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Beachy Head Hoards


Illyricum65

Risposte migliori

   Il contenuto della presente discussione è proposta e condivisa tra lo scrivente Illyricum e grigioviola, accomunati dal comune interesse per il tema e, questa volta, dal fatto di aver provveduto pressochè contemporaneamente all’acquisto di alcuni esemplari provenienti dallo stesso hoard. L’amico grigioviola aveva già parlato in passato del deposito monetale oggetto di studio e il presente testo non vuole essere una ripetizione di quanto già espresso ma un approfondimento di quanto già riportato allora.

 

 

BEACHY HEAD HOARDS

 

"The coins were found in one of the valleys between Beachy Head and Birling Gap. The men were digging flints about two feet from the surface. The pick struck against the crock in wich the coins were deposited, and they all rolled out. The crock fell to pieces from the blow and exposure to the external  air".  

Lettera tra Mr. Insoll e Mr. Willet, luglio 1879.

 

 

Ciao,

la ricerca di monete da hoard britannici certificati continua… e talvolta salta fuori in rete qualche esemplare in vendita. Al fine di ampliare la raccolta personale ho acquisito da rivenditore professionale britannico (lo stesso dal quale acquistai le Grassmoor Hoard) due esemplari provenienti da un hoard del quale non avevo testimonianze.  Si tratta del Beachy Head Hoard: e a questo punto coloro che sono più addentro nel tema mi chiederanno “Beachy Head Hoard ? Di quale anno?

 

Questo perché l’area di Eastbourne (East Sussex)

 

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è ricca sia di invenimenti monetali romani che umani antichi. Probabilmente perché questo territorio  costiero dell’Inghilterra meridionale è prossimo al punto di maggior vicinanza al continente e l’alta scogliera, alternata a basse spiagge, consente un’ampia visibilità sul Canale della abbinata ad una relativa facilità di sbarco. Quindi un luogo facilmente raggiungibile ma che consentiva una vigilanza ad ampio raggio. In altra maniera non si spiega il susseguirsi di insediamenti umani in un territorio che attualmente si presenta brullo, aspro, spazzato da venti spesso impetuosi che condizionano anche lo sviluppo della vegetazione (e mi riportano alla mente gli effetti della “mia” Bora sulla vegetazione nelle zone più esposte alla sua azione, specie in quelle cosiddette a “landa”).

 

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Un ambiente degno, in poche parole, di fare più da sfondo a “Wuthering Heights” o “Jane Eyre”di Emily Bronte che non a un testo con velleità storiche…

 

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Non so dirvi se l’ambiente attuale corrisponda a quello antico o se magari in età antica (ad esempio romana) fosse dissimile dall’attuale. Magari l’area era anche all’epoca priva di vegetazione ad alto fusto oppure questa era presente è stata diradata da interventi antropici successivi (magari a scopo agricolo). O ancora magari all’epoca l’azione eolica era inferiore a quella attuale.

 

In realtà il paesaggio è comunque splendido a mio avviso, con quelle brughiere montonate che contrastano con il bianco della scogliera e l’azzurro del Canale della Manica. Ma come sapete, io sono un po’ di parte…

 

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La località è nota alle cronache inglesi perché le scogliere sono spesso scelte da suicidi per compiere il tragico gesto: collegate a questi eventi vi sono numerose storie di spettri, immancabili nelle campagne inglesi.

 

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Da un punto di vista storico, nel territorio sono stati rinvenuti resti  umani e presenze di epoca paleolitica, neolitica

 

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“… On Bullock Down, a late stone age site was uncovered. It is thought that early farmers built the Neolithic land-bridged enclosure on Combe Hill, creating long barrows for their dead and possessed axes of imported volcanic rock.”

 

dell’età del ferro e romana (scheletro femminile datato circa 245 d.C., di origine africana ma vissuta nell’area sulla base dei minerali rimasti nelle ossa a testimonianza della sua alimentazione) forse collegati alla presenza di una villa romana a Eastbourne

 

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rinvenuta nel 1712 e 1841 o a qualche villa rustica nell’area dei Bullock Down di cui non rimane attualmente alcun resto visibile. Le ipotesi formulate sulla presenza in loco della donna di origine africana  propongono le seguenti interpretazioni :

  • amante di un ufficiale o funzionario romano
  • moglie di un commerciante
  • schiava presso qualche villa locale

( http://www.eastbourneherald.co.uk/news/local/roman-remains-found-on-development-site-in-hailsham-1-1593903

http://www.bbc.com/news/uk-england-sussex-25962183

http://noicon.tumblr.com/post/86720410499/the-face-of-an-african-woman-who-lived-more-than

 

Per il Sussex e in generale per le ville romane più famose nell’area:

http://www.bignorromanvilla.co.uk/Links/index.asp

http://www.rbpics.com/fishbourne/slideshow )

http://www.academia.edu/2269046/A_Roman_silver_signet_ring_from_Bullock_Down_East_Sussex

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Resti umani testimoniano la presenza successiva in loco anche di popolazioni di Sassoni, collocabili attorno al 650 d.C.

