

Sono andato diritto al Clooke-Toone che mi dá questi riferimenti senza validarli (per motivi di ordine temporale) rivedendo il RIC.

Tra l'altro stavo riflettendo sull'accoppiata vetro-ambra che avevano significati magici (se ne rinvengono nei contesti tombali anche come oggettistica) presso le popolazioni di ceppo germanico (da cui derivavano gli stessi Angli e Sassoni).

Adesso scappo... il lavoro mi aspetta!

Ciao

Illyricum

;)


Inviato

Ciao a tutti, 

 

Ciao a tutti, le lettere S ed F pure sono zecca Londinium?

 

Lascio la parola all'esperto inglese :)

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Inviato (modificato)

Ritornando all'esame del pezzo, cosa si può dire sulla posizione dei fori?

 

1) Il foro centrale, è chiuso da semplici concrezioni dovute al deposito (e/o a tracce del laccio passante) oppure si tratta di un tentativo non riuscito di foratura?

 

2) La posizione dei fori, siano essi due o tre, prevedevano di sicuro un uso non tipicamente "a pendente" della moneta bensì più simile a un uso a mo' di "bead", di perla passante.

 

Dal database del PAS alcuni risultati repertoriati:

 

NLM25849.jpg

 

Unique ID: NLM-E2C0F3

Copper alloy Coin pierced for reuse as a Pendant. Indeterminate Late Roman (260-410) issue with two adjacent drilled holes of diameter 2.7mm. The reuse of coins as pendants was especially characteristic of the Early Anglo-Saxon period, c.475-650.

Diameter: 16.2mm, Thickness: 1.8mm, Weight: 12.71gms.

Evidence of reuse: Two drilled suspension holes

 

 

LIN2011-495.jpg

 

Unique ID: LIN-0F7194

 

A late Roman copper-alloy nummmus reused as a pendant, probably in the early Anglo-Saxon period. The coin has three circular holes drilled into it. The coin is worn however it is most likely a nummus of the House of Valentinian. The obverse is worn but the reverse has a feint outline of what may be the Emperor going right, dragging a captive (i.e. GLORIA ROMANORVM issue of AD 364-378).

 

 

LIN7044.jpg

 

Unique ID: LIN-C240E0

 

Copper alloy follis of Galerius, Trier mint (AD 294-305).

The coin has been pierced and reused as a pendant, possibly in the Anglo-Saxon period. The hole is located to the left of the bust on the obverse and to the left of the figure on the reverse.

 

 

DSCN3143.JPG

 

Unique ID: KENT-30EAF5

 

330-335AD. Copper alloy, Roman nummus AE4 reused as a pendant or similar probably from the Anglo-Saxon period. Length 15.5mm, Width 14.8mm, Thickness 1.4mm, Diameter 14.8mm, Weight 1.1g. Die Axis 0 deg. Constantine I The Great. Obverse: Helmeted head of Roma, left. '[VRBS ROMA]'. Reverse: She wolf left, suckling the twins Romulus and Remus. Extreme wear with few details visible, especially the reverse. Two 'drilled' holes for suspension at the eleven and one O'clock positions. Dark green patina but a little deficient on the lower section of the obverse. Ref: Coins of England and UK, Spink 2003, page 68, ref. 600 and Identifying Roman Coins, Richard Reece & Simon James, Seaby London 1994, page 28-29 ref. 93-94.

Evidence of reuse: Drilled twice at eleven and one o'clock positions

 

 

NLM08212.jpg

 

Unique ID: NLM-90EE30

 

An Anglo Saxon pendant in the form of a Roman Nummus. The coin has two pierced holes on the right side of the bust. The nummus is of Licinius I (308-324). The obverse has a laureate and cuirassed bust with the inscritpion IMPLICINVS PF (AVG). The reverse is Genius with the inscitpiton GEN(IO IMPREATURIS ROM.).

Evidence of reuse: Two pierced holes on right side of bust

 

 

Anche nei casi di foratura multipla, nei pezzi presenti nel database e repertoriati con foto, non ci sono analoghi esemplari con posizioni simili, ma questo non significa che il pezzo non sia comunque riferibile a un analogo riuso.

In prevalenza ci sono esemplari con foro singolo verso il perimetro della moneta, non necessariamente a centrare il dritto o il rovescio in modo che il busto dell'imperatore di turno o il rovescio della moneta risultassero visibili nella corretta direzione.

