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Inviato

Se è oro non mollarla a meno di 750 euro. :good: :pardon:


Inviato

Ciao

come detto prima è un sesterzio di Adriano in oricalco che non è ne ottone ne oro, ma una lega di rame e zinco, ma comunque è originale molto corrosa un po' per l'usura e molto per la pulizia.

Silvio

Scusa, ma anche l'ottone è una lega di rame e zinco, forse nell'oricalco cambiavano le percentuali? O c'era qualcos'altro nella lega?


Inviato

@@VictorLimaLima

 

La moneta non è in oro, se il tuo orafo ha detto veramente che lo è vendigliela a peso, e vai tranquillo che hai fatto l'affare dell'anno.

Fatico però a credere che un professionista del settore, per quanto incompetente possa essere, non sappia riconoscere un metallo che all'oro non ci assomiglia neanche lontanamente, né per l'ossidazione né per il peso (se fosse in oro la moneta peserebbe almeno il 50% in più).

E tutto questo senza addentrarci in ragionamenti di numismatica (tipo la presenza della sigla SC, caratteristica in quest'epoca delle monete in metallo vile).

La moneta è un sesterzio di Adriano (o una copia di un sesterzio di Adriano), comunque sia è in oricalco (che è un tipo di ottone).

Il valore, in ogni caso, non supera i 15 euro.

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Inviato

oricalco  : Rame 80% - zinco 20%

ottone (binario) : Rame 65/70% - Zinco 30-35%

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Inviato

Riguardo alla questione oricalco versus ottone penso che sia interessante rileggersi questa bella discussione

http://www.lamoneta.it/topic/16215-il-depauperamento-dello-zinco-nelloricalco/

da cui si possono comprendere le difficoltà tecniche e scientifiche della lavorazione dello zinco....da qui le basse percentuali e le alte variabilità.

Sulla corretta definizione da qui

https://it.wikipedia.org/wiki/Ottone_%28lega%29

mi pare di capire che una percentuale inferiore al 36% è definibile ottone alfa (lettera greca), fra il 36 e il 45% ottone alfa-beta. Quindi l'oricalco sarebbe un ottone alfa.

 

La Treccani così definisce l'oricalco:

oricalco (ant. auricalco) s. m. [dal lat. orichalcum (o aurichalcum, per accostamento pop. a aurum «oro»), adattam. del gr. ὀρείχαλκος (propr. «rame di monte»), comp. di ὄρος «monte» e χαλκός «rame»] (pl. -chi). – Antica lega a base di rame e zinco, tipo di ottone, adoperata nel sistema monetario di Augusto per coniare il sesterzio e il dupondio. Nell’uso letter., il termine è passato a significare l’ottone: Gli osberghi d’oricalco hanno le frangie (Pascoli); fig., tromba, soprattutto la tromba di guerra (cfr. l’uso analogo di ottone): E fa gridarlo al suon degli oricalchi Vincitor de la giostra (Ariosto); il suo nome pei forti sia come lo squillo degli o. (D’Annunzio).

 

Comunque sempre molto distante dal tanto desiato oro...

buona serata

Mario

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Supporter
Inviato

Ciao

hanno già detto tutto sull'ottone, da quel che mi ricordo l'ottone rispetto all'oricalco( propriamente chiamato ) presenta una lega con quantità maggiori di piombo e stagno per una migliore lavorabilità,

Silvio

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