Vai al contenuto
IGNORED

Non lo capisco


antvwaIa

Risposte migliori

C'è poi anche una croce (quasi patente) che credo che non abbia nulla a che fare con la cristianità.

 

Vogliamo azzardare che la linea verticale sia il divenire che "colpisce" il tratto orizzontale che rappresenta l'essere.

 

In greco, per esprimere il tempo si ricorre a due distinte parole: cronos che è il tempo che trascorre, kairos che è il tempo opportuno, il tempo giusto.

 

Ad esempio, nell' Ecclesiaste, il termine usato per la prima traduzione in greco è kairos e non cronos ( ricordate quel tempo giusto per vivere e quello giusto per morire).

 

L'incontro tra i due bracci (quello verticale e quello orizzontale) potrebbe rappresentare questo kairos ?

 

La fiocina che colpisce il pesce, la lancia di Longino sulla superfice della terra ?

 

Probabilmente sbaglio e antvwaIa lo dirà, ma sto provando ad interrogarmi come faccio sempre.  

Modificato da Polemarco
Link al commento
Condividi su altri siti


@@antvwaIa ti sbagli l'eliminazione dei falsari è cosa buona e giusta, lo diceva anche un ecclesiastico cattolico molto conosciuto (di cui non posso e non voglio dire il nome).

 

La nostra Costituzione dice che tutti devono (a livello formale) essere trattati allo stesso modo, ma nel concreto se si applicasse alla lettera ciò, si realizzerebbe un'ingiustizia legalizzata. Quindi si è deciso di creare anche l'uguaglianza sostanziale, dove nel concreto tutti debbono avere un trattamento personalizzato , non per discriminare ma per includere.

Quindi la nostra Costituzione, faro della legge e del diritto, ci sta mostrando la via da percorrere per avere una società più giusta.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Hai detto bene, @@ARES III

 

E' il secondo comma dell'art. 3 Cost.

 

Dove l'uguaglianza deve coniugarsi con la diversità e "rimuovere" gli ostacoli al pieno sviluppo della personalità ed alla partecipazione.

 

Ma non "rimuovere" le peculiarità che non risultano d'ostacolo a quello che si è detto: non si prevede una omologazione.

Link al commento
Condividi su altri siti


..... C'è poi anche una croce (quasi patente) che credo che non abbia nulla a che fare con la cristianità..... 

 

Bene Polemarco: hai posto un esempio che aiuta a vedere come ognuno di noi è condizionato dalla prpria cultura nel vedere qualuqnue cosa.

Prima ci hai vista una svastica, poi una croce: che in realtà non sono due simboli geometrici molto diversi, anche se non hanno nulla in comune nell'attuale significato che suscitano.

In altri termini, tu hai notato le due righe che s'incrociano perpendicolarmente. Questo poiché vieni da una società cristiana, nella quale la croce è un simbolo centrale proposto un modo pressoché continuativo: è un dato di fatto che la croce è un elemento fondante della cultura occidentale, e con la croce, ciòò che essa simboleggia.

Invece il messaggio del mio avatar, simbolo sciamanico mapuche, non sta nelle due linee perpendicolare, ma nei quattro campi che esse delimitano.

 

Analogamente succede per la svastica: è un simbolo che oggi ci fa rabbrividire: eppure nel mondo greco, e anche in quello indiano, era frequentissimo e non aveva nulla di terribile. Al contrario.

Link al commento
Condividi su altri siti


Ok, la quadripartizione riguarda i quattro tempi da equinozio a solstizio e così via (pukem, pewu, walung e rimu).

Ma non sembra solo un calendario, sembrano anche tempi dello spirito, ed è anche orientato nello spazio (Nord Sud Est ed Ovest)

Modificato da Polemarco
Link al commento
Condividi su altri siti


La lettura del mio avatar è molto più complessa e articolata delle quattro stagioni o i punti cardinali. Ora sono a Torino da mia figlia: eventualmente poi ne parlo ma a parte, per non inquinare questa discussione con altri argomenti.

Ora non ho tempo per scrivere altro ma una riflessione vorrei farla.

 

Ci sono due tipi di migranti: quelli che migrano per scelta, alla ricerca di migliori condizioni di vita, e quelli che migrano per forzas, perché per svariate ragioni non possono restare nel loro Paese.

Lo spirito con cui entrambi sono vivono l'ospitalità in una terra straniera è molto diverso:

a) chi è migrato per scelta, giunge in un altro Paese con il desiderio di stabilirsi lì e farsi una vita nuova, e quindi con un grande desiderio di intergrarsi il più rapidamente possibile in questa nuova realtà che è il frutto di una sua libera elezione;

b) chi è migrato per costrizione, generalmente la guerra o la persecuzione politica, non lo ha fatto con il desiderio di farsi una nuova vita in una nuova patria, ma con la speranza che nel Paese d'origine la situazione che lo ha costretto a migrare muti al più presto possibile e possa farci ritorno; quindi, anche se è sbagliato, è poco motivato a integrarsi.

 

Noi apparteniamo a questa seconda tipologia e con mia moglie prima che entrassimo nell'ordine di idee che in Italia ci saremmo rimasti a lungo, trascorsero anni. E' un grosso errore, ma lo si commette. Quando si migra per costrizione, subentra inconsciamente il timore di integrarsi perché nel proprio inconscio uno percepisce l'integrazione come una rinuncia al progetto di ritornare nella terra d'origine. Non è un ragionamento cosciente, ma inconsapevole, ma non per questo meno vero.

Poi se il Paese ospitante ha abitudini molto diverse, soprattutto riguardanti la sfera dei rapporti interni e della dinamica di coppia, tutto si complica perché normalmente la coppia entra in crisi: allora rifugiarsi in un integralismo assolutamente errato e fuorviante, diventa un meccanismo di difesa per impedire che una realtà sociale e culturale molto diversa metta in crisi la coppia.

E' tipico il fatto che, per fare un esempio, le marocchine in Italia coprono con il velo il loro capo assai più di quanto lo facessero in Marocco. l marito, che in Marocco non lo esigeva, lo esige in Italia perché teme che l'acculturazione della donna metta in crisi il rapporto di coppia. Ma lo teme anche la donna, poiché per la donna occidentale una realtà di donna separata o di single può essere vissuta molto serenamente, fa parte della sua cultura, mentre per una donna marocchina non lo vivrebbe come un'emancipazione da un marito maschilista e oppressivo, ma come dramma interiore e, soprattutto, come un fallimento personale.

 

Ciò che sta rendendo molto più complessa e difficile l'integrazione degli attuali migranti è che quasi tutti sono migranti per costrizione e non per scelta.

 

La cultura occidentale è in grado di comprendere questi meccanismi psicologici e sociologici; la cultura magrebina no. Quindi è necessario essere consapevoli delle loro enormi difficoltà per adattarsi ad un Paese dove ci sono andati per costrizione e non per scelta: comprendere il loro stato d'animo è il primo passo per aiutarli e per avviare un percorso d'integrazione che, almeno inizialmente, potrebbe spesso essere loro malgrado,

 

Coi bambini è tutto molto più facile, soprattutto se sono molto giovani (primi anni della scuola elementare) perché percepiscono assai meno la situazione di migranti per costrizione. Integrare e integrarsi è una situazione assolutamente spontanea nel bambino: sono i condizionamenti famigliari che spesso ostacolano questa sua integrazione rapida e spontanea.

 

La visita del vescovo in quella scuola elementare andava a favore di questo processo, soprattutto se accompagnata (prima o dopo) da misure parallele che valorizzino la "sua" diversità culturale. Per esempio, chiedere loro di spiegarea loro festa (poco importa se religiosa o civile), una tradizione alimentare, oppure il modo di costruire una casa, o l'aspetto del loro Paese. Così facendo le parole del vescovo diventeranno comunque gradite poiché vissute come reciprocità poiché anche a loro è data la possibilità di raccontare il loro modo di vivere. Ecco, quindi, che il confronto tra vissuti sociali differenti diventa un'occasione per momenti di reciproco protagonismo, e quindi diventano graditi, e non saranno più percepiti come tentativi di imporre un modo di pensare e di vivere che appartiene ad "altri".

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.