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IGNORED

Differenze nel processo di coniazione dei 10c 1911


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Inviato

Ciao,

Vorrei chiedere a chi ha avuto modo di studiare il processo produttivo della monetazione del Regno d'Italia se esistono differenze note nel processo di fusione del rame usato per le 10 centesimi cinquantenario del 1911.

Chiedo questo sulla base del fatto che su alcuni esemplari di questo conio si nota un effetto molto marcato di striature di rame di colore diverso, con un effetto simile a una "mimetica", che non credo sia dovuto a processi di patinazione e sembra quasi il risultato di una mescola di due metalli deversi.

Non mi risulta (ma sicuramente pecco di ignoranza in materia) che esistano altre monete del regno con questa caratteristica.

Allego un'immagine che ben descrive questo aspetto, tratta da un esemplare in mio possesso (purtroppo in bassa conservazione), nella quale ho aumentato leggermente saturazione e contrasto per rendere l'effetto:

 

 

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  • 2 settimane dopo...
Inviato

Nessun commento? Il 10 centesimi "striato" è normale?


  • 1 mese dopo...
Inviato

..Innanzitutto, non credo che questo fenomeno sia "esclusivo" di questa tipologia; ho notato diversi centesimi anche della serie Impero con questa caratteristica.

 

E' in gioco, secondo me, la "mescola" della lega, e anche il modo in cui - ipoteticamente - una certa disomogeneità nella lega influenzi la formazione e l'aspetto della patina.

 

Sarebbe interessante prendere uno di questi esemplari "tigrati" e...lavarlo, in modo da ridurlo al suo aspetto originario appena dopo la coniazione,

 

per vedere se già in partenza presentava questo effetto,

 

o se quest'ultimo è apparso successivamente..proprio grazie alla patina:

 

in quel caso, si potrebbe dire che l'ossidazione avviene in modi e tempi differenti a seconda delle zone della moneta dove la lega è più o meno omogenea! ...Ci vorrebbe un chimico, però ! :)..

 

Quindi si tratta di capire se la disomogeneità della lega si apprezzi già dopo la coniazione,

o se venga "svelata" solo in tempi successivi grazie alla formazione della patina, che "risente" delle zone diverse del metallo...!.


Inviato

Grazie! Potrei lavarla in effetti, la conservazione di sicuro non ne risentirebbe, tuttavia mi spiacerebbe rinunciare all'effetto finale, che tutto sommato non mi dispiace.

Diciamo che se ritrovassi la stessa "livrea" un un FDC mi riterrei decisamente soddisfatto :D


  • 1 mese dopo...
Inviato

Non ho mai condotto uno studio specifico su queste emissioni in particolare ma credo che il processo produttivo dell'epoca non fosse troppo diverso da quello moderno. I tondelli sono ricavati mediante tranciatura su lastre estruse. Le lastre si ottengono estrudendo un blocco di metallo ottenuto per fusione. I metalli in lega, soprattutto se le temperature e i tempi usati per la fusione non sono corretti e soprattutto costanti, possono non amalgamarsi completamente creando zone di segregazione del metallo a minor punto di fusione (stagno) rispetto a quello a maggior punto di fusione (in questo caso il rame). Queste diverse concentrazioni vengono poi spalmate e trascinate nella fase della trafilatura. Il risultato è quello visibile oggi sulla tua moneta. Ma a renderlo così evidente in realtà è il processo di ossidazione selettivo che colpisce in maniera diversa le zone a composizione differente. Le zone a maggior concentrazione superficiale si stagno si ossidano meno di quelle a maggior concentrazione di rame (è il principio della corrosione selettiva). Se si spatinasse la moneta il fenomeno sarebbe meno evidente ma guardando bene vedremmo striature più dorate su fondo color rame.


Supporter
Inviato

Discussione che non avevo notato a suo tempo. 

Effettivamente la "striatura", è una caratteristica peculiare di questa moneta, nel senso che l'ho notata quasi esclusivamente su questa moneta. Posto un esemplare in alta conservazione proveniente dal nostro catalogo, in cui il sovrano ha i "punti neri".


Fonte Cataloghi Online


  • 3 settimane dopo...
Inviato

Non potrebbe trattarsi di olio che distribuito solo in alcuni punti ha isolato la moneta dall'ossidazione creando questo effetto "mimetico"? O la coniazione avviene completamente a secco e quindi non si utilizza nessun tipo di olio e la mia ipotesi è errata ? esperti di tecnologia a voi la parola!!


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