In subordine ci sono poi esemplari con doppia foratura (casi presentati) e con foratura centrale.

Modificato da grigioviola
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Inviato

Ciao,

Ciao a tutti, le lettere S ed F pure sono zecca Londinium?

non capisco la domanda... non ne vedo nell'esemplare proposto. Ma forse la tua è una domanda generale.

 

Limitandosi ai GENIO POPVLI ROMANI abbiamo monete da zecche occidentali con S - F tra i campi per Treveri.

Campo sin - campo dx - exe

S – F - I/IITR

S – F – PTR

Londinium senza sigla in essergo non presenta S - F.

 

Diversa la situazione per i GENIO POP ROM che risultano presenti in Londinium con le seguenti possibilità:

S – F - PLN/MLL/MSL/MLN

 

SOL INVICTO COMITI invece presenta

S – F - PLN/MLL/MSL/MLN

per Londinium

 

Ma pure Lugdunum

S - F - PLG

 

Arelate

S – F - PARL/SARL/TARL/QARL

 

Roma

S - F - RP/RS/RT/RQ

 

Insomma... S - F non fa sempre ed automaticamente Londinium

 

Spero di aver colto il senso della tua domanda.

Ciao

Illyricum

;)

  • Mi piace 1

Inviato

Ciao,

non capisco la domanda... non ne vedo nell'esemplare proposto. Ma forse la tua è una domanda generale.

 

Limitandosi ai GENIO POPVLI ROMANI abbiamo monete da zecche occidentali con S - F tra i campi per Treveri.

Campo sin - campo dx - exe

S – F - I/IITR

S – F – PTR

Londinium senza sigla in essergo non presenta S - F.

 

Diversa la situazione per i GENIO POP ROM che risultano presenti in Londinium con le seguenti possibilità:

S – F - PLN/MLL/MSL/MLN

 

SOL INVICTO COMITI invece presenta

S – F - PLN/MLL/MSL/MLN

per Londinium

 

Ma pure Lugdunum

S - F - PLG

 

Arelate

S – F - PARL/SARL/TARL/QARL

 

Roma

S - F - RP/RS/RT/RQ

 

Insomma... S - F non fa sempre ed automaticamente Londinium

 

Spero di aver colto il senso della tua domanda.

Ciao

Illyricum

;)

Grazie illy

per l'ottima spiegazione...

Avevo avuto un'impressione però errata...

Saluti Eliodoro

post-6393-0-78209700-1456903385_thumb.jp


Inviato

Buongiorno.

La posizione dei fori è interessante e, di massima, aiuta nell'interpretare il possibile riuso della moneta.

Ricordo che, alcuni anni fa, confrontandomi con un numismatico sull'argomento (trattavasi di monete medievali) arrivammo ad una simile conclusione:

1 foro: utilizzo come "pendilia"  (collana, bracciale etc.) con foro normalmente eseguito a ore 12 rispetto alla figura ritenuta principale - es il volto dell'imperatore, in modo che la stessa rimanesse "dritta" e visibile.

2 fori contigui (esempio a ore 11 e 1): possibile impiego come "pendilia" ma non non da gioielli: esempio vesti, paramenti per cavalli etc., in cui magari il laccetto non era metallico ma di filo e, pertanto, occorreva una "sicurezza" aggiuntiva.

2 fori opposti: in questo caso ipotizzare l'uso come "pendilia" è più difficile... si può pertanto immaginare che venissero letteralmente inchiodate perché ritenute false (quasi a monito), ovvero per motivi scaramantici, superstiziosi e di protezione (ad esempio nella parte interiore delle porte di ingresso). 

  • Mi piace 1

Inviato

Ovviamente si tratta di semplici ipotesi, derivanti maggiormente da un tentativo di dare una spiegazione logica che non sulla base di evidenze storiche- archeologiche.

Saluti a tutti,

Matteo Sforza


Inviato

Le ipotesi sono interessanti.

Anche se andrebbero ulteriormente approfondite.

La foto che nella mia discussione è nominata "fig 1" mostra una collana dove l'elemento centrale, una moneta romana ormai lisa e consunta, presenta proprio due fori contigui (ore 11 e ore 1) ed è l'elemento centrale quindi un "pendilia" di gioiello (ecco che verrebbe meno l'ipotesi 2).

