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Aspetti monetari caratteristici dell'età moderna


dabbene

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Se è vero che con il ritratto di Galeazzo Maria Sforza si ha un cambiamento iconografico deciso sulle monete altrettanto abbiamo un cambiamento a livello monetario con la riforma del 1474 che ripristina la lira carolingia che da Carlo Magno era stata sempre unità di conto.

La prima a partire fu Venezia con la lira Tron nel 1472, Milano coniò subito dopo questa moneta ,un grosso da 20 soldi, detto anche testone che avrebbe dovuto avere un valore pari a 240 denari imperiali.

La moneta doveva avere un titolo di 962 millesimi, in realtà la bontà del metallo venne presto trascurata tanto che con Carlo V, la moneta non sarà di 20 soldi ma di 30.

Ma Galeazzo Maria firmò anche un coraggioso decreto col quale rinunciava a ogni diritto di conio, nessuno lo aveva mai fatto e Galeazzo Maria ruppe la tradizione consueta medievale.

Il provvedimento diede inizialmente i suoi frutti, la zecca milanese tornò a produzioni monetarie importanti ma i suoi successori nel tempo lo abbandonarono.

Modificato da dabbene
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Io penso che come ha già detto @@dabbene l'evento dirompente, il punto di non ritorno nel passaggio dal medievale al moderno sia la coniazione della Lira.

 

C'era una bella discussione di circa un anno fa (dal titolo: "Lira") che ora non riesco a ripescare che trattava nel dettaglio l'argomento.

 

Se poi riesco riporto un passo sull'origine della lira....

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Mi sembra giusto anche far vedere la prima lira, la lira tron, dal nome del Doge raffigurato per la prima volta su una moneta a Venezia, la consuetudine in realtà fini con questo esperimento, ma indubbiamente la moneta rimane un simbolo della nostra monetazione, sia per l'aspetto monetario di questa moneta e per la rappresentazione del Doge sulla stessa.

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Mi fermerei qui....e aspetterei eventuali vostri input su questi numerosi argomenti trattati...

Io credo che sia importante vedere monete singole, ma che sia anche più importante fare ogni tanto discussioni generaliste anche semplici, per tutti, divulgative...il forum in 11 anni ha proposto veramente tutto o quasi, forse è anche venuto il momento di rivedere e ricominciare a parlare di aspetti già visti e dibattuti, 11 anni sono tanti, un ciclo di vita personale, figuriamoci per un forum, a volte bisogna avere il coraggio di ricominciare per altri, per un nuovo ciclo, per i giovani, non sempre bisogna avere uno scoop numismatico per scrivere su un forum, basta anche divulgare con semplicità, possibilmente in compagnia....

Le letture e la partecipazione mi sembrano incoraggianti, teniamo poi presente che a differenza di qualunque altro social, uno scritto su Lamoneta rimane per sempre, una goccia nel mare per Google, ma se cliccate ora questo titolo ....qui arriverete oggi e anche domani....la divulgazione è poi anche questa....

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Se consideriamo la coniazione della prima lira a Venezia, od anche le prestigiose produzioni di Genova e Firenze sempre a ridosso di quegli anni, non si può non considerare questi eventi quasi a compimento di un immaginario processo iniziato circa settecento anni prima.

 

Diciamo che potrebbero figurarsi in un ipotetico disegno mentale come la chiusura di un cerchio che aveva la sua origine colla riforma di Carlo Magno. Dunque il denaro al centro delle coniazioni delle zecche europee che andava progressivamente svilendosi e che assieme alla sua inseparabile compagna che era la "moneta immaginaria" creava i presupposti per un cambiamento.

 

In questo senso io vedo la coniazione della Lira come un fatto di rottura, come un nuovo corso delle coniazioni del Vecchio Continente. E sia chiaro che non sto intendendo un cambio repentino, bensì un susseguirsi di esperienze variegate, ma comunque nell'ottica del superamento di una certa fase. 

Modificato da aleale
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Una domanda per gli amici toscani, quando compaiono le firme dell'incisore sulle monete a Firenze ?  mi sembra che Gaspare Mola compaia sia sulla piastra di Cosimo II,e saremmo nel  1609/1610 credo, che forse su quelle d'oro sempre del 1610 ? Riuscite a dirci qualcosa di più ?

E poi per @@fofo quando torni da Cuba una bella moneta artistica fiorentina, non cubana :blum:, in questa discussione dove si parla anche di arte ci starebbe bene....

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Con Filippo III a Milano abbiamo l'introduzione di un'altra importante novità, una serie di monete dove è indicato il valore ( in realtà ci fu un precedente già con Filippo II in un mezzo scudo ma qui indubbiamente abbiamo non una moneta singola ma una serie ).

Ci sono il denaro da soldi 100, da soldi 50, da soldi 10, da soldi 5.