 

http://www.eastbournemuseums.co.uk/ancestors.aspx

http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-2551513/Pictured-The-1-800-year-old-face-Beachy-Head-Lady-revealed-time-thanks-3D-scanning.html

http://www.bbc.com/news/uk-england-sussex-33960871 ).

 

Non sarà un caso se la locale squadra di football americano si chiama “Saxons”  :D ! D’altra parte la stessa parola Sussex deriva dalla vecchia parola inglese 'Sūþsēaxe' ovvero South Saxons . L’arrivo di questa popolazione viene fatta risalire dai testi antichi al 477 d.C. quando vi giunse tale Ælle con tre imbarcazioni e la sua discendenza, uccidendo e occupando il territorio e creando il “Regno del Sussex” (da “Anglo-Saxon  Chronicle”). Sebbene la vicenda affondi le radici nel mito, le evidenze archeologiche datano l’arrivo dei Sassoni alla fine del V secolo coincidendo con il racconto. E dei raid dovettero essere ben antecedenti a questa datazione se è vero che in età tardo-romana l’area fu oggetto della costruzione di forti del “Lituus saxonicus” (tra i quali Anderitum - Pevensey Castle).

 

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Pevensey castle

 

Un’ipotesi  è che nell’ultimo periodo dell’occupazione romana dell’isola britannica nelle aree soggette ai raid barbarici siano stati insediati dei mercenari germanici che lì rimasero anche dopo l’abbandono da parte di Roma e che nel tempo questi si siano uniti a coloro che fino a quel momento avevano contrastato. Come detto le evidenze sassoni sono cospicue e la loro necropoli occupa un’area già sede di un insediamento dell’età del Ferro.

 

“ … Within the Anglo Saxon charter, there is a reference to Burne or Bourne. The Anglo Saxons inhabited Eastbourne, and left behind a cemetery which overlies an Iron Age settlement on St Anne's Hill. From this location, pottery, glass, jewellery and weapons were uncovered.”

 

Sono presenti anche tenui testimonianze riferibili all’età medioevale.

E questo è solo un breve prologo alla discussione numismatica vera e propria.

 

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  In quanto essendo il Forum un sito numismatico e non solo storico, vi segnalo la presenza di vari depositi monetali di età romana, proveniente nella maggior parte dall’area di Bullock Down (quelli più datati non riportano la precisa localizzazione dei ritrovamenti).

 

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Mi piacerebbe vedere le immagini LiDAR di quest’area che sembra esser percorsa da tenui ed evanescenti tracce sotto la rada vegetazione probabilmente attribuibili al sistema di campi (Field system) e strada (trackway) dell’ Età del ferro- Romano britannica descritto al link  https://historicengland.org.uk/listing/the-list/list-entry/1002207 . Si tratta probabilmente di tenui resti di una fattoria romano-britannica (termine a mio avviso più corretto di quello più importante di “Villa” utilizzato in ambito anglosassone per queste strutture rurali) che sussistette per lungo tempo e alla quale va riferito anche il rinvenimento sporadico di un anello in argento con gemma incisa http://archaeologydataservice.ac.uk/archiveDS/archiveDownload?t=arch-285-1/dissemination/pdf/vol_150/SAC150_15Marshman.pdf

e di frammenti fittili vasari o laterizi rinvenuti nel terreno.

 

Per altre informazioni su Bullock Down vedi anche

https://sussexpast.co.uk/wp-content/uploads/2011/08/Archaeology-Round-up-to-Feb-2010.pdf

http://services.english-heritage.org.uk/ResearchReportsPdfs/4282.pdf

 

Ma ecco l’elenco degli hoard monetali rinvenuti nell’area:

 

Luglio 1879: c. 700 monete del periodo Valeriano – Aureliano

 

… another hoard found just twenty years earlier, in July, 1879, in nearly the same locality [bullock Down ?]. It was discovered "in one of the valleys between Beachy Head and Birling Gaj) "by labourers digging flints, at a depth of two feet below the surface. The coins were contained in a rude earthenware urn and had presumably been buried on purpose. The whole or part of them, to the number of 681 or 682, passed into the possession of the landowner, the Duke of Devonshire, and 148 were given by him to the Brighton Museum, where they are still preserved. An account of the find and of these 148 coins was published in these "Collections," Vol. XXXI., pp. 201-2, and a list of the 148, by the Rev. Thos. Calvert, was printed, but not published, at Brighton in 1880. Of the
rest the Caldecott Museum at Eastbourne now possesses 373, and, by the courtesy of the Trustees, I was able lately to look through these. As no account of these
has ever been issued, it may be convenient to give the following details, sufficient for a comparison with the lioard which is the proper subject of this paper. The hoard found in 1879 consists, like the other, of "Third
Brass " and reaches from Valerian to Aurelian (died A.D. 275). It may therefore have been deposited a few years earlier than the other ; on the other hand,there may have been one or two coins of Probus among the part of the hoard of which no record survives. The Emperors and others represented are as follows :