Quanto al fatto che questa rientri nell'ipotesi 3, mi sento di escluderlo se la discriminante è l'essere moneta falsa, perché si tratta di moneta autentica. Quindi il riuso a mio avviso va cercato sempre in ambito decorativo.

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Inviato

Ciao a tutti, 

ricordo, in vecchie discussioni, che si diceva che  le monete forate ai lati opposti fossero indossate sulle armature dai soldati..


Inviato

Vi riporto un passaggio molto interessante su di un dettagliato studio riguardante proprio questo fenomeno del riuso e della foratura di moneta romana:

 

Funzione della foratura multipla

 

Fra le monete che vennero dotate di un numero di fori superiore a uno, è possibile indicare un reimpiego come ciondoli solo nel caso in cui due aperture marginali furono praticate una accanto all'altra: tale forma di perforazione, anzi, avrebbe reso più agevole la sospensione del pendente-moneta ad un laccio, consentendogli di assumere una posizione del tutto aderente al collo o al petto, diversamente dalle monete bucate una sola volta, che richiedevano la mediazione di un nodo per un perfetto posizionamento. Eccezionale risulterebbe la trasformazione di un denario di Settimio Severo del 202-210 in un elemento ornamentale per una fibula, suggerita dalla posizione allineata dei due fori e dal modo in cui il metallo venne sforzato e ripiegato intorno ad essi, forse in conseguenza del difficoltoso inserimento della moneta nell'ago di una spilla. Una bucatura doppia e contrapposta potrebbe invece aver consentito di riunire insieme più monete, in una sorta di catena utilizzata come ornamento del collo o del polso. Gioielli così strutturati non mi sono però noti per il mondo antico: le rarissime attestazioni di monete collegate fra loro inseriscono infatti i nominali aurei in una cornice dotata di anellini o di buchi contrapposti, con funzione di raccordo. E' opinione diffusa e condivisa che altre forme di foratura multipla assolvessero al compito di fissare i tondelli monetali su supporti di varia natura, esercitando in tale nuova condizione funzioni ornamentali e/o amuletiche. La resistenza del sostegno e il peso del nominale dovettero in qualche modo condizionare il numero e la forma dei buchi praticati nel dischetto metallico, così come il sistema scelto per il suo fissaggio.

L’utilizzo di tali monete pluriperforate non dovette pertanto essere dissimile da quello delle bracteae e delle phalerae. Le prime, prodotte con sottilissime lamine in metallo generalmente prezioso, dalle forme e ornamentazioni più varie ottenute per impressione o a sbalzo, venivano cucite su tessuti destinati all'abbigliamento personale, oppure applicate a piccoli oggetti di uso quotidiano o liturgico. L'ambito di diffusione delle seconde, fabbricate anche in vetro, pietre dure ed avorio, di aspetto pressoché sempre circolare e con motivi figurati che spaziano da semplici disegni geometrici alla riproduzione di teste e di busti animali, di esseri fantastici e di divinità, viene ristretto al mondo militare, dove non solo costituivano decorazioni per meriti di guerra, ma furono anche adottate come ornamento per corazze e finimenti dei cavalli. Nel primo caso il sistema di fissaggio prevedeva l’inserimento della phalera in un alloggiamento metallico, sul rovescio del quale erano fissati dei gancetti o praticati dei forellini che, tramite cucitura o inserimento in un’asola, permettevano la legatura dell’elemento ornamentale a un complesso sistema di cinghie in cuoio, da indossare sopra all'armatura. Non mancano anche esempi di dischi metallici identificati quali phalerae che presentano una serie di piccoli buchi praticati lungo il bordo: la mancanza di un sicuro contesto di ritrovamento rende, pero`, il loro accostamento all'ambiente militare solo ipotetico.

 

 

da: "MONETE ROMANE FORATE" di Claudia Perassi

https://www.academia.edu/1098687/Monete_romane_forate._Qualche_riflessione_su_un_grand_th%C3%A8me_europ%C3%A9en_J.-P._Callu_

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  • 2 settimane dopo...
Inviato

Grandi manovre stasera: la moneta è arrivata e una squadra "stellare" l'ha scortata in collezione!

post-8339-0-32807900-1458161742_thumb.jp

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