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Risposte migliori

Inviato

Buonasera a tutti gli utenti di questa sezione. Condivido con voi la mia prima moneta medievale.

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Inviato

Molto bello veramente e complimenti anche per la grande leggibilita' delle leggende, dovrebbe però essere un pegione di Gian Galeazzo Visconti per le iniziali G 3 al dritto in cornice, diciamo Mir 121


Inviato

@@anto R @@dabbene Vi ringrazio. Mi ha colpito per la sua leggibilità e per la buona centratura che le donano secondo me una notevole bellezza.


Inviato

Magari possiamo parlarne un po' di questi pegioni, potremmo trovare un nuovo adepto su Milano, chi lo sa...

Il pegione (grosso da un soldo e mezzo) lo vediamo nascere con Bernabò e Galeazzo II Visconti, a grandi linee la moneta è simile, biscione al diritto tra iniziali e santo al rovescio. Abbiamo però sopra al biscione l'aquila imperiale a differenziare con la sua presenza il pegione dal grosso da 2 soldi...


Inviato

Tanto per cominciare ho cambiato il titolo....certamente è un bel tema dipende poi come sempre dal gradimento popolare :blum:....

Da Bernabò e Galeazzo II bisogna partire e poi proseguire per il periodo visconteo ; certamente le caratteristiche iconografiche di massima rimangono col biscione al dritto e al rovescio il Sant'Ambrogio, due simboli di Milano e già questo è un bel segnale, non di poco conto.

Rimane però con questi Signori il richiamo all'autorità imperiale con quell'aquila ad ali spiegate sopra la biscia quasi come un monito e ricordo....

Altra caratteristica sono le iniziali nel campo a fianco del biscione del Signore, questo lo vedremo anche successivamente e poi tanti segni, vari e ricorrenti al dritto, indice di identificazione delle emissioni che probabilmente furono copiose.

Credo che si possa dire altro magari anche con l'ausilio di qualche moneta....

 

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Inviato (modificato)

Allora iniziamo a far veder qualcosa, così magari @@visroboris si appassiona ;)

Il pegione di Gian Galeazzo col biscione richiama fortemente il grosso di Bernabò e Galeazzo II, solo che vale mezzo soldo in meno essendo un pegione. Sotto Gian Galeazzo non vengono prodotti grossi da due soldi, per cui i segni identificativi distinguono solamente le varie emissioni e non il valore della moneta. Con Bernabò e Galeazzo II i segni identificativi di emissione erano posti agli angoli della cornice, con Gian Galeazzo verranno posti sopra al capo del biscione.

Ecco un comune grosso da due soldi di Bernabò e Galeazzo II Visconti con rosette a 5 petali agli angoli della cornice:

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Se invece come dicevamo sopra al biscione vi è l'aquila imperiale siamo di fronte ad un pegione (grosso da un soldo e mezzo), quindi l'aquila è il segno che differenzia il valore mentre i simboli agli angoli della cornice (tre anelli in questo caso) sono i segni identificativi dell'emissione.

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(immagine presa dall'asta Kunker 137, lotto 3551)

Modificato da anto R
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Supporter
Inviato

Questo è uguale al primo post giusto?

Grazie

 

 

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Inviato (modificato)

Bravo! Si tratta sempre del tipo Crippa 4/A, comune, caratterizzato dalla mancanza di segni sopra la biscia. I segni possono essere tre anelli (Crippa 4/B, raro) o un anello/globetto (Crippa 4/C, comune). Sempre con l'iconografia biscione al diritto e santo al rovescio abbiamo il Crippa 5, R/2, caratterizzato dalla legenda COMES VIRTVTVM D MEDIOLANI 3 C al diritto e dall'assenza degli anelli ai lati di S. Ambrogio al rovescio.

Modificato da anto R

Inviato

Una domanda per domani o anche dopo.... :blum:, facendo un passo indietro e tornando a Barnabò mi domando perché tre pegioni o grossi differenti da un soldo e mezzo, alla fine sono solo 7 anni....e qui non sono i segni identificativi che cambiano ma proprio le iconografie ? Non vi sembra strano ? Giusto per creare qualche riflessione....almeno ci provo.... :blum:


Supporter
Inviato

Questo è un doppio soldo di Bernabò e Galeazzo ?

Grazie

 

P.S. si può incollare?

 

 

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Inviato

Si del tipo con rosette, bisognerebbe poi vedere se il Santo e' imberbe o con folta barba, mi sembra senza però potrei anche sbagliarmi, sull'incollare....io non l'ho mai fatto però mai dire mai...


