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IGNORED

Aspetti monetari caratteristici dell'età moderna


dabbene

Risposte migliori

Penso che quest'ultimo confronto sia emblematico per questa discussione e possa portare a riflessioni....

Spero non consideriate questa discussione troppo milanocentrica, d'altronde i partecipanti sono un po' quelli....credo che si potrebbero vedere e commentare analoghi esempi sia artistici, che simbolici sia a Firenze, Genova, Venezia, nel Papato e chissà quanto altro ancora, il tema è poi anche come cambia la moneta nell'epoca moderna.....

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Restando sul tema del disordine monetario anche i territori pontifici non se la passavano troppo bene in certi momenti...Il caos diviene totale negli ultimi anni di pontificato di Pio VI, circa dal 1794. Le zecche operative fino a quell'anno erano ormai da decenni le sole Roma, Bologna e Gubbio (riaperta nel 1784 dopo una lunga inattività, questa zecca coniava solo la moneta di rame). La forte crisi economica e politica aveva portato ad una grandissima richiesta di moneta, e pertanto vennero aperte tra il 17994 ed il 1797 zecche ad Ancona, Ascoli, Civitavecchia, Fano, Fermo, Foligno, Macerata, Matelica, Montalto, Pergola, Perugia, San Severino, Spoleto, Terni, Tivoli e Viterbo .

Vennero introdotti nel 1795 nuovi nominali visivamente simili ai massimali d'argento ma di valore estremamente inferiore (es. il pezzo da 60 baiocchi) e il cosiddetto sampietrino in rame, del valore di due baiocchi e mezzo. Nel 1797 venne introdotto il grosso in rame, la madonnina da cinque baiocchi. Vi era però un identità di peso tra il pezzo da cinque baiocchi (16,9 gr. teorici) e quello da due e mezzo (17 gr. teorici) e pertanto sempre nel 1797 il peso del sampietrino venne ridotto a 9,5 gr. teorici.

La situazione precipiterà ulteriormente con lo smambramento dello Stato Pontificio e la costituzione della Repubblica Romana a seguito della discesa napoleonica in Italia.

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Il primo sampietrino della serie, coniato nel 1795 a Roma:

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fonte: Rauch 92.

 

Sampietrino 1796 di Gubbio (da Ranieri 6):

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Un rarissimo sampietrino di Fano, del tipo cosiddetto ridotto, proposto nella NAC 35:

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un'aspetto che mi ha incuriosito e di cui non abbiamo parlato è quello del bastone del comando sulle monete.

in questa raffinata moneta (basta vedere l'accuratezza del profilo) del duca di Savoia con il bastone del comando. Gli servirà a poco visto che perderà quasi tutti i territori Sabaudi ( suo figlio Emanuele Filiberto, riuscirà a riconquistarli )

alla faccia del watermark discreto

Si ha l'impressione che se poco poco si provi a riprodurla esca fuori il poliziotto che da' la multa ... :)

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Mi sembra doveroso postare almeno un esempio di Firenze, città che rappresenta un po' l'epoca moderna, il Rinascimento, con gli aspetti artistici, col ritratto del Granduca, con la scena del Battesimo di Gesù Cristo, un mix di tutto questo in questa piastra di Cosimo III ( 1670 - 1723 ) del 1677da Bolaffi 25.

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Ma anche il berretto come abbiamo visto nella discussione dedicata, è look, immagine, culto della personalità, del potere e dell'identità come nel proverbiale berretto di Ludovico XII a Milano.

Anche un berretto ha il suo significato nell'ambito di una ricerca del particolare, del messaggio che si voleva trasmettere....

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Con questa moneta viaggiamo....viaggiamo... con la galera della liburnina verso il magico Oriente, un viaggio dei commerci e così come avevamo iniziato con l'argento che arrivava dai giacimenti delle colonie americane, l'argento arriverà poi in Spagna, poi una volta prodotto, a volte finì in Oriente in un fantastico viaggio che parte dal Sud America e arriva fino in Oriente, un viaggio periglioso e lunghissimo su navi come questa....