All'esergo sono indicati i valori esattamente, 100, 50, 10, 5.

E' una novità per Milano l'espressa indicazione del valore, certamente facilitava gli operatori nell'utilizzo.

C'è però un'altra serie quella del denaro da 80 soldi, da 40 e da 20 dove compare il valore sotto l'indicazione al rovescio della scritta MEDIOLANI DVX ET C....e poi il numero del valore.

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Inviato (modificato)

Ecco come esempio un denaro da soldi 100 di Filippo III, Milano,  con al rovescio in esergo il valore 100, anno1604, da Asta NAC 32

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Modificato da dabbene
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E secondo voi, anche per coinvolgere più utenti, qual è la prima moneta dove si respira l'aria dell'epoca moderna e quale la moneta che potrebbe essere simbolo di questa età ?

Io mi sono un po' già sbilanciato con la lira tron per l'aspetto monetario di novità, per il ritratto realistico e innovativo del Doge, per la simbologia del leone alato,  per la moneta simbolo anche per bellezza stilistica, direi la fantastica rappresentazione reale ma anche simbolica della pezza della rosa, non trascurando anche l'alto messaggio e sempre il livello stilistico dello scudo di Lucca con la scena di San Martino a cavallo e il mendicante.

Domande non credo impegnative, a cui per diritto :blum: possono partecipare anche quelli delle sezioni speciali perché qui parliamo di tutta la nostra monetazione dell'età moderna, nessuna esclusa, infatti io indico ora una moneta veneziana e che spero almeno alcuni di voi vogliano raccogliere....

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Se consideriamo la coniazione della prima lira a Venezia, od anche le prestigiose produzioni di Genova e Firenze sempre a ridosso di quegli anni, non si può non considerare questi eventi quasi a compimento di un immaginario processo iniziato circa settecento anni prima.

Diciamo che potrebbero figurarsi in un ipotetico disegno mentale come la chiusura di un cerchio che aveva la sua origine colla riforma di Carlo Magno. Dunque il denaro al centro delle coniazioni delle zecche europee che andava progressivamente svilendosi e che assieme alla sua inseparabile compagna che era la "moneta immaginaria" creava i presupposti per un cambiamento.

In questo senso io vedo la coniazione della Lira come un fatto di rottura, come un nuovo corso delle coniazioni del Vecchio Continente. E sia chiaro che non sto intendendo un cambio repentino, bensì un susseguirsi di esperienze variegate, ma comunque nell'ottica del superamento di una certa fase.

Scusate ma il punto dovrebbe essere : perché' si conia la lira ? Perché' si arriva a coniare questo nominale?

Nella produzione monetaria, battere moneta è' un atto estremamente razionale d regolato. Non si può' pensare che il passaggio alla lira monetaria sia frutto di un esperimento, o il superamento di una fase. Come la riforma carolingia influenzerà' secoli di monetazione successiva ed era stato un passaggio molto ben ragionato, così il trapasso alla lira monetata doveva avere una precisa ratio dietro..

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Certamente si, quando c'è una riforma monetaria come quella del 1474 di Galeazzo Maria qualcosa di importante c'era dietro.

E questo qualcosa parte da lontano da Filippo Maria Visconti con una grave crisi finanziaria che investe, a seguito di una grande domanda di oro e argento, il prezzo alto che avevano gli stessi.

E quindi si consiglia anche di non battere moneta per gli alti costi con in più molte straniere che circolavano nel Ducato che vennero vietate con Bando e controllate come qualità.

Galeazzo Maria compie degli atti coraggiosi per ovviare al tutto, vieta intanto ogni diritto di conio, cosa mai successa, elenca il valore delle monete d'oro e d'argento che potevano circolare nel Ducato e poi vuole le monete migliori che ci siano.

E così si concretizza la lira o testone moneta da 240 denari imperiali dall'alto titolo d'argento anche se poi sappiamo che il titolo diminuirà ben presto nel tempo.

E non credo a caso inizino a coniare le lire Venezia nel 1472 e subito dopo nel1474 Milano, Venezia e Milano era diventate gli hub dell'argento in Italia proveniente dalla Sassonia e dal Tirolo, la Germania comprava merci e Venezia e Milano importavano invece argento, argento che servirà poi per coniare i testoni monete di modulo più grande e di ottimo argento.

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Chiaramente il passaggio non può essere frutto di un esperimento: il superamento di una certa fase avvenne indubbiamente, ma non di certo a causa della coniazione della lira, o meglio la coniazione della lira non si ebbe per via di un cambio di scenario. è bene pensare ad aspetti economici e sociali in primis: "l'esperienza" della moneta immaginaria è un fatto estremamente sociale e il fatto sociale nell'aspetto economico deriva dall'esperienza arcaica.

