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:good:..buongiorno tutti...una monetina di buon argento..piccola?!? 18mm....ma bella!..3.55grs.post-22197-0-72439500-1453721984.jpgpost-22197-0-69937300-1453721999.jpg

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Ciao Jagd :) dovrebbe trattarsi di un denario di P. Clodius M.f. Turrinus (Crawford 494/23), coniato nel 42 a.C. Al D/ la testa di Apollo laureato rivolto a dx, dietro una lira; al R/ Diana Lucifera con faretra tiene due torce, a sx "M.F." a dx "P.CLODIVS" (Publius Clodius Marci filius).

Modificato da Afranio_Burro
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:good: grazie milli!!


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Numismatica Ars Classica NAC AG

The Roman Republic

P. Clodius M.f. Turrinus.

No.: 375

Estimate: CHF 400     Result 700 CHF

d=21 mm

P. Clodius M.f. Turrinus. Denarius circa 42, AR 3.73 g. Laureate head of Apollo r.; behind, lyre. P.CLODIVS – ·M·F Diana standing facing, with bow and quiver over shoulder, holding lighted torch in each hand. FFC 569. B. Clodia 14. Sydenham 1116. Sear Imperators 184. Crawford 494/23.

Good extremely fine

post-37078-0-89953000-1453755627.jpg

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ma... tutte quelle bollicine che si vedono a rovescio vicino al bordo.... sono normali?? quei rilievi soffusi non marcati...

Fabregas cosa direbbe??


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ma... tutte quelle bollicine che si vedono a rovescio vicino al bordo.... sono normali?? quei rilievi soffusi non marcati...

Fabregas cosa direbbe??

Per me è un po' di porosità del metallo unita a concrezioni non rimosse che non aiutano la definizione dei rilievi. Direi pero' autentica, e anche bella ruspante...


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Bel ossetvatore caius... Non avevo fato caso a quelli bucce... Fusione di metale ?! Penso.


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I forellini che si notano soprattutto al rovescio forse sono dovuti alla presenza di rame nella lega del tondello: le particelle di rame col tempo si sono ossidate e corrose svanendo del tutto e lasciando nel più nobile argento quei piccoli crateri...

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I forellini che si notano soprattutto al rovescio forse sono dovuti alla presenza di rame nella lega del tondello: le particelle di rame col tempo si sono ossidate e corrose svanendo del tutto e lasciando nel più nobile argento quei piccoli crateri...

Domanda: i denarii repubblicani non erano di ottimo argento?

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Domanda: i denarii repubblicani non erano di ottimo argento?

La mia era un'ipotesi...

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Domanda: i denarii repubblicani non erano di ottimo argento?

I denari repubblicani erano di ottimo argento quando non erano suberati, altrimenti ne erano solamente rivestiti.


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Domanda: i denarii repubblicani non erano di ottimo argento?

Riporto qui una risposta dell'autorevole centurioneamico circa l'autenticità del tetradramma di Alessandro Magno (facente parte della mia collezione) qui allegato che presenta dei forellini simili al denario repubblicano in esame

 

Buonasera a tutti,

in molti casi la porosità del metallo, soprattutto quando nobile, può far subito pensare a problemi di fusione ma per fortuna in tanti casi possono anche esserci spiegazioni differenti come nel caso dell'esemplare di King John. In particolare, la forma e la dimensione dei forellini che qui appaiono anche molto diverse tra loro (le bolle di fusione sono preferenzialmente sferiche per via della natura che le ha generate) e l'aspetto generale del metallo (assenza di segni evidenti di lavorazione meccanica per rimuovere le tracce di fusione), nonchè la presenza di prodotti di corrosione del rame, mi fanno pensare più che altro ad un metallo con percentuale di argento forse più basso rispetto al solito o comunque indica un processo fusorio per ottenere il tondello piuttosto imperfetto (temperature inadeguate ad esempio) che ha prodotto una lega con zone a maggior concentrazione di rame (va detto anche che questa stessa condizione si ottiene con precise percentuali di rame e argento). Tali zone a maggior concentrazione di rame nel tempo si sono ossidate per la legge della corrosione che attacca prima il metallo meno nobile a protezione del più nobile. Questa stessa ossidazione ha gradualmente eliminato dalla superficie le picole concentrazioni di rame lasciando quei forellini. Ovvio che sarebbe sempre meglio vedere la moneta dal vivo, comunque la moneta direi possa considerarsi ragionevolmente autentica.

 

 

Questa risposta è visibile in questa discussione:

 

http://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-piu-attraenti-di-alessandro-magno/page-100

post-37078-0-67207900-1454003410_thumb.j

Modificato da King John
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ma... tutte quelle bollicine che si vedono a rovescio vicino al bordo.... sono normali?? quei rilievi soffusi non marcati...

Fabregas cosa direbbe??

Se non sbaglio, l'amico l'ha trovata lui stesso in Corsica, perciò i dubbi sul l'autenticità non ci stanno stavolta. Si tratta di un nummo con evidenti segni del tempo trascorso fra il momento in cui passava di mano in mano e la nostra epoca.

  • 2 settimane dopo...
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Il caso del denario in questione è da tenere bene a mente per non confonderlo con le fusioni. Foto a maggiore risoluzione aiuterebbero a capire meglio il fenomeno. È questo un tipico esempio di rideposizione dellargento, è tipico delle leghe con alta percentuale di fino. Il rame in lega è troppo poco per fare da protettivo al fino (nelle leghe si ossida sempre il metallo meno nobile a protezione di quello più nobile) quindi, se le condizioni chimico ambientali sono adeguate, inizia la mineralizzazione dell'argento che inizia a cedere ioni verso l'ambiente. Appena le condizioni chimico ambientali mutano o il processo elettrochimico tra moneta e ambiente va in stallo, il fenomeno cessa e le particelle di argento si ridepositano. Tale azione dona al tondello un aspetto tipo fusione ma solo perché è presente un sottile mantello instabile di argento ridepositato.

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Il caso del denario in questione è da tenere bene a mente per non confonderlo con le fusioni. Foto a maggiore risoluzione aiuterebbero a capire meglio il fenomeno. È questo un tipico esempio di rideposizione dellargento, è tipico delle leghe con alta percentuale di fino. Il rame in lega è troppo poco per fare da protettivo al fino (nelle leghe si ossida sempre il metallo meno nobile a protezione di quello più nobile) quindi, se le condizioni chimico ambientali sono adeguate, inizia la mineralizzazione dell'argento che inizia a cedere ioni verso l'ambiente. Appena le condizioni chimico ambientali mutano o il processo elettrochimico tra moneta e ambiente va in stallo, il fenomeno cessa e le particelle di argento si ridepositano. Tale azione dona al tondello un aspetto tipo fusione ma solo perché è presente un sottile mantello instabile di argento ridepositato.

 

detto in maniera rude e volgare, ioni di argento si "staccano" dalla moneta e poi vi si ridepositano casualmente, formando così i buchini che si vedono?


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Il caso del denario in questione è da tenere bene a mente per non confonderlo con le fusioni. Foto a maggiore risoluzione aiuterebbero a capire meglio il fenomeno. È questo un tipico esempio di rideposizione dellargento, è tipico delle leghe con alta percentuale di fino. Il rame in lega è troppo poco per fare da protettivo al fino (nelle leghe si ossida sempre il metallo meno nobile a protezione di quello più nobile) quindi, se le condizioni chimico ambientali sono adeguate, inizia la mineralizzazione dell'argento che inizia a cedere ioni verso l'ambiente. Appena le condizioni chimico ambientali mutano o il processo elettrochimico tra moneta e ambiente va in stallo, il fenomeno cessa e le particelle di argento si ridepositano. Tale azione dona al tondello un aspetto tipo fusione ma solo perché è presente un sottile mantello instabile di argento ridepositato.

Mamma mia che spiegazione... Complimenti!

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detto in maniera rude e volgare, ioni di argento si "staccano" dalla moneta e poi vi si ridepositano casualmente, formando così i buchini che si vedono?

in un certo senso si, il rideposito è casuale e con consistenza spugnosa...senza contare che la migrazione dell'argento può avvenire in generale attraverso tutta la superficie del tondello ma può anche provenire da zone preferenziali che gradualmente si svuotano (questo particolare evento è talvolta responsabile della perdita parziale di alcune parti del modellato mentre altre, non colpite dal fenomeno, restano assolutamente intatte).

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in un certo senso si, il rideposito è casuale e con consistenza spugnosa...

Ti ringrazio per la spiegazione. Le mie conoscenze di chimica inorganica sono piuttosto scarse, e non avevo idea potesse avvenire un simile processo

A questo punto ti chiedo: è possibile capire, anche mediante l'uso di un microscopio, se i puntini sono frutto di una fusione o della mineralizzazione?

Modificato da Afranio_Burro

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Ti ringrazio per la spiegazione. Le mie conoscenze di chimica inorganica sono piuttosto scarse, e non avevo idea potesse avvenire un simile processo

A questo punto ti chiedo: è possibile capire, anche mediante l'uso di un microscopio, se i puntini sono frutto di una fusione o della mineralizzazione?

Assolutamente sì, ma serve senza dubbio un ingrandimento perché talvolta a occhio nudo può essere difficile.

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