 

Valerian (a.d. 253-260) 1 . . —
Gallienus 45 . . 10
Saloninus 1 . . —
Salonina 6 , . —
Postumus 16 .. —
Laelianus 2 . . —
Marius 1 . . —
Victorius 11 . . 175
Claudius Gothicus 42 . . 14
Quintillus 7 . . —

Tetricus, father and son 14 . . 167
Aurelian (a.d. 270-275) 2 . , —

From some notes on the packets in which the Eastbourne coins are preserved, I incline to think that there were in the hoard originally at least 197 of Victorinus and 210 of the Tetrici. I may add that the Eastbourne coins of Victorinus include 20 Pietas Avg, 16 Virtus AvG, 50 Pax Avg, 32 Invictvs, 37 Salvs Avg and 16 Providentia Avg, while the coins of Tetricus the Elder
include 40 Pax Avg and 36 Laetitia Avg. The Brighton coins of all the Emperors are all different types. The coins are, on the whole, well preserved.

Tratto da                                                                                           Sussex archaeological collections relating to the history and antiquities of the county (Volume 44)

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NB: va riportato che la prima segnalazione archeologica nell’area risale al 1806:

 

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Tratto da “The swords of Britain”, Burgess/Colouhoun, Munchen, 1988.

 

Maggio 1899: 2073 monete da Valeriano a Probo

 

In May, 1899, a large hoard of Roman coins was discovered on the ground known as Bullock Down, about three miles west from the town of Eastbourne and near,though slightly inland from, Beachy Head. A furze fire, I am informed, had laid bare the spot, and a carter named William Jones, who was passing, detected the coins lying in a heap, as if once contained in a bag which had rotted away. These coins, or some of them, to the number of 2,073, passed into the possession of the landowner, the Duke of Devonshire, and he with a wisdom worthy of wide imitation, presented them to the two principal local museums, that of the Sussex Archaeological Society at Lewes Castle and the Caldecott Museum at Eastbourne. By the kindness of the Council of the Archaeological Society and of the Caldecott trustees, the two parcels of coins were submitted to me, and have now been catalogued for me by Mr. H. St. G. Gray, assistant in the Pitt Rivers Museum, with occasional assistance from Mr. C. W. Oman, M.A., F.S.A. The difficulty of cataloguing was increased by the fact that the coins are, for the most part, in a bad state of preservation. The hoard is a good specimen of a numerous class of hoards. It consists wholly of "Third Brass," minted between the accession of Valerian (a.d. 253) and the death of Probus (a.d. 282)… The following list shows the Emperors and others represented in the hoard and the number of coins of which are present :

Valerian (a.d. 253-260) 3 coins
Gallienus 232 ,,
Saloninus 2 ,,
Salonina 31 ,,
Postumus 36 ,,
Victorinus 479 ,,
Claudius Gothicus 251 ,,
Tetricus, father 602 ,,
,, son (Tetrico II)142 ,,
Marius 4 , ,                                                                                  

Quintillus 11 , ,
Aurelian 6 ,,
Tacitus 3 ,,
Probus (a.d. 276-282) 2

 

Tratto da                                                                                

Sussex archaeological collections relating to the history and antiquities of the county (Volume 44)

 

1914: 540 monete da Valeriano a Probo

Eastbourne, Beachy Head._ The Rev. W. Budgen, of Eastbourne, tells me of a hoard of 540 coins found in 1914 in a coombe near Bullock Down, just behind Beachy Head. The coins range from Valerian (1 coin) to Quintillus (4 coins) and Probus (1 coin); 69 are attributed to Gallienus, 88 to Victorinus, 197 to the Tetrici, and 40 to Claudius Gothicus ; the hoard may have been buried about A.D. 280, but it has to be added that 130 coins have not been yet identified. Hoards of somewhat this date are exceedingly common; in 1901 I published accounts of two such hoards detected, shortly before that, at points quite close to the findspot of the present hoard (see _Sussex Archaeological Collections_, xliv, pp. 1-8).                                                                                                                                                                                               

Tratto da:

THE BRITISH ACADEMY SUPPLEMENTAL PAPERS. IIIRoman Britain in 1914By Professor F. HaverfieldFellow of the AcademyLondon: 1915Published for the British AcademyBy Humphrey Milford, Oxford University PressAmen Corner, E.C.
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Novembre 1961: 5296 monete da Valeriano – Aureliano.

