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I denari dei Visconti


Risposte migliori

Avevamo visto un denaro di Filippo Maria con la leggenda del rovescio che non teneva in considerazione l'asse della croce nel campo, a titolo di curiosità posto questa trillina dello stesso Duca, Crippa 15:

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Anche l'esemplare illustrato sul Crippa ha la crocetta non in asse con la croce nel campo, ma la foto è stata messa prendendo come riferimento quest'ultima...

Evidentemente chi preparava i conii per i piccoli nominali non prestava attenzione a queste sottigliezze!

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Complimenti Mario, Crippa 16/C a leggende invertite...nello specifico ha due punti dopo MARIA (come il mio esemplare) e permette di vedere "l'inconsueta rappresentazione della biscia" di cui parla Crippa: infatti l'animale è straordinariamente rivolto a destra!

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Poiché non abbiamo finito.... :blum:, continuo con un denaro di Gian Galeazzo Visconti di Milano, moneta quasi didattica per la grande leggibilità e con globetti sulle leggende, una riflessione sul G 3 al dritto che è sormontato da motivo ornamentale così dice Crippa....cosa ne pensate dell'ornamento ?

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Supporter

Concordo con @antoR dicendo che secondo me è un segno di abbreviazione (quello che impropriamente a volte viene chiamato "omega") realizzato in forma ornata, in linea con gli altri elementi grafici del periodo.

 

Un caro saluto MB

Modificato da monbalda
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Era rimasto un po' in sospeso l'aspetto perché a un certo punto con Giovanni Maria Visconti non troviamo più il denaro ma troviamo invece il bissolo.

Bissolo che continuerà con Gian Carlo Visconti, e con lo stesso associato a Estore Visconti.

Con Filippo Maria Visconti invece ritornerà il denaro.

Domanda che meriterebbe qualche riflessione, siamo reduci con Gian Galeazzo Visconti da un periodo di  manovre monetarie, col figlio Giovanni Maria Visconti la situazione peggiora, Cipolla parla di " periodo di debolezza della moneta " in realtà possiamo anche dire del disordine monetario.

E quindi compare anche dai documenti il termine bissolo dal biscione visconteo impresso sui conii.

E' un momento non bello per Milano, guerre, peste, carestie, in più il disordine politico e anche quindi monetario.

Crippa parla di moneta creata per favorire i poveri in questo difficile momento, moneta e storia allora si compenetrano e qui probabilmente abbiamo delle risposte con in più gli aspetti politici, economici e anche monetari ovviamente.

La moneta aveva un valore inferiore al denaro, tre bissoli equivalevano a due denari imperiali, ma come vedremo con Filippo Maria Visconti i bissoli scompariranno per dar spazio ancora ai denari.

Era ritornato con Filippo un certo ordine e una certa stabilità monetaria tanto da ristabilire la situazione precedente a Giovanni Maria Visconti.

Moneta svilita, spesso tosata, con difficoltà di leggere le leggende il bissolo, moneta sicuramente del popolo, moneta di un periodo buio per Milano, moneta anche di Giovanni Maria che non lasciò certo buoni ricordi nei milanesi.

Però anche moneta dell'identità con questo nome che ricorda e riporta il simbolo ormai consolidato della biscia viscontea.

Chissà visto l'ultimo intervento di @@monbalda se si riesce ad allargare la squadra, la discussione per me può avere ancora altri spunti ...certo in tre abbiamo fatto già quasi il massimo, quanto meno discussione molto letta per le monete postate, per i contributi scritti, per il periodo storico e per i Visconti che sempre affascinano molti....

 

 

 

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Ma Visconti vuol dire anche Pavia....mi fermo sull'ultima moneta citata il bissolo che troviamo a Milano da Giovanni Maria Visconti e poi proseguire con Gian Carlo Visconti e poi con associato Estore ma interrompersi invece con Filippo Maria Visconti dove ritorneranno i denari.

Se però ci facciamo caso i bissoli invece li ritroviamo con Filippo Maria a Pavia, è una moneta uguale iconograficamente a quella milanese, croce e biscione, in leggenda sempre FILIPVS MARIA e come differenza il COMES PAPIE che sostituisce il solito DVX MEDIOLANI.

Che ci fossero grandi legami tra Milano e Pavia è noto, solo casualità questo cambio di zecca per questa moneta o un semplice decentramento della stessa a Pavia con invece il denaro sempre coniato a Milano ? La circostanza sembra molto evidente....

 

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Spunto molto interessante, effettivamente il bissolo pavese di Filippo ricalca pedissequamente quello milanese coniato dai suoi predecessori...Certamente la zecca di Pavia man mano perde la sua importanza, si afferma sempre più l'officina milanese. Sicuramente interessante il fatto che vi fosse per così dire il monopolio della produzione di bissoli con l'ultimo dei Visconti!

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Filippo Maria e' Duca di Milano e Conte di Pavia ....anche il biscione mi sembra che faccia vedere la differenza.

E poi una considerazione.... per me un po' in tanti facciamo un errore di valutazione , di analisi, pensiamo in questo periodo alla zecca di Milano, Pavia, Como, Cremona, Verona, Genova come zecche singole però perdiamo di vista che qui non c'è una zecca singola qui c'è un Ducato, molto ampio tra l'altro e che tutto deve essere visto in questa ottica, tutto deve essere visto in correlazione, lo abbiamo visto proprio qui per Como, poi per Verona....ora per Pavia.

A voler guardare dovremmo guardare anche oltre al Ducato, ma all'interno per forza di cose si.

All'inizio della discussione Antonio aveva fatto giustamente una osservazione questa e' una discussione in cui c'è anche Milano, e ripeto anche, ma riguarda tante zecche e importanti, i Visconti hanno un Ducato non una sola città....

Non mi sembra che sia stato molto capito, e le occasioni ci sarebbero ancora, come nelle moderne non si è' colto tranne un giovane che per esempio un Filippo IV non regno' solo a Milano ma gli spagnoli li troviamo in tante zecche e i confronti e i collegamenti ci sono ....

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Visconti l'ho anticipato prima è anche Genova e Filippo Maria Visconti è Duca di Milano e Signore di Genova ( 1421 - 1435 ).

Genova è importante anche per i Visconti, lo sbocco al mare, il porto, i commerci, anche la finanza e anche se di breve durata il dominio visconteo arriva fino a lì.

Guardiamo se ci sono correlazioni con le monete viste, qui non ci sono denari, bissoli, ma una moneta in rame c'è il minuto e poi una in mistura la petachina.

Genova mantiene la propria identità monetale sempre, il castello al dritto è il segno dell'identità, la croce rimane pure, Filippo Maria è in leggenda al diritto in entrambe e poi comunque ci mette il suo simbolo, in modo un po' defilato ma lo mette, il biscione.

Nel minuto lo troviamo in un quarto del campo al rovescio, nella petachina all'inizio della leggenda al diritto.

Mantiene le monete nella loro tipologia inserendo solo i segni della sua Signoria, linea che terrà anche nelle monete importanti come il ducato in oro e il grosso.

 

 

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Ricordo poi che sebbene si tratti di monete dove si fa forte la presenza milanese (viscontea) resta comunque al rovescio la legenda dedicata all'imperatore Corrado, nelle forme CONRADVS REX RO nella petachina e CONRAD nel minuto, un'altra delle costanti nella monetazione genovese oltre al già citato castello...

Pienamente d'accordo sulla necessità di ragionare "per Ducato" più che "per zecca" al fine di meglio comprendere la politica monetaria viscontea!

Modificato da anto R
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Ma se volessimo ci sono altre zecche viscontee che hanno coniato denari, Cremona per esempio ma non solo, potremmo piano, piano vedere quali sono....direi che Como, Pavia, Verona, Padova, Genova hanno avuto la loro citazione nel contempo mi sembra che siamo rimasti in due....

L'impressione e' che i Visconti rendano attive e a regime le zecche in posizioni che loro ritengono strategiche e utili, decentramento si....ma ragionato ....

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Como, Cremona ....analogie con Milano per il periodo di Azzone Visconti, moneta che richiama decisamente il tipo milanese con croce fogliata e AZO VICECOMES e al rovescio CREMONA su tre righe, sopra e sotto biscia tra due trifogli.

Le tre monete si richiamano tra di loro, le differenzia l'identità, ma decisamente la tipologia è quella, sembrerebbe che comunque le emissioni di moneta piccola per Cremona fossero inferiori sia a quelle di Milano che di Como.

Da Este Milani lotto 555, denaro di Azzone Visconti di Cremona.

Per far capire quanto fosse esteso il Ducato visconteo nel momento di maggior espansione e capire quante realtà fossero incluse magari sarebbe ora utile una bella mappa dei territori...

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Modificato da dabbene
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Ecco la piantina del Ducato nel momento di massima espansione all'inizio del1400 con Gian Galeazzo ....da qui capite come Milano poi sia stata in realtà la partenza....

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Modificato da dabbene
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Altra zecca Viscontea,   SAVONA   FILIPPO MARIA (1421-1435)  denaro piccolo  o obolo, veramente piccolo diametro mm. 12, peso gr. 0,37

 

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D/   Aquila

R/   Croce patente e biscione nel primo angolo

 

Sarei curioso di conoscere la rarità.

Modificato da giancarlone
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Gran moneta, il Mir mette R2, anche qui oltre all'aquila tipica di questa zecca compare il biscione piccolo ,ma c'è' , nel quarto del campo del rovescio, ma di zecche ce ne sarebbero ancora, non tutte con moneta piccola, ma qualcosa ancora c'è ....

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Tra le monete rarissime abbiamo del periodo il bissolo di Cantù, moneta che riporta l'immancabile biscione visconteo e al rovescio la croce.

Sulla moneta risulta Giancarlo detto Giampiccino Visconti in pratica il nipote di Bernabò che ebbe la Signoria dal 1407 al 1411.

L'Ambrosoli ritiene in base a un documento che ci fosse stata una zecca , Leopoldo Pozzi nelle " Zecche italiane fino all'Unità  " ipotizza invece una zecca mobile al servizio di Giovanni ed Estore che agì con monetieri milanesi.

La resa delle immagini è quella che è ....comunque tratta dall'Este Milani lotto 518, peso 0,53 gr.

 

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Molto interessanti questi ultimi due pezzi. Quello di Giancarlo è molto raro, abbiamo una bella biscia che addirittura taglia il cerchio perlinato interno! Certamente da studio il bissolo attribuito a Cantù, sarebbe certamente interessante sapere la località di eventuali ritrovamenti...

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In effetti un ritrovamento importante ci fu ed è quello del ripostiglio di Valgreghentino vicino a Lecco con ben 1500 monete tra cui due bissoli trovati con  la legenda MEDIOLANENSIS invece della milanese consueta DVX MEDIOLANI.

Tutto questo ha portato il Gavazzi a datarlo pre 1412 e attribuirlo a Cantù.

Ma volendo sulla moneta piccola viscontea qualcosa c'è ancora dalle parti di Piacenza, Parma.....

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Supporter

Altra zecca Viscontea,   SAVONA   FILIPPO MARIA (1421-1435)  denaro piccolo  o obolo, veramente piccolo diametro mm. 12, peso gr. 0,37

 

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D/   Aquila

R/   Croce patente e biscione nel primo angolo

 

Sarei curioso di conoscere la rarità.

La rarità di questa moneta è effettivamente un R2 anche se negli ultimi anni se ne sono viste parecchie nelle varie aste e personalmente credo che si possa parlare anche di una semplice R

 

in più aggiungo due link di monete più rare sempre dello stesso periodo e della stessa zecca (i multipli da 3 e 6 denari)

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SVM2C/1

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SVM2C/2

 

questa moneta (o meglio questa signoria dei Visconti) ha portato una novità nella monetazione nel senso che oltre ad apporre il simbolo del biscione nel primo quarto ha anche inserito l'aquila a zampe divaricate e  la coda in mezzo, differenziandosi dall'aquila tipica con la coda a dx

Modificato da erademo
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