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IGNORED

Aspetti monetari caratteristici dell'età moderna


dabbene

Risposte migliori

Bella discussione generalista; tanti spunti, sicuramente in molti hanno qualcosa da dire...

Se ci pensiamo nell'età moderna abbiamo anche un'espansione dell'area di circolazione di quella che nel medioevo era la "moneta nera", quella più piccola e svilita. Ad esempio i quattrini chiavarini bolognesi del XVI secolo escono dai confini dello Stato Pontificio e la loro fortuna nei commerci è tale che molte zecche iniziano a produrne contraffazioni. Lo stesso accadrà con le baiocchelle di Fano di Sisto V, coi quattrini e le parpagliole milanesi...Tali monete di contraffazione invadono poi i mercati dei territori limitrofi, causando disordini anche notevoli.

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Certamente si, un altro aspetto determinante è il DISORDINE MONETARIO, disordine vuol dire che circola di tutto, monete magari di 100, di 150 anni prima, monete forestiere, straniere, e quando c'è disordine, confusione vuol dire che i falsari, le contraffazioni aumentano come fu nel periodo spagnolo a Milano.

Nella lista del Verri del 1777 delle monete presenti a Milano c'è di tutto, situazione veramente fuori controllo a cui la riforma monetaria di Maria Teresa porrà rimedio.

I confini avevano poco valore e anche le grida erano sempre disattese, la grave crisi del dominio spagnolo lasciò questa pesante eredità con una Milano che arrivò molto tardi alla moneta coniata a macchina.

 

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Potete magari anche mostrare qualche bell'esempio di moneta artistica o anche qualche moneta svilita, i due lati della medaglia dell'epoca....anche l'occhio vuole la sua parte...e poi qualunque commento sarà gradito...

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Grandi simboli, con grandi ritratti e grandi firme. Allora cosa meglio di questo.....1/4 di scudo Carlo V, Milano. Le colonne d'Ercole con il motto 'plus ultra' messaggio mondiale di grandezza di un impero sterminato, 'su cui mai tramonta il sole'. Simbolo poi rivisto,modernizzato e presente anche sugli 8 reales, una delle monete più circolate ed accettate nel mondo.

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Supporter

Certamente si, un altro aspetto determinante è il DISORDINE MONETARIO, disordine vuol dire che circola di tutto, monete magari di 100, di 150 anni prima, monete forestiere, straniere, e quando c'è disordine, confusione vuol dire che i falsari, le contraffazioni aumentano come fu nel periodo spagnolo a Milano.

Nella lista del Verri del 1777 delle monete presenti a Milano c'è di tutto, situazione veramente fuori controllo a cui la riforma monetaria di Maria Teresa porrà rimedio.

I confini avevano poco valore e anche le grida erano sempre disattese, la grave crisi del dominio spagnolo lasciò questa pesante eredità con una Milano che arrivò molto tardi alla moneta coniata a macchina.

Buona serata

 

a ben pensarci, non credete che anche oggi, in Europa, ci sia un po' di confusione monetaria?

 

Sembrerebbe un controsenso, in un contesto di moneta unica, eppure ....

 

Quando c'erano le lire, tutti conoscevamo i nostri spiccioli; era difficile spacciarci una moneta tedesca o greca per italiana. C'erano le monete false, è vero, ma qesta è un'altra storia.

 

Oggi, con tutti gli euro delle varie nazioni aderenti all'unione monetaria, non ci si fa più caso ai vari tipi nazionali, tanto valgono tutti allo stesso modo e allora ecco che ci troviamo tra le mani monete bulgare, tailandesi, brasiliane e chi più ne ha ne metta.

 

Sembrano fatte apposta per confonderci, eppure, spesso, valgono il 10% della nostra valuta.

 

Le "imitative" ci sono ancora!

 

saluti

luciano

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Bel confronto Davide tecnico e iconografico anche con le differenti colonne d'Ercole , con Carlo V abbiamo un ritorno alle simbologie classiche, con i successivi Filippi l'iconografia si immobilizzerà sia nei grandi moduli col tipo ritratto/stemma ma anche in alcune monete del popolo, vedi la parpagliola, moneta sostanzialmente immutata sia su Filippo II, Filippo III e anche Filippo IV ( e qui ci vorrebbe @@Parpajola )

Che si dice dalle parti di Firenze, culla di magistrali esempi ma anche da altre parti , se no che discussione generalista e per tutti sarebbe mai ?

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Complimenti per la discussione, vi seguo con interesse.

 

Vorrei però qui proporre uno spunto di reflessione, forse più per i medievalisti cha altro....

 

In somma, abbiamo parlato di coniazione a bilanciere e dunque di tosatura et similia, di ritartti sulle monete, di grossi moduli argentei, ma vorrei chiedere, a vostro avviso, quale è, ammesso che ci sia, il punto di "rottura" (se così si può chiamare) fra la moneta o la monetazione medievale e quella moderna? Cosa può fare dire questa moneta è moderna e questa no?

 

In ambito storico c'è disaccordo fra gli studiosi nel dire dove inizino o finiscano le varie epoche, ma in numismatica, altro ambito così malauguratamente dispersivo, c'è questo evento che segna la fine di un'era e l'inizio di un'altra?

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Bella domanda che potrebbe coinvolgere molti, per me gli albori del Rinascimento, dell'epoca moderna sulle monete le vediamo coi primi ritratti già a Napoli con Ferdinando I e col ducato d'oro di Francesco Sforza a Milano, si estrinsecherà meglio poco dopo con la serie dei testoni milanesi con Galeazzo Maria e con altre monetazioni .

Il ritratto di profilo, preciso, realistico, ostentativo, che raffigura il bello, la personalità, il potere è già caratteristica di queste monete e di uno spirito nuovo che ormai c'era e con Galeazzo Maria nel suo ritratto lo vediamo già bene, quindi direi personalmente un po' prima del 1500 comunque.

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E con Ludovico Maria Sforza ( 1494 - 1500 ) nel testone oltre al ritratto realistico si associano gli evidenti aspetti caratteristici caratteriali e della personalità, almeno è quello che vuol far uscire Ludovico e trasmettere agli utilizzatori.

Un profilo volitivo, deciso, ambizioso.... è il carattere, l'interiorità che si associa al realismo, almeno ripeto quella che si vuole trasmettere e anche questo fa parte del messaggio, della propaganda di queste monete.

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Personalmente oltre ai bellissimi esempi fin qui postati trovo molto moderno questo giulio di Leone X (mi perdonerete se faccio uscire la mia parte papalista :blum: ):

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(fonte: acsearch; ACR 9, 1206)

 

E' una moneta con ben due raffigurazioni per così dire fuori dall'ordinario, al diritto la facciata della basilica di S. Pietro ed al rovescio il pontefice in ginocchio che porge a S. Pietro il modellino del " suo tempio " con la legenda che è quasi un fumetto che esce dalla bocca di papa Leone: Petre ecce templum tuum.

 

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La domanda di @@aleale lascia aperte tante chiavi di lettura su quando nasce l'epoca moderna nella monetazione, vediamo se qualcuno vorrà raccogliere questo ulteriore input....Rinascimento è ben altro e va ben oltre al mezzo di pagamento della moneta.

I Principi e i Signori fanno a gara per esserci sulle monete, scelgono i migliori incisori, vogliono bei ritratti, belle rappresentazioni, insomma vogliono esserci ....e farsi vedere verso i sudditi e verso l'esterno, nemici compresi.

E' il culto della personalità, del potere, la moneta è un biglietto da visita dei tempi che girava nelle mani di tutti e l'immagine doveva essere bella, rappresentativa, doveva colpire.

Quindi Rinascimento come bellezza, come arte, ma anche immagine rappresentativa del Signore, a volte anche ostentazione e la moneta incorpora un po' tutto questo, lasciando il puro pagamento quasi ai margini in un contesto del genere.

Modificato da dabbene
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In aggiunta ai post 4 - 5 - 6 di questa discussione ricordo che nel 1624 il Maestro della Zecca di Napoli Fabrizio Biblia di Catanzaro inventò e introdusse un metodo per fermare il mal fenomeno della tosatura.

Il tarì e il carlino di Filippo IV riportavano in rilievo un doppio bordo e sul tarì, nel bordo più interno v'era il valore  C punto 1 e in quello esterno C punto 2, mentre nel bordo più interno del carlino v'era il valore  C punto 1 e in quello esterno C punto V, per indicare rispettivamente, nel  caso della prima moneta 2 carlini e 1 carlino, nella seconda moneta  1 carlino e 5 grana; così in caso di tosatura il valore della moneta diminuiva e l'argento che il truffatore aveva recuperato era inferiore al valore monetale perso, restando beffato. Ma i tosatori più furbi iniziarono a limare le monete solo su un lato per tentare il raggiro.

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Ma non solo ritratti dei Signori nell'epoca moderna, ma anche tante simbologie, pensiamo a quante a Mantova, Casale, Ferrara e poi le imprese con i loro significati più o meno reconditi e le loro splendide raffigurazioni....

A Milano le imprese ci regalano le monete più prestigiose e famose, ma come non ricordare per esempio quella del diamante a Ferrara ?

Il tema poi religioso con le immagini dei Santi, della Vergine col Bambino ( Genova ) o di Cristo in croce ( Lucca con la Santacroce ) sono sempre dei ricorrenti e diventano simboli non solo religiosi ma integranti dell'identità di ogni zecca.

Un mare in piena di esempi, anche troppi forse, il Rinascimento ci porta nelle sue monete e che sarebbe bello raccontare....

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In aggiunta ai post 4 - 5 - 6 di questa discussione ricordo che nel 1624 il Maestro della Zecca di Napoli Fabrizio Biblia di Catanzaro inventò e introdusse un metodo per fermare il mal fenomeno della tosatura.

Il tarì e il carlino di Filippo IV riportavano in rilievo un doppio bordo e sul tarì, nel bordo più interno v'era il valore C punto 1 e in quello esterno C punto 2, mentre nel bordo più interno del carlino v'era il valore C punto 1 e in quello esterno C punto V, per indicare rispettivamente, nel caso della prima moneta 2 carlini e 1 carlino, nella seconda moneta 1 carlino e 5 grana; così in caso di tosatura il valore della moneta diminuiva e l'argento che il truffatore aveva recuperato era inferiore al valore monetale perso, restando beffato. Ma i tosatori più furbi iniziarono a limare le monete solo su un lato per tentare il raggiro.

Verissimo. Per questo fu introdotta la zigrinatura che mise fine alle pratiche di tosatura, ma quando esattamente e da chi ?

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Siamo a fine 1600 e Isaac Newton diventa direttore della zecca di Londra. Fu lui per primo ha introdurre la zigrinatura!!?

Se volessimo fantasticare un pò,ci sarebbero i denari serrati....

La prima zigrinatura risale a 2000 anni fà! (Mi verrebbe da esclamare...)

Invece si crede che i serrati fossero fatti per indicare una buona lega del denario.

Saluti Simone

@@numa numa

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La zigrinatura sulle monete del Granducato di Toscana nasce con la Pezza d'oro della rosa del 1717. Il taglio è rigato obliquo.

Questa nuova moneta, da destinare al commercio con il Levante, fu richiesta da alcuni commercianti che operavano sulla piazza di Firenze e di Livorno. Fu così che il Granduca Cosimo III autorizzò l'emissione di questa nuova moneta in oro.

Il tipo è lo stesso della pezza della rosa in argento, mentre il titolo è di carati 21 e tre quarti per libbra di metallo da monetare. post-44437-1456664411,21_thumb.jpgpost-44437-1456664432,28_thumb.jpg

Modificato da foti.l
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Pezza della Rosa che tra l'altro è uno dei più straordinari esempi monetari dell'età moderna....personalmente direi anche il migliore....

 

L'epoca moderna è contrassegnata non solo come abbiamo visto dalle coniazione dei grandi moduli, ma anche per le monete minori quelle che usava il popolo, di contraffazioni, imitazioni, falsificazioni.

Uno potrebbe dirsi perché soprattutto su queste monete ? In realtà ci facevano anche meno caso su monete come queste, passavano e giravano, bastava la rappresentazione fiduciaria che avevano e il popolo le utilizzava.

Due su tutte a Milano la trillina con grande F in campo, moneta che trovate anche nella discussione " Il tesoro di Via Larga ", monete che furono buttate in un pozzo da un falsario dell'epoca prima che arrivassero le guardie e che furono ritrovate a distanza di tempo, esposte nella Mostra di Milano, Il Vero e il Falso e attualmente al Castello Sforzesco e poi la parpagliola, moneta che si immobilizza nel tipo con la figura della Provvidenza per ben tre Re Spagnoli, Filippo II, III, IV, moneta che rappresenta tutto questo, moneta che circolò moltissimo, fu falsificata, imitata e citata anche nei nostri Promessi Sposi.

Metto un esemplare di un falso di @@Parpajola di Filippo IV che è nell'apposita discussione come esempio di falso coevo in rame.

post-18626-0-55110200-1456672920.jpg

post-18626-0-20289700-1456672938.jpg

Modificato da dabbene
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Abbiamo parlato anche delle trilline con la grande F in campo, monete imitate e falsificate, così risultavano nella Mostra " Il Vero e il Falso ", e come erano mostrate in blocchi ancora consolidati ( provenienza Civiche di Milano le stesse del Tesoro di Via Larga)

post-18626-0-34868300-1456681980.jpg

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La truffa del XVII secolo la chiama Carlo Maria Cipolla, in effetti la storia dei luigini credo che meriti, oltre alla discussione specifica che è nelle slides, una menzione in una discussione del genere.

Parliamo di una moneta che riprende il luigino francese, che viene coniata a Firenze per Livorno, in poco tempo viene imitata da tante zecche quali Arquata, Fosdinovo, Loano, Tassarolo, Torriglia, monete che venivano prodotte con fino inferiore alle francesi.

Le monete inondano e sono richiestissime nel Levante dove in Turchia diventano monile per le donne e il fenomeno assume proporzioni incredibili.

E' un grande affare commerciale che però durò poco....

Qui un luigino per Livorno coniato a Firenze

 

post-18626-0-73595800-1456736072.jpg

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Io ho ancora un argomento che direi importante....poi lascio a voi, certamente sugli aspetti delle coniazioni, artistici, del messaggio che mandavano le monete moderne probabilmente si può dire ancora molto e ancor più vedere.....

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