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Tetradramma di Himera


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Apro questa discussione perché in una prossima asta Gorny & Mosch verrà proposto un tetradramma di Himera che mi ha sempre reso perplesso. O meglio, è questa specifica coppia di conii che mi spinge a domandare qualche parere esperto. Si tratta della rappresentazione al R/ della ninfa Himera a piena figura e sullo sfondo un satiro che si lava ad una fontana con testa di leone; al D/ una quadriga guidata da Himera (conio firmato MAI-).

I miei dubbi nascono da questo:

1) questo specifico conio è quasi sempre in alta-altissima conservazione 2) ciononostante i volti di Himera al D/ e R/ sono sempre appiattiti e appena abbozzati 3) la rappresentazione è "vuota", mal costruita e quasi scialba (in altri conii la scena è molto più gradevole) 4) debolezze e fuori campo (es. parte del satiro, altare, testa di leone) sono ripetitivi con coniazioni apparentemente tutte allo stesso livello di usura e così pure la posizione dei due rigonfiamenti giustapposti.

In sostanza le monete appaiono coniate ma lo stile a mio modesto parere poco armonioso.

Le quotazioni raggiunte in asta non sono consone alla conservazione (non risultano mai particolarmente elevate) e potrebbero derivare da un ritrovamento relativamente recente (anni '80, spero non sempre dal solito "Randazzo Hoard") o da qualche falso seriale, anche se le caratteristiche del metallo e le superfici della moneta sembrerebbero contraddire tale "ardita" ipotesi.

 

Qualcuno ne sa di più? Grazie.

 

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Hai toccato un argomento molto interessante e che va approfondito.

Innanzi tutto c'è da considerare che esiste un vecchio Corpus dei tetradrammi e didrammi di Himera coniati fino al 409 a.C., a cura di Friederike Gutmann e Willy Schwabacher (proprio quello che aveva scritto il Corpus per i tetradrammi classici di Selinunte). Si tratta di "Tetradrachmen und Didrachmen von Himera (472-409 v. Chr.), MBNG 1929, p. 101-144, tav. VIII-X, non credo scaricabile su internet (se qualcuno lo trova è un benemerito, anche se è scritto al solito in tedesco).

I conii in questione erano già noti e corrispondono a Q8/H17 di Gutmann e Schwabacher e un esemplare era presente nel ripostiglio di Schisò 1852 (IGCH 2096). 

Un fondamentale studio è quello di Carmen Arnold Biucchi, "La monetazione d'argento di Himera classica. I tetradrammi", Numismatica e Antichità Classiche, XVII, 1988, p. 85-100, neanche questo scaricabile su internet, ma possiedo il volume. Almeno è scritto in italiano (!!) e sarà mia cura nel fine settimana cercare di ricavare una scansione per la sua consultazione.

Grazie a questo studio, più aggiornato di Gutzmann e Schwabacher, anche se limitato ai tetradrammi, è possibile stabilire che tutte le varianti dei tetradrammi di Himera sono 22, raggruppabili in 4 gruppi (con vari incroci di conio):

I Gruppo (gruppo del Pelope): 464-460 a.C, 5 varianti, con 2 conii D e 5 conii R

II Gruppo: 455-440 a.C, 9 varianti, con 3 conii D e 11 conii R

III Gruppo: 440/430-425 a.C., 7 varianti, con 4 conii D e 5 conii R

IV Gruppo: 409-407 a.C., con una sola coppia di conii

 

La moneta in esame corrisponde al IV Gruppo e quindi con un solo conio D e un conio R.

Essa si distingue nettamente dal precedente gruppo, che fu emesso quando la città era ancora fiorente e costituisce uno degli enigmi della numismatica siceliota.

Gutmann e Schwabacher ancora la consideravano l'ultima emissione coniata ad Himera, proco prima della sua distruzione del 409 a.C. e associata alle monete del III Gruppo di Arnold Biucchi. Tuttavia questa emissione [uso le parole della Arnold Biucchi] "presenta uno stile diverso da quello dei tetradrammi precedenti: la quadriga è al galoppo, ma di esecuzione trasandata..... La ninfa imita quella dei conii precedenti, ma è più statica e il drappeggio meno fine. Il Tudeer per primo suggerì che questa era l'opera di una zecca punica che per breve tempo operò a Himera quando questa cadde sotto i Cartaginesi nel 409 a.C. Questa ipotesi sembra la più soddisfacente; anche la firma MAI sulla tavoletta che regge la Nike del diritto sarebbe una imitazione di quella sui tetradrammi di Euainetos. Si potrebbe argomentare che anche la forma dell'altare, diversa da quella di tutti i conii precedenti, potrebbe essere di tipo fenicio, ispirato dalle corna di consacrazione. Simili zecche operarono in Sicilia, quella di Himera ebbe una vita molto breve".....