Inviato (modificato)

Una domanda per domani o anche dopo.... :blum:, facendo un passo indietro e tornando a Barnabò mi domando perché tre pegioni o grossi differenti da un soldo e mezzo, alla fine sono solo 7 anni....e qui non sono i segni identificativi che cambiano ma proprio le iconografie ? Non vi sembra strano ? Giusto per creare qualche riflessione....almeno ci provo.... :blum:

Mario siamo sicuri di dover considerare una produzione di soli 7 anni? La signoria di Barnabò iniziò nel 1354 e terminò nel 1385. Fino al 1378 fu associato al governo al fratello Galeazzo II, il quale però ebbe sempre cara la sede pavese...Certamente i grossi ed i pegioni con le iniziali B G sono da riferire al periodo di governo congiunto dei due fratelli, ma abbiamo basi certe per sostenere che Barnabò coniò a solo suo nome esclusivamente dopo la morte del fratello?

 

PS Non dimentichiamo la rara emissione di pegioni milanesi di Galeazzo II...

Modificato da anto R

Inviato

Certamente se consideriamo la parte associati il periodo diventa ampio nel contempo c'è anche da dire che abbiamo come associati 2 grossi e poi 1 pegione con i B G e in leggenda entrambi, poi col solo Galeazzo II 1 pegione con in leggenda il solo Galeazzo, poi col solo Bernabò 3 pegioni o con il suo nome o con il D B .

Probabilmente ci si basa su queste evidenze di leggenda e per le iniziali per le catalogazioni che abbiamo nei libri, certamente poi c'è anche Pavia ....però in questi il MEDIOLANV c'è sempre...diciamo che sembra una quantità enorme dalle tipologie che abbiamo di monete di questo tipo ( fermo restando la differenza tra quelli da due soldi e quelli da 1 soldo e mezzo ), ma effettivamente non è escluso che ci siano state sovrapposizioni di  coniazioni in questi tre periodi che noi vediamo distinti ma che forse non lo furono in modo così netto.... e questo forse spiegherebbe il perchè di tante tipologie differenti presenti di pegioni...


Inviato

Aggiungo un altro pegione alla discussione, io non dico niente e lascio spazio a eventuali volontari, magari @@visroboris e @@palpi62 ? O forse qualcun'altro che ci legge ma non favella :blum:

Ecco la moneta, cattiva conservazione ma comunque identificabile:

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Inviato

Mi fermo a Barnabò e Galeazzo II Visconti con questo pegione o grosso da 1 soldo e mezzo, Crippa 4/b e MIR 104/1.

Le particolarità sono l'aquila imperiale sopra la biscia e i tre anelli agli angoli della cornice.

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Inviato

Continuo con un pegione o grosso da 1 soldo e mezzo del solo Barnabò Visconti, Crippa 2/B o MIR 111/2, la particolarità sono i tre anelli sotto l' elmo al diritto.

Un po' di carte le abbiamo messe sul tavolo mi sembra, ora ci vuole però anche un commentatore..... :blum:

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Inviato (modificato)

In quello del post 15 vedo un G 3 e qui definiamo il Signore e poi tre anelletti sopra la biscia, quindi....

Poi un domandone, mi piacerebbe cambiare vista la piega che ha preso la discussione il titolo in uno più generalista del tipo i pegioni dei Visconti o in grossi da 1 soldo e mezzo dei Visconti, tema già dibattuto anche qui sul forum, voi quale mettereste se partiamo da Bernabò e Galeazzo II associati ed escludendo i grossi da 2 soldi ? :blum: :blum: :blum: faccio quello che dite voi :blum:

Modificato da dabbene

Inviato

So che non è il massimo ma questa volta voglio partecipare con una moneta :-). Così ne approfitto per farla classificare al meglio! Grazie

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Inviato

Siamo a Barnaba' e Galeazzo II Visconti col pegione o grosso da 1 soldo e mezzo, coi tre anelli agli angoli della croce, Crippa 4/B o Mir 104/1, certo che quell'aquiletta sopra la biscia potrebbe spiegare molte cose....

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Inviato (modificato)

Mi chiedevo cosa significhi comune per una moneta del genera. Vorrà dire che ne sono conosciute 100, 1000 o cosa altro? Chi ha voglia e dati per tentare una risposta? Grazie

Modificato da fabgeo

Inviato

Su questa moneta specifica sia Crippa che il Mir classificano tre varianti, questa comune e due R2 che hanno segni identificativi che distinguevano le emissioni diverse tra loro.

Le due R2 hanno per esempio le borchie agli angoli o nessun simbolo, credo che questi indici di rarità segnalati siano derivati da analisi fatte sui pezzi conosciuti e presenti in collezioni private, pubbliche, aste e da il mercato numismatico in genere negli anni.


Inviato (modificato)

Grazie @@dabbene questo lo capisco bene ma arrivando dal mondo scientifico mi piacciono i numeri e quindi quali sono? Si conoscono? O è solo qualitativa del tipo più o meno potrebbe essere? Mi pongo questa domanda perché poi si innescano processi di costi ecc. Grazie

Modificato da fabgeo

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