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Inviato

Carlo Kunz e' nato a Trieste di origine goriziana,

Ha scritto numerosi e bellissimi articoli sulla RIN, in italiano mi pare ... Se non italiano, per nascita - lingua utilizzata e cultura - cosa dovrebbe essere considerato altrimenti?

 

Infatti ha studiato a Vienna, lì deve aver assorbito un bel po' di cultura italica... quindi, secondo questa logica, anche gli svizzeri del Canton Ticino si devono considerare italiani.

 

 

Kunz fra varie cose fu anche conservatore del Museo Bottacin di Padova. Era un grande Numismatico di quelli con la N maiuscola. Non ha importanza che fosse italiano o tedesco. Era un numismatico. Punto.

 

Arka

 

P.S. Certo che mi sarei aspettato che un austriaco si chiamasse Karl Kunz... no?

Bella battuta ;) Peccato che manchi di onestà intellettuale, in compenso abbonda di conoscenza storica distorta, l'Italia non è il centro dell'universo.

 

Non ha importanza che fosse italiano o tedesco (tedesco?), basta che  fosse italiano... no?


Inviato

Ma che importa di che nazionalità fosse? Ha lavorato in Italia; non mi dispiace se ne parli su un sito italiano. Se parlassero degli incisori americani, un accenno a Morgan sarebbe, comunque, il caso di farlo.


Inviato

Pochi sanno che Einstein era svizzero: c'è chi pensa che era tedesco, chi americano... Ma tutti sanno che era un grande. Kunz era di famiglia e di formazione austriaca come ci ricorda @@Exergus ma ha vissuto e lavorato per molto tempo in italia come ci ricorda @@numa numa. Che sia più corretto definirlo austriaco o italiano non è importantissimo perchè lui ha avuto il merito di raggiungere i massimi livelli in un campo e per questo soprattutto viene ricordato. Infatti, chi è stato grande in una branca dello scibile umano o in un'arte continua a vivere in un territorio sovranazionale ed imperituro: l'immortalità.

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Inviato

Einstein diceva: per i tedeschi sono ebreo; per gli ebrei sono svizzero; per gli svizzeri sono tedesco (scusate l'off-topic). Per la precisione era ebreo tedesco del Wurttenberg ed assunse molteplici cittadinanze


Inviato

Einstein diceva: per i tedeschi sono ebreo; per gli ebrei sono svizzero; per gli svizzeri sono tedesco (scusate l'off-topic). Per la precisione era ebreo tedesco del Wurttenberg ed assunse molteplici cittadinanze

Lo vedi che nemmeno lo so con precisione di dov'era...

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Inviato

Tra i grandi numismatici va annoverato anche Andreas Alfoldi. Pensate che io ho l'onore di possedere un libro che gli appartenuto!!

 

ALFÖLDI, Andreas. - Archeologo, storico e numismatico, nato a Pomez (prov. di Pest) nel 1894. Dal 1927 professore di archeologia all'università di Debrecen e dal 1930 in quella di Budapest, attualmente risiede in Svizzera.

Ha compiuto studî storici sull'impero romano, specialmente intorno alle figure di Gallieno, di Costantino e sugli Unni, e si è occupato anche della classificazione del materiale archeologico romano dell'Ungheria. Sue opere principali: Der Untergang der Römerherrschaft in Pannonien, I-II, Berlino e Lipsia 1924-26; Funden aus der Hunnenzeit und ihre ethnische Sonderung, in Archaeologia Hungarica, IX (1932);Zur Ausgestaltung der römischen Zeremoniellwesens, in Römische Mitteilungen, XLIX (1934), p. 1 segg.; The Festival of Isis at Rome under the Christian Emperors of the IVth Century, in DissertPann., II, 7 (1937); Tracce del cristianesimo nell'epoca delle grandi migrazioni in Ungheria, Ist. di Studî Romani, Roma 1938;Antike Darstellungen zur Kenntnis der Kultur der eurasischen Reiterhirten, Budapest 1941; Daci e Romaní in Transilvania, Budapest 1940; inoltre i capitoli nella Cambridge Ancient History, XII (1939), p. 139 segg.

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Inviato

Interessantissimo. Mi sono avvicinato a questo argomento un paio d'anni fa quando un caro amico mi ha regalato questo libro. Allora ho approfondito l'argomento e mi sono scaricato tutte le biografie della SNI, ho appreso delle notizie importantissime...mi interessa molto l'aspetto del mercato numismatico italiano tra il 1850 e il 1960 quando tra i più grandi commercianti d'Europa vi erano anche gli italiani e le case d'asta italiane rappresentavano il top a livello europeo.