 

La conservazione generalmente alta forse va ascritta al particolare contesto storico di fine V secolo a.C., con frequente interramento di monete praticamente appena coniate, forse a seguito della grande offensiva siracusana di Dionisio contro i Cartaginesi all'inizio del IV secolo a.C.

Sembra che nel 1984 sia andato disperso sul mercato antiquario un tesoretto di monete, noto come "The Himera Treasure 1984". Almeno 400 monete raggiunsero il mercato americano, ma sembra che nessuno si sia preoccupato di redigere un accurato inventario. Le zecche rappresentate erano Rhegion, Akragas, Camarina, Catane, Gela, Himera, Leontini, Messana, Segesta, Selinunte e Siracusa. Di Himera c'erano non pochi tetradrammi, tra i quali almeno una ventina dei conii Q7/H17.

Nel famoso ripostiglio Randazzo 1980 non c'erano monete di Himera.

 

Questa è al momento la situazione della conoscenza scientifica su questa particolare emissione.

E' una emissione realmente coniata, anche se non posso escludere che abbiano ricavato copie moderne, un pò come nel caso die famosi tetradrammi don "testa bagnata" di Apollo di Leontinoi.

 

Quando avrò tempo, posterò le pagine del fondamentale studio di Arnold Biucchi (quello di Gutzmann e Schwabacher, che ho, è un pò impegnativo e poi è in tedesco....) e magari cercheremo di ricostruire anche tutta la serie dei tetradrammi di Himera, molti dei quali sono di notevole bellezza. Importante anche il tentativo della Arnold Biucchi sulla cronologia delle varie emissioni. In ogni caso pare che i tetradrammi di Himera siano stati coniati non in maniera continuativa, ma in quattro distinti momenti storici.

 

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Grazie Acraf per l'esauriente trattazione.

Anch'io non avrei dubbi sull'originalita' dell'emissione ( i falsari sono bravi a copiare ma delle vere frane - mancando il substrato culturale necessario - quando so tratta di inventare).

Siamo ovviamente assai lontani dalle vette incisorie di altre zecche o di Himera stessa in altre emissioni.

Purtroppo non e' da escludere la presenza di repliche - e quindi la relativa frequenza di esemplari - al ari di quanyo avvenuto per alcuni tetra di Leontinoi . Esemplari non sempre facilmente riconoscibili come falsi che hanno invaso assai bene il mercato.

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Grazie ad acraf per queste interessantissime notizie, ed è appagante vedere che le sensazioni fornite dalla moneta sono condivise da chi ne sa di più.

Guardacaso anch'io avrei istintivamente accostato queste monete ai tetra di Leontini e alla loro storia travagliata tra autenticità e falsificazione ... (a proposito: ne appaiono proprio tanti in asta recentemente)!

 

Posto di seguito due altri tetradrammi di Himera di minor conservazione ma ben altro stile. Appaiono molto più raramente in asta rispetto al tipo di cui si è detto. Interessante notare su alcuni di questi il "grano d'orzo" caratteristico di Leontini: chissà perché? Forse, ma è un azzardo da dilettante, data la somiglianza tra il profilo di Himera e quello dell'apollo arcaico di Leontini (nel primo dei 2 conii proposti) e la verosimile coincidenza dei periodi di coniazione (460 a.C.) il grano d'orzo è un identificativo dell'incisore (stesso che per l'Apollo di Leontini ?!?) e non un rimando al territorio... per il secondo esemplare di stile più tardivo, una acritica ripresa del conio precedente ...

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Modificato da Giov60
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Tra le composizioni con al D./ quadriga al passo e Nike ed al R./ Ninfa a figura intera , è anche interessante il tetradrammo di Gela Jenkins 371 .

 

Di questa non comune coniazione unisco  l'illustrazione , fotograficamente povera , nel manuale di Sear  ( Greek coins 1978 ) .

 

Molto piacevole la pagina di Jenkins ( Monnaies grecques 1972 )  che accosta i tipi di Gela , Himera ed anche Selinunte 

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Modificato da VALTERI
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Intanto ho scansionato il lavoro della Arnold Biucchi, in formato pdf:

 

Arnold Biucchi 1988 Tetradrammi di Himera rid.pdf

 

Per fortuna l'ingombro non era eccessivo. Conviene prima studiarlo e, quando avrò un pò di tempo, proverò a postare le varie emissioni dei tetradrammi di Himera nell'ordine e cronologia proposte dalla Arnold Biucchi, utilizzando quando possibile immagini digitali di monete apparse sul mercato e magari da qualche museo.