 

Indubbiamente la ratio nel passaggio alla lira monetata c'era eccome....

 

Consideriamo l'universo post-riforma: una moneta come il denaro che spesso e volentieri non era abbastanza per le grandi transazioni e il fattore del progressivo decadimento della stessa.

 

Consideriamo un'Europa fra XI e XII secolo in fase di sviluppo economico con un aumento della domanda di moneta e di contro una anelasticità nella offerta di metalli preziosi.

 

Solitamente situazioni del genere portano alla diminuzione dell'intrinseco della moneta coniata, al ritorno a svariati oggetti utilizzati a guisa di denaro, a mezzi evoluti di pagamento ( e ci sono studi su come tali mezzi venissero adoperati).

 

Fin qui alcune considerazioni: lascio aggiungere ad altri... 

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Un passaggio verso la lira coniata è segnato dalla coniazione del fiorino....metà 1200....

arriva il modulo in oro...il denaro inizia a svalutarsi velocemente, mentre il fiorino,usato per i grandi scambi, rimane quasi stabile....praticamente il modulo in oro "non riesce" a essere un multiplo del denaro....forse anche questa confusione monetaria ha contribuito alla nascita della lira coniata??

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Secondo me ci possono essere più ragioni ma la necessità di porre ordine con una moneta di buon argento, per transazioni maggiori e' credo la spinta decisiva per la coniazione della lira o testone.

Tra l'altro dopo il 1474 a Milano la zecca riprese a coniare in grandi quantità e ci fu una ripresa, temporanea ma ci fu....

Il discorso oro forse e' da vedere sullo specifico momento storico e sulla singola zecca .

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Credo poi che i momenti delle riforme monetarie siano dei momenti chiave, prima avete parlato di quella di Carlo Magno, ora quella del 1474 a Milano con Galeazzo Maria, avremo poi quella sempre a Milano con Maria Teresa in epoca moderna e che pose argine all'enorme e dilagante disordine monetario che si era creato, tre riforme di portata diversa per i confini che toccano ma che hanno alla base il bisogno di porre ordine al sistema monetario e di trovare adeguate soluzioni per risolverlo.

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E secondo voi, anche per coinvolgere più utenti, qual è la prima moneta dove si respira l'aria dell'epoca moderna e quale la moneta che potrebbe essere simbolo di questa età ?

Io mi sono un po' già sbilanciato con la lira tron per l'aspetto monetario di novità, per il ritratto realistico e innovativo del Doge, per la simbologia del leone alato,  per la moneta simbolo anche per bellezza stilistica, direi la fantastica rappresentazione reale ma anche simbolica della pezza della rosa, non trascurando anche l'alto messaggio e sempre il livello stilistico dello scudo di Lucca con la scena di San Martino a cavallo e il mendicante.

Domande non credo impegnative, a cui per diritto :blum: possono partecipare anche quelli delle sezioni speciali perché qui parliamo di tutta la nostra monetazione dell'età moderna, nessuna esclusa, infatti io indico ora una moneta veneziana e che spero almeno alcuni di voi vogliano raccogliere....

 

 

forse la prima moneta dell'era moderna è proprio il testone di Galeazzo Maria Sforza.

Non la lira Tron, rimasta esperimento inascoltato e addirittura condannato dal Governo Venziano che stigmatizzo' il gesto.

Il testone da' l'avvio ad una monetazione che sarà imitata in tutta Europa, dai viertelgulden tirolesi di Sigismondo, ai testoni francesi di Luigi XII che porterà la gigantesca innovazione in Francia del ritratto del sovrano, dove per 700 anni la monetazione regale fu rigorosamente aniconica - eccezion fatta per i rarissimi ducati aurei di Trévoux che pero' si ispiravano ad un prcedennte Sforza : Francesco. Svizzera, Germania, la stessa Inghilterra introdusse il Testoon con Henry VII, ma anche i Paesi Nordici e qualche Balcanico introdussero il nominale piu' pèesante sovente accompagnandolo con il ritratto del sovrano. In Spagna non ci fu un equivalente del testone, o meglio venne piu' tardi, ma in compenso loro erano molto avanti con tante innovazioni rispetto al resto della monetazione auropea. Per il passo innovativo successivo bisogna aspettare l'introduzione del ducatone - o in Inghilterra delle 'corone', veri e propri giganti che dominarono il '600. Ma questa è un'altra storia..

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Mentre vediamo se qualche altro vuole cimentarsi su quale potrebbe essere stata la prima moneta che respira l'aria moderna, ricordo che spesso in questa epoca la moneta va oltre al semplice mezzo di pagamento ma assurge a tanto altro, propaganda, messaggio, ostentazione, simboli di varia natura.

D' altronde non c'era internet, ne' avevamo i giornali, le televisioni, la moneta comunicava al popolo, ai nemici , ai potenti.

Il culto della personalità ci porta i ritratti, il voler esserci sulle monete, ma non mancano i messaggi alti in scene come nello scudo di Lucca con l'elemosina, il condividere il mantello da parte del Santo col mendicante.

Ma gli esempi dei messaggi sono tanti, ricordo le monete di Filippo II con una discussione ad hoc proprio qui sul forum con il DONVM DEI in leggenda e il covone di grano in campo come auspicio di un buon raccolto per il popolo che stava subendo la carestia e la povertà.

Ma tanti sono anche i simboli religiosi sulle monete penso a quelle di Firenze, alla Beata Vergine col Bambino a Genova, alla Santacroce di Lucca, la moneta in questi casi era anche icona religiosa e protettiva.

Per chi volesse.....non c'è che l'imbarazzo della scelta credo.....

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E se parliamo di disordine monetario e di quanta varietà di circolante ci fosse in giro, pensare che con Maria Teresa si fosse risolto tutto è un po un azzardo, almeno a Milano c'era ancora confusione nel periodo napoleonico..... Il mio piccolo acquisto di stamattina ne è parziale conferma.

Curiosa ( almeno per me) la presenza del prezzo; questi documenti venivano quindi venduti àgli interessati? Spero possa essere spunto per ulteriori contributi.

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Tornando al mio post di prima sulle scene simboliche, poiché anche l'occhio vuole la sua parte, posto tratto dalla discussione che è nelle slides in alto tra le importanti sugli scudi di Lucca il rovescio con la scultorea e alta come messaggio immagine di San Martino e il mendicante,

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Modificato da dabbene
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Tornando al disordine monetario, sono corsi e ricorsi della monetazione, con Maria Teresa era ineludibile una riforma monetaria e un tentativo di ordinarla col dominio spagnolo appena passato ; la situazione si era deteriorata in modo tale da creare una situazione decisamente fuori controllo.

Una riforma in una situazione così è un argine dovuto, ma nulla resta fermo, Milano avrà altri momenti, la Repubblica Cisalpina, la riforma del 1806 della nuova monetazione di Napoleone col modello decimale del franco francese.

Ma non finirà lì, ci sarà Francesco I con la monetazione del Regno Lombardo - Veneto momento in cui circoleranno le monete di Napoleone, monete austriache d'oro e d'argento e poi arriverà il nuovo ordinamento con una monetazione autonoma per il nuovo Regno Lombardo - Veneto.

Ci siamo spinti anche oltre il nostro periodo ma per far capire che tutto fu in movimento e in divenire sia dal punto di vista storico, politico e anche monetario, le riforme monetarie furono un mezzo a volte inevitabile e ineludibile.

Modificato da dabbene
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Altro esempio di messaggio insito nelle monete è il DONVM DEI in leggenda nella parpagliola di Filippo II, Milano con in campo il covone di spighe di grano, segno di speranza e beneaugurante per un buon raccolto per una popolazione stremata da carestia e povertà. 

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un'aspetto che mi ha incuriosito e di cui non abbiamo parlato è quello del bastone del comando sulle monete.

in questa raffinata moneta (basta vedere l'accuratezza del profilo) del duca di Savoia con il bastone del comando. Gli servirà a poco visto che perderà quasi tutti i territori Sabaudi ( suo figlio Emanuele Filiberto, riuscirà a riconquistarli )

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Modificato da dux-sab
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E' un bello spunto anche questo, il bastone del comando, il Duca guerriero a cavallo, immagine che secondo me rappresenta il potere, l'autorità, l'animo combattivo, il far capire agli altri i  propri intenti, diverso dalla rappresentazione in moneta del proprio ritratto che indica più ostentazione, il culto dell'immagine, dell'apparire.

Se vogliamo guardare una immagine del genere l'abbiamo già a Milano in epoca viscontea sui fiorini d'oro col Duca a cavallo al galoppo li' con la spada e armatura .....

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Secondo me è bello in questo ambito vedere come con la stessa Regnante Maria Teresa d'Asburgo a Milano la moneta cambi e di molto....

Si passa dal filippo coniato a martello con la vecchia monetazione allo scudo a macchina con la nuova monetazione.

Cambia il modo di coniare, cambia il ritratto, nella nuova monetazione Maria Teresa appare velata mentre nella vecchia era scoperta diademata e con busto drappeggiato , cambia lo stemma, abbiamo il contorno con vari ornati, insomma cambia quasi tutto in monete che vediamo passare dal 1741 al 1780 e differenziarsi come sotto vedrete, rimane però Maria Teresa immagine in mezzo al cambiamento monetario.....

Filippo 1741 da NAC 30 e scudo1780, Bolaffi, 1/1/11

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Modificato da dabbene
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