 

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Tetricus II

 

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Tetricus I / SALVS AVG

 

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Victorinus / AEQVITAS AVG

 

Provengono anch’esse dall’area di Bullock Down Farm, rinvenute dal  fattore locale durante uno scavo profondo. Dopo un primo ritrovamento di circa 200 monete furono ne trovate altre nei giorni seguenti per un totale di 5146, cui si aggiunsero altre 150. Il deposito presenta i seguenti imperatori:

 

IMPERO CENTRALE:

Valeriano      19                                                                                                                                                                       

Gallieno       676                                                                                                                                                                          

Salonina        68                                                                                                                                                                           

Valeriano II     3                                                                                                                                                                              

Salonino          1                                                                                                                                                                                

Claudio II     503                                                                                                                                                                   

Divo Claudio 48                                                                                                                                                                                  

Quintillio       38                                                                                                                                                                   

Aureliano      13          

 

IMPERO CENTRALE:

Postumo      100                                                                                                                                                                     

Laeliano           1                                                                                                                                                                                    

Mario             10                                                                                                                                                                   

Vittorino    1080                                                                                                                                                                   

Divo Vittorino 2                                                                                                                                                                         

Tetrico I     1930                                                                                                                                                            

Tetrico II      789

 

Varie (irregolari e decentrate): 15

 

(Tratto da “The 1961 Beachy Head (Bullock Down) Hoard of Third-Century coins of the Central and Gallic Empire” di R.H.M.Dolley e A. O’Donovan)

 

1964: 3173 monete del periodo Caracalla – Postumo contenute in un vaso di terracotta rinvenuto poco lontano da quello scoperto dallo stesso rinvenitore (Mr.R.P.Williams) nel 1961.

 

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Otacilia Severa, wife of Philip I, Ar. antoninianus. M OTACIL SEVERA AVG, dr. bust r., with crescent beneath, rev., CONCORDIA AVGG, Concordia seated l., holding double cornucopiae.  Found at Beachy Head, April, 1964.

 

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Valerianus AR Antoninianus (22mm, 3.11 g, 12h). Colonia Agrippinensis (Cologne) mint. 2nd emission, AD 258-259. VALERIANVS P F AVG, Radiate, draped, and cuirassed bust right / DEO VOLKANO, Vulcan standing right within temple, holding pincers in left hand and hammer in right hand; anvil at feet to left. RIC V 5; MIR 36, 884d; RSC 50c. ( Immagine tratta dal catalogo on-line del British Museum)

 

 

Sono presenti antoniniani in argento, in bronzo e anche dei denari (27) da Caracalla a Gordiano III. Ecco l’elenco degli imperatori presenti:

 

Caracalla             2

Macrino               1

Elagabalo           12  (1 Giulia Soaemias)

Alessandro Severo  8 (3 Giulia Mamaea)

Massimino           5

Balbino                 1

Pupieno                1

Gordiano III       299

Filippo I              341 (60 Otacilia)

Traiano Decio     94 (11 Etruscilla)

Treboniano e Volusiano  129

Emiliano                6

Valeriano e Gallieno  817

Gallieno                746 (12 regno da solo)

Postumo          1598

 

(Tratto da “Beachy Head Treasure Trove of Roman Imperial silver coins” di R.A.G. Carson)

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Sempre dalla medesima pubblicazione, la parte inerente lo studio del vaso:

 

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Immagine tratta dal catalogo on-line del British Museum.

 

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Ripostiglio monetale del 1973

 

L’11 febbraio del 1973 D. J. Aldred mentre conduceva ricerche con il metal detector nella campagna di Bullock Down Farm al Beachy Head vicino a Eastbourne (Sussex), si imbatté in un recipiente di bronzo contenente 5540 antoniniani del III secolo d.C. ubicato nelle immediate vicinanze dei due ripostigli del 1961 e 1964.

 

Il ripostiglio presentava la seguente composizione:

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  La presenza di un quantitativo irrisorio, se rapportato al totale del deposito, di monete imitative (44 esemplari pari allo 0,8% del totale) e l’assenza delle emissioni finali di Tetrico I sia per la zecca di Colonia (SALVS AVGG e VIRTVS AVGG) che per Treviri (HILARITAS AVGG e SALVS AVGG), portano a datare la chiusura del ripostiglio al 273 quindi a ridosso della caduta dell’Impero Gallico avvenuta con la resa di Tetrico I a Autumn nel 264 d.C.

A rafforzamento di tale datazione intervengono la  presenza di soli 15 esemplari di PRINC IVVENT (ultima emissione della zecca di Colonia) e la mancanza di SPES AVGG (ultima emissione della zecca di Trier) per quanto riguarda Tetrico II.