Moneta coniata a Firenze per Livorno da Cosimo III dè Medici, la liburnina è un mezzo tollero con questa fantastica immagine di una galera con le vele che naviga verso mete lontane....sono i viaggi immaginari, ma ai tempi reali, che le monete facevano e ora ci permettono di farli con la fantasia...

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Io mi fermerei qui e aspetterei ora....in realtà una domanda almeno potrebbe essere lecita ; abbiamo parlato tanto di argento, grandi moduli, di monete in mistura, anche in rame, di imitazioni, contraffazioni, falsificazioni, ma l'oro, l'oro nell'epoca moderna come si inserisce e che funzione ha ? 

Per il resto continuo a pensare in questo momento specifico di Lamoneta dopo 11 anni di forum che sia giunto il momento di tornare a fare discussioni dove richiamare gli aspetti generali della monetazione, cercando di ridivulgare e di rivederli insieme magari anche sotto una luce diversa, chiamiamolo pure un nuovo ciclo approfittando dell'esperienza che alcuni che ci sono ancora hanno...

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Per quanto riguarda l'oro direi due cose almeno :

1) se nel 1400 le piazze commerciali dei metalli preziosi erano Milano e Venezia, nell'età moderna questo ruolo passerà a Genova

2) il grande afflusso di argento proveniente dell'America spagnola e poi portoghese porterà a modificare il rapporto di scambio tra oro e argento in modo evidente.

Finora il rapporto era stato anelastico, ora la grande produzione di argento lo cambia a favore dell'oro.

Il Cipolla parla di un rapporto che da una fluttuazione usuale di  1 : 10 a 1 : 13 passa a un drastico balzo a quota 1 : 15 nella seconda metà del XVII secolo.

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Probabile incisore Pietro Paolo Galeotti, artista allievo del Cellini.
Conferma l ipotesi Al confronto e al riferimento a prestigiosi esemplari della monetazione imperiale romana, per ricerca di un immagine autorevole ed illustre, ma anche per passione di numismatico, giacché Cosimo fu appassionato raccoglitore di monete antiche e arricchì di innumerevoli esemplari la già cospicua collezione medicea, che era incominciata con Cosimo il Vecchio.
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Mentre l'altro grande incisore sia per Firenze che per Roma è il Gaspare Mola, che firmò anche i suoi coni.

 

 

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per quanto riguarda invece la coniazione direì anche che lo strappo di conio non è tosatura e la ponderatura del tondello non è tosatura.

 

allego esempi di ponderazione e di strappo di conio

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in entrambi questi due casi non vi è una differeanza di peso dalle altre monete coniate, ma non vi è un eccesso.

 

mentre per Tosatura si intende una manomissione di tali tondelli dovuta in un secondo tempo per rubare materiale, argento o oro o per nascondere eventuali appiccagnoli rimossi che porta così a un sotto peso del tondello che non coincide con la vera emissione monetale.

 

saluti

fofo

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Ottimo @@fofo, sia per le monete postate che rappresentano indubbiamente esempi monetari importanti del nostro Rinascimento, che per aver parlato dello strappo di conio e della ponderatura del tondello, aspetti che non avevamo ancora valutato.

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Ma anche il berretto come abbiamo visto nella discussione dedicata, è look, immagine, culto della personalità, del potere e dell'identità come nel proverbiale berretto di Ludovico XII a Milano.

Anche un berretto ha il suo significato nell'ambito di una ricerca del particolare, del messaggio che si voleva trasmettere....

Più che un berretto qui abbiamo una vera e propria corona

Il berretto lo troviamo nelle emissioni di Asti a nome di Lodovico d'Orleans

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Aspetti che meriterebbero almeno un post ce ne sarebbero ancora volendo....per esempio le sigle sulle monete.... quelle dei massari a Venezia, quelle dei maestri di zecca a Napoli....

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