Tra i grandi collezionisti e studiosi è doveroso ricordare Francesco Gnecchi......alcuni dei suoi aurei si possono ammirare al museo di Palazzo Massimo

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Inviato

Einstein diceva: per i tedeschi sono ebreo; per gli ebrei sono svizzero; per gli svizzeri sono tedesco (scusate l'off-topic). Per la precisione era ebreo tedesco del Wurttenberg ed assunse molteplici cittadinanze

In realta' era un 'apolide' - ovvero aveva rinunciato semplicementd ad ogni cittadinanza non volendo riconoscersi nell'ordinamento istituziinale di uno Stato - e se ne faceva un vanto

Non so pero' da un punto di vista pratico come funzionasse in quanto se uno vive in uno Stato deve comunque avere un documento di riconoscimento e ad esempio quale passaporto poi utilizzasse dato che viaggiava come una trottola ...


Inviato

Infatti ha studiato a Vienna, lì deve aver assorbito un bel po' di cultura italica... quindi, secondo questa logica, anche gli svizzeri del Canton Ticino si devono no?

Ecco applichiamo la logica:

Gli svizzeri del Canton Ticino restano svizzeri di lingua italiana. Se un italiano -nato in Italia - va a studiare a lugano e poi rientra in Italia e lavora in Italia credo - senza fargli torto - lo si possa considerare ancora un italiano ...

Non comprendo il fastidio di considerare Carlo Kunz, nato a Trieste e che ha lavorato in Italia, un italiano . Anche l'editore Olscki - nato e residente a Firenze - ma di eccellente famiglia svizzera - non ha problemi a considerarsi italiano facendo parte integrante della cultura di questo Paese pur naturalmente mantenendo intatte le radici culturali e i tellettuali della patria d'origine. E in questi casi l'onesta' intellettuale credo che c'entri assai poco...


Inviato (modificato)

Ecco applichiamo la logica:

Gli svizzeri del Canton Ticino restano svizzeri di lingua italiana. Se un italiano -nato in Italia - va a studiare a lugano e poi rientra in Italia e lavora in Italia credo - senza fargli torto - lo si possa considerare ancora un italiano ...

Non comprendo il fastidio di considerare Carlo Kunz, nato a Trieste e che ha lavorato in Italia, un italiano . Anche l'editore Olscki - nato e residente a Firenze - ma di eccellente famiglia svizzera - non ha problemi a considerarsi italiano facendo parte integrante della cultura di questo Paese pur naturalmente mantenendo intatte le radici culturali e i tellettuali della patria d'origine. E in questi casi l'onesta' intellettuale credo che c'entri assai poco...

Visto che insisti, anche se non ha molta importanza ai fini numismatici, come più d'uno ha fatto notare, Kunz è nato a Trieste, felicemente Austria nel 1815, ha studiato a Vienna, la sua capitale, ed ha lavorato in Italia, quindi all'estero, perchè insistere a considerarlo italiano? Forse sei uno di quelli che crede che Trieste sia sempre stata italiana?

 

Carlo Kunz era un cittadino austriaco di lingua italiana, esattamente come gli svizzeri del Canton Ticino.

 

Non comprendo il fastidio di considerarlo austriaco.

Modificato da Exergus

Inviato

Si comprendo

Ma perdonami il paragone con il Cantin Ricino non regge proprio

Il Ticino e' assieme al Grigioni italiano ( Val Mesolcina , Val be eguaglia e Poschiavo ) un'area di lingua e cultura italiana perfettamente identificata in Svizzera , Stato diverso dall'Italia

Non esiste nulla di paragonabile in Austria dove la cultura italiana viene esclusivamente dall'Italia.

In merito alla questione , se Carlo Kunz all'epoca era cittadino austriaco - benissimo - consideriamolo come tale - anche se successivamente è' divenuto cittadino italiano politicamente e culturalmente. Assolutamente nessun fastidio anzi personalmente apprezzo moltissimo la cultura austriaca. Ma restiamo rigorosi nei paragoni e non tiriamo in ballo altre aree di cui magari non si conoscono a sufficienza origini contesti e storia ...


Inviato

Si comprendo

Ma perdonami il paragone con il Cantin Ricino non regge proprio

Il Ticino e' assieme al Grigioni italiano ( Val Mesolcina , Val be eguaglia e Poschiavo ) un'area di lingua e cultura italiana perfettamente identificata in Svizzera , Stato diverso dall'Italia

Non esiste nulla di paragonabile in Austria dove la cultura italiana viene esclusivamente dall'Italia.

In merito alla questione , se Carlo Kunz all'epoca era cittadino austriaco - benissimo - consideriamolo come tale - anche se successivamente è' divenuto cittadino italiano politicamente e culturalmente. Assolutamente nessun fastidio anzi personalmente apprezzo moltissimo la cultura austriaca. Ma restiamo rigorosi nei paragoni e non tiriamo in ballo altre aree di cui magari non si conoscono a sufficienza origini contesti e storia ...

Concordo.


