Lombardia L'aquila imperiale di Milano

[fabgeo]

Grazie @@dabbene.

Fabio

[dabbene]

Si @@Fratelupo aquilino meranese, intanto noto che l'acquisto fatto sabato a Verona diventa subito fruttifero anche per questa discussione che è stata motivo di discussione tra l'altro anche a pranzo...quindi la dice lunga sul potenziale interesse dell'argomento....

Il libro è quello appena uscito " L'area monetaria veronese, Verona e il Tirolo " di Helmut Rizzolli e Federico Pigozzo, a pag. 203 troviamo il nostro grosso milanese con l'aquila imperiale.

Cosa dicono gli autori anche per rendere più completa e fonte di riflessione la discussione ? Ricordano che Enrico VII a distanza dalla fine del dominio degli Svevi , primo Imperatore incoronato dopo Federico II, ripristina la simbologia del potere con l'aquila sveva.

Infine c'è un richiamo molto importante a quello che volle fare Enrico VII cercando di porre ordine in campo monetario con un intervento normativo apposito, la forma de cudendis monetis imperatoris Henrici in Italia, del 13 gennaio 1312.

E' in questo ambito che viene decisa la coniazione del grosso milanese con l'aquila imperiale con il quale dicono gli autori forse volle emettere un doppio tirolino

Vengono citati anche gli aspetti bibliografici di questo : Acta Henrici VII, imperatoris romanorum et monumenta quaedam alia Medii Aevis, Berlino 1839,29 - 32

Credo che questo riferimento sia decisamente importante e che fosse giusto riportarlo anche qui anche per capire meglio perché e quando nacque questa moneta.

[Fratelupo]

Forse l'avevate già citato ma, faccio presente questo contributo di Bellesia del 2012 su PN

 

http://www.panorama-numismatico.com/monete-di-enrico-vii-coniate-a-milano/

[chievolan]

Forse l'avevate già citato ma, faccio presente questo contributo di Bellesia del 2012 su PN

 

http://www.panorama-numismatico.com/monete-di-enrico-vii-coniate-a-milano/

La grida è però del novembre 1310, ed Enrico non era ancora entrato a Milano (anche se aveva inviato suoi messaggeri in Italia già l'anno prima). 

Peccato non averne una di qualche mese dopo, .... chissà come sarebbe stato denominato l'aquilino "semper augustus".

[anto R]

Vorrei dare un piccolo spunto di riflessione partendo dalle epigrafie: ENRICVS REX SEMPER AVGVSTVS. Il titolo di Augusto è legato indissolubilmente alla carica imperiale, mentre su questa moneta Enrico è considerato REX. Personalmente avrei visto più logica una ripetizione di carica, del tipo ENRICVS IMPerator SEMPER AVGVSTVS...però sappiamo che la corona imperiale Enrico non la prese a Milano, quindi all'entrata nella città era ancora re e non imperatore, ma ovviamente si sapeva già a cosa mirasse nella sua visita in Italia e quindi poteva essere naturale immaginarlo già come imperatore. Secondo me quindi un altro elemento interessantissimo di questa moneta è proprio la presenza dei due titoli (e se vogliamo fare i pignoli quello imperiale "in di venire" è relegato al rovescio..), sebbene solo uno fosse ufficializzato! Qualche parere in merito?

 

 

 

Piccolo off-topic: questa discussione è la riprova di come basti qualche partecipante per creare un bel dibattito...sicuramente lo spessore è differente a quello dei soliti ping-pong di numismatica milanese, di cui peraltro penso di potermi considerare un assiduo giocatore :blum:

[dabbene]

Giuste riflessioni Rex e Imperator.... credo che un po' l'arcano stia in quello citato prima che trovate nel libro di Rizzolli e Pigotto.

Recapitolando, spero bene :

il 6 gennaio 1311 è incoronato in Sant'Ambrogio Re d'Italia

il 13 gennaio 1312 c'è l'intervento normativo per la coniazione del grosso milanese con l'aquila imperiale ( fu immediata la coniazione o ci volle del tempo ? )

il 29 giugno 1312 è Imperatore a Roma

Quindi a gennaio è ancora Re e infatti non mette IMPERATOR mette un SEMPER AVGVSTVS che è quello che sarà e che è in programma, ma formalmente non lo è ancora Imperatore.

Trova un modo di mettere un titolo in leggenda che lo legittima di fatto senza esplicarlo in modo inequivocabile.

D'altronde gli accadimenti sono ravvicinati e gli spostamenti lenti, dobbiamo riferirci sempre all'epoca dei fatti.

 

Sulle discussioni si, è così, in due o tre non vai lontano o rischi il monologo che non è proficuo per tanti motivi, hai lettori anche tanti, a volte autorevoli, hai qualche interruzione solo per correzioni, ma il confronto manca e non si sa fino a che punto vale la pena...certamente anni fa c'erano due o tre interlocutori che non cito che tenevano viva la discussione, speriamo di ricrearla con altri....di più non si può fare....

 

 

[chievolan]

Vorrei dare un piccolo spunto di riflessione partendo dalle epigrafie: ENRICVS REX SEMPER AVGVSTVS. Il titolo di Augusto è legato indissolubilmente alla carica imperiale, mentre su questa moneta Enrico è considerato REX. Personalmente avrei visto più logica una ripetizione di carica, del tipo ENRICVS IMPerator SEMPER AVGVSTVS...però sappiamo che la corona imperiale Enrico non la prese a Milano, quindi all'entrata nella città era ancora re e non imperatore, ma ovviamente si sapeva già a cosa mirasse nella sua visita in Italia e quindi poteva essere naturale immaginarlo già come imperatore. Secondo me quindi un altro elemento interessantissimo di questa moneta è proprio la presenza dei due titoli (e se vogliamo fare i pignoli quello imperiale "in di venire" è relegato al rovescio..), sebbene solo uno fosse ufficializzato! Qualche parere in merito?

 

 

 

 

Il titolo di Rex è con ogni probabilità riferito all'incoronazione in Milano quale re d'Italia.

Ma non è detto .... potrebbe riferirsi a Rex Romanorum.

In ogni caso quel Semper Augustus è una attribuzione di autorità politica ...e di propaganda politica.

Enrico ha voluto dire ai principi tedeschi, ai vescovi tedeschi, al re di Francia, alle signorie italiane, al Papa, che era venuto in Italia come Rex Romanorum, che era diventato Re d'Italia e che era il legittimo aspirante alla corona imperiale.

Gli serviva quella corona, per non essere soltanto un re eletto dipendente dalla volontà della Dieta germanica.