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I denari dei Visconti


Risposte migliori

A PIACENZA abbiamo un raro denaro di Galeazzo Visconti, al dritto ha in campo una grande G gotica e in leggenda un G.VICECOMES, al rovescio croce patente con PLACENTIA, diciamo che qui si sceglie la lettera iniziale di Galeazzo in evidenza rispettando poi le canoniche linee.

 

A PARMA invece abbiamo invece un mezzano di Barnabò Visconti con BE in campo con omega che le sormonta e VICECOMES in leggenda, al rovescio invece l'identità del castello con tre torri, così come rimase a Genova, e un P.A.R.M.A. in leggenda.

 

Però poiché non mi piace lasciarvi senza immagini vi posto un denaro di Giovanni Visconti di Milano, dall'asta Este Milani, lotto 94 delle quali avevo avuto un permesso di divulgazione da Alberto Varesi, magari esce qualche ulteriore riflessione....

 

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In realtà quella di Piacenza la trovi nella sezione articoli , monete moderne, nella collezione di monete piacentine di Giorgio Fusconi, per esserci c'è ....ma non ho osato....

Modificato da dabbene
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@@dabbene sul Crocicchio/Fusconi al N° 31 ci sono 7 esemplari fotografati di cui uno molto bello.

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Si @@palpi62 su Piacenza bisogna andare sul Crocicchio - Fusconi dove vedo che questa moneta è riportata come R4.

E' una moneta estremamente essenziale, lineare, l'emittente rappresentato dalla grossa G gotica in campo, la croce con la cristianità, l'identità col PLACENTIA, c'è tutto in una straordinaria semplicità.

Approfitto per chi non lo sapesse comunque di comunicare che in alto nella pagina iniziale del forum sotto la voce RISORSE DEL FORUM troverete da non molto  ripristinata la sezione ARCHIVIO ARTICOLI dove ci sono tanti contributi direi importanti dell'epoca pre portale, tra i tanti troverete anche quello sulla Collezione di monete piacentine di Fusconi con il denaro visconteo con la G, vale la pena vederlo e leggerlo e poi dicono ancora, alcuni..., che i collezionisti non divulgano abbastanza....

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Termino con questo denaro di Luchino Visconti di Milano ( ex Cronos 6, lotto 109 ), poi temo di non avere più nulla da proporre :blum:....però non è detto che nel tempo da più parti possano arrivare altri contributi....

Il peso è 0, 47 gr. , sono interessanti al rovescio oltre al consueto biscione tra due trifogli la lettera V di MEDIOLANVM molto stretta a differenza della N e M., al dritto si vede bene il piccolo trifoglio tra LVCHIN e VICOES....

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Vediamo se ci arriva qualche altro.... la croce mi porta indietro, poi punto, trifoglio, punto e poi qualcosa che si legge al dritto.....chi si butta ? Diamo tempo....

Modificato da dabbene
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Direi bissolo.....biscia, croce fogliata ....dalle leggende direi Giovanni Maria Visconti, sarebbe interessante poi capire se vi sono segni identificativi al rovescio.....per quel che si può vedere....

P.s. Nel primo quarto c'è' un anelletto però forse vedo male ?

Modificato da dabbene
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Per sicurezza ho controllato con un ingrandimento abbastanza forte (20x) e il punto nel primo quarto è un difetto del metallo (o del conio), i bordi sono sfumati ed irregolari. Al contrario confermo la presenza del punto nel quarto quarto (quindi a destra del braccio discendente della croce). Direi quindi Crippa 9/A...

Modificato da anto R
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Dopo la pausa di questi giorni direi che possiamo trattare la questione terzoli. Nel periodo di Enrico VII e Ludovico il Bavaro abbiamo la presenza del terzolo sempre più rarefatta, i tipi sono estremamente rari o conosciuti in alcuni esemplari (siamo nell'ordine di grandezza R/4 - R/5) e quindi sono monete di interesse teorico più che pratico. :rolleyes:
Come si era già detto in precedenza la produzione si blocca con Azzone Visconti, del quale è conosciuto un terzolo milanese unicum e dallo stile abbastanza comasco, almeno a me fa questa impressione...al rovescio abbiamo però la classica scritta su più righe MEDIOLANVM che fuga ogni dubbio sull'attribuzione, resta comunque una moneta iconograficamente particolare per la zecca meneghina. Ed è così che viene meno il terzolo, in un momento imprecisato tra 1329 e 1339...probabilmente il valore era talmente esiguo da non giustificare (leggasi: rendere lucrosa per la zecca) la produzione del nominale minimo, però a quanto pare la necessità di moneta poverissima sarà comuque presente e porterà Giovanni Maria all'introduzione del bissolo. E quindi viene naturale immaginare il bissolo come un revival del terzolo...alla fine il valore era quasi il medesimo...

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