Inviato

:rofl:  :rofl:  :rofl:   anche in questa " discussione "  vengono fuori  "polemiche"  :rofl:  :rofl:  :rofl:

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In realta' era un 'apolide' - ovvero aveva rinunciato semplicementd ad ogni cittadinanza non volendo riconoscersi nell'ordinamento istituziinale di uno Stato - e se ne faceva un vanto

Non so pero' da un punto di vista pratico come funzionasse in quanto se uno vive in uno Stato deve comunque avere un documento di riconoscimento e ad esempio quale passaporto poi utilizzasse dato che viaggiava come una trottola ...

Mi risultava fosse stato apolide solo per un certo periodo. Non era una cosa così rara ai tempi. Anche Hitler fu apolide prima di ottenere la cittadinanza tedesca Grazie a conoscenze personali.

Inviato

Omaggio al numismatico: statuina in ceramica di Capodimonte realizzata nel 1980 e venduta in rete. Originale.... 

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Forse non riguarderà un famoso numismatico nello specifico, ma credo possa ben inserirsi nella discussione una piccola notizia che lessi tempo fa in una nota sperduta sul mio libro scolastico di letteratura italiana.

In molti credo conoscano Aldo Manuzio, il celeberrimo editore veneziano cinquecentesco. Pare che la sua nota marca tipografica, il delfino abbarbicato all'ancora, sia stata ripresa da una moneta (un denario se ricordo bene) dell'imperatore Tito che gli aveva donato Pietro Bembo.... festina lente...

 

 

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Inviato

A questo punto potrebbe "azzeccarci" anche la copertina del mio vecchio libro (maturità classica conseguita nel lontano 1985) di morfologia latina. Non è un libro appartenuto ad un grande numismatico ma un libro che ha contribuito a rendere grande la mia passione per la numismatica.....

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Margaret Thompson (1911-1992) (dal sito dell'American Numismatic Society)

Margaret Thompson was born in 1911 in Trenton, New Jersey and received her bachelor of arts from Radcliffe College in 1931. After completing her degree, Thompson initially taught junior high school English for five years. In the late 1930's, she was hired as a secretary for T. Leslie Shear, the director of excavations at the Athenian Agora. Shear quickly realized her potential as a scholar and soon after she arrived in Athens she was assigned to clean, sort, and attribute the numismatic finds from the site.

Thompson worked for two terms on the excavations in Athens, from 1937 to 1940 and again from 1947 to 1949. During this same period, Thompson published a number of short articles related to the finds from the excavation. These articles came to the attention of Sydney P. Noe, ANS Chief Curator (1947-54), and, in 1949, Noe offered Thompson the position of Assistant Curator of Greek Coins at the Society.

Thompson's first major publication as the ANS, completed in 1954, was a catalog of about 37,000 coins from the agora, ranging from the time of Rome to the rise of Venice. In 1961, she published The New Style Silver Coinage of Athens, in which she suggested a chronology of the city's Hellenistic coinage. While Thompson's work was controversial, its significance was also recognized. As a result, later that year she was awarded the Archer M. Huntington Medal by the ANS. In 1967, Thompson also received the gold medal of the Royal Numismatic Society in London, of which she was an honorary member. In that same year, she was also elected to the International Numismatic Congress, where she served as vice president from 1973 to 1979.

Thompson served the ANS's Curator of Greek Coins until 1976 and also served as the Society's Chief Curator from 1969 to 1979. Upon her retirement in 1979 she was named Chief Curator Emeritus and, in 1989, the Society endowed the Margaret Thompson Curatorship of Greek Coins in her honor. She died in 1992.

Thompson's published worked include her 1973 Inventory of Greek Coin Hoards — still a standard reference today — and Alexander's Drachm Mints II: Lampsacus and Abydus, which was published in 1991. The latter book was the second volume in a projected trilogy about silver drachm coinage from Asia Minor of Alexander III of Macedon.

In addition to her work at the ANS, Thompson was an adjunct professor of art history and archaeology at Columbia University from 1965 to 1978, where she received an honorary doctorate of letters in 1986. She also served as trustee and president of the Archaeological Institute of America from 1965 to 1968 

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Mi piacciono le polemiche di lana caprina.

Secondo i ragionamenti qui visti sull'appartenenza nazionale, anche Alcide de Gasperi era austriaco. Pensate che e' stato addirittura eletto al parlamento di Vienna.

Oggi si parla correttamente di appartenenze multiple.

Queste distinzione manichee sulla appartenenza escusiva di chiunque a una sola nazione, o etnia, o popolo non vanno piu' di moda, in quanto assurde.

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Non pare ... È' così :)

Come non sospirare sfogliando il libri V del budè...

Skuby


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Mi piacciono le polemiche di lana caprina.

Secondo i ragionamenti qui visti sull'appartenenza nazionale, anche Alcide de Gasperi era austriaco. Pensate che e' stato addirittura eletto al parlamento di Vienna.

Oggi si parla correttamente di appartenenze multiple.

Queste distinzione manichee sulla appartenenza escusiva di chiunque a una sola nazione, o etnia, o popolo non vanno piu' di moda, in quanto assurde.

Come non essere d'accordo ?

Ma esistono , a torto o perche' no a ragione, anche i nostalgici ...


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