 

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E ora la scansione pure del Corpus di Gutzmann & Schwabacher. Fortunato chi riesce a leggere in tedesco...., anche se il loro approccio è piuttosto datato e basato quasi solo su considerazioni stilistiche. Però è utile per trovare gli esemplari che erano allora censiti dagli studiosi tedeschi:

 

Gutzmann & Schwabacher 1929 Tetradrammi e didrammi Himera rid.pdf

 

 

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Inizierò presto la carrellata su tutte le emissioni note dei tetradrammi di Himera, cercando di privilegiare le immagini di esemplari da lungo tempo noti, molti da musei e alcuni di nota provenienza da vecchi ripostigli.

E' un tipico esempio anche delle difficoltà di essere sicuri dell'autenticità di alcune rarissime emissioni.

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GRUPPO I : 464 - 460 a.C.

 

Arnold Biucchi 1  =  Gutzmann-Schwabacher 11 (conii P1/H1)

 

E' noto un unico esemplare, in collezione Arolsen (non so dove sia ora). Su questo esemplare il Gabrici, RIN 1894, p. 410, aveva avanzato qualche sospetto di autenticità.

 

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coll. Arolsen  g. 17,47

Modificato da acraf
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Arnold Biucchi 2  =  Gutzmann-Schwabacher 12 (conii P1/H2)

 

Noti due esemplari, uno a Berlino e uno ora nel museo di Boston. Riporto la foto del pezzo di Boston.

 

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Boston = NAC 9/1996, 158 ex coll. Moretti  g. 17,38 (che l'aveva acquistato privatamente da Leu nel 1986)

Modificato da acraf
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Arnold Biucchi 3  =  Gutzmann-Schwabacher 13 (conii P1/H3)

 

Noto solo l'esemplare del British Museum.

 

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Londra, BM 1919,1120_6 ex coll. Weber g. 17,12

 

Però sul mercato è apparso pure questo esemplare, molto dubbio (apparso due volte su Hirsch, in genere invenduto):

 

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Hirsch 258/2008, 2032  g. 17,01

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Arnold Biucchi 4  =  Gutzmann-Schwabacher - (conii P1/H4)

 

Mancante in G-S. Noto un solo esemplare, in Lloyd 1016, che l'aveva acquistato come appartenente al ripostiglio di Selinunte 1923.

 

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Londra, BM 1946,0101.1016  g. 17,31

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Arnold Biucchi 5  =  Gutzmann-Schwabacher - (conii P2/H5)

 

Noto solo da un esemplare appartenuto a "collezione ticinese", probabilmente Moretti, anche se non so se era apparso in qualche asta  NAC.

 

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collezione privata  g. ?

 

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GRUPPO II : 455 - 440 a.C.


 


Arnold Biucchi 6  =  Gutzmann-Schwabacher 1 (conii Q1/H6)


 


Noti almeno 3 esemplari (fra cui Jameson 608).


 


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Parigi, FG 552  g. 17,25


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Arnold Biucchi 9  =  Gutzmann-Schwabacher 4 (conii Q2/H8)

 

Noti almeno 5 esemplari.

 

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Berlino, 18226203 = 1892/849 da ripostiglio Seltmann 1892  g. 17,20

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Arnold Biucchi 10  =  Gutzmann-Schwabacher 5 (conii Q2/H9)

 

Noti almeno 3 esemplari (uno dovrebbe trovarsi nel medagliere di Siracusa).

 

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Glasgow, Hunt. tav. XIII, 8  g. 17,08 

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Arnold Biucchi 10A  =  Gutzmann-Schwabacher - (conii Q3/H7)

 

Si tratta di una combinazione inedita, ignota anche ad Arnold Biucchi. Noto da un solo esemplare in asta NAC.

 

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NAC 54/2010, 36 = NAC 13/1998, 302 ex coll. Moretti  g. 16,60 

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Arnold Biucchi 11  =  Gutzmann-Schwabacher 6 (conii Q3/H9)

 

Noto in unico esemplare.

 

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Boston, Brett 253 (noto dal 1898, in asta Sotheby)  g. 17,38

 

 

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Arnold Biucchi 12  =  Gutzmann-Schwabacher 7 (conii Q3/H10)

 

Noto in almeno 14 esemplari. E' il più comune del II Gruppo.

 

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Berlino, 18226205 = 1892/850 da ripostiglio Seltmann 1892 g. 16,98

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Arnold Biucchi 13  =  Gutzmann-Schwabacher 8 (conii Q3/H10a)

 

Apparentemente stesso conio del precedente, ma con successiva aggiunta del simbolo ruota. Noto in almeno 4 esemplari.

 

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Londra, BM 1946,0101.1017 ex coll. Lloyd  g. 17,07 

Modificato da acraf
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GRUPPO III : 440/430 - 425 a.C.


 


Arnold Biucchi 15  =  Gutzmann-Schwabacher 10 (conii Q4/H12)


 


Noto in almeno 11 esemplari.


 


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Parigi, Luynes 976  g. 17,20


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