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Salisburgo - Arc. Johann Ernst von Thun, Tallero


Littore

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Vi presento un recente acquisto, che esula dalla tematica principale della mia collezione.

Si tratta si un Tallero del Principe Vescovo di Salisburgo Johann Ernst von Thun und Hohenstein, coniato nel 1696.

Al D/ In due cerchi concentrici IO: ERNEST 9 D: G: ARCHIEP: SAL: S:A:L: e internamente SVB TVVM PRAESIDIUM CONFUG. La Vergine Maria coronata con il Bambino soprastante lo stemma personale del Vescovo.

Al R/ S: RVDBERTUS. EPS: SALISBVRG: 1696 San Ruperto,  Vescovo e Patrono di Salisburgo cn mitria e pastorale sovrastante lo Stemma di Salisburgo

 

Gradirei un vostro parere sulla moneta in questione, anche in termini di valore (purtroppo presenta il tondello ondulato) e sul significato dei caratteri 9, S: A:  L: nella legenda del D/

Ringrazio chiunque voglia esprimere il proprio parere e auguro un felice anno a tutti gli utenti della sezione.

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9 sta per eccetera. Quando una parola della legenda era tronca per mancanza di spazio si usava metterci un piccolo 9 oppure un'altro simbolo come questo :

post-8209-0-41642600-1451739047.png

qui sostituisce US di Ernestus.

S.A.L. in altre monete può essere anche SE.AP.LEG significa che l'arcivescovo era il rappresentante della Sede Apostolica, cioè del Papato.

La moneta è bella, piuttosto comune. Il tondello è ondulato in verticale perchè la moneta è stata coniata al "molinetto" . Tecnica in uso in quei tempi.

Il sistema è lo stesso di quello per le macchinette per fare la pasta. Due cilindri affiancati con la matrice incisa.

Se ti serve altro..........a disposizione.

 

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Posso aggiungere alcune notizie sull'arcivescovo:

Johann Ernst von Thun und Hohenstein     ( 1687 – 1709 )

 

Johann Ernst von Thun und Hohenstein nacque a Graz nel 1643. Destinato alla carriera ecclesiastica dalla sua famiglia fu ordinato sacerdote nella cattedrale di Salisburgo (1677). Era vescovo di Seckau quando alla morte dell'arcivescovo Max Gandolph von Kuenburg  venne eletto arcivescovo di Salisburgo assumendo l'incarico il 30 giugno 1687.Uno dei suoi primi provvedimenti, in controtendenza per il suo tempo, fu il rifiuto categorico di servirsi degli architetti italiani che a quel tempo andavano di moda in Austria. Questa sua opposizione, tra l'altro, bloccò anche i lavori alla cattedrale cittadina. Nel 1697 promosse lo sviluppo della locale Università.

La ricchezza economica degli arcivescovi di Salisburgo era fondata su tre elementi: Il signoraggio, cioè il diritto di battere moneta, il diritto di riscuoteree stabilire i pedaggi e il diritto di gestire i mercati e le miniere  di salgemma. Tutte fonti importanti di reddito a Salisburgo. Inoltre gli arcivescovi amministravano i terreni agricoli di proprietà dell’arcivescovado.

E infine le tasse e poichè alcune categorie privilegiate erano esentate dal pagamento gli oneri ricadevano principalmente sui contadini e sui cittadini comuni.

Morì nel 1709 e lo seguì nell'incarico Franz Anton von Harrach.

 

Ho un tallero simile  in collezione, data 1694, SPL, che comprai a un'asta Kunst und Munzen , Lugano, nel giugno 1971 per 150 Fr.Sv., allora corrispondenti a 30.000 lire (oggi 15,50 euro).

Oggi vale 150/200.

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E' curioso che gli ornamenti esteriori dello stemma al D/ siano  da vescovo, avendo 6 nappe per lato e la croce astile semplice.

Almeno attualmente, l'arcivescovo di Salisburgo, dovrebbe avere le prerogative di un cardinale.

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E le ha tuttora. :good:

Una delle tante eccezionalità dell'araldica ecclesiastica consiste infatti nel diritto, da parte dell'arcivescovado salisburghese, di timbrare i propri stemmi col cappello di colore rosso, normalmente riservato ai cardinali.

Lo dimostra questo spicciolo cartaceo da 20 heller del 1920:

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Circa il numero delle nappe, a fine Seicento ancora vigeva la più ampia libertà (o vogliamo definirla "arbitrio"?). :rofl:

Solo nel 1832 un decreto vaticano intervenne a stabilirne le quantità.

 

Agli arcivescovi si fissò il numero in dieci nappe per ogni lato.

Ma, come vedi su questo notgeld, di fatto la più ampia libertà  :unknw:  rimase in vigore...

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E' curioso che gli ornamenti esteriori dello stemma al D/ siano  da vescovo, avendo 6 nappe per lato e la croce astile semplice.

Almeno attualmente, l'arcivescovo di Salisburgo, dovrebbe avere le prerogative di un cardinale.

il vescovo Arno,785/821, era in missione a Roma dove nel 798 papa Leone III lo nominò arcivescovo.

Max G. von Kuenburg a cui già ho accennato fu nominato Cardinale presbitero nel concistorio del 2 sett.1686 non si recò mai a Roma per ricevere la porpora ed il titolo cardinalizio. 

 

Sul tallero :

Il primo a coniarlo di quel tipo fu Paride di Lodron (nel 1623)  che era molto devoto alla Vergine Maria. Raffigurante la Madonna con il Bambino e la scritta “Troviamo rifugio sotto la tua protezione". Moneta che venne coniata anche dai suoi successori per 90 anni sempre uguale, cambiando solo il nome dell'arcivescovo e lo stemma: l'ultimo nel 1711 da Franz Anton von Harrach.

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Grazie Roberto per le tante e utili informazioni, che confermo e... buon anno! Grazie e auguri anche a Corbiniano!

Modificato da Fratelupo
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Aggiungo una sola cosa: Johann Ernst nacque è vero Graz, ma la sua famiglia era originaria della Val di Non in Trentino. Suo nonno Giovanni Cipriano (1569-1630) si era trasferito nel 1629 in Boemia per amministrare i nuovi possedimenti assegnati al fratello Cristoforo Simone (1582-1635) dopo la ricattolicizzazione oppure acquistati. Cipriano portò con sé il figlio Giovanni Sigismondo (1594-1646) che fu padre di due principi arcivescovi di Salisburgo, i cardinali Guidobald (1616-1668) e appunto Johann Ernst (1643-1709).

Se a qualcuno interessa il tema del protagonismo della nobiltà cattolica trentino-tirolese in Boemia ai tempi della guerra dei trent'anni segnalo un mio saggio

http://www.academia.edu/951185/_Desidera_solo_l_accrescimento_e_l_honore_della_familia_._Cristoforo_Simone_Thun-Hohenstein_un_percorso_biografico

Modificato da Fratelupo
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