 

IPOTESI CORRELAZIONE HOARD

 

  Per i tre ritrovamenti più datati (1879, 1899 e 1914) non è semplice ipotizzare una relazione data l'assenza di dettagli precisi circa il luogo dell'interramento e altre circostanze considerando la minor presenza di dettagli rispetto ai ripostigli rinvenuti successivamente.

 

  Al contrario sembra possibile comporre assieme i tre ritrovamenti più recenti (1961-1964-1973) come una singola unità. Il ripostiglio del 1964, con concentrata una discreta quantità di monete di buona qualità coniate prima del solo regno di Gallieno e nella prima fase del regno di Postumo, mostra tutti i segni di un cosiddetto "tesoretto di risparmio". Sembra inoltre che il deposito del 1973 sia per molti aspetti complementare a quello del1964, come si evince da una rapida occhiata alla tabella n. 2.

 

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Che sia stato anche raggruppato in un periodo diverso di anni è suggerito anche dalla percentuale piuttosto elevata di antoniniani di Gallieno e dei suoi successori (27,6 %) e da un non comune numero elevato di monete di Vittorino (30%). Entrambe queste categorie di monete erano preferite rispetto quelle completamente svilite dei Tetrici che venivano emesse in gran quantità in quel periodo.

 

Quindi può darsi che il nostro "hoarder" divise le sue monete in due contenitori separati, mettendo le monete di miglior qualità in quello rinvenuto nel 1964 e quelle più povere in quello scoperto nel 1973. L'hoarder smise di aggiungere monete nel primo contenitore dopo il 266, quando ormai l'antoniniano non conteneva più una quantità nominale di argento, ma continuò ad aggiungere monete nell'altro fino al 273 quando presumibilmente arrivò a riempirlo completamente. Successivamente, sembra, subito a ridosso della fine del regno di Tetrico I, l'hoarder improvvisamente rimosse un ulteriore quantitativo di 5294 monete dalla circolazione e le mise in un terzo contenitore che venne rinvenuto nel 1961. Questo spiega la maggiore proporzione di monete dei Tetrici nel ripostiglio del 1961 (51,3% rispetto al 39% del ritrovamento del 1973), e anche per la sua data termine di poco successiva. Alla fine seppellì i tre contenitori assieme senza più recuperarli. Questo schema degli eventi dev'essere naturalmente visto come una semplice ipotesi sperimentale ma sembra essere, al momento, il modo migliore per spiegare il singolare fatto di due apparenti ripostigli di "risparmi" (quelli del 1964 e del 1973) scoperti in stretta connessione con un ripostiglio di moneta circolante (1961).

 

(tratto da “The 1973 Beachy Head Treasure Trove of Third-Century Antoniniani “di R.F. Bland)

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NOTA SUL CONTENITORE

 

Un dato curioso riguarda i frammenti del vaso che conteneva il deposito monetario.

Si tratta di un vaso derivante dalla cosiddetta tipologia “Hemmoor” databile a cavallo tra la seconda metà del II secolo e la seconda metà del III. L’importanza di questo contenitore è rilevante in quanto si tratterebbe del secondo esemplare noto importato in Britannia direttamente dal continente.

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Siti continentali con presenza di situle Hemmoor.

 

Inoltre fate caso alla lega (dati presi dalla pubblicazione che segue):

Rame   72-75%

Zinco   24%

Stagno  2-4 %

e quindi arsenico, ferro, piombo, argento (0,02%) e nichel.

Quindi un vaso dallo scintillante aspetto luccicante di un ottone ovvero… di un sesterzio!! :D

 

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Dell’hoard in oggetto se ne era già parlato in questa  precedente discussione

http://www.lamoneta.it/topic/123920-beachy-head-hoard/?hl=%2Bbeachy+%2Bhead

in relazione a un esemplare proveniente da questo ripostiglio che per praticità vi riporto:

 

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AE; 2.88 gr; 20 mm

D/ Busto radiato e corazzato a dx; legenda: “IMP C VICTORINVS PF VG”.

R/ La Salute stante a destra intenta a nutrire un serpente da una patera retta nella mano sinistra; legenda: “SALVS AVG”.

RIC Vb n. 67

(Collezione Grigioviola)

 

Questa moneta del 1973 proveniente invece dalla collezione dell’amico @@cancun175

 

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Claudius II, antoninianus Rome mint (ex Beachy Head hoard)
AE, gr 2,7, mm 21,8 max, BB, C
D/ IMP CLAVDIVS AVG, Claudio radiato e corazzato a dx
R/PAX - AVGVSTI H|-, Pax stante a sinistra tiene ramo d'olivo nella dx e scettro trasversale nella sx
Ric V 81

 

 

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Dopo questo ampio inquadramento storico passiamo quindi a presentare i nuovi acquisti dal Beachy Head Hoard che sono entrati nelle nostre rispettive collezioni :

 

Collezione Illyricum

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RIC V/I, Roma 280, Cohen 961. Antoniniano di Gallieno. D: GALLIENVS AVG, testa radiata rivolta a destra, R: SECVRIT PERPET, Securitas in piedi a sinistra, gambe incrociate, sorregge uno scettro e si appoggia ad una colonna. H nel campo destro. 265-266 d.C.

20 esemplari nell’hoard

 

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RIC V/I, Roma 45. Antoniniano di Claudio II. D: IMPC CLAVDIVS AVG , testa radiata rivolta a destra, R: GENIO AVG, Il Genio dell’Augusto, stante a sinistra, sacrifica con la mano destra da una patera e sorregge con la mano sinistra una cornucopia. G in campo destro. 268-270 d.C.                                                                               

2 esemplari nell’hoard  

 

Collezione grigioviola

 

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RIC V/I, Roma 98. Antoniniano di Claudio II. D: IMPC CLAVDIVS AVG , testa radiata rivolta a destra, R: SALVS AVG, la Salus stante a sinistra davanti ad altare con serpente con patera in una mano e bastone nell’altra. 268-270 d.C. 

12 esemplari nell’hoard .     

 

Oltre ad avere a corredo una certificazione fornita dal venditore professionale siamo riusciti, con l’aiuto del commerciante, a ricostruire parzialmente la “vita” degli esemplari:

Novembre 1961: rinvenimento nei terreni di Bullock Down di proprietà di Mr. E.D. Williams, 1962 passaggio al Department of Coins and Metals del British Museum (con acquisizione di un lotto di monete e del vaso), …  ( iato conoscitivo in fase di determinazione) … , 2004 asta presso Casa d’asta londinese (2 lotti) con seguente acquisto da dealer londinese, 2015 acquisto da venditore professionale inglese (Carlisle) e quindi acquisto (novembre 2015) da parte nostra.

 

Attualmente ho contattato la Casa d’asta per conoscere il precedente proprietario o quantomeno la sua provenienza (da collezione personale, da dealer professionale …)

 

Ciò che trovo personalmente più gradevole in questi esemplari (ma può non essere condiviso da tutti) è la presenza della patina originale sulla superficie monetale: confrontate con le monete provenienti dall’hoard 1973 (quindi in condizioni pedogeniche e minerali del terreno simili) è evidente che fino al 1961 gli esemplari non erano sottoposti ad operazioni di pulizia profonda  finalizzata alla rimozione dei sedimenti superficiali e che danno alle stesse una colorazione cuoio abbastanza “standardizzata” (salvo la presenza di limitati depositi verdi di natura malachitica).             

 

Saluti 

Illyricum e grigioviola      

:friends:                                                

 

 

 

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È stato un interessante lavoro di approfondimento, oltre che un piacere "lavorare" in tandem con @@Illyricum65!

Il complesso di hoard del Brachy Head è davvero importante, in particolare l'ultimo rinvenimento, quello del 1973, è cruciale per l'attribuzione della corretta successione temporale delle emissioni delle zecche galliche specialmente per Vittorino e per i Tetrici... Per chi volesse approfondire, il contributo dell'epoca che illustra l'hoard è una lettura interessante.

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Awards

Ringraziamo per gli apprezzamenti espressi.

Francamente finora avevo visto passare sul web delle offerte di esemplari da "Beachy Head Hoard" ma non avendo mai approfondito le ricerche e ritenendoli testiminonianze di alcuni depositi monetali "minori" sparsi su un determinato territorio non ne avevo mai acquisito alcuno. Si tratta infatti nella maggior parte di antoniniani comuni (i denari e gli antoniniani del 1964 sono infatti diffcili da reperire).

 

La realtà non è questa. Come si evince dalla lettura abbiamo un'evidenza monetale distribuita in tre depositi (ai quali andrebbero aggiunti gli altri 2 del 1800 e quello del 1914) costituita da oltre 15.000 esemplari limitandosi agli ultimi tre ritrovamenti in ordine temporale, distribuiti su un lasso temporale che va da Caracalla e giunge alla fase iniziale dei Tetrici. Quindi un deposito unico suddiviso in tre depositi che vanno letti come risultato di un'unica raccolta distribuita nel tempo e numericamente non esigua.

Oltre a ciò abbiamo un'evidenza, seppur non provabile, di chi aveva celato le monete: verosimilmente il proprietario della fattoria che si ergeva in quel sito.

Questo d'altra parte mi fa sorgere un'altra domanda: ma perchè per quasi 50 anni raccogliere ed occultare monete e poi "dimenticarsene"? C'erano antoniniani di bronzo (che forse rimasero comunque in circolazione in Britannia) ma anche monete di argento che sicuramente avevano un loro valore. Mettiamoci poi il reintegro della Britannia nell'Impero e quindi l'avvento del Regno di Carausio (ma all'epoca erano già sottoterra) a complicare la situazione locale. Forse, la butto là

  • la fattoria fu abbandonata dai proprietari ma allora perchè non recuperare il malloppo accantonato?
  • la fattoria fu devastata durante qualche disordine e il malloppo fu dimenticato?
  • forse si attendette invano il reintegro nell'Impero Centrale e le monete vennero appunto "dimenticate" dai discendenti del/dei proprietario/i magari ignari del tesoretto tenuto nascosto anche ai parenti? 
  • forse si attendette invano il reintegro nell'Impero Centrale e quando questo rientrò con le varie riforme monetali  rese "obsoleta" la raccolta?
  • o ... ?

Ciao

Illyricum

;)

 

PS: ci aggiungo un ultimo quesito: la bassissima percentuale è motivata dal tentativo di occultamento di monete "buone" ovvero ufficiali?

Modificato da Illyricum65
aggiunta PS
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Ripostiglio monetale del 1973

 

[...] il nostro "hoarder" divise le sue monete in due contenitori separati, mettendo le monete di miglior qualità in quello rinvenuto nel 1964 e quelle più povere in quello scoperto nel 1973. L'hoarder smise di aggiungere monete nel primo contenitore dopo il 266, quando ormai l'antoniniano non conteneva più una quantità nominale di argento, ma continuò ad aggiungere monete nell'altro fino al 273 quando presumibilmente arrivò a riempirlo completamente. Successivamente, sembra, subito a ridosso della fine del regno di Tetrico I, l'hoarder improvvisamente rimosse un ulteriore quantitativo di 5294 monete dalla circolazione e le mise in un terzo contenitore che venne rinvenuto nel 1961. Questo spiega la maggiore proporzione di monete dei Tetrici nel ripostiglio del 1961 (51,3% rispetto al 39% del ritrovamento del 1973), e anche per la sua data termine di poco successiva. Alla fine seppellì i tre contenitori assieme senza più recuperarli. Questo schema degli eventi dev'essere naturalmente visto come una semplice ipotesi sperimentale ma sembra essere, al momento, il modo migliore per spiegare il singolare fatto di due apparenti ripostigli di "risparmi" (quelli del 1964 e del 1973) scoperti in stretta connessione con un ripostiglio di moneta circolante (1961).

 

(tratto da “The 1973 Beachy Head Treasure Trove of Third-Century Antoniniani “di R.F. Bland)

 

Questo passaggio che ho (malamente!) tradotto dal saggio a corredo del report, in realtà offre una spiegazione - sebbene a titolo ipotetico - ad alcune delle perplessità sollevate da @@Illyricum65.

L'accantonamento di monete sarebbe avvenuto in tempi prolungati e in due (inizialmente!) distinti contenitori che venivano utilizzati simultaneamente: nel contenitore 1964 venivano riposte le monete qualitativamente migliori con lo scopo evidente di tesaurizzare e nel contenitore del 1973 le monete più svilite con il mero scopo di accantonare un semplice risparmio per un periodo di tempo limitato o comunque per creare un deposito cui attingere al bisogno. Il terzo nucleo (non in ordine di rinvenimento! e questo crea una certa confusione nella lettura/traduzione...) del 1961 è invece una sorta di fotografia istantanea di quella che era la situazione del circolante in un dato periodo (a ridosso della fine del regno dei Tetrici e dell'intero impero gallico) quando ormai in circolazione c'erano per lo più monete svilite mentre quello con un grado apprezzabile di fino erano stato in gran parte tesaurizzate.

Ricapitolando, l'azione dell'hoarder può essere semplificata in due distinti segmenti temporali: un tempo 1 in cui le monete venivano sottratte simultaneamente dalla circolazione e riposte in due distinti contenitori (A-monete "ricche"-1964, B-monete "povere"-1973) a seconda del loro valore intrinseco e un tempo 2 in cui le monete venivano accantonate senza operare questa distinzione.

Il tempo 2 deve aver visto comunque un uso residuale del contenitore B fino al suo completo riempimento e un uso successivo di un terzo contenitore C-1961.

 

Un simile ripostiglio così articolato e numericamente di un certo rilievo, non può essere frutto casuale di un interramento da parte di qualcuno "di passaggio" sia esso un soldato a seguito dell'impero gallico che metteva da parte la propria paga piuttosto che di un mercante che si trovava da quelle parti e vista la mal parata ha deciso di nascondere i propri guadagni... sicuramente in loco doveva esserci "qualcosa" di un rilievo tale da veicolare un discreto quantitativo di denaro. I resti di una fattoria nelle vicinanze a mio avviso depongono a favore dell'ipotesi che il ripostiglio fosse il frutto del guadagno che proveniva dalla gestione di questa fattoria.

Dato per buono questo... perché il ripostiglio è rimasto lì fino agli anni '60/'70?

Evidentemente ha subito la sorte di molti altri ripostigli... il suo proprietario (o proprietari) si sono trovati nell'impossibilità di recuperarlo (morti, scacciati ecc).

Il ripostiglio del 1961 è l'ultimo in ordine cronologico di interramento ed è immediatamente a ridosso della fine dell'impero gallico... a mio avviso l'interruzione "brusca" dell'occultamento coincidente con la fine del regno di Tetrico non può essere casuale: i due eventi devono essere in qualche maniera legati tra di loro.

Sappiamo bene che monete dei sovrani gallici hanno circolato a lungo anche in tempi ben successivi (sicuramente fino a Carausio se non anche dopo) e che dalla fine del regno gallico per diversi anni si è avuta una ingente quantità di moneta imitativa che riprendeva proprio i radiati gallici sia ponderalmente coerente che estremamente sotto peso e diametro (minimi) e che tale moneta era pressoché assente in questi ripostigli. Quindi l'ipotesi che questo accantonamento non sia stato usato successivamente per il cambio di sovranità territoriale non regge (a maggior ragione che inizialmente vi è stata una restaurazione dell'impero centrale e quindi gli imperatori titolari erano i "buoni" della situazione... ma in ogni caso l'ipotesi del cambio di sovranità ha sempre seguito logiche e regole differenti nei tumulti del III secolo in relazione all'uso della moneta emessa).

Rimangono in piedi quindi due sole ipotesi:

a) il tutto è rimasto interrato perché al momento non vi erano necessità economiche urgenti e visti i tumulti in atto... meglio avere qualcosa da parte per i tempi a venire salvo poi che i tempi non sono più venuti per morte successiva del proprietario e non conoscenza da parte degli eredi del tesoretto messo via (ma personalmente dubito che non siano più state accantonate monete... l'interruzione è troppo repentina e coincidente con il cambio di sovranità nel territorio).

b) la fine dell'impero gallico deve aver coinciso con qualche accadimento di un certo rilievo proprio nella fattoria del proprietario: saccheggio della fattoria da parte dei restauratori dell'impero? chiamata alle armi del proprietario per una strenua difesa del territorio al seguito delle armate di Tetrico con relativa morte? 

Personalmente vedo più uno scenario simile a quest'ultima ipotesi... ma accetto smentite!!!

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  • 1 mese dopo...

Buonasera,

complimenti sinceri ad @@Illyricum65, una discussione a dir poco spettacolare e di grandissimo interesse storico e numismatico, almeno per me.

Finalmente, dopo lunga pausa, rimetto mano alle mie monetine del tardo-impero. Non vi nascondo che più volte sono stato colto dal fascino degli hoard britannici e stavo per dare una svolta alla mia raccolta. Tuttavia, nonostante sia una collezione che con poco dispendio permette soddisfazioni a mio avviso uniche (il fascino di un hoard e della storia che lo circonda sono spettacolari), sono sempre stato un po' restio all'acquisto in quanto ho il sentore che spesso siano trovate dei venditori per specularci sopra. Mi limitai solamente all'acquisto di un certo numero di monete dall'hoard in questione del 1973... o almeno così recita il cartellino... ed è proprio questa insicurezza che mi lascia un po' l'amaro in bocca (nonostante siano state acquistate da un venditore professionale inglese).

In ogni modo, la patina uniforme e uguale su tutti gli esemplari mi fa ben sperare. Vi propongo tre esemplari, spero possano interessare. E ancora grazie per lo scorcio storico davvero graditissimo.

 

 

Saluti

 

 

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P.S. In foto le patine non rendono bene, sono verde scuro

Modificato da Sator
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Grazie per il contributo fotografico!

Se hai tempo e modo... pubblica anche le altre!

Capisco l'insicurezza, spesso, in questi casi, ci si deve fidare della parola e dell'onestà del venditore e magari chiedergli l'eventuale pedigree della/e monete in questione in modo tale da verificarne a ritroso (se possibile!) la provenienza.

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Grazie per il contributo fotografico!

Se hai tempo e modo... pubblica anche le altre!

Capisco l'insicurezza, spesso, in questi casi, ci si deve fidare della parola e dell'onestà del venditore e magari chiedergli l'eventuale pedigree della/e monete in questione in modo tale da verificarne a ritroso (se possibile!) la provenienza.

 

Ciao @@grigioviola, di nulla, anzi, dopo vedo di fotografare le restanti e le carico!

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