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Risposte migliori

Inviato

con queste giornate di pioggia ci vuole un pò di sole...

 

 

presa sempre da Ranieri il prezzo è stato abbassato proprio in questi giorni, in precedenza costava di più.

 

Livorno

Cosimo III, 1670-1723

Pezza della rosa 1701

Ar gr. 25,88

Gal. XLVIII,21; CNI 67; MIR 66/7

Il motto al rv. fu ideato dal bibliotecario del granduca, Francesco Rondinelli. Con questa impresa, Ferdinando II lanciò un messaggio ai suoi nemici: come la rosa, nonostante la sua grazia e bellezza, ha le spine che la proteggono contro chi vuole rovinarla, così il granduca, pur essendo di animo buono, non avrebbe esitato a rintuzzare qualsiasi offesa (Galeotti 1930, pag. 243). Pianta di rosa; sotto nel giro, LIBVRNI.

 

bella patina conservazione Splendido

 

 

saluti

Fofo

 

 

 

 

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Inviato

buondì,

metto foto fatte da me, si nota la minor potenza...

 

particolare dei 3 gigli sulla palla in alto dello stemma che denota l ottima conservazione del diritto.

 

e il rovescio meno a fuoco delle due piante di rose che si incrociano...

 

saluti

fofo

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Inviato

Moneta ricca di fascino e dall'iconografia fantastica, splendido pezzo indubbiamente,  il 1701 per il Pucci è R2 e la tiratura è molto bassa di soli 13.543 pezzi a differenza di altri anni dove la produzione era decisamente copiosa.

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Inviato
Perfettamente.

Le invidio.

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Inviato

@@dabbene a quanto pare e mi riporti, la tiratura su questa moneta si abbassa, però le sue apparizioni su aste sono abbastanza frequenti a quanto vedo io, addirittura il 1684 che ho appare meno di questa moneta o allo stesso modo eppure su quel libro è molto più bassa di rarità.

la tiraturà è ben più alta e venne coniata e ripresa per più anni.

(che siano state fuse per gli anni successivi quelle del 1684?)

 

ad esempio il di Giulio mette R2 per quasi tutte le pezze della rosa di Cosimo III.

 

del 1701 che non siano state rifuse queste e quindi giunte più a noi?!

@@foti.l.I che ne pensi ?

 

saluti

fofo


Inviato

Tiratura e rarità sui cataloghi non necessariamente vanno di pari passo, diciamo che è un parametro ma credo che gli estensori di questi poi utilizzino i passaggi d'asta, gli esemplari conosciuti in collezioni pubbliche, private, insomma altri fattori, effettivamente quelli che sono arrivati a noi o conosciuti possono dare tendenze diverse dalla tiratura che comunque è un dato da tenere presente....

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Inviato
Buonasera.

La Sua opinione è interessante.

La rarità di monete è specificata in questo libro.

Coincide con la Sua opinione?

1665-R4

1726-R5

1770-R3

1684-R3

1697-98-99-1700-1701-1703-R2

1706-R3

1707-R2

1713-R2

1716-R3

1718-R3

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Inviato

Corrisponde in questo caso al Pucci, Attilio Manzoni ha fatto dei bei libri divulgativi con l'occhio del collezionista/studioso e credo che abbia tenuto conto di questi parametri, anche se poi la rarità e' anch'esso un parametro che cambia in base ai riferimenti e agli studi tenuti in considerazione che rivelano per monete di certe epoche sempre nuove varianti e anche inediti o ulteriori pezzi non censiti o conosciuti.

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Inviato

Le variazioni sul di Giulio sono solo sulle seguenti date:

1665 R3

1684 R2

1718 R2

1726 R6

credo che il fatto di seguire negli anni le aste ci dia un buonn punto di vista in merito sulla reperibilità di alcune di esse.

Ho pure io il Manzoni, più ampio , riguarda anche i Lorena,ma sempre di qualità specie sulle rarità.

Saluti

Fofo


Inviato

Su questa specifica monetazione, pur ognuno coi suoi limiti, ritengo che il Pucci ,tra l'altro studio recente e aggiornato ,sia il più vicino alla realtà.


Inviato

Corrisponde in questo caso al Pucci, Attilio Manzoni ha fatto dei bei libri divulgativi con l'occhio del collezionista/studioso e credo che abbia tenuto conto di questi parametri, anche se poi la rarità e' anch'esso un parametro che cambia in base ai riferimenti e agli studi tenuti in considerazione che rivelano per monete di certe epoche sempre nuove varianti e anche inediti o ulteriori pezzi non censiti o conosciuti.

Questi libri sono stati piacevoli a me. Sono utili e informativi.

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Inviato

I Pucci sono più recenti, ma non dimentichiamoci su cosa si rifanno tutti questi libri.

L Orsini, il Galeotti ecc..

Quelli sono la Bibbia della monetazione Medicea, libri del 700 e dei primo del 900.

il resto sono libri ripresi dopo che cercano su basi di questi di aggiornare qualcosa.

Diverse volte le rarità sul Pucci non sono molto apprezzate ad esempio da chi colleziona questa monetazione.

Io ad esempio preferisco una comparazione delle rarità per trovare così una media e anche i vari passaggi su aste.

Ricordiamoci che sono monete di 300/400/500 anni fa e non é che le rifondono adesso, quindi come erano rare 100 anni fa lo sono adesso.

Saluti

Rodolfo

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Inviato
Mi scuso. Opinione del profano. 

Il progetto è il 1665 più vicino a me.

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Inviato

Testa di cherubino in cimasa, ho anche il 1665.

domani la metto.

Più vicino a lei @@Brios in che senso? al museo? X monetazione?


Inviato

Ci sono alcuni qui sul forum, io non riuscirei, che segnando dati di una infinita' di passaggi d'asta, listini, collezioni pubbliche sono riusciti a ricostruire una loro tabella dei gradi di rarità per monete che seguono, a volte chi fa da se' fa per tre....?


Inviato

Testa di cherubino in cimasa, ho anche il 1665.

domani la metto.

Più vicino a lei @@Brios in che senso? al museo? X monetazione?

Il loro stile più arcaico. Sono piacevoli a me.


Inviato

@@Brios posso assicurarti che piacciono anche a me!!!!!

in mano sono molto belle, la più bella é indubbiamente quella da lei postata.

Saluti

Fofo


Inviato (modificato)

Ciao Rodolfo,

Ti devo riconoscere il merito di stimolarci per favorire utili discussioni sulle monete medicee.

È pure vero che i vecchi testi sono una base di ricerca ma per quanto riguarda le rarità sarei molto cauto.

Ci sono infiniti esempi di monete considerate comuni e che invece risultano rarissime....come il tollero con il porto anno 1695 considerato comune in molti testi del passato ed anche nel Bollettino Numismatico di Luigi Simonetti n.1 febbraio 1972 lotto 180 ma conosciuto in pochissimi esemplari. Altro esempio il tollero col porto busto anziano di tipo diverso De Giulio n°146 , considerato comune nell'asta Ratto del 1956 lotto 947 mentre invece i passaggi in aste sono appena due. Da considerare che dagli anni 80/90 le aste si sono moltiplicate in modo esponenziale e questo ha permesso di conoscere molte varietà di monete non riportate sui testi di base. Inoltre molte raccolte e gli archivi dei Musei si sono aperti al pubblico e questo ha permesso di conoscere zecchieri non noti come ad esempio MAM Marco Antonio Merlini incisore del tollero col porto anno 1670. Potrei fare anche altri esempi di monete rarissime e che invece dopo alcuni casuali ritrovamenti e passaggi in aste sono semplicemente rare.

Il bello della numismatica è che non si smette mai d'imparare e con questo i nuovi testi e ricerche sono sempre i benvenuti.

Saluti

Modificato da foti.l

Inviato

@@Brios posso assicurarti che piacciono anche a me!!!!!

in mano sono molto belle, la più bella é indubbiamente quella da lei postata.

Saluti

Fofo

Scusi. Ci sono monete di Medici nello stile antico romano. Il 18 secolo meno efficace.

Pezza della Rosa  1665 più vicino a fioritura di arte di Medici. E questo Testone anche.

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Inviato

Grazie Luciano.

L Orsini rimane l Orsini a parer mio é il primo vero libro di numismatica di questa monetazione.

Specie per i valori riportati e i vari bandi di emissione.

Per quanto riguarda le rarità condivido in pieno i libri più recenti, il Di Giulio di 30 anni fa, il Manzoni di 13 annifa, i Pucci di 8 anni fa.

Secondo me ottimi tutti, ma come dice anche Mario o almeno per quel che vedo o sento anche da i miei contatti ad esempio il di Giulio rimane ottimo tutt oggi.

Credo che il proprio studio e segnarsi i vari passaggi in asta faccia gran parte o forse aggiorni ancora meglio le rarità di tali monete, come per il caso di questa ultima sicuramente apparsa su aste come il 1684 e su cui do piena ragione alla rarità del di Giulio.

@@Brios la rappresentazione del San Giovanni Battista é sicuramente sia nel caso da lei citato del.Testone e aggiungo della piastra di Francesco molto classica, idilliaca e di bellezza Greca o ripresa dai Romani in seguoto, non fedele alla realtà.

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Inviato

Per approfondire sulla monetazione della pezza della rosa possiamo aggiungere:

che questa emissione il 1701 appunto partendo dal 1665 con Ferdinando II sino al 1706 con Cosimo III al diritto la corona aperta con o senza legenda interrotta in alto a seconda delle varie emissioni.

Dal 1706 in poi (dal 1691 l imperatore concesse al Granduca il"trattamento regio ", fermo restando il titolo granducale.) pertanto, la corona figurante sulle pezze della rosa e sui tolleri di nuovo tipo, con la fortezza, anziché essere radiata o aperta, fu raffigurata chiusa, ad indicare la nuova dignità concessa. Cui per altro il Pontefice diede il proprio benestare solo nel 1699.

saluti